Capitolo 5.
Le luci si accesero e a quella vista mi portai le mani alla bocca.
Il parco era illuminato e i palloncini decoravano i rami degli alberi.
C’erano tutti i ragazzi del camping, c’erano addirittura mio padre e Maura.
Di mia madre invece nemmeno l’ombra.
Chissà se aveva ricordato il giorno in cui nacque sua figlia.
Mi avvicinai a loro e mio padre mi venne incontro abbracciandomi forte.
«Diciannove anni, sono passati diciannove anni.» sussurrò commosso.
Maura si avvicinò dandomi un forte bacio sulla guancia e una busta bianca.
La presi, rigirandomela fra le mani. La aprii e vidi due biglietti per Parigi.
«Puoi portare una persona a tua scelta…il camping dopo un po’ è noioso.» aggiunse lui, sogghignando a bassa voce.
A mano a mano gli invitati mi auguravano un buon compleanno e alcuni mi diedero anche qualche regalo. Non ero abituata a tutte queste attenzioni, mi sentii in imbarazzo e cercai tra la folla Perrie.
Gli andai incontro e l’abbracciai, ringraziandola della festa a sorpresa.
«Cher, in realtà la festa l’ha organizzata quel bel ragazzo sulla panchina, vicino Tomlinson e Payne.»
«Harry?» chiesi sorpresa.
«Si, ha organizzato tutto lui. Zayn tu non ha mai organizzato una festa a sorpresa, decidi sempre di andare nelle discoteche. Prendi esempio.» disse poi rivolgendosi al suo ragazzo.
«Ehm…Allora vado da lui, a dopo.»
Mi districai tra la folla, di tanto in tanto qualcuno mi fermava e chiedeva cosa ne pensavo della sorpresa. Poi venne Jack, il ragazzo del corso di arte, mi diede un grande mazzo di rose rosse e mi baciò all’angolo delle labbra. L’avevo conosciuto qualche giorno dopo il mio arrivo al camping ed eravamo usciti insieme un paio di volte.
Avevo scoperto anche che viveva vicino New York e avevamo molte cose in comune. Mi piaceva, anche se i ragazzi non erano d’accordo.
Soprattutto uno, Harry. Da quando avevo iniziato ad uscire con Jack era diventato più freddo nei miei confronti e non solo lui. Anche gli altri ragazzi, mi nascondevano qualcosa, ne ero sicuro. Lo ringraziai e mi misi alla ricerca di un posto dove poggiare i fiori.
Quando arrivai alla panchina c’erano solo Louis e Liam che parlavano.
«Hei Lou, hai visto Harry? Prima era seduto qui.»
«Harry? E’ andato da quella parte.»
Indicò il sentiero che portava alla spiaggia e ritornò a parlare con Liam.
Camminai, svoltando l’angolo della segreteria e arrivando sulla spiaggia.
La luce della luna illuminava anche se di poco l’ambiente.
Una sagoma camminava distante e grazie ai capelli ricci non fu difficile capire chi era.
«Styles!» urlai, facendolo così girare verso di me. «Come mai sei qui?» domandai.
«Stavo pensando, avevo bisogno di stare un po’ da solo»
Il tono di voce che usò era strano, distaccato. Forse lo stavo infastidendo.
Così feci un passo indietro lento, sussurrando un «allora ci vediamo al parco.»
Ma proprio mentre stavo per andarmene, la sua mano mi strinse un polso, fermandomi.
«Non ti ho detto di andare via.» sussurrò.
Mi sentivo strana ad averlo così vicino a me.
Cosa mi stava succedendo?
«Posso chiederti una cosa?»
«Tutto ciò che vuoi.»
«Tu…i ragazzi…mi state nascondendo qualcosa?» si irrigidì e abbassò la testa.
E soprattutto, cosa mi stavano nascondendo?
Manu xx