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Autore: sunako91    16/02/2008    0 recensioni
Questa storia l'ho scritta per partecipare a un concorso letterario. Ora la pubblico qui... Leggete e lasciate commenti!!!
Genere: Triste, Malinconico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Torreggiani si trovava nel suo studio e pensava alle ultime parole di quell’uomo

Torreggiani si trovava nel suo studio e pensava alle ultime parole di quell’uomo. Questo gioco non era per niente finito. Cosa poteva accadere ora?? Quell’uomo così tanto calcolatore e pianificatore poteva escogitare qualsiasi cosa, quando, come e dove voleva. Ora il poliziotto non sapeva davvero che pesci prendere. Non aveva nessun indizio a sua disposizione. Solo una frase del nemico. Un avvertimento da spingerlo a stare attento a tutto, perché, in un secondo, poteva far causare il caos più totale. Ormai conosceva bene quell’uomo, la sua capacità di far realizzare tutto quello che desiderava. Un pazzo con scopi omicidi da allontanare da una società. E quest’uomo era capitato proprio sulla sua strada. Per la prima volta Torreggiani, che aveva sempre saputo cosa fare in momenti delicati come questi e aveva sempre trovato una soluzione a tutto, non sapeva che fare. Non riusciva a pensare a niente, a nessuna strategia per fermarlo. Mentre pensava a tutto ciò, entrò nel suo ufficio la Orsani che rimase in silenzio, fissandolo per poi parlargli, capendo i suoi pensieri.

 

Orsani – Cosa intendi fare ora??

Torreggiani - ……..-

Orsani – Senti, forse dovresti… -

Torreggiani – Non ho bisogno di suggerimenti su ciò che devo fare!! Sono io quello che deve prendere le decisioni!!

Orsani – Ok, come vuoi, volevo solo darti una mano… ma visto che non vuoi nessun aiuto, fai tutto da solo… -

Torreggiani – Scusa, non ce l’ho con te. Il fatto è che non riesco a trovare una soluzione… Abbiamo scoperto quella che doveva essere la sua vittima, ma ora siamo di fronte a qualcosa che non possiamo cercare come prima, ma dobbiamo solo aspettare una sua mossa. E questo è proprio il problema. Ciò che mi fa rabbia!!! Può accadere di tutto senza che noi possiamo fare qualcosa… -

Orsani – Hai ragione su questo, ma non devi dimenticare che tu hai salvato la vita a una ragazza. Se non avresti capito chi era questa vittima, questa sarebbe morta ora!!! Quindi non ti abbattere come se non hai concluso niente di buono!! –

Torreggiani – Forse avrò salvato la vita di una ragazza, ma non ho fermato l’assassino!!

 

La Orsani era sempre preoccupata per lui. Quando lui aveva qualche problema, lei era sempre pronta a chiedergli la causa dei suoi problemi e dargli un aiuto, per non vederlo sempre in quello stato, preoccupato e abbattuto, perché in fin dei conti, lei lo amava veramente, anche dopo quello che era successo con sua moglie. Solo che lui aveva preferito chiudere ogni rapporto, non pensando alla realtà dei suoi sentimenti. Lei non preferì dirgli niente per non complicare di più le cose e, preferì dunque, tenersi tutto dentro.

Arrivò poi all’improvviso Orlandi con in mano il telefono.

 

Orlandi – Stefano!!! Una telefonata per te!! Presto!!

Torreggiani – Pronto??

// - Ahahahaahahh!!

Torreggiani – Chi sei??

// - Non importa chi sono!! Ti ho chiamato per dirti che ho qui con me qualcuno molto importante per te… -

Torreggiani – Che cosa intendi??

// - Ahahahaahha!!

Torreggiani – Parla!!

// - Ho qui tua moglie e tuo figlio… -

Torreggiani – Che cosa??

// - Se non ci credi, senti con le tue orecchie!!

Daniela – Stefano!!

Nicola – Papà!!

Torreggiani – Daniela!!! Nicola!! –

Daniela – Ti prego vieni a salvarci!!!

Nicola – Papà ho paura!!

// - Credo che tu abbia ascoltato abbastanza… -

Torreggiani – Ehi tu!! Lasciali andare!! Se gli tocchi un solo capello io… -

// - Calma!! Calma!! Non gli abbiamo fatto niente… ma se li vuoi rivedere, dobbiamo scendere a un compromesso… -

Torreggiani – Cosa vuoi?? Soldi??

// - Niente di tutto ciò, anche se la cosa mi alletta… comunque ti propongo uno scambio… -

Torreggiani – Quale scambio??

// - Se vuoi rivedere tua moglie e tuo figlio, devi ridarci il nostro capo!!!

 

Torreggiani rimase un attimo in silenzio, ma subito dopo diede la sua risposta. Questa volta non c’era il tempo per riflettere!! Egli avrebbe fatto qualsiasi cosa per riavere salva la sua famiglia!!

 

Torreggiani – Ok!! Lo lascerò libero… -

// - Bene! Ci vediamo questa sera alle 23 vicino la benzina sull’autostrada Salerno Reggio Calabria!!

 

Tu-tu-tu-tu-tu-tu

Torreggiani sentì dentro le sue orecchie il suono del telefono appena chiuso da quell’uomo. Lo chiuse e si alzò dalla sua sedia, più furioso che mai!! Con passò veloce, si diresse verso Tommaso La Rosa, che si trovava nella sua cella, coricato sul letto. Torreggiani entrò dentro la sua cella e lo prese dal bavero della maglia.

 

Torreggiani – Tu!!! Hai dato l’ordine ai tuoi uomini di rapire la mia famiglia!! Per questo mi avevi chiesto di loro!! Allora?? 

La Rosa – Tu cosa pensi??

Torreggiani – Maledetto!!!

 

Torreggiani gli diede un pugno in pieno viso, facendolo cadere per terra. Quando stava per sferrare un altro pugno, venne bloccato da Orlandi e Bernardi.

 

Orlandi – Stefano!! Vuoi calmarti?? Smettila!! Questo non è l’atteggiamento giusto!!

Bernardi – Se vuoi che salviamo la tua famiglia, devi stare prima calmo e poi agire di conseguenza!!

Torreggiani – Ok, ok mi calmo… vado un po’ fuori a prendere una boccata d’aria…-

 

Torreggiani uscì dalla cella e, arrivato nel corridoio, salì le scale, per poi ritrovarsi davanti una porta. Era la porta che portava sulla terrazza. L’aprì e la richiuse alle spalle. Camminando a passo lento, raggiunse la ringhiera. Si sporse in avanti, appoggiandosi, e guardò di sotto tutte quelle macchine in movimento, tutte quelle persone con i loro affari da sbrigare. Anche Torreggiani aveva degli affari che però doveva sbrigare quella sera.

Si alzò improvvisamente il vento. A contatto con esso, i suoi capelli svolazzarono e provò un brivido di freddo. Non aveva il cappotto, ma questo non lo faceva andare via. Voleva rimanere solo, lontano da tutti quei pensieri. Voleva essere proprio come il vento. Libero, senza essere fermato da nessuno. Forte da poter spingere ogni cosa. Questo però era uno dei suoi tanti desideri.

Tra sé e sé, non si rese conto che qualcuno lo guardava dall’interno, dietro la porta. Era la Orsani, sempre più preoccupata per lui. Questa volta decise di non avvicinarsi, perché si rese conto che in quel momento non poteva far nulla per lui. Lo avrebbe però sempre appoggiato in qualsiasi sua decisione.

 

  
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