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Autore: Chuck    09/08/2013    6 recensioni
Quel giorno avevi la bocca secca di chi ha sorriso per tutta una vita per finta, e gli occhi di chi ha trattenuto troppe lacrime.
Ti abbracciai, di un abbraccio che entra sotto la pelle, come quelle schegge di legno che si infilano lì sotto e tu, nonostante sai dove si trovano, non riesci a toglierlo.
Mi sei entrato dentro le ossa, dentro il cuore, mi sei entrato come una scheggia di legno sotto al cuore, amore.

Isabella Swan, figlia del magnate dell'economia Charlie Swan e della stilista di fama mondiale Renée Dwyer; indossa una maschera di perfezione per nascondere le sue ferite.
Edward Cullen, figlio di famiglia che non accetta, lavora in una libreria; si reputa senza speranza.
Entrambi, a un passo dall'autodistruzione si incontrarono.
Riusciranno a salvarsi? Riusciranno ad essere Edward e Bella?
Genere: Drammatico, Malinconico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Buona lettura ❤.

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#11

(r)esisto.

"Condividere, in amore, non significa tenere il bilancio di chi fa questo o quello, di chi fa più di un altro. Vi sono momenti in cui dobbiamo dare di più di quanto riceviamo, ma ve ne saranno altri in cui avremo bisogno di ricevere più di quanto saremo in condizione di donare."

-Leo Buscaglia, Nati per amare.



Caro Edward,

mi ritrovo seduta a terra, il capo appoggiato al freddo vetro della clinica, guardando la pioggia fuori abbattersi furiosa sul suolo, sui tetti, sui volti delle persone.

Ho sempre amato la pioggia, sai? Innanzitutto, le lacrime possono tranquillamente confondersi con le gocce d’acqua, evitando così di dare spiegazione a terzi…anche se, ripensandoci, nessuno mi ha mai chiesto spiegazione per nulla.

Comunque, sto divagando.

E’ passato esattamente un anno, cinque giorni, e dieci minuti da quando Sam aprii la porta del camerino di Tom.

Un anno, da quando ti vidi uscire con le lacrime nel cuore a parlare con colei che era la tua ragazza.

Mi ricordo ancora le urla di lei, che ti accusava di tradimento, che ti accusava di non averla mai amata, che accusava me di essere una puttana; e ricordo i tuoi pugni serrati, le labbra secche, gli occhi gonfi di acqua salata e il senso di colpa che dilaniava il tuo volto.

Ricordo che gli chiedesti scusa, scusa per ogni cosa.

Scusa per non averla mai amata.

Scusa per non averla trattata come una donna come lei meritava.

Scusa per non averla, semplice, fatta sentire presente.

E lei, lei che ti ripeteva senza sosta  che esisteva.

Ma per te, per te ragazzo senza nome, lei non era mai esistita.

Mi ricordo che mi sentii in colpa, per aver origliato la vostra conversazione, e che me ne andai, con la morte nel cuore, nella mente, nella mia vita da quel posto.

Stavo per salire in macchina di Stefan, mentre Tom mi rincorreva dicendo di doverti aspettare.

Ma io non so aspettare Edward.

O meglio,  non riuscivo a  stare più lì, sapendo di averti arrecato ancor più dolore.

Mi scuserai mai, ragazzo senza nome, per esser salita su quell’auto?

Ma, a maggior ragione, mi scuserai per esser immediatamente scesa pochi metri dopo, appena ti ho visto seduto con le mani tra i capelli, sul marciapiede?

Quel giorno avevi la bocca secca di chi ha sorriso per tutta una vita per finta, e gli occhi di chi ha trattenuto troppe lacrime.
Ti abbracciai, di un abbraccio che entra sotto la pelle, come quelle schegge di legno che si infilano lì sotto e tu, nonostante sai dove si trovano, non riesci a toglierlo.
Mi sei entrato dentro le ossa, dentro il cuore, mi sei entrato come una scheggia di legno sotto al cuore, amore.

Mi sei entrato dentro le ossa, dentro il cuore, mi sei entrato come una scheggia di legno, amore.

Sì, amore.

Già vedo la tua faccia stupita, un po’ orgogliosa, e la tua risata un po’ forzata e ridicola.

Ma ti amo.

Sì, ti amo ragazzo senza nome.

E qui, mi immagino il tuo attacco di cuore, per questo ho già avvertito Tom di chiamare un’ambulanza.

Non ti ringrazierò mai abbastanza, per esserti seduto su quel marciapiede, scegliendo me.

Scegliendo una pazza, lunatica, sofferente ragazza per…fidanza è troppo riduttiva, vero? Così come compagna, futura sposa forse, ragazza.

Meglio dire che hai semplicemente scelto me, da amare.

Anche se noi non rientriamo neanche in questa categoria, secondo me.

Perché siamo al di sopra.

Al di sopra dell’amore, dell’odio, del dolore.

Direi che hai scelto Isabella per stare accanto ad Edward.

Ecco, questo suona bene, non trovi?

Sai, in questa clinica mi sento al sicuro.

Gli psichiatri mi seguono, mi aiutano, mi ascoltano.

Ma ho paura.

Cosa accadrà una volta uscita fuori di qui, dolce gabbia ed illusione di una vita perfetta?

Ritroverò il mio volto sui giornali, perché “la figlia del magnate dell’economia Charlie Swan, è in realtà la sua figlia adottiva”.

Ma avrò te accanto…vero? So che leggendo questa frase storcerai il labbro in quel modo che amo tanto, e che stringerai le nocche talmente tanto da diventare bianche…non che tu sia tanto abbronzato, amore.

Ma non avrai una crisi, come quando hai saputo che tuo padre, ora in carcere per favoreggiamento con Robert Redforls, è stato l’avvocato del mio aguzzino.

Ma mi va bene così.

Tu mi vai bene così.

E ti chiedo scusa, per esser così insicura, ma migliorerò amore.

Migliorerò.

Ed è grazie a questa certezza che dopo un anno da quel giorno sul marciapiede, ti scrivo per la prima volta.

Questa notte mi sono letta tutta d’un fiato le lettere che mi hai inviato, 365, più cinque, effettivamente.

C’è l’ultima lettera, quella in cui hai scritto una cosa bellissima, due parole soltanto che mi hanno scaldato il cuore: ti aspetto.

Ecco, è stato meraviglioso.

Grazie a te, mi viene da pensare al fatto che ne ho fatta di strada, da quando non credevo nell’amore.

Ed ora, ora grazie a te, ci credo.

Perché tu, tu ragazzo senza nome, sei l’amore.

Sei Amore.

E mi sono innamorata di te ogni lettera, di più.

Sembra assurdo, lo so, ma è così.

La cosa che mi stupisce di più, amore (com’è bella questa parola: amore, amore, amore, penso che la ripeterò finché entrambi vivremo, è meravigliosa.; è che non ti sei scusato.

Tu, che chiedi scusa così tanto, non ti sei scusato.

Ma l’ho fatto io al posto tuo, amore.

Amore, amore, amore, amore, amore.

Credo sia meglio concludere questa lettera, tanto tra una settimana esco da questo posto e andremo a mangiare un gelato enorme, d’accordo?

Vedremo per la trentesima volta il film che amo tanto, “The secret window”, anche se tu sei convinto che io lo adori solo perché c’è Johnny Depp; non hai tutti i torti.

Suoneremo! Ho imparato a suonare la chitarra e, ti suonerò “I was broken”, fino allo sfinimento.

Poi, faremo l’amore lentamente, riprendo una confidenza mai scemata, dei nostri corpi.

Amore, amore, amore, amore.

Ti amo. Mi scuso. Ti ringrazio.

Ma, soprattutto, ho capito una cosa fondamentale in questo luogo.

Ho capito che io, Isabella  Denali Swan, esisto.

Un bacio, il tuo amore.”

 

 

---------

Vorrei dire tante cose, molti pensieri random, ma l’unica cosa che vi dirò è grazie.

So che questo finale non potrà piacere forse, ma io lo amo.

Doveva essere così, la fine di questa storia.

Avete capito bene, la fine.

Questo è l’ultimo capitolo di Sleeping with ghosts.

Scusami, forse avreste voluto sapere più cose, esser avvertite prima della fine di questa storia, ma anche io,

oggi, ho capito che dovevo mettere la parola fine a Sleeping.

Stavo pulendo casa, e il capitolo mi è venuto in mente da solo, dopo un mese di totale apatia.

Questa è la degna fine, secondo me, di questa storia.

Scusate possibili errori grammaticali, e scusa il ritardo con cui aggiorno.

Comunque, volevo ringraziare tutti coloro che hanno recensito, inserito tra le preferite/ricordate/seguite la mia bambina :’)

Grazie, anche a voi lettori silenziosi che siete aumentati sempre più, per poi crollare in alcuni capitoli.

Ma grazie.

Grazie.

PS: Forse, prima o poi, posterò una missing moment/OS che parli del loro futuro; ma non lo so, credo che loro, si meritino un finale a piacere, così come voi lettori.

PPS: Da settembre continuerò l’altra mia fanfiction; tutto torna, e noi?

Vi voglio bene.

Un abbraccio.

Grazie.

Vostra, lisztomania/Chuck/thextra.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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