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Autore: _keys_    07/08/2013    1 recensioni
-"Ma io ti amo Phoebe!"- mi disse Zayn.
-"Ti amo anche io Zayn, ma il nostro è un amore proibito!"-.
-"E come faremo?"- disse stringendomi le mani e guardando verso il basso.
-"Ci rincontreremo un giorno. Ci rincontreremo nei nostri sogni!"-.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Quanto può essere bella la vita con le persone che hai attorno. Zayn ci aveva messo meno di due mesi per cambiarmi e per rendermi felice, ma o se era caso, oppure coincidenza, qualcosa voleva che io venissi punita. Punita per che cosa poi? Per una colpa da me non commessa? Per non essere amata troppo? Era bastato un attimo, meno di un secondo, e la mia vita si ribaltò. Un’altra volta per ricominciare tutto da capo. Qualcosa aveva voluto, che il mio e vissero per sempre felici e contenti, non arrivasse mai.
Tornata a Boston, ero contenta e felice, consapevole che un nuovo capitolo, “la convivenza”, cominciasse, con la persona più bella del mondo.
Avevo visto la casa. Era bellissima, pur essendo semplicissima. I miei genitori l’avevano scoperto, e nonvolevano farmi andare lì. Mio padre mi aveva fatto una di quelle sue scenate melodrammatiche, la stessa quando mi aveva proibito l’amore. Ero diciottenne. Mi rinfacciai della cosa. Presi le valigie le caricai in macchina, presi Flore e Zoe, organizzai tutta la mia roba,la misi in macchina e me ne andai.
-“Se esci da questa casa non ci entrerai mai più!”- aveva detto mio padre.
-“Allora me ne vado di corsa!”- gli avevo risposto per poi sbattere la porta e uscire.
Pioveva. Tanto. Troppo. Ero arrabbiata. Sfrecciavo sulla strada per raggiungere New York per prendere Zayn e andare a casa insieme. L’asfalto era bagnato e scivoloso, e in un attimo, mi ritrovai sotto un tir, che distrusse la mia macchina. E me.
Avevo gli occhi chiusi, ma riuscivo a sentire tutto, in un modo o nell’altro, io ancora potevo sentire chi mi parlasse, dove mi stavano portando. Non ero morta.
Sentii il rumore dell’autoambulanza, che mi portò in ospedale, e le voci preoccupate dei medici, che credevano che non ce l’avessi fatta. Poi Zayn. Era preoccupato e piangeva, mentre io continuavo a dire che non ero morta e che ce l’avrei fatta. Naturalmente non poteva sentirmi.
Mi operarono, sentii un dolore lancinante, quando mi tagliarono. Il mio viso era tagliato dai vetri della macchina. Il cuore batteva, ma il cervello non rispondeva.
-“È in coma!”- disse un’infermiere a Zayn.
Lui non rispose, abbassò la testa e rimase zitto, mentre le lacrime viaggiavano sul suo viso, pallido e stanco.
Ero in coma ma io potevo sentire e vedere tutto. Come era possibile?

 
***
 
Come al solito, Zayn era venuto a trovarmi, con il solito viso pallido e stanco, come uno che piange tutte le sere e non dorme da tantissimo. Portava i suoi soliti fiori, che sistemava in un vaso per poi metterli sul davanzale della finestra. Era già un mese che io ero sdraiata sul quel letto. Ero un vegetale, che viveva grazie solo a un macchinario, grazie a delle sonde che mi cibavano, grazie a quei medici gentili e responsabili che ogni giorno mi muovevano gambe e braccia, per far si che i miei muscoli non si intorpidissero. Eppure non ero morta. Ne ero sicura.
-“Buongiorno tesoro!”- mi disse Zayn.
Ciao amore! Non vedevo l’ora di rivederti, gli risposi io.
-“Ti trovo bene oggi. È tutto grazie all’infermiera che ti fa fare gli esercizi! Ti manda questi Mary!”- disse indicando dei fiori.
Ringraziala quando la vedi.
-“
So che tu non puoi sentirmi, ma spero che le mie parole ti facciano bene lo stesso!”- disse sorridente.
Sei tu che non puoi sentirmi, io ti sento forte e chiaro Zayn. Posso sentire che mi accarezzi, che mi osservi con occhi tristi e cupi. Posso capire come ti senti dal tuo sguardo. Io ti vedo e ti sento!, continuai io.
-“Ti saluta anche Clare. Dice che quando avrà un momento libero verrà a trovarti. Lo farà presto!”-.
Ci conto tanto. È importante sapere che ci siete. Vi amo.
-“Non ci sono tante novità. A parte che Liam e Mary stanno cercando una casa per sistemarsi per quando arriverà il bambino. Sai ora Mary è di tre mesi, e anche se dall’ecografia ancora non si vede il sesso, il bambino sta bene!”- esclamò.
Vorrei essere accanto a lei. Anche se non posso.
-“Sa che tu ci sei anche se non puoi accompagnarla dal ginecologo!”- mi disse come se mi avesse sentito.
Mi manca tanto. Mi mancate tutti.
-“Mette spesso la tua maglietta, anche se le va ancora un po’ larga. Presto le starà bene. Parla col bambino e gli dice che presto Zia Phoebe tornerà!”-.
Mi prese la mano. Lo sentivo. Ogni volta che mi toccava mi venivano i brividi.
-“Sappiamo tutti quanti che tornerai. Ma tu devi essere forte. Devi risvegliarti amore mio. Nessuno ce la fa più!”- disse baciandomi la mano.
Io ci provo a risvegliarmi, ma ogni volta c’è sempre qualcosa che mi blocca. Non so cosa, vorrei tanto ritornare tra di voi. Io lo so che non sono morta. Posso ancora sentirti Zayn. Posso vederti. Posso in qualche modo essere tra di voi … ma … ma … non so perché non posso risvegliarmi. Mi mancate tantissimo!
-“Phoebe io credo in te. So che sei forte. So che puoi farcela! Noi ti aspettiamo con tanta gioia!”- continuò avvicinandosi a me.
Ci sto provando. Credimi. Ma è più difficile di come tu pensi. Ormai è un mese che sono in questo stato. Ci sto provando, ma io non ci riesco.
-“Sembra che ci sia qualcosa che ti impedisca di riaprire gli occhi. So che ci stai provando. Ma so che c’è qualcosa che te lo impedisce!”-.
Zayn, allora tu mi senti.
-“Ti saluta mia madre e ha detto che appena può, ti raggiunge. L’ultima volta, è entrata in ospedale ma non ce l’ha fatta a salire su. Capiscila. Non ce la fa!”-.
Puoi sentirmi?
-“Fra poco dovrò andarmene perché vengono i medici e vedere come stai. Ma non ti preoccupare. Ascolterò quello che hanno da dirmi e poi torno!”-.
No, non puoi sentirmi, dissi amareggiata.
Nessuno poteva sentirmi, e mi sentivo sola nonostante tutti mi parlassero. Dicevano che parlare alla persona che si trova in coma, stimolava il risveglio.
Bussarono alla porta. Entrò un medico. Zayn uscì così mi visitò.
Mi parlò anche lui. Potevo sentire tutti. Tutti. Finita la visita uscì, e dopo un po’ rientrò Zayn.
-“Il medico ha scoperto perché non ti risvegli!”- disse sedendosi vicino a me.
Perché??, chiesi.
-“Col fatto che sei anoressica, il tuo corpo rifiuta il cibo che ti stanno mandando con le sonde, e quindi non ti stai nutrendo. Phoebe tu devi riuscire e mangiare tutto quello che ti danno. Ti prego. Cerca di far capire al tuo corpo che hai bisogno di assumere quelle cose, e che, come non pensava prima, il cibo ti farà del bene!”- disse supplicandomi.
So che c’entrava qualcosa la mia anoressia, me lo sentivo. Ci provo con tutte le mie forze ad accettare il cibo.
-“Ti prego amore mio. Essi forte per me. Risvegliati. Lotta con tutte le tue forze! Ti prego amore! Ti prego, ti prego, ti prego, ti prego”- mi supplicò.
Corpo mio. Ti supplico. Accetta quello che mi stanno dando. È la tua salvezza. È la nostra salvezza. Io accetto il cibo ora più che mai. Ti supplico, fammi mangiare, fammi assumere vitamine, ferro, calcio.
-“Si forte per me Phoebe. Se cadi tu, io sono morto. Ti prego, si forte per entrambi, non ce la farei ad accettare una vita senza te!”- disse mentre le sue lacrime mi bagnavano.
Zayn ti prometto che in un modo o nell’altro riuscirò a svegliarmi. Te lo prometto.
Bussarono alla porta. Era l’infermiera.
-“Zayn, mi dispiace ma devi andare via! Dobbiamo far fare ginnastica a questa bella signorina. Phoebe tu non ti arrabbiare che tanto Zayn torna eh! Facciamo un po’ di ginnastica, così ti risveglierai ancora prima!”- disse l’infermiera, Debby, entrando nella stanza.
-“Ok! Phoebe torno presto! Fai buona ginnastica!”- mi disse per poi baciarmi sulla guancia e uscire.
Rimasi sola con la donna, che cominciò muovermi braccia e gambe, per non farmi intorpidire il corpo.
-“Vedrai che così ti rimetterai in piedi ancora prima!”- esclamò muovendomi le gambe.
Si, speriamo bene, dissi io.
-“Hai un ragazzo adorabile. Ha ragione. Devi accettare questo cibo che ti mandano le sonde. Altrimenti se lo rifiuti sarà più difficile rimetterti in piedi. Capito? Devi essere forte, e credimi che il cibo non ha mai rovinato nessuno in questi casi!”-.
Lo so! Grazie Debby.
-“Zayn ti starà accanto sempre. Ne sono sicura cara!”- mi assicurò.
Ne sono sicura anche io.
 
Dopo una mezzora che mi muoveva uscì dalla stanza. Quelle pareti mi mettevano un po’ paura, e mi facevano rendere conto che mi trovavo in ospedale. Era difficile per me, accettare tutto quello, ma ero sicura che con un po’ di buona volontà tutto si poteva risolvere. Avevo lasciato tante cose in sospeso. Dovevo completarle.
Dovevo vedere nascere il figlio di Mary, vederlo crescere, vivere insieme a Zayn, diplomarmi, tornare a Londra dalla mia nuova famiglia, rivedere Clare, entrare in squadra nazionale. Avevo tante cose da fare. Non potevo mollare. Dovevo lottare a denti stretti. Era più difficile di quanto potesse sembrare, ma a me piacevano le sfide. Ci ero abituata. Era una vera e propria competizione, e io ero sempre stata forte a vincere, arrivare prima, stracciare tutti quanti.
Mi sarei risvegliata ancora più forte di prima. Niente sarebbe finito. Niente era concluso. Niente!
 
Il pomeriggio venne un’alta volta il medico a visitarmi, e aveva lasciato che Zayn restasse lì. Si era seduto su una poltroncina, e guardava attentamente tutto quello che faceva.
-“Brava ragazza!”- disse il dottore.
Zayn si alzò sentendo quelle parole.
Dottore che cosa vuole dire, dissi desiderosa di sapere qualcosa di buono.
-“Sembra che il corpo di Phoebe, stia incominciando ad accettare il cibo delle sonde! È strabiliante di come questa mattina non c’era nessun segno di miglioramento, e come ora invece, si sono riaccese in me, le speranze che questa ragazza si possa risvegliare!”- disse con enfasi.
-“Perché prima non c’erano speranze?”- chiese Zayn.
-“L’anoressia è una malattia che se non curata può diventare grave. E dati i tuoi racconti, non ha seguito mai nessuna dieta per recuperare peso. Poi anche che il suo corpo non accettava il cibo, mi ha fatto perdere un po’ le speranze. Ma ora che vedo che il cibo pian piano sta entrando in simbiosi con il metabolismo, ci sono molte più speranze. Ha preso una bella botta il giorno dell’incidente, ma comunque ne ho visti di casi peggiori. Ragazzo, puoi sperare che si risvegli. Capito Phoebe? Stai andando alla grande, continua ad accettare cibo e presto ti rimetteremo in piedi!”- esclamò il medico.
-“Grazie dottore. Grazie mille!”- disse Zayn sorridendo.
Mi ha ridato la speranza di lottare. Zayn, mi rimetterò in piedi!
  
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