CAPITOLO SEI:

Erano passati cinque giorni dalla serata in discoteca.
Come ogni mercoledi ero rimasta a scuola il pomeriggio per il mio corso di recitazione.Era il primo incontro dell’anno dato che iniziava sempre dopo gli altri,e sul giornalino scolastico avevo letto che quest’anno dovevamo andare in scena con Romeo e Giulietta.Ovviamente miravo al ruolo di protagonista.Mi sedetti in una delle comode poltrone rosse del grande teatro,e la professoressa iniziò a parlare,anzi gridare direi.
 
‘Allora ragazzi,oggi ci saranno le audizioni per i ruoli dei protagonisti,Giulietta e Romeo.Gli interessati sono pregati di dirigersi dietro il palco,e uno alla volta di mettersi centrali e recitare il testo per l’audizione che avete preparato.’
 
Feci quello che l’insegnante aveva detto,e prima di me c’erano quattro ragazze.Tutte alquanto scrause.
‘Signorina Malik,prego è il suo turno.’
 
A passo deciso mi misi al centro del grande palco in ciliegio,contornato in alto dal classico sipario rosso.
 
‘Ed è solamente il tuo nome ad essermi ostile.Tu saresti sempre lo stesso anche se non fossi un montecchi.Che cosa vuol dire la parola montecchi? Non è una mano, o un braccio  o un viso,ne un'altra parte che appariene ad un essere umano.
Oh,sii qualche altro nome! Quello che noi chiamiamo col nome di rosa, anche chiamato con un nome diverso ,conserverebbe ugualmente il suo dolce profumo.
Allo stesso modo romeo,se portasse un'altro nome ,avrebbe sempre quella rara perfezione che possiede anche senza quel nome. Rinuncia quindi al tuo nome,Romeo,ed in cambio di quello ,che tuttavia non è una parte di te,accogli tutta me stessa.’ recitai.
 
Dopo un lieve inchino,mi allontanai dal palco,soddisfatta.
 
‘Complimenti a tutte Giuliette.E adesso,i ragazzi’
 
Uno,due,tre,sette,otto.Otto ragazzi in prova per Romeo,tutti in gamba ma nessuno all’altezza dell’opera.
 
‘Bene,per oggi abbiamo fini-‘
 
La voce della Court fu interrotta da un ragazzo che correndo aveva spalancato la porta rumorosamente e si dirigeva (sempre a passo rapidissimo) verso il palco.
 
‘La prego,mi faccia fare l’audizione! So di essere in ritardo ma la prego mi faccia partecipare!’
 
Quella voce,quel ragazzo..Harry.
 
Mi strattonai il braccio sperando che fosse un incubo da cui potermi risvegliare,ma niente di simile.Ero fottuta.
Evidentemente non si era accorto di me,e pregai perchè non lo facesse.
 
‘Non saprei,ho già messo via le mie cose..’
 
‘La prego,per me è davvero importante’
 
‘D’accordo signor..?’
 
‘Styles.Harry Edward Styles’
 
‘Prego signor Styles,incominci pure’
 
Dopo aver strofinato le nocche ed essersi sistemato al centro del palco,prese un respiro profondo ad occhi chiusi,e con gli occhi iniziò a scrutare il pubblico prima di iniziare.
Ecco.Lo stesso magico contatto avvenuto giorni prima,ripetersi.I nostri sguardi incrociati,i suoi smeraldi cristallini,vivi,gioiosi.
 
‘Il mio nome, cara santa, è odioso a me stesso, perchè è nemico a te: se io lo avessi qui scritto, lo straccerei ma non appena il sole, che tutto rallegra, comincia nelle più lontane plaghe d'oriente a tirare le fosche cortine del letto dell'Aurora, l'oppresso mio figlio, fuggendo la luce, corre a nascondersi in casa, si imprigiona nella sua camera, serra le finestre, chiude fuori la bella luce del giorno, e si fa una notte artificiale. Questo umor tetro gli sarà fatale, se qualche buon consiglio non riesce ad allontanarne la cagione.’
 
Non aveva abbassato il suo sguardo neanche per un momento,e per quanti mi costi ammetterlo,aveva recitato alla perfezione,tanto che la professoressa si era concessa un minuscolo applauso,prima di dileguarsi avvertendo che i risultati delle audizioni sarebbero stati appesi l’indomani nella bacheca scolastica.
 
Mi alzai veloce dalla sedia diretta all’uscita.
 
‘eii Giulietta’ urlò lui alle mie spalle.

‘Ciao,Harry’ sbuffai con gli occhi al cielo.Era possibile che dovevo ritrovarmelo anche qui adesso?! Che incubo.
 
‘Ehm,come stai?’ 
Come stai? COME STAI?
 
‘Bene grazie’
 
‘Uhm..ok..ci si vede’
Ci si vede?CI SI VEDE?
 
‘Perchè ti comporti cosi?’ sbottai avvicinandomi.
 
‘Cosi come?!’ chiese lui ingenuamente corrugando le sopracciglia.
 
‘Cosi,cosi..normale!’ urlai premendo il dito sul suo petto.
 
‘Diamine Cher,io sono normale! Sono un adolescente come tutti gli altri di questa scuola,come te!’
 
‘Oh andiamo,sai bene che non siamo come tutti gli altri adolescenti’.
 
Anche io cercavo di evadere da quello che veramente facevamo fuori,ma non ignoravo la cosa come stava facendo lui..
Non sapendo che altro dire,mi allontanai senza nemmeno salutare..
 

 
E sia Harry che Cher ignoravano come recitando quelle parole cosi bene potessero loro stessi immedesimarsi nella tragica storia di Romeo e Giulietta,destinati ad essere infelici a causa del nome che portavano.Malik,Styles..Ma come Shakespeare scrisse,quella che chiamiamo rosa anche senza quel nome conserverebbe il suo dolce profumo..cosi Harry senza quel nome conserverebbe la sua perfezione,il suo fascino; e lo stesso Cher,che se non si chiamasse Malik rimarrebbe bellissima.La differenza tra i due è qui.Chi tra loro è disposto a rinnegare il suo nome? E chi invece ne fa un ostacolo?







Writer's Corner:

Avete tutto il diritto di uccidermi lol
Scusate scusate scusate.Essendo stata in vacanza per tutto questo tempo mi è stato impossibile
aggiornare..e poi ho riavuto il calo di ispirazione..meno male che esiste Shakespeare.
Allora,ho pensato di passare dal genere più 'Dark' ad uno un po' più 'commedia'..non so se mi spiego.
Cosa ne pensate? Vi prego per me è importantissimo saperlo per poter continuare..
Ora starò a Londra per 15 giorni,dunque riaggiorno a fine Agosto temo..
A settembre mi concentrerò parecchio su Trouble,posterò regolarmente,farò banner,trailer ecc.
Quindi non odiatemi u.u
Vi amo,buone vacanze!

sempre io,carrys.