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Autore: laragazzadirenoir    08/08/2013    1 recensioni
Lui tolse gli occhiali a specchio, aveva gli occhi castani, con qualche piccola e quasi impercettibile linea verde. Si sedette accanto a lei, i suoi occhi avevano una base castano chiaro, ma erano pieni di verde, un verde forte, sembravano quasi gialli.
Deglutì, non si aspettava quegli occhi, restò muto. Fu un attimo che sembrò durare un'eternità e Rosalba sapeva già che sarebbe stato così, che avrebbe pensato a quello sguardo almeno per un mese.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Le ore passarono velocemente per Rosalba, era così quando era con sua nonna. Avevano riscoperto il loro rapporto da poco e, per non lasciarla sola, ogni sera Rosalba andava lei; chiacchieravano del più e del meno e dormivano insieme. Il giorno dopo, svegliandosi a qualunque ora volesse, la ragazza tornava dai suoi. Era anche piacevole. Era come staccarsi, ogni sera, da tutto il resto. Non le interessavano un granché le uscite. Non aveva molte amiche, a dir la verità; forse, ne aveva una. Andavano molto d'accordo, ma alcuni giorni Rosalba si sentiva sbagliata persino con lei, inadatta, come se non potesse capire al meglio o aiutare a fondo la sua Catia. Il discorso 'amici' era un po' più complicato, per diversi motivi. Il suo ex migliore amico era anche il suo ex e, in entrambi casi, l'aveva ferita profondamente. Non che prima fosse del tutto illesa, non che fosse un'ingenua, una che ti lascia fare i tuoi porci comodi per poi sparire. No, Rosalba non era così, ma arrivò alla conclusione che a certe persone ti leghi e basta. Non ricordi nemmeno come o perché, poi ti ritrovi fottuto. Non le andava nemmeno di ripensarci troppo, preferiva lasciare lì le ferite. Comunque non si lamentava, aveva una vita più o meno carina, non le mancavano i soldi in tasca, usciva spesso, conosceva gente, aveva ragazzi che le chiedevano di uscire. Anche se non accettava mai, aveva deciso di stare lontana, almeno per un po', da ogni tipo di relazione che potesse coinvolgerla emotivamente. Ed era per questo motivo che le parole del bagnino l'avevano colpita. Come uno schiaffo su di una guancia, come una scossa. 'Tu stai scappando', semplice, diretto, vero.
 
 
Matteo si lavò in fretta, una doccia veloce e fu pronto per la serata. Serate che riteneva tutte uguali, fatte di drink, musica senza alcun senso in ripetizione, baci dati con leggerezza a ragazze troppo truccate, scopate veloci nei cessi disegnati da desiner vanitosi, foto, fare tardi. Delle volte la sua stessa vita gli scappava di mano e doveva correre più forte di lei, per tornare a riprendersela. Anche se non stava correndo nella giusta direzione, consapevole dei troppi errori.
Giuseppe, suo amico fidato, o più che altro compagno di sbronze e stronzate, si avvicinò urlando. 
''Mattè! Bello eh? Ho una tipa tra le mani, una bella situazione, secondo me stasera concludo qualcosa. Poi vedi'', fece una pausa e bevve del martini alla pesca dal bicchiere che teneva rigorosamente tra le mani, era un tipo esibizionista; poi continuò ''Tu? Che mi dici? Stasera non ti vedo in forma, bomber!'', rise sguaiatamente.
Matteo pensò a quanto fosse grottesco e imbarazzante quell'ambiente, come una gara a chi mostra più cinture costose, chi ha in mano il drink più forte, chi rimorchia di più.
Poi rispose all'amico che guardava la pista da ballo e la sua preda. 
''Sto benissimo, che dici! Vado eh... datti da fare'', Giuseppe non rispose e lui si avviò al bancone delle bibite alcoliche. Si accomodò su di uno sgabello bianco ed alto, poi aspettò che il tipo, che ormai conosceva da un pezzo, si avvicinasse e gli chiedesse cosa volesse. Intanto si avvicinò una ragazza, una senza tette ma con un gran fisico, vestita succintamente.
''Ciao...'', disse con fare ammiccante.
''Ciao'', disse scocciato Matteo, senza guardarla bene in viso.
''Tu sei?'', si avvicinò ancora di più.
Lui non rispose, si alzò annoiato e senza dir nulla andò via. Si allontanò. Poi verso l'uscita, ringraziò il parcheggiatore, pagò quanto dovuto e si chiuse in macchina. Restò con le mani sul manubrio per un po', fissava il quadro della benzina. Non doveva neppure fare il pieno. Continuò a fissare, mise in moto. Prese dal portacose laterale i cd che aveva e velocemente, leggendo ad una ad una le scritte a pennarello che lui stesso, o suo fratello, avevano fatto, trovò un cd r&b. Decise che era tempo di riascoltare qualcosa che avesse senso, non un semplice suono, non uno stupido suono. Parole. Parole che avessero parlato per lui, ora che lui ne era a corto. 
Prima canzone, la macchina ora correva veloce verso il mare, poco distante dal locale dove era stato. Il cellulare squillava di continuo, decise di spegnerlo. Al diavolo i messaggi, facebook, whatsup. Quella canzone gli piaceva, eppure non la ricordava nemmeno. E' così, delle volte dimentichi chi sei, cosa vuoi, perché lo vuoi.  Il sottofondo era forte, le parole del cantante aderivano bene alla base.  Drake risuonava nella sua lancia: ''I got my eyes on you, you're everything that I see... I know exactly who you could be''. Le parole sembravano perfette per la ragazza che non riusciva a togliersi dalla testa da quello che era, ormai, il giorno prima.
Arrivò in riva al mare, spense la macchina e si accese una sigaretta. Si avvicinò al bar in legno, vicino alla spiaggia libera, poi prese una Peroni. Non gli piaceva, ma era stata la prima cosa che gli era venuta in mente. Uscì, arrivò sulla spiaggia e si sedette su una sorta di vecchia panchina. Fissava il mare, era nero, come i suoi pensieri, come quella sera. Amava il mare, amava il suo modo di cambiare di continuo. Calmo, sereno, mosso, agitato, nero, azzurro, verde acqua, freddo, caldo.
Era un po' come lui, lui che cambiava stati d'animo così velocemente, rimanendo sempre lo stesso. Erano solo le sue emozioni a prendersi gioco di lui. E non era un problema da poco. Rimase lì fino all'alba, immobile, poi tornò alla macchina. Riascoltò quella canzone: "You act so different around me". Decise che sarebbe stata la sua canzone. La canzone di quella sconosciuta che non avrebbe più rivisto. O forse aveva ragione suo fratello? Magari sarebbe tornata. Tornò a casa prima del previsto, non c'era traffico. 
 
Continua


 
P.O.V. Autrice:
Domani proseguirò con i capitoli, spero che vi stia interessando. Buona lettura! (:
  
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