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Autore: Fanelia    08/08/2013    4 recensioni
Storia introspettiva. Viaggio attraverso le emozioni del protagonista.Una leggera ascesa prima di una caduta a picco nella valle della disperazione. Riuscirà a riprendersi e andare avanti?
Perdetevi con lui sulle vie del suo inferno personale.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Terrence Granchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo XI

“Quanto è amaro il sapore della sconfitta,
ti annulla,
ti toglie la serenità,
vorresti urlare il tuo dolore ma non riesci
e tanto nessuno udirebbe il tuo grido.”
-Anonimo-


Dovevo raccontarti del mio ritorno a Londra, vero?
Ero stato così fortunato durante le vacanze estive! Non ero stato costretto a relazionarmi né con mio padre, né con la mia matrigna mentre invece avevo passato buona parte del mio tempo con la mia Tutte Lentiggini.
Appena di ritorno in collegio però mio padre si premurò di venire a disturbarmi.
Oh, certo, lo fece solo ed esclusivamente per assicurarsi che gli obbedissi, che mi ricordassi di essere l’erede del duca di Granchester; per ribadirmi che dovevo onorare quello sciocco cognome che portavo ma che per me era solo un’accozzaglia di lettere.
Ma lui non poteva capire.
Per lui l’onore e l’orgoglio erano tutto; come potevo pretendere che capisse che per me, rivedere mia madre, tentare di riappacificarmi con lei e lasciare che entrasse nuovamente nella mia vita, era stato importante?
La lite violenta che susseguì al mio vano ed inutile tentativo di spiegargli, inutilmente peraltro, come mi sentivo fu l’inizio della fine del nostro rapporto.
Credo fermamente che fu anche per quel mio ennesimo gesto di ribellione che in seguito, quando ne ebbi veramente bisogno, lui si rifiutò di aiutarmi.
Mi ricordo che riuscii ad urlargli, con tutto il rancore ed il risentimento che mi portavo dentro, un“Non amerò mai come te!” .
Che ingenuo, se solo avessi saputo!
Mi chiedo spesso se si rese conto di come mi sentii quando successivamente mi negò il suo aiuto.
Ero abituato a sentirmi dare ordini ed impartire lezioni di vita ma forse, in fondo al cuore, da perfetto sciocco, speravo che se mio padre avesse visto la mia disperazione mi avrebbe aiutato.
Ma ora scusami, non vorrei anticiparti il discorso.
Se ti racconto di questo ennesimo litigio e del suo tentativo di piegarmi al suo volere, come aveva sempre tentato di fare, è solo per farti capire meglio la natura tormentata sia del mio essere che del mio complicatissimo rapporto con lui.
Sapeva solo pretendere da me. Per lui dare voleva dire pagare la retta della scuola, comprarmi un cavallo, farmi avere dei beni materiali, ma l’affetto beh, quello non sapeva proprio cosa significasse.
Sai che la sua visita di quel giorno mi turbò profondamente? Ebbi ancora una volta la conferma di quanto fossimo profondamente diversi.
Forse lo capii meglio perché a quel tempo ero innamorato di una “ragazza semplice”, come probabilmente l’avrebbe definita lui e, al contrario suo, io avrei fatto di tutto per lei e al fine di renderla felice.
Ero certo che, se anche avessi tentato di spiegarglielo, non avrebbe capito. Mi feriva questa sua ottusità sia perché lo aveva costretto a lasciare mia madre nonostante avesse dichiarato diverse volte di amarla profondamente, sia perché ero certo che non avrebbe mai accettato Candy e che avrebbe fatto tutto quanto in suo potere per ostacolarci.
Il ritorno a scuola e alle sue regole era di per sé poco piacevole e davvero necessitavo che mio padre venisse a turbare quella finta serenità, quella calma apparente, in cui mi crogiolavo in quei giorni.
L’unico motivo per cui avevo fremuto per tornare alla St. Paul era di poter rivedere lei, la mia Signorina Tutte Lentiggini; la scuola senza di lei sarebbe stata un inferno e certamente non vi sarei tornato.
Ma lei era lì ad allietare le mie giornate e a farmi ridere.
Come avevamo tacitamente pattuito, durante le nostre vacanze, sgaiattolavamo entrambi durante la pausa pranzo per ritrovarci sulla nostra seconda collina di Pony e ritagliarci del tempo da poter spendere insieme.
Per me era un piccolo paradiso in quell’angusto posto, era il mio modo di contravvenire a quelle stupide regole con le quali le suore pretendevano di gestire la nostra vita.
Ah, quelle piccole e preziose gocce di memoria, quei deliziosi momenti passati in sua compagnia … era così rincuorante, così rassicurante, sapere che l’avrei vista ogni giorno, che mi sarei potuto specchiare nei suoi limpidi occhi e che avrei potuto godere della sua compagnia e del suo amore per me anche se solo per dei brevi istanti.
Il nostro rapporto era cresciuto e il mio cuore batteva sempre più forte ogni volta che le stavo vicino.
Quando la campana rintoccava le 12.30 il mio cuore fremeva per l’eccitazione perché sapevo che di lì a breve l’avrei rivista.
Ricordo ancora come furtivamente, evitando gli sguardi di Iriza e degli amici di Candy, mi defilassi e corressi verso la collina. Andavo a passo spedito, sulle ali dell’amore. Se non fosse stato perché non volevo assolutamente dare nell’occhio e non volevo nemmeno che lei capisse quanto tenevo a quegli istanti che condividevamo giornalmente, avrei sicuramente corso.
Era il momento più bello di tutta la giornata e mi alzavo ogni mattina con la certezza che lei sarebbe stata lì. Le volte in cui giungevo sull’altura prima di lei mi preoccupavo e temevo che non riuscisse a raggiungermi e così l’aspettavo col fiato sospeso.
Avevo paura che qualcuno la scoprisse o che per colpa di qualche impedimento non potesse raggiungermi.
E poi la vedevo sbucare all’improvviso con le guance arrossate per la corsa … e allora il mio cuore si tranquillizzava, i miei occhi le sorridevano e assaporavo la felicità. Sì, la FELICITA’, hai letto bene.
Mi bastava così poco per essere felice, mi bastava anche solo vederla da lontano.
Purtroppo ero ignaro che quei bei momenti sarebbero durati davvero poco … o forse … se lo avessi saputo avrei sicuramente approfittato di quel tempo che riuscivamo a regalarci per farle capire quanto lei fosse importante per me.
Ma ora perdonami, è meglio che vada.

 

_________ ΅ Ж ΅ _________




Note:*Ispirato a CCFS*

_________ ΅ Ж ΅ _________
 


Ringrazio tutti coloro che mi seguono! Grazie di cuore! E Codi per avermi aiutato con l’HTML!

 

   
 
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