"James! Sarapen! Vi voglio qui, subito!"

L'urlo del capoclan dei McRinnalch rimbombò nella sala grande del palazzo. Era un uomo robusto, fiaccato dall'età che avanzava, con i capelli lunghi e biondi, legati con del cuoio, e la barba folta. Governava la famiglia da anni e con una rigidità tale da essere rispettato da molti e temuto da altrettanti.

Entrarono in sala due giovani dal portamento fiero e altezzoso.

"Avete ordini per noi, Padre?" Chiese con una punta d'insicurezza il fratello più piccolo.

"Avete trovato Kalix?" Tuonò di nuovo il vecchio.

"No, Signore. Stiamo facendo del nostro meglio. Il fatto è che potrebbe essere ovunque, l'Inghilterra non è piccola e potrebbe volerci ancora qualche settimana."

Il secondo fratello era molto più sicuro di sè: aveva il portamento di un soldato e lo sguardo pieno di autorità e fierezza. Sicuramente un ragazzo con alle spalle grandi traguardi e con davanti una vita piena di trionfi, così la pensava la madre.

"Qualche setimana?! Dovete essere più veloci! Voglio la testa di quella traditrice su un piatto d'argento! Spargete la notizia agli altri Clan, chiedete aiuto, fate quello che ritenete più saggio e trovatela!"

"Sì, Signore. Sarà fatto."

 

Quella mattina Kalix era a farsi una doccia, Ronald era in università e Daniel ne approfittò per attaccar bottone con la ragazza. Bussò alla porta del bagno e appoggiò l'orecchio.

"Kalix, che ne dici di uscire a fare colazione?"

"D'accordo. Dove vuoi andare?"

"Stavo pensando al Café all'interno del parco a pochi isolati da qui. Sembra carino."

"Va bene. Sarò pronta tra un attimo."

Kalix non aveva proprio voglia di uscire: aveva un forte mal di testa e zero appetito. Ma pur di andare d'accordo con Daniel, si lasciò trascinare al Café.

Era un luogo molto rilassante: al centro del parco c'era un piccolo stagno, con un ponte in legno che lo attraversava da parte a parte, poco più in là dei giochi per bambini e vicino al cancello il piccolo Café.

Camminarono per una decina di minuti, poi si fermarono sul ponticello che attraversava lo stagno pieno di carpe Koi. 

"Senti, io non so che ti è uccesso ieri notte..."

Kalix lo guardò accigliata.

"...però hai fatto preoccupare Ronald. Mi ha detto che eri pallida, più del solito, ed eri piena di graffi. Io non voglio farmi gli affari tuoi, tantomeno la ramanzina, però Ronald vuole indagare, vuole capire come hai fatto a ridurti così. Quindi, dovresti stare un po' più attenta quado te ne vai in giro da sola e ubriaca per Londra. Tutto qui."

"Sì, hai ragione. Dovrei stare più attenta."

"Ora che abbiamo chiarito, andiamo a fare colazione?"

"Sì, ok. Mi è venuta un po' di fame."

Lo disse sorridendo, e Daniel si rese conto che era la prima volta che vedeva un sorriso su quel bellissimo volto.

 

All'ora di pranzo erano ancora in giro. Daniel aveva deciso di farle visitare Londra, portandola a vedere monumenti, musei e a fare un po' di shopping.

"Le maglie larghe e cupe da metallara ti stanno benissimo, non lo nego, ma hai mai provato un vestito?" Iniziò così l'interminabile ricerca.

Poco dopo aver trovato un bel vestito a altre cosette per lei si fermarono in un fast food per pranzare, appena finito di mangiare uscirono per avviarsi verso casa, ma Kalix era irrequieta. Sembrava ansiosa di arrivare, aveva accelerato il passo, come se qualcuno li seguisse.

"Aspetta, posso sapere che ti prende?"

"Ehm, nulla. Sono solo stanca e ho voglia di tornare a casa."

Daniel le si parò davanti con uno scatto e la fissò negli occhi.

"Non sei molto brava a mentire, ragazza."

Stava per rispondere, ma la voce di una donna la interruppe.

"Kalix! Che diavolo ci fai ancora qui? Credevi che non ti avessi vista?"

Era splendida. I suoi capelli biondi splendevano al sole, portava tacchi a spillo, una maglia bianca e una minigonna in denim, aveva un fisico mozzafiato. Era una di quelle donne capaci di sedurre un uomo con lo sguardo, i suoi occhi azzurri erano incredibili. Si avvicinò a loro.

"Oh, merda!"

"Kalix, spiegami: chi è questa?" Daniel era ancora più confuso.

"Mia sorella maggiore. Thrix."