Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: KeKeChan    15/02/2008    2 recensioni
Edward sospirò.
«Jasper ci ho già pensato. Esme è nata nel 1895...e Aquis dimostra al massimo quindici anni...in questi ultimi vent'anni noi non siamo entrati in contatto con nessun essere umano.»
Tutti rabbrividirono. Le soluzioni erano due. La prima: Aquis aveva mentito. Probabilmente non conosceva Esme, l'aveva detto solo per confonderli ancora di più. La seconda: Aquis aveva detto la verità. E in quel caso stava nascondendo qualcosa. Probabilmente anche lei era immortale e aveva conosciuto la loro madre nei secoli passati.
Ma allora...era una vampira? No...la sua temperatura era troppo alta, anche molto più di qualsiasi essere umano. Ormai non c'era altra scelta.
Dovevano - e volevano - conoscerla meglio.
Genere: Commedia, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
polarity

Per la gioia di tutti, finalmente l'identità di Aquis verrà svelataH! °ò° Enjoy! <3

Life goes by so fast
You only want to do what you think is right
Close your eyes and then it's past...
It's the story of my life.
| Social Distortion - Story of my life

Non dovettero aspettare molto. Dopo pochi istanti Aquis uscì dallo spogliatoio sorridente. Appariva in modo totalmente diverso dal giorno prima. Non aveva i capelli sciolti, ma li portava raccolti in una coda lasciando che due ciocche le ricadessero dolcemente sul viso. Anche l'abbigliamento era differente e molto più curato. Indossava dei pantaloncini piuttosto aderenti che arrivavano fino alle ginocchia, sopra di questi portava un gonna a quadri rossa e nera. In mano stringeva gli occhiali da sole, sicuramente non voleva indossarli, infatti, non appena fu abbastanza vicina ad Alice ed Edward, li infilò dentro la tasca della lunga giacca. L'unica cosa che non era cambiata erano gli stivali.
«
Allora...» Disse. «Possiamo andare.» I due vampiri annuirono e insieme si diressero verso la mensa.
«Ehi Aquis, però che cambiamento!» Alice dimostrava senza pudore tutto il suo interesse verso la misteriosa ragazza.
Aquis sorrise. «Ti posso chiedere una cosa?» Continuò.
«Dimmi pure.»
«Come mai ieri avevi addosso gli occhiali tutto il giorno e oggi no? Insomma, Forks non è esattamente la città soleggiata per eccellenza.» La ragazzina rise della considerazione di Alice.
«Uhm...vediamo...devo trovare un modo semplice per spiegartelo.» Edward era in ascolto nonostante stesse fissando davanti a sè.
«Oh ecco ci sono! Ieri avevo gli occhiali perchè se qualcuno mi avesse fissato negli occhi si sarebbe sicuramente spaventato.» Alice rabbrividì. Edward invece strinse i pugni.
«Anche io?» Domandò incerta.
«Anche tu, certo.» Aquis rispose con un sorriso. Che cosa poteva esserci di così spaventoso dietro un sorriso del genere? Ormai l'incertezza logorava i due. Dopo pochi istanti raggiunsero la mensa. Jasper, Emmett e Rosalie sobbalzarono quando videro quella misteriosa tizia accanto ai loro fratelli. Cercarono comunque di apparire il più possibile rilassati.
«Bene eccoci qui! Ragazzi lei è...» Edward non fece in tempo a finire di introdurla che Aquis allungò la mano per farla stringere a tutti e tre.
«Aquis De Aquos, molto piacere. Voi siete Japer, Rosalie ed Emmett, giusto?»
Ma come diavolo...Erano stati presi tutti alla sprovvista. Emmett riuscì a mormorare un «Oh si molto piacere...» , mentre gli altri sorrisero abbastanza irritati.
Aquis si accomodò accanto a Edward. Poi esplose
.
«E va bene d'accordo non ce la faccio più! Al diavolo Y e le sue maledettissime regole!
» Tutti si guardarono confusi.
Aquis cacciò fuori dalla giacca un foglietto piuttosto stropicciato, lo aprì e sorrise ai cinque vampiri.
«Ho un saaaacco di domande da farvi! E' stato piuttosto difficile resistere per tutto questo tempo alla tentazione di parlarvi, ma alla fine come potete notare io me ne sbatto delle regole.» Si portò una mano stretta a pugno sul petto e chiuse gli occhi. Poi fece un respiro profondo e fissò il foglio.
«Come prima cosa vorrei sapere se quando vi esponete al sole vi sciogliete come ghiaccioli oppure iniziate a fondervi come del liquame. Perdonate la mia ignoranza, ma non ho mai avuto a che fare con dei vampiri, nonstante molte cose ci accomunino.» Quando sollevò lo guardo incrociò cinque paia di occhi terrorizzati.
«Tu...tu come fai a sapere...» Rosalie non riuscì a finire la frase.
«E va bene adesso mi sto davvero spaventando. Fai parte di qualche setta speciale che va in giro ad indagare sulle uccisioni di animali? Chi diavolo sei?» Emmett stava quasi per mettersi ad urlare.
Aquis sorrise. «La domanda non è "chi", ma "cosa".» Sembrava che si stesse divertendo.
Edward ripetè con voce tremante.
«Allora...cosa sei?» Aquis si portò un dito sul mento, come per riflettere.
«Molti aggettivi mi definiscono. In modo particolare "sadica" oppure» Questo lo pronunciò sibilando. «..."ingorda". Ma io in fondo sono solo un semplice Otaku....ehi!» Qualcosa aveva attirato la sua attenzione. Tutti rabbrividirono quando sentirono provenire da sotto il tavolo una voce felina.
«Oh complimenti Aquis! Prima fai saltare la copertura, poi li sfinisci mandandoli dei piccoli indizi volta per volta...e quando pensano di riuscire a scoprire cosa sei TU ti permetti di dire delle sciocchezze simili? Almeno dì la verità, dato che ormai siamo a questo punto, no?»
Aquis era visibilmente arrabbiata. Fissò torva qualcosa sotto il tavolo e mormorò:
«Devo ricordarmi di comprarti un guinzaglio, Y.»
«Tecnicamente i gatti non ne hanno bisogno.» La ragazza roteò gli occhi e mormorò parole incomprensibili.
«Aquis spostiamoci da un'altra parte. Portami in giardino. E fai venire anche loro.»
Emmett sbuffò irritato. Nessuno dei presenti - a parte i due diretti interessati nella conversazione -, stava capendo qualcosa. E sotto il tavolo c'era un gatto...parlante?
«Io non prendo ordini da una voce.»
Y da sotto il tavolo rise.
«Allora non saprai mai nulla.» Aquis si alzò. Si levò la giacca e, inchinandosi leggermente sotto il tavolo, afferrò il gatto e lo nascose per bene.
«Ma sentilo! Si mette anche a fare il fico!» Sospirò. «Per favore ragazzi. Non è un ordine. Io non vorrei che voi foste...»
«Ragazzina, si che è un ordine. Ed ora andiamo. Se hanno voglia di seguirci...»
Aquis rivolse ai ragazzi uno sguardo supplicante, come a voler dire «Per favore, non seguitemi.», ma evidentemente non servì a nulla. Anche loro si alzarano ed iniziarono a seguire la ragazza.
«Grazie, eh! E' tutta colpa tua! Adesso, oltre a tutte le altre cose, devo avere sulla coscienza il fatto di aver rovinato la vita ad una famigliola felice! Spero che tu sia contento!»
«Stai zitta, Otaku dei miei stivali! Andare in giro a nascondere la verità è un crimine ben peggiore!»
«Ma glielo avrei detto prima o poi! E io sono un Otaku, carino! Perciò dov'è la bugia?»
Andarono avanti così fino a quando non uscirono in giardino. Trovarono un posto ben nascosto e Aquis si voltò verso i cinque. Con una smorfia lasciò cadere a peso morto la giacca, che non appena toccò terra gemette.
«Ma bene Aquis! Potevi anche appoggiarmi a terra con più grazia!» La ragazza rispose con un sorriso maligno.
«Tecnicamente i gatti atterrano dolcemente sulle zampe.»
Edward sorrise leggermente. Touché.
«Beh allora questo sgorbio è Y.» Sbuffò Aquis.
«So presentarmi da solo.» I vampiri sussultarono quando, da sotto la giacca, uscì veramente un gatto.
«Spero che prendiate la notizia di un gatto parlante nel modo più razionale possibile.» Parlava in modo molto calmo. Se non fosse stato per l'aspetto sarebbe tranquillamente passato per un essere umano.
«Anche se, in effetti, io non sono precisamente un gatto terrestre.»
Tutti rabbrividirono. Perchè aveva usato la parola terrestre? Questo voleva dire che...loro due non provenivano neppure dalla Terra?
«Difatti io sono un Catgey. Il mio nome è Y, come avrete sicuramente già capito.» Fece una pausa per permettere ai suoi ascoltatori di digerire la notizia. «Noi Catgey siamo dei gatti lunari. Sia io, sia la deliziosa Miss De Aquos proveniamo dalla Luna. E vi consiglio di prepararvi alla notizia...beh più scioccante.»
Emmett fissò i fratelli come per dire
«Io l'avevo detto!» , ma quando Aquis aprì bocca tutti ammutolirono.
«Sicuramente vi sarete chiesti più volte chi io sia...pelle bianchissima, temperatura da vulcano...»
«Aquis ti prego taglia corto.» Le intimò Y.
Lei alzò gli occhi al cielo.
«...e come stavo dicendo prima che lo sgorbio mi interrompesse...anche io sono più o meno come voi.»
Poi parlò, con un'intonazione strana, distaccata, annoiata.
«Sono dannata, per l'eternità. Ma non perchè mi è stato imposto. IO l'ho deciso. E sarà meglio che non facciate molte domande private su questo punto.» Fece una pausa e chiuse gli occhi. Dopo un respiro profondo, pronunciò quelle tre parole che avrebbero cambiato la vita dei cinque fratelli per sempre.
«Sono un demone.» Il silenziò calò nel giardino della scuola.





  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: KeKeChan