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Autore: Harold_My_Life    09/08/2013    1 recensioni
Chloe è una ragazza diciassettenne, che si ritrova ad abitare all'età di dodici anni, sotto il tetto dellla famiglia Horan, che l'ha adottata. Con l'aiuto di suo fratello Niall e con i suoi amici, Chloe pian piano inizia a capire che la sua vita non è così male come sembra e inizia a darle importanza.
Se adorate la dolcezza di Niall, la goffaggine di Louis, il romanticismo di Liam, il sorriso di Harry e la naturalezza di Zayn, entrate e non ve ne pentirete.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Se la mente non mi inganna, e se Louis non aveva inventato la scusa dell'assemblea, solo per portarmi in spiaggia, oggi sarebbe stata una bellissima giornata. Le noiosissime lezioni, che essendo a fine anno, erano ancora più difficili da ascoltare, non si sarebbero svolte, e gli studenti avrebbero avuto tutta la giornata per discutere dei problemi che affliggevano la scuola e che sarebbero stati risolti al più presto, grazie all'intervento della preside, la quale ci aveva promesso che avrebbe fatto di tutto, pur di permetterci di affrontare meglio l'anno. Che poi secondo il mio punto di vista, questa assemblea era inutile, dato che mancavano si e no venti giorni alla fine dell'anno scolastico ed era solo un modo diverso per evitare di fare lezione. Non era mio interesse partecipare alla discussione, a differenza dei miei compagni che addirittura si alteravano per le varie divergenze di opinioni o che magari facevano tutto ciò solo per perdere tempo, senza interessarsi realmente della questione. A differenza loro, preferivo starmene in disparte a riflettere su un muretto del cortile, (il quale rimaneva sempre vuoto, se non quando i ragazzi mi raggiungevano per farmi compagnia) sulla mia vita. Ieri avevo visto un angelo, o meglio ero convinta di questo e sarà stata la botta che ho preso o semplicemente il fatto di essere entrata in extasy come ho incontrato quelle iridi verdi che tanto mi avevano rapita, a non farmi ragionare minimamete sulla proposta che mi aveva fatto quel ragazzo di cui non sono a conoscenza nemmeno del nome e a farmi accettare senza esitazioni. Ma si sa, quando si è a mente lucida, si ragiona meglio ed io in quell'istante stavo tentennando se presentarmi o no all'appuntamento. Una vocina dentro di me mi diceva che non sarei dovuta andare e che avrei dovuto tenerlo prima un po' sulle spine e non cadere subito ai suoi piedi, mentre un'altra (probabilmente la voce del mio cuore) mi diceva di andarci, di incontrarlo e magari conoscerlo per come era internamente e non solo per l'attrazione fisica che subito si era manifestata in me. Ero una di quelle ragazze che non si basavano solo sull'aspetto fisico, bhe parliamoci chiaro, l'occhio vuole la sua parte, ma un ragazzo può anche avere la tartaruga, ma se poi ha un cervello in prognosi riservata, piuttosto è meglio se ha un po' di pancetta e qualche neurone funzionante. Eppure quella volta quelle meravigliose fossette che gli si spuntavano sul volto e quei ricci ribelli che gli incorniciavano il viso, mi avevavo folgorata e non mi avevano dato il tempo di connettere i neuroni e di ragionare con calma. Una volta lessi che la vita non è un lettore musicale in cui si sceglie ciò che deve essere prodotto, è una radio dove si deve godere di ciò che è in fase di riproduzione. E in questo momento la frequenza su cui era accesa la mia radio, stava trasmettendo l'opportunità di conoscere un ragazzo che come una canzone poteva sia attirare la mia attenzione, che non scaturirmi alcuna emozione. Per questo avevo deciso di affidarmi al destino e di presentarmi all'appuntamento, per scoprire se la “canzone” mi sarebbe piaciuta o se fosse stato il caso di cambiare stazione radio. L'unica cosa da fare, era scoprirlo!

 

Ero intenta a frugare nel mio armadio, per trovare qualcosa di decente da mettermi. E stavo davvero iniziando a pensare che ero stata un'idiota a non accettare le numerose proposte di Zayn di andare a fare shopping, dato che lui era fissato per gli acquisti. Stavo iniziando a perdere le speranze, quando improvvisamente mi si accese una lampadina e mi venne in mente il vestitino che Louis mi aveva regalato per il mio diciassettesimo compleanno e che non avevo ancora avuto occasione di metterlo. Mi chiusi in bagno e con l'aiuto della musica, iniziai ad aggiustarmi i capelli, che preferii rimanerli al naturale. Sciolti sulle spalle. Il trucco leggero, molto semplice, quasi acqua e sapone. Non mi piacevano le cose complicate nè altezzose. Preferivo sempre essere me stessa e non nascondermi dietro ad un chilo di trucco o a indossare vestiti poco decenti solo per attirare l'attenzione dei ragazzi. Credo che una ragazza è più attraente se rimane se stessa e non se si finge di essere qualcun'altro solo per fare colpo. Mentre ero intenta a pensare, finii di prepararmi e dopo aver ricevuto le numerose accortenze dei miei amici e di mio fratello, il quale mi aveva anche proposto di accompagnarmi, uscii di casa e mi diressi alla fontana citata nell'appuntamento.

 

8:34 ero in un leggero ritardo. Ma non mi creai tanti problemi, perchè si sa, le donne devono sempre farsi attendere e non devono mai presentarsi prima dell'uomo, soprattutto se si parla del primo appuntamento.
8:41 okay quel ragazzo, se non aveva intenzione di uccidermi, ora avrebbe provato istinti omicidi verso la sottoscritta. E come biasimarlo.
8:44 sono arrivata. Vicino alla fontana, noto un ragazzo molto simile a quello dell'appuntamento, che era intento ad andarsene, probabilmente convinto che gli avessi dato buca.
-Hey- lo chiamai, urlando.
Si girò. Focalizzò la mia figura, e si aprì in un meraviglioso sorriso, che dedicò solo ed esclusivamente a colei che lo aveva fatto aspettare per più di venti minuti. IO.
-Pensavo non saresti più venuta- disse avvicinandosi
-Scusami, è che non mi sono accorta di essere in ritardo e mi sono preparata molto lentamente. Scusami se mi hai aspettata per così tanto tempo.- mi giustificai nel modo più semplice possibile. Era vero. Avevo perso il senso dell'orientamento e non avevo fatto tanto caso all'orario, il quale era già da un po' che probabilmente avrebbe voluto informarmi che mi sarei dovuta sbrigare. E anche velocemente.
-Non preoccuparti!- disse sorridendomi – Andiamoo?-mi chiese gentilmente -il mio stomaco inizia a brontolare- continuò
-Oh certo, anche il mio sta facendo capricci da un po'- scherzai
Si affiancò a me, ed insieme ci avviammo in un pub, pronti per deliziare il nostro palato, ma sopratutto ad accontenare i nostri stomaci che stavano facendo “baldoria”.

 

-Parlami di te!- disse poi improvvisamente.
Inizialmente esitai un attimo, presa alla sprovvista. Ma poi cautamente, iniziai.
-Mi chiamo Chole (e questo già lo sai), ho diciassette anni e frequento l'High School, insieme a mio fratello e ai nostri tre amici. Sono una tipa un po' solitaria, mi piace starmene per conto mio e proprio per questo, non ho tanti amici. Non mi affeziono subito alle persone e non mi apro facilmente con qualcuno, soprattutto se lo conosco poco. Mhm cosa posso dirti più?- dissi assumendo una posizione a mò di pensatrice - Adoro il salato. La pizza e le patatine sono le mie migliori migliori amiche, così come la musica, nella quale mi ci perdo per ore, cercando di scoprire ogni suo piccolo dettaglio. I film strappalacrime sono i miei preferiti, anche se non si direbbe, dato che cerco sempre di essere una tosta, una che difficilmente piange. Probabilmente mi sono creata questa corazza intorno a me, solo perchè da piccola ho sofferto molto dato che ho vissuto in orfanotrofio. Tutto però è migliorato da quando la famiglia Horan mi ha adottata nella piena adolescenza. Ed eccomi qui!- conclusi la mia presentazione cercando di non sembrare per niente imbarazzata. All'ultima affermazione, spalancò la bocca. Probabilmente preso in contropiede. Non si aspettava che fossi stata adottata. Era la classica espressione che assumevano tutti coloro che venivano a conoscenza del mio passato, ed io ormai ci avevo fatto l'abitudine. Si riprese dal suo stato di shock, e iniziò a parlare.
-
Emh Chole... mi dispiace. L'importante è che ora sei in una famiglia che ti ama e che si prende cura di te.
Gli sorrisi
-
Ora tocca a te!- lo incitai, sedendomi su una panchina e perdendomi nei suoi occhi, i quali quella sera erano più belli del solito, probabilmente grazie alla luce della luna che si filetteva al loro interno.
-
Mi chiamo Harold Edward Styles. Ti prego non ridere- mi supplicò – mi faccio chiamare Harry, perchè quando pronunciano il mio nome, sembra quasi che vogliano prendermi in giro – continuò assumendo una faccia da cucciolo, che mi fece letteralmente sciogliere.
Gli sorrisi, incitandolo a continuare.
-
Ho compiuto diassette anni a febbraio, e frequento anch'io la scuola...ma sono una frana. -mi informò sorridendomi.
<<
Bhe abbiamo una cosa in comune>> pensai.
Gli sorrisi a mia volta.
-
I miei sono seperati da parecchi anni, ed io e mia sorella Gemma, che è più grande di me, viviamo con nostra madre ed il suo compagno Robin. Il mio film preferto, è il Titanic e non si direbbe, ma piango ogni volta che lo vedo. Ti prego non dirlo a nessuno, è una cosa che mi appartiene ormai da troppo tempo.
Risi al pensiero di Harry intento a piangere durante il finale del film. Non ci avrei mai giurato. Eppure, un tipo come lui, era sensibile ai film romantici, o come il caso del Titanic, ai film drammatici.
-
Le Haribo sono le mie caramelle preferite, e sto male se non le mangio almeno una volta al giorno. Adoro trascorrere del tempo con i miei amici, soprattutto quando si tratta di giocare a calcio o di cantare. -continuò
-
Wow tu canti?- chiesi meravigliata, ma entusiasta dell'affermazione che aveva appena fatto.
-
Si, sono in una band! Siamo i 'White Eskimo', suoniamo molto spesso nei pub. Una sera di queste, magari tu ed i tuoi amici, potreste venire.- mi propose cordialmente.
-
Bhe mi farebbe davvero piacere, e sono sicura che anche ai miei amici, non dispiacerà accompagnarmi- gli risposi sorridendogli.

Il tempo era passato così velocemente, che non avevo fatto caso all'orario. 00:04 <<Cavolo>> pensai. L'indomani ci sarebbe stata scuola, e anche se preferivo rimanere a casa a dormire, ci sarei dovuta andare ugualmente, dato che eravamo agli sgoccioli ed io non potevo permettermi più nessun'altra festa. Harry probabilmente notò il mio sguardo leggermente preoccupato, e come se mi avesse letto nel pensiero, mi diede il suo numero di telefono e mi riaccompagnò a casa, dove un fratello sicuramente ancora alzato, che mi stava aspettando, avrebbe voluto sapere tutti i minimi dettagli della serata.


 


 

HOLA GENTE

Allora? Cosa ne pensate della serata tra Chloe ed Harry? Cosa avreste fatto al suo posto? Avreste subito accettato l'invito? Fatemi sapere una vostra opinione, tramite una recensione. Un bacio. xoxo


 

  
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