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Autore: love yourself    07/08/2013    1 recensioni
Se fosse stato per lui, Louis avrebbe mandato a quel paese l’intero staff della Modest!, i produttori seduti dietro le scrivanie di vetro che comandavano a bacchetta i segretari del commercio e, per l’ennesima volta, avrebbe alzato il dito medio contro le fan urlanti che in quel momento stavano battendo pugni nell'auto. [...]
Ma poi era sceso dall'auto, un sorriso sulle labbra tanto spontaneo quanto falso per quelle occasioni e i flash delle macchine fotografiche. E poi l’aveva visto, i jeans neri, la maglia dello stesso colore e gli stivaletti marroni che amava tanto. La bandana americana in testa, i ricci all’indietro e, all’improvviso, il sorriso falso di Louis era rinato, una trasformazione veloce ed ecco che le fans vedevano il vero Louis.
Avviso: è una Larry, buona lettura.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono tutte stronzate.

Se fosse stato per lui, Louis avrebbe mandato a quel paese l’intero staff della Modest!, i produttori seduti dietro le scrivanie di vetro che comandavano a bacchetta i segretari del commercio e, per l’ennesima volta, avrebbe alzato il dito medio contro le fan urlanti che in quel momento stavano battendo pugni nell’auto. Avrebbe detto che non ne poteva più di essere comandato perché era lui che faceva parte della boyband più famosa del momento, non Carl, Joseph o Camila. Avrebbe detto che di tutta quella luce, quel successo non se ne faceva più niente perché “I milioni per campare tutta una vita li ho già.”, si sarebbe inventato qualche scusa e avrebbe comprato casa in Australia, avrebbe lasciato Eleanor e le avrebbe regalato lo stesso il regalo del loro terzo anniversario. Sì, sarebbe stato dispiaciuto ma non ne poteva proprio più.

Sono tutte stronzate.

Pensare che, nel 2010 era entrato nella sala audizioni di X-Factor con i capelli a caschetto, gli occhiali da vista nella giacca in camerino e un numero adesivo attaccato alla maglietta lo faceva tremare.  Tremare perché era quello il suo sogno, e solo mentre era sdraiato sul divano con una delle sorelline accanto poteva immaginare quel successo, che proprio ora stava vivendo. Eppure erano bastate poche frasi, poche parole per quel trionfo così immediato, “Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan e Zayn Malik da oggi in poi, se vorrete, voi cinque formerete una band.” Qualche abbraccio, qualche
lacrima e qualche urlo: era lì che il sogno di Louis si stava trasformando in realtà.
Tremare perché adesso quel sogno non lo voleva più, o meglio: non lo voleva più a quelle condizioni perché quello che loro dicono e comandano

Sono tutte stronzate.

Se fosse stato per lui sarebbe sceso proprio adesso dall’auto, avrebbe cacciato qualche urlo e alzato il suo dito preferito, sarebbe scappato lasciando le fan basite, o magari no, avrebbero continuato ad urlare perché “Louis ci ha urlato contro dicendo che siamo una massa di stupide bambine e che sua sorella Lottie è molto più intelligente! Ma avete capito? Louis Tomlinson ci ha parlato!” ed era per questo che le odiava così tanto. Ogni cosa fatta, ogni parola detta la modellavano a loro piacere perché per loro “I One Direction sono casti e puri, e quando hanno fumato la canna sullo yacht mi sono messa a piangere, ma sono sicura che non avevano l’intenzione di drogarsi, non lo farebbero mai, ci chiederanno scusa.”, e Louis rideva quando leggeva quelle cose perché quella sera si erano sballati tutti e cinque e si erano divertiti un sacco. E continuava a ripeterlo

Sono tutte stronzate. 

Ma poi era sceso dall’auto, un sorriso sulle labbra tanto spontaneo quanto falso per quelle occasioni e i flash delle macchine fotografiche. E poi l’aveva visto, i jeans neri, la maglia dello stesso colore e gli stivaletti marroni che amava tanto. La bandana americana in testa, i ricci all’indietro e, all’improvviso, il sorriso falso di Louis era rinato, una trasformazione veloce ed ecco che le fans vedevano il vero Louis.
E avevano ragione, questo non lo poteva negare.
Louis era Louis quando Harry –Harry!- era a pochi passi da lui, quando girava la testa e lo vedeva seduto con Lux o quando beveva dalla bottiglietta d’acqua in cucina con la radio accesa. E il suo sorriso felice, smagliante, lucido e reale spuntava sulle labbra sottili come per magia. E allora non quella frase non la diceva più, anzi la scordava –stronzate? Quali stronzate?-.
Quando Niall diceva “Dipendi da Harry, svegliati Lou” non si sbagliava, e nessuno lo negava. Ma quando a rispondere era Zayn con “E Harry? Harry non dipende da Louis?” tutti ridevano, mentre i due arrossivano, uno nascosto dai ricci e l’altro da quel sorriso.
Adesso Louis firmava quei fogli che fra poche ore le fans avrebbero attaccato a qualche muro di casa, fotografati e postati su Facebook, Twitter, Tumblr e forse Instagram e non provava più quell’astio verso la ragazza dai capelli rossi davanti a lui che “Ti amo così tanto Lou” e neanche per quella accanto a Harry che gli baciava la guancia e aveva quella maglia ridicola con “Futura Mrs. Styles” – ma quale signora Styles?!- ma neanche per tutte le altre che aspettavano loro con tanta gioia. Niente odio, niente ribrezzo, solo riconoscenza perché se Louis, Harry, Niall, Zayn e Liam erano lì è tutto grazie a loro. Allora Louis ci ripensa, è dispiaciuto per aver pensato quelle cose e risponde alle ragazze “Grazie per tutto quello che fate per noi” e loro piangono.
Si incamminano e il Red Carpet brama quei cinque ragazzi amati da tutte le adolescenti del mondo, invidiati da tanti altri ragazzi e adorati da altrettante mamme.

Si mettono in posa, abbracciati e sorridenti, con il ciuffo di Zayn che lo fa sembrare il più alto, con quello di Liam che sta crescendo, la nuova tinta di Niall che “Lou è venuta meglio delle altre volte! Un aumento per la parrucchiera!”, i ricci di Harry alzati e la sua fronte alta e il nuovo ciuffo riccio di Louis che saluta per la prima volta i fotografi che continuano ad  urlare. E poi due mani che si toccano, si intrecciano dietro il corpo muscoloso di Liam e puf! da una parte un sorriso nuovo e dall’altra due occhi verdi più luminosi. E Louis spera, spera che qualche fan dietro qualche computer lento possa notare quel contatto e scriverlo da qualche parte, urlarlo per lui su Twitter magari con un “@Louis_Tomlinson e @Harry_Styles beccati stronzetti! Quelle mani non ci scappano più!”.
Ed è proprio così che succede: una morettina in casa da sola, urla di gioia davanti al pc e scrive la sua gioia, ma Louis non sa che qualcuno risponderà al suo posto:

Sono tutte stronzate.

E continuano a combattere, a tenere su il loro amore a forza di calci, sberle e sussurri al buio, a dolori lancinanti dal tatuatore e parole nascoste nelle nuove canzoni. Danno forza a quei baci, a quei contatti, a quel bisogno di sentirsi mentre si stanno per addormentare, mentre Niall saluta le fans dalla finestra dell’hotel e loro sono nella camera accanto a fare qualche strano video con Vine. Perché come tutti hanno potuto vedere, se Harry non c’è Louis ha il sorriso stronzo e il dito medio facile e se Louis non c’è Harry ha gli occhi grigi, gonfi: quelli che la stessa ragazzina di Twitter ha visto in una foto con una fan fortunata, e non quelli del Red Carpet dei TCA.
Poi litigano nel backstage del concerto a Los Angeles e puoi stare tranquillo ed essere certo che non ci saranno contatti, Harry non lo guarderà durante Little Things e Louis sarà sempre sul lato di Niall a ridere con lui lasciando il riccio con:  “Sta bene anche senza di me e allora

Sono tutte stronzate.”

Ma non è vero, non c’è nessuna stronzata, non c’è nessun dito medio, nessun sorriso triste e nessun occhio grigio quando Harry e Louis –Louis e Harry- sono insieme. Quando i baci si ritrovano dopo il concerto, quando il lettuccio del tourbus non è poi così stretto per due come dicevano, quando però fa troppo caldo e allora “Niall aveva ragione”. Quando “Mi farò un nuovo tatuaggio nella pausa” e “Ci avrei scommesso”, mentre gli accarezza il petto “E cosa sarà, questa volta?” un sorriso al buio che nessuno potrà vedere, neanche Louis distratto dagli intrecci della farfalla “Lo scoprirai”. Quando sentire i due che cantano sotto la doccia per Zayn è la fine perché “Stonate come due maiali,  smettetela” e le risate si spargono per la cucina. Non c’è nessuna stronzata quando Harry è in salotto con Calum e Michael e Louis si sente solo, corre a prenderlo e “Ho bisogno della mia luce”. Quando il bisogno di Harry compensa quello di Louis e il mondo potrebbe finire proprio in quel momento perché tutto quello che vede –e che vuole vedere- sono Harry e lui.
E ci potrebbe essere anche qualche stronzata ogni tanto, ma quando il bisogno l’uno dell’altro è come quello tra due pianeti che si attraggono a vicenda, Louis comprerebbe la casa in Australia solo per loro, e davvero “Al diavolo tutti!”. Si mantengono in vita, si sostengono a vicenda e reggono l’uno il peso dell’altro. Sono come quei pianeti e, uno senza l’altro cadrebbe nel vuoto del mondo e chissà che fine farebbe e si sa: Louis ha sempre avuto paura del vuoto.


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ok, è da un sacco - per non dire eternità- che non pubblico qualcosa e boh, mi sento quasi in imbarazzo
gfdgbdfxjfcskxclvl 
mi era mancato però efp.
quindi, os larry che... è quasi una stronzata in sè, però l'ho scritta in un attimo - e si legge- e l'ho messa sotto consiglio quindi niente, buona lettura, fatemi sapere se l'idea vi è piaciuta o se è una bullshit
saluto tutte quante e spero passiate un ultimo mese perfetto di questa estate 2013 hgfjdxkl
oki doki a tutte quante, 
Alice <3

  
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