Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Katie88    16/02/2008    10 recensioni
Riusciranno i nostri eroi ad andare avanti dopo la terribile Battaglia di Hogwarts? Potranno sopportare tutto il dolore che questa gli ha portato? Leggete e scopritelo! Spoiler di DH!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Salve a tutti! Questa è la mia prima ff ed è ambientata dopo il settimo libro quindi contiene spoiler di DH. Ho cercato di esprimere al meglio i sentimenti di coloro che sono sopravvissuti alla battaglia di Hogwarts... Spero vi piaccia!!  In caso contrario anche le critiche (purchè costruttive) sono bene accette! BUONA LETTURA!

 
MEN CAN CRY TOO

Era seduta sotto quell'albero da circa mezz'ora. Era sola. Aveva bisogno di pensare, di riflettere. Come era abituata a fare: analizzare il problema da un punto di vista razionale e trovare una soluzione.
Hermione sorrise amaramente.
Purtroppo, quel giorno, nemmeno la sua mente brillante, avrebbe potuto risolvere una situazione del genere. No, la mente non poteva nulla, si disse. Non quando il cuore soffriva così. Straziato, ferito, dilaniato.
Un dolore incapace di essere descritto.
Un dolore che ti colpisce, inatteso, improvviso, che ti lascia senza fiato.
Hermione era arrivata alla Tana qualche giorno prima con Harry. Entrambi volevano stare vicini alla famiglia Weasley, a quelle persone meravigliose che li avevano accolti nella loro casa fin dall'età di 11 anni. E loro due, in qualche modo, si sentivano il dovere di contraccambiare il favore. Anche se probabilmente la loro presenza non avrebbe giovato molto.
La mente di Hermione tornò dolorosamente al giorno precedente. Quel maledetto giorno.
Il funerale di Fred.
Il cuore di Hermione riprese a sanguinare.
Aveva cercato in tutti i modi di non pensarci, di non ricordare. Epuure, quando il giorno prima aveva visto le grida strazianti dellla signora Weasley, le lacrime silenziose del signor Weasley, i singhiozzi disperati di Ginny, abbracciata ad Harry, e lo sguardo spento di Ron, del suo Ron, non aveva più potuto mentire a sè stessa.
Fred era morto, non c'era più. Se n'era andato per sempre.
Raccolse lentamente le gambe al petto e vi poggiò sopra la testa.
Forse era stata un pò vigliacca a scappare e a nascondersi nel gairdino della Tana, ma non poteva più vedere, nè sopportare tutta quella sofferenza. Chiuse stancamente gli occhi e rimase ad ascoltare il caldo vento estivo che soffiava tra gli alberi.
"Hey tutto bene?". Una voce familiare le giunse alle spalle. Inconsciamente un piccolo sorriso comparve sulle sue labbra. La SUA voce.
Hermione si voltò e guardò il ragazzo dai capelli fiammanti che si avvicinava a lei. Quello stesso ragazzo di cui era pazzamente innamorata da... Non sapeva nemmeno lei bene da quanto lo amasse, forse da sempre.
Si alzò e corse incontro a Ron. Lui la accolse subito tra le sue braccia e la strinse forte, come se fosse lei quella da consolare.
"Si, sto bene" rispose Hermione contro il petto del ragazzo, "e tu?"
"Bene, non preoccuparti" e affondò il viso nei morbidi ricci bruni della ragazza.
Rimasero in silenzio per un pò, l'uno tra le braccia dell'altra, come se si volessero trasmettere tutto l'amore che provavano.
"Ginny?". Hemrione si era allontanata per guardarlo in viso.
Ron alzò le spalle."E' dentro. Piange, come sempre. Come ha fatto di continuo negli ultimi giorni. C'è Harry con lei."
"E tu, Ron?" gli chiese bruscamente la ragazza, "Tu? Quando hai intenzione di piangere e di sfogarti? Quando accetterai la morte di tuo fratello?"
Il ragazzo si accigliò. "Non ho bisogno di piangere per accettare la morte di... di... oh insomma la sua morte. So benissimo che non tornerà più! Non sono come Ginny!"
"Ma guardati, Uomo di Ghiaccio! Non riesci nemmeno a pronunciare il suo nome! Come puoi dire di aver accettato la morte di Fred?" sbottò Hermione, "E poi invece di isolarti perchè non cerchi di consolare tua sorella? Non vedi che è disperata?". Non reggeva più quella situazione.
Dalla Battaglia di Hogwarts, Ron non aveva versato una lacrima: lei aveva pianto, Ginny si era consumata a furia di piangere, persino Harry, che all'inizio voleva fare il duro, una sera si era lasciato andare tra le braccia della sua Ginevra.
Ma Ron no! No, lui era un uomo, non poteva permettere che gli altri lo considderassero un debole, una femminuccia. Persino il giorno del funerale si era limitato a stringere la mano di Hermione e a rimanere lì, nel più ostinato silenzio, senza cedere al dolore.
Hermione aveva atteso, sperato che lui si lasciasse andare, ma niente. E adesso aveva deciso! Lo avrebbe aiutato a tirar fuori tutto il dolore, anche se fosse stata costretta.
"Hermione, smettila! Non puoi dirmi quello che devo o non devo fare! Io sono maggiorenne e sono adulto! Chi ti credi d'essere? Mia madre?" le rispose acido il rosso.
Non riusciva proprio a capire l'ostinazione della sua ragazza. Lui non aveva bisogno di piangere. E inoltre, se avesse pianto, cosa avrebbe risolto?
Nulla. Fred non sarebbe tornato mai più.
"Chi mi credo di essere, Ron? Sono la tua fidanzata, la tua migliore amica, la ragazza che ti ama immensamente e che non ce la fa più a vederti in questo stato!"
Ormai stavano entrambi urlando. Come al solito le loro discussioni avevano, come Harry ricordava loro spesso, il potere di far tremare la terra. E quella lite non fu da meno.
Furono raggiunti immediatamente da una Fleur visibilmente arrabbiata.
"Volete fare un pò di silonsio? Sc'è jente che soffre dontro! Ron! Hermione!" e senza aggiungere altro, filò di nuovo in casa agitando i lunghi capelli argentei.
"Bene, fai come vuoi, testone! Quando vorrai sfogarti, io ci sarò. Sappi solo una cosa: anche gli uomini possono piangere! Non c'è nulla di cui vergognarsi!" e senza aspettare una risposta, seguì Fleur.
Ron sospirò e si sedette ai piedi dell'albero, strofinandosi stancamente gli occhi.


Quando Ron rientrò in casa, poco dopo, il salotto era immerso nel più assoluto silenzio: Harry, in poltrona, teneva stretta Ginny che aveva ancora gli occhi gonfi di pianto, mentre Hermione era seduta sul divano accanto a loro, con le gambe rannicchiate e la testa abbandonata sullo schienale del divano. Ron avanzò lentamente e si diresse verso la sorella. Le mise una mano sulla spalla per farla voltare verso di lui.
"Gin" le disse dolcemente.
Lei alzò lo sguardo e, in un attimo, si liberò dolcemente dalle braccia di Harry e si gettò in quelle del fratello, ricominciando a singhiozzare.
Harry di sedette accanto ad Hermione e le prese la mano, mentre lei si accoccolava suo petto del suo migliore amico. Rimasero così, abbracciati a guardare Ron e Ginny. Quei due Weasley speciali che avevano rubato i loro cuori e che ora soffrivano senza che loro potessero farci niente.
E Hermione per la prima volta si sentì impotente e debole di fronte al dolore della persone che amava di più al mondo.


Quella sera Hermione era seduta in veranda, ad osservare il cielo scuro.
I signori Weasley erano andati a letto, così come Bill, Fleur e George mentre Harry aveva portato Ginny a fare una passeggiata al chiaro di luna.
Poco dopo fu raggiunta da Ron che, in silenzio, si sedette accanto a lei.
"Vedi quei disegni?" le disse dopo qualche istante, indicando dei piccoli segni scolpiti sulla ringhiera di legno di fronte a loro, "Li abbaimo fatti l'estate prima che Fred e George entrassero ad Hogwarts".
Hermione aguzzò la vista e guardò meglio.
C'erano 9 omini tutti stilizzati. I primi 2 erano molto più grandi degli altri ed Hermione sorrise riconoscendo i signori Weasley, seguiti poi da Bill, Charlie, Percy (sovrastato dalla scritta FUTURO PREFETTO: POVERI NOI!), Fred, George, Ron e una piccola Ginny, con due lunghe trecce.
"Rappresenta la nostra famiglia" continuò Ron. "Io e Ginny avevamo paura che i gemelli si dimenticassero di noi, una volta arrivati a scuola. Così, una mattina, Fred ci chiamò e ci mostrò quegli scarabocchi e ci disse che sia lui che George non si sarebbero mai potuti scordare di noi, E aggiunse che non ci avrebbero mai lasciato soli... Bugiardo fin da piccolo!" disse cercando di utilizzare un tono allegro, ma Hermione capì che era profondamente triste.
Ron accarezzò con l'indice tutte e 9 le figurine, soffermandosi qualche istante in più su quella di Fred.
"Mi manca, Hermione. Non avrei mai pensato che potesse finire così. La mia famiglia ha sempre avuto tanti problemi, però li abbiamo sempre superati. Tutti insieme, Tutti uniti. D'ora in poi non sarà più così".
Hermione rimase in silenzio, appoggiando la testa sulla spalla di Ron.
All'improvviso dalle labbra del ragazzo uscì un singhiozzo. Piccolo, quasi muto, trattenuto, ma Hermione era sicura: era proprio un singhiozzo.
"Ron" gli sussurrò dolcemente.
"Mi dispiace Hermione, non volevo che tu mi vedessi piangere... ".
"Piangi Ron. Piangi, Tutti hanno bisogno di sfogarsi, prima o poi. Fa bene sai?"
E allora il ragazzo, come se non avesse atteso altro che quelle parole, si inginocchiò a terra, affondò il viso nell'addome di Hermione e, finalmente, pianse. Pianse come aveva pianto sua madre, come aveva pianto sua padre, come aveva pianto sua sorella, Disperatamente, incontrollatamente, dolorosamente.
Hermione prese ad accarezzargli i capelli fulvi mentre gli occhi le si riempivano di lacrime. Ma per la prima volta in 10 giorni, le sue furono lacrime di gioia perchè finalmente aveva ritrovato il ragazzo timido e insicuro di cui si era innamorata.
Finalmente aveva ritrovato Ron.



Bè se siete arrivati fin qui vuol dire che questa ff non faceva poi così schifo! O almeno lo spero! Ringrazio tutti quelli che leggeranno e che recensiranno! Un bacione!!














  
Leggi le 10 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Katie88