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Autore: sheeranspingu    08/08/2013    0 recensioni
«...Lei era stabile, aveva tra le mani un presente stabile. Ora non aveva più la necessità di rievocare il passato poiché ormai, come dice la parola stessa, è passato. Riguardo al futuro non voleva svelarlo, lo voleva conservare nel mistero, senza crearsi nella mente numerosi castelli di sabbia che finivano per crollare lasciandole sul palato il sapore amaro della delusione. Ora voleva cogliere ogni attimo di quel presente e osservare cosa aveva in serbo per lei quel misterioso futuro, lasciandosi alle spalle il passato ma senza mai dimenticare gli errori fatti...».
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Meglio pentirsi di averci provato che vivere con il rimorso di non averlo fatto.»

(4)
Weeping willow

- Famosa? Perchè famosa mi scusi? - disse Carlotta un po' stupefatta.
Frettolosamente Miss Cox diede una spiegazione a quel aggettivo dicendo che le era rimasto in mente il suo curriculum e che non vedeva l'ora di conoscerla. Così rimise subito in ordine la situazione un tantintino imbarazzante, senza aggiungere altro e continuò il colloquio con la ragazza chiaccherando animatamente. Le piaceva sul serio,aveva ragione suo nipote a definirla una ragazza fantastica. Finita la conversazione del più e del meno, diede indicazioni a Carlotta su dove si trovasse la sua famiglia ospitante, senza dire una parola su Harry. S'inventò la scusa che le famiglie venivano assegnate attraverso una specie di sorteggio. Inoltre la raccomandò che se ci fosse stato qualche problema con essa doveva avvisare subito la segreteria. La diciasettene rimase tutta l'ora attenta rispondendo prontamente alle domande e ascoltando le giuste informazioni che la preside dava. Così alla fine dell'incontro si diedero una bella stretta di mano dandosi appuntamento per il primo giorno di scuola ovvero il primo ottobre.
Soddisfatta. Ecco come si sentiva adesso. Era semplicemente soddisfatta di quella magnifica giornata. Miss Cox si era rivelata deliziosa e disponibile; anche il college era perfetto se messo a confronto con le scuole italiane. Non vedeva l'ora di conoscere la famiglia a cui era stata affidata quindi decise che quel pomeriggio sarebbe già andata lì per presentarsi e finalmente stabilirsi nella nuova casa. Ora come ora pensava soltanto di andare a farsi una camminata per il quartiere e di cercare un bel chiosco dove mangiare. Tirò fuori la reflex dalla borsa, se la mise al collo e incominciò a scattare foto artistiche degli edifici che riteneva più interessanti. Si era accorta che quello era davvero un quertiere molto "inn" posizionato nei dintorni dal centro di Londra. Imponenti case con graziosi giardini all'inglese di color verde intenso e plazzi moderni di diverse colorazioni davano luogo, sotto ai loro porticati, a negozietti di tutti i tipi che circondavano le vie di quella zona così tranquilla. Al centro di tutte le strade non si trovava una piazza come al solito, ma un grazioso parco. Di certo non delle dimensioni di Hyde Park, però sempre di misure non piccole per gli occhi della ragazza. Soltanto a guardarlo emanava una sensazione di pace interiore. Il rumore della grande metropoli veniva soffocato dal fruscio della natura che quel terreno selvaggio sprigionava quasi come se si ribellasse. Carlotta meravigliata entrò dal cancelletto in bronzo e cominciò ad osservare ogni singolo essere vivente di quel magico "Eden". Fiori di ogni tipo vivevano sul prato e alberi centenari immobili ospitavano gli uccellini canterini o gli scoiattoli cacciatori di ghiande come fossero un riparo . Un piccolo laghetto era situato nel mezzo abitato dalle papere che sguazzavano felicemente nell'acqua. Oltre ad esso c'era un grande ed immenso arbusto piantato nell'angolo silenzioso. Era un enorme salice piangente. La ragazza appena lo vide attraversò velocemente il ponte in legno, arrivò così dall'altra parte del parco e s'inoltrò tra i rami cadenti del solitario appoggiando la schiena contro il tronco. Chiuse gli occhi e aprì orecchie e cuore cominciando ad ascoltare la vita e il respiro del suo nuovo amico. Può sembrare strano ma lei lo sentiva, le foglie gli davano la voce muovendosi grazie al vento. Lei amava quell'esemplare di pianta, poichè lo riteneva come uno degli alberi più soli del mondo, quindi ogni volta che ne incontrava uno voleva dargli la compagnia. Rilassata, vicino al solitario, si sentiva cullata dal respiro del vento che muoveva dolcemente le lunghe braccia dell'albero, così poco dopo si addormentò.
***
Intanto in un pub lì vicino...

I Ray-Ban neri nascondevano i suoi occhi confusi persi tra la rabbia e lo stress. Appena aprì la porta salutò il vecchio barista Bob che lo fece accomodare in un tavolo appartato, lontano dai possibili flash dei paparazzi. Si tolse gli occhiali e stroppicciandosi gli occhi incominciò ad aspettare il suo amico. Non era passato molto tempo dall'ultima volta che si erano visti. In quell'occasione era per divertirsi in questa per sfogarsi. Il rosso si avvicinò al tavolo e Harry appena lo vide andò ad abbracciarlo come un fratello.
- Ehi, pingu!- disse Harry finito l'abbraccio.
- Ciao, haz - gli rispose il ragazzo con i capelli color zenzero.
- Bob, portaci subito due birre, qui la situazione la vedo critica...- proseguì il rosso riveolgendosi al barista. Harry lo guardò stranito, ma lui sapeva che il suo amico lì presente aveva un dono speciale, capiva tutto da uno sguardo.
- Cosa c'è che non va Harry? Dov'è finito quel ragazzo che amava ridere? Devo essere sincero in queste ultime settimane non ti riconosco più.- gli disse tutto ad un fiato.
- Io sono ancora quel ragazzo, Ed! Sono qui di fronte a te... solo che il lavoro mi soffoca e mi sento in colpa perchè a volte vorrei lasciare tutto. -
- Harry è il tuo sogno, stai vivendo il tuo sogno... -
In quel momento arrivò la cameriera che portò le due birre e Ed ne bevve subito un sorso poi continuò con calma:

- Non devi abbandonare tutto e so che non lo farai mai, ignora e manda a fanculo i manager, fai quel che ti senti ma non rinunciare al tuo sogno... -
Harry nonostante fosse attento all'importante consiglio che l'amico gli dava, giocherellava con il boccale di birra dal quale ne bevve un po'. Dopodichè gli scappò un sorriso come segno di ringraziamento.

- Sai Ed, in questo periodo ho fatto qualcosa che mi sentivo davvero di fare, ma penso di essere stato un egoista.- Così con questa ultima frase il riccio cominciò a spiagare tutta la faccenda al rosso mentre facevano il loro brunch.
Finita la lunga storia Ed disse sbalordito:

- Sei un cretino! -
- Ed lo so ma ho bisogno di lei... è l'unica che mi possa distrarre in questo momento! - rispose all'accusa Harry sconsolato.
- Non potevi cercartene una in discoteca? Povera ragazza...-
- Ma non hai capito... è stato il fato a farmi leggere quella scheda, quindi ho colto l'attimo.-
dopo questa finta frase filosofica Ed scoppiò a ridere e infine disse:

- Spero ti abbia perdonato ma tu non farla più soffrire... -
- Sai che non era stata colpa mia... comunque no non lo farò, lei non è come le altre... - rispose il riccio seriamente.
- Le verrà un accidente quando ti vedrà - disse il rosso divertito.
- Eh, lo so dopotutto sono Harry Styles!- affermò il ragazzo stando al gioco dell'amico.
I due artisti uscirono dal pub e prima di salutarsi fecero qualche foto con dei fan sia dei One Direction che di Ed Sheeran.
Harry si precipitò in macchina, abbassò il finestrino e prese una boccata d'aria fresca. Quella chiaccherata con il suo "pingu" gli aveva fatto più che bene, era da tempo che non si sfogava così con nessuno. Neanche con Louis, il suo migliore amico, riusciva più a parlare e non sapeva nemmeno il perchè. Arrivò nel suo attico in cinque minuti e si precipitò subito sul grande divano ad isola di pelle bianca che fungeva da protagonista nella stanza insieme all'imponente televisore da 60 pollici. Appena accese la tv suonò il citofono. Incredulo di chi fosse, poichè non aspettava nessuno, andò a guardare la telecamera del videocitofono ma subito dopo si ricordò che era rotto da due giorni. Aprì lo stesso il cancello alla persona misteriosa, dopo qualche minuto sentì bussare alla porta e...
***
Poco prima sotto un salice piangente...

"White lips, pale face, breathing in snowflackes burnt lungs, sour taste light's gone da..." The A-team si stoppò appena Carlotta rispose al telefono spaesata.
- S-si pronto? - disse guardandosi attorno.
- Carlotta, Carlotta mi senti? - la ragazza riconobbe subito la voce dall'altro capo, era sua madre.
- Si si mamma ti sento, ciao! - rispose felice.
- Ciao anche a te, finalmente! Sarà da un'ora che ti povo a chiamare! -
- Ah scusami, mi ero appisolata -
- Appisolata a quest'ora? In ogni caso... com'è andato il colloquio con la preside?-
- Bene, veramente bene. La scuola e le persone erano come me le immaginavo, sono molto soddisfatta - affermò la ragazza senza accennare il piccolo incidente da Starbucks.
- Okay amore, sono davvero fiera di te e felice, manchi a tutti qui. - le disse dolcemente la donna.
- Grazie mamma anche voi mi mancate... sai oggi vado a conoscere la famiglia che mi ospiterà, sono agitata.- ammise la figlia ridendo.
- Oh menomale così uscirai da quell'albergo e da quella solitudine, non essere agitata sarà sicuramente adorabile -
- Speriamo... - disse la ragazza incerta.
- Dai tesoro ci sentiamo stasera per le novità altrimenti adesso spendo tutti i soldi, qui ti salutano, un grande bacio -  concluse la madre.
- Baci mamma, ti voglio bene -
- Anche io te ne voglio, ciao! -
Finita la chiamata Carlotta si alzò da terra e guardò l'orologio, erano già le due passate e il suo stomaco cominciava ad urlare dalla fame.
Perciò salutò il solitario prommetendogli che da quel giorno lui sarebbe diventato il suo rifugio lì a Londra.
Mangiò un ottimo hot dog e bevve un thè freddo al limone in un chiosco lì vicino dopodichè si mise subito alla ricerca della nuova casa. Mise via la reflex e prese dalla sua borsa il foglietto dove aveva scritto le indicazioni che Miss Cox le aveva dato.
La trovò subito poichè si trovava davanti a quel magnifico parco, in realtà non era una casa ma un grande palazzo in mattoni molto lussuoso, rimase stupita non poteva essere così fortunata ad aver trovato pure una famiglia estremamente ricca. Incredula suonò il campanello del quarto piano e dopo qualche istante il cancello in ferro si aprì. Il portiere la fece entarare al piano terra e subito dopo lei prese l'ascensore. Uscita da esso, si trovò davanti una grande porta alla quale bussò, fece un sospiro e sorrise. Una figura più alta di lei era dall'altra pate della soglia. Precisamente era un ragazzo dai capelli castani abbastanza ricci, sorriso più che perfetto e due grandi occhi color smeraldo che lei aveva già conosciuto in passato. Ebbene si, le venne un colpo al cuore quando lo vide, non perchè era Harry Styles degli One Direction, ma perchè era un pezzo del suo passato triste che si era ripesentato nel suo presente felice. In quel momento voleva essere ancora lì, sotto il salice piangente cullata dalla quiete, facendo finta che quello era solo un incubo. Non poteva essere, non lui.
La rabbia l'assaliva fino a scoppiare in lacrime ma trattenendosi la ragazza cercò di dire qualcosa, le sue forze in corpo però cedettero e così svenne.

Il salice piangente restava immobile lì nell'angolo del tutto ingnaro a ciò che stava accadendo alla sua amica.
Lui sarebbe stato per sempre lì ad aspettarla come un rifugio.


To be continued...

-WRITER'S ANGLE-

Hello people,
Finalmente sono riuscita  pubblicare questo nuovo capitolo!

Sono stata una settimana al mare con una mia amica ed ora eccomi qui.
Per scrivere questo capitolo ci ho messo davvero un sacco, è stato un parto!
Ma alla fine penso che sia venuto decentemente e quindi mi ritengo soddisfatta :)
Cosa altro devo dire? lol
Spero che come gli altri vi sia piaciuto e spero che questa FF vi stia catturando perché, come dico sempre, ci sto mettendo corpo e anima.
Non ce la farei mai senza di voi davvero.
Senza le vostre numerose visualizzazioni e le vostre carinissime parole che in 54 recensioni mi avete scritto.
56 recensioni, caspita non l'avrei mai immaginato, davvero :')
E' davvero bello scrivere e essere apprezzati perchè come dice zia Row:
"Nessuna storia vive se non c'è nessuno che la vuole ascoltare"
E io sono felice perchè mi sento ascoltata da voi.
Vi voglio dire solamente una parola: GRAZIE.
Conto su di voi di lasciarmi qualche recensione, altrimenti penserò il peggio possibile ovvero che tutto questo faccia schifo.
Ma penso positivo (+) quindi un grande bacio ci vedremo al quinto capitolo!

Vostra Carlotta.
(ps. per i diagoli al posto delle virgolette ho messo le stanghette (-) perchè faccio meno fatica, adìos.)

Pubblico il prossimo quando avrò raggiunto:
10 recensioni

* Naufragata nel mondo dei pandacorni insieme a pingu *




  
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