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Autore: ZaynaMalik98    07/08/2013    0 recensioni
"Lei incontrò lui e se ne innamorò. Lui, anche se un po' brillo, s'innamorò di lei a sua volta. La storia tra loro due ebbe successo, fin quando..."
Lizzie, quasi 18enne, londinese. Un'avventura senza limiti.
Genere: Avventura, Comico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti
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CHAPTER 1:
Eccomi qui. Nel mio bel lettino bianco latte. Sembra di stare su una nuvola, vagando coi pensieri di qua e di la, pensando a tutto, un po’ di tutto. Alla vita in generale, a come potrebbe essere il mio futuro ragazzo. A tutto.
Di solito, la mattina, faccio sempre così. Soprattutto alle 5.00.
Non riuscivo a dormire bene, faceva troppo caldo, e dalla finestra bianca (come tutto il resto della casa, d’altronde) penetrava un filino di luce giallino, che mi illuminava una piccola ciocca di capelli rossi e ricci, posati lievemente sul mio cuscino bianco.
Cercai invano di addormentarmi. Gli occhi si chiudevano da soli, ma poi si riaprivano. C’erano troppi pensieri nella mia testa. Pensieri inutili, del tipo: “Se mi sveglio che vestiti mi metto? Rimango in pigiama o no? Mi lavo o no?” oppure “Con cosa faccio colazione? Con latte e cereali o con uova?”
Ecco, pensieri stupidi, che nonostante ciò mi occupavano lo stesso la mente.
Dovetti cercare assolutamente un modo per addormentarmi, e ci riuscii: chiusi gli occhi e cacciai con un soffio tutti i pensieri nella mia testa.

Mi svegliai di nuovo. Questa volta il sole che penetrava dalla finestra, però, era più forte, tanto da farmi bruciare gli occhi.
Presi il cellulare sul comodino e vidi l’orario: erano le 10:30. Wow, avevo dormito altre cinque ore e mezza in più, ma sembravano passate in un lampo.
Comunque, decisi di alzarmi dalla mia nuvola di letto bianca e di dirigermi in cucina per fare un po’ di colazione, in modo tale da riprendermi un po’.
Mi stropicciai gli occhi, feci un bel sbadiglio, sistemai i capelli di sopra raccogliendoli con una pinzetta lasciandoli sciolti sotto, mi misi le ciabatte, mi alzai dal letto e mi diressi in cucina.
Ero da sola a casa, come al solito, quindi c’era un silenzio assoluto, come se fossi in una tomba.
Presi tutto l’occorrente per fare colazione: una bella tazza bianca e celeste un po’ tonda sotto, poi dei tovaglioli, un cucchiaio e infine, la cosa più importante, i cereali.
Posai le cose sul tavolo e mi sedetti sulla sedia, pronta a divorare il mio pasto.
Quando finii mi andai a sciacquare un po’ in bagno.  
A lavoro finito, andai in camera, aprii l’armadio e presi i primi vestiti che mi capitarono: un toppino di spugna azzurro e un pantaloncino dello stesso tessuto e dello stesso colore, a mo’ di tuta.
Mi vestii e accesi la tv, buttandomi col sedere sul mio letto tutto sfatto, disordinato e bagnato del mio sudore notturno, per il troppo caldo. Oh, quanto odiavo il caldo.
Misi il primo canale a caso, che era capitato appena accesa la tv e mi sedetti, poi, a gambe incrociate sul letto. C’era un canale che trasmetteva un programma per ragazzi, niente d’interessante, ma non so perché la mia testa era in avanti puntata sulla tv come per seguire il programma fino in fondo al suo significato.
Tuttavia, dopo un po’, suonò il campanello.
“Sarà una di quelle cinque sceme” pensai tra me e me.
 Mi alzai svogliatamente dal letto, lasciando accesa la tv, e scalza, così come stavo, andai ad aprire la porta, facendo un bel sbadiglio, che manifestava ancora la mia voglia di sonno.
Davanti la porta c’era un ragazzo, mai visto in vita mia, che azzardava un mezzo sorrisetto, sciogli cuore.
Lui aveva i capelli ricci e gli occhi di un colore bellissimo, tipo i miei (se non lo sapete verde chiaro), per quel poco che potei e che riuscii a vedere, perché gli chiusi subito la porta in faccia.  
Rimasi a bocca aperta. Ero troppo bello, era mozzafiato.
Mi lasciai cadere scivolando sulla porta fino a cadere seduta giù.
Poi, ripresi conoscenza e riaprii la porta.
Io:” Ehm, ciao, scusa se ti ho chiuso la porta in faccia, ma volevo controllare se era apposto una cosa, quindi..”
Ero un po’ in difficoltà davanti a lui. Cavolo. Però il sole lo oscurava e non riuscivo a vedere oltre che la sua sagoma riccia e muscolosa.
Lui mi disse: “Oh, non ti preoccupare bella. Sei tutta illuminata dal sole, il tuo viso e i tuoi capelli, sei splendida. Comunque, tornando a noi, ti volevo chiedere se volevi comprare queste caramelle per una beneficienza. Sono molto buone.”
Ero imbarazzatissima. Io che pensavo chissà cosa mi doveva chiedere e lui mi propone un pacchetto di caramelle rosa, verdi e celesti. Non male come idea però, poi i suoi bei complimenti, mi avevano invitata ancor di più a dirgli di sì.
Io:” Ehm.. ok sì.. va bene. Quanto viene?”
Ero tutta rossa sulle guance pe il complimento e per la timidezza.
Lui mi rispose, accennando un sorrisetto (quello lo potevo un po’ intravedere): “Ehm.. 50 pens.. ce li hai in casa?”
Io risposi convinta: “Certo. Non sono una poverella che non ha neanche un centesimino in casa! Ahah!”
Scoppiammo in una risatina complice, sincera e divertita tutti e due, nonostante io non potessi vedere il suo volto, coperto purtroppo dalla luce del sole. Rimaneva un mistero per me quel ragazzo dalla capigliatura riccia e il corpo muscoloso.
Entrai velocemente in casa e presi subito i soldi.
Riaprii la porta e glieli diedi, in cambio del pacchetto di caramelle. Dovevano essere davvero squisite, lo diceva il loro aspetto.
Comunque, fatto il baratto, ci salutammo, e quella porta fu chiusa alle sue spalle.
Oh, quanto volevo invitarlo ad entrare in casa per offrirgli da bere, ma purtroppo era un estraneo conosciuto solamente cinque secondi fa e senza aver neanche visto chiaramente il suo volto. Purtroppo era un estraneo, un semplice estraneo.
Comunque tornai alle mie faccende, pensando che quell’incontro mi aveva cambiato in ogni parte la mia giornata. Forse rendendola più speciale, non so. Quell’incontro misterioso e piacevole, di tarda mattina, senza conoscerci. Una cosa a dir poco sconvolgente. Restava solo da capire chi fosse quello sconosciuto, quel bel ragazzo che mi aveva incantato il cuore senza neanche averlo visto in volto, semplicemente per il suo carattere, al sua sagoma e la sua voce. Oh, la sua voce. Così roca e profonda, da farti svenire.
Quanto lo volevo conoscere, e chissà se lui pensava lo stesso di me.
  
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