And I’m terrified, but I’m
not leaving.
Eccoti lì seduto su
quel
divano, mentre l’ osservi andar via, dopo
l’ennesima notte d’amore.
Si è vestito di tutta fretta, accortosi di essere in ritardo
e ti ha salutato
con un bacio a fior di labbra e uno sguardo triste.
Si triste perché , vedi, lui sa che è colpa sua,
sa che potrebbe porre fine a
tutta questa sofferenza, alla vostra sofferenza, eppure non lo fa.
Potrebbe evitare di andare da Eleanor, fingendosi il fidanzato
perfetto, eppure
non lo fa.
Potrebbe evitare di fingersi etero davanti alla telecamere, ai
giornalisti, ai
manager, eppure non lo fa.
Potrebbe porre fine a tutta questa sofferenza, eppure non lo fa.
Non perché non voglia o non gli interessi, perché
l’hai capito da tempo che lui
è innamorato di te, ma perché proprio non
può farne a meno.
Perché può anche infiocchettarti tutte le scuse
che vuole, dicendoti che lo fa
per la band, che se fosse per lui lo direbbe anche ora, ma i manager
fanno
troppe pressioni e balle varie che hai smesso di ascoltare da tempo, ma
tu sai
la verità: gliela leggi negli occhi.
Lui vuole tenere il segreto perché ha paura, ha una paura
folle di tutto: di
quello che i fans o meglio le fans
potrebbero
dire e pensare, del modo in cui il loro sguardo, il loro atteggiamento
potrebbe
cambiare. E poco importa se sa che ti avrà al suo fianco
sempre e comunque, il
pensiero di essere giudicato e insultato lo terrorizza.
Ha paura di essere
guardato con occhi diversi e tu
sai che
,se dovesse succedere, non
riuscirebbe a
sopportarlo, sai che rimarrebbe schiacciato sotto tutto quel peso,
quindi accetti.
Uno dei due deve essere forte e il destino, il fato, il caso -chiamalo
come
vuoi- ha deciso che devi essere tu.
È arrivato e ti ha buttato sulle spalle un peso troppo
grande per i tuoi
diciotto anni, ma tu sopporti. Perché ,vedi, se da una parte
ti ha buttato
questo peso, dall’altra ti ha donato Louis e tu sopporteresti
di tutto per
Louis.
Sopporti che abbia una fidanzata e si finga etero perché, in
fondo, tu sai che,
senza di te, non ci sa stare.
Sai che ogni sera viene nel tuo letto non perché vuole
scopare, ma perché ha
bisogno di te più di ogni altra cosa.
All’inizio ,che
sciocco,
non lo avevi capito, credevi che lui amasse veramente Eleanor e di
essere tu
l’amante, ma tutto ti si è rivelato una sera dopo
una litigata. Te la ricordi?
Era stata una litigata violenta, di quelle in cui ci si urla contro di
tutto,
soprattutto quello che non si pensa, e si riversa la propria stanchezza
e
frustrazione sugli altri.
Gli avevi urlato con le lacrime agli occhi che se fosse uscito da
quella porta,
per andare da Eleanor, fra voi due sarebbe finito tutto,
perché eri stanco
della situazione e volevi soltanto che qualcosa cambiasse, in meglio o
in
peggio, ma che cambiasse. Avrebbe potuto benissimo non andare quella
sera, si
sarebbe inventato una scusa e avrebbe rimandato, ma sapevate entrambi
che non si
trattava solo di quella sera, gli stavi chiedendo di scegliere: o te o
lei.
Lui ti ha rivolto una sguardo tormentato, che poche volte hai visto in
un uomo,
poi si è avvicinato con il corpo scosso dai singhiozzi e ha
sussurrato
debolmente, guardandosi le scarpe: ”Resto”.
Con l’indice gli ha alzato il mento e nel momento in cui hai
visto i suoi occhi
ti sei sentito morire.
Dolore, paura, rassegnazione, tutto nei suoi occhi cristallini. Non hai
retto,
ha preso le chiavi della macchina e ti sei precipitato fuori
schiacciato
dall’enorme verità che avevi appena scoperto. Ti
eri appena reso conto che lui
ti amava sopra ogni cosa, ma che non avrebbe retto.
Sebbene tu fossi tutto per
lui, il tuo amore non sarebbe riuscito a salvarlo. Sei stato fuori
tutta la
notte, un’anima in pena, e sei giunto alla conclusione che
lui avrebbe fatto
tutto pur di non perderti , ma ciò l’avrebbe
semplicemente distrutto. Hai
deciso di non chiedergli di scegliere, hai deciso di soffrire tu per
lui.
Quindi sopporti. Per lui.
E ora seduto se quel divano, mentre ti crogioli nella sua assenza, ti
chiedi se
hai fatto bene oppure no.
Ogni tanto ti chiedi se non sia patetico quello che fai, sei
l’amante di cui si
vergogna, quell’amore così sbagliato da dover
essere nascosto.
Ogni tanto lo odi per quello in cui ti ha trasformato, lo odi con tutto
te
stesso, ma poi lui torna a casa ti sorride e il tuo cuore si scioglie,
ti bacia
e i pensieri vanno via, fate l’amore e il mondo scompare, ci
siete solo tu e
lui: due persone, non importa se dello stesso sesso, innamorate.
Allora ti arrabbi con il mondo, che perfido, non vi accetta, quelli
come voi,
li segna a dito come appesati. Ma poi lui ti sussurra dolcemente,
mordicchiandoti
il lobo dell’orecchio:
“ Ti amo Hazza.” e fanculo anche il mondo.
Lui potrebbe porre fine a quella sofferenza, ma sai che allora
comincerebbe a
soffrire lui e se lui soffre, soffri anche tu.
È
un circolo vizioso del
dolore: non puoi fare niente senza ferire l’altro e, quindi,
te stesso.
Così non sapendo cosa fare, improvvisate, andate a braccio,
sperando che ciò
non sia troppo doloroso per nessuno, ma è inutile.
Non ha senso amarvi a metà, perché è
questo quello che fate:
vi amate a metà.
NdA:
Salve
a tutti è da un bel po’ che non entro su efp, ma
questa era una storia a cui
tenevo molto e che avevo già pubblicato, ma si è
cancellata quindi eccomi qui a
ripubblicarla.
È
corta e triste eppure mi piace.
Ditemi
cosa ne pensate, se vi va.
Lonely
Heart.