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Autore: mary_cyrus    09/08/2013    11 recensioni
In una giornata qualsiasi ad una ragazza qualsiasi, può cambiare la vita un fatidico incontro? E se ce ne fosse anche un secondo? E se a complicare le cose si aggiungesse una ricerca scolastica particolarmente difficile con persone sbagliate? Può in un momento di crisi interiore, un i-pod, essere la risposta alle tue domande? Non tutte le cose accadono senza un motivo...
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Hermione Granger, Il trio protagonista, Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Capitolo 3- Val

Ero davvero felice di uscire da quell’aula e di smettere di pensare a Sylvia. In quel momento passarono Harry e Ron.

“Ehi, Hermione! Come ci si sente ad avere una nuova rivale?” il sarcasmo di Ron era sempre irritante. Ma io, da persona tranquilla quale che sono, risposi pacatamente.

“Rivale? Ti riferisci a Sylvia? Ma se non ha neanche aperto bocca!”.

“Non ancora! Ma l’hai sentita, no? ‘I miei voti superiori alla media’! Ammettilo, Hermione, ti ha lanciato una sfida!” continuò con aria divertita.

“Una sfida?! Tu hai davvero dei problemi Ronald! Non credo che tu sia sano di mente”.

“Scusate, non vorrei interrompervi, ma dovremmo andare agli allenamenti di Quidditch” esordì Harry.

“Bene, così magari prendi un po’ d’aria e ti rendi conto delle stupidaggini che hai appena detto!” dissi a Ron.

“Niente affatto! Forse lo credi tu, ma hai visto come ti ha guardata prima? Sembrava che sapesse già tutto di te”. Queste sue ultime parole mi lasciarono un po’ interdetta. Infatti non risposi, mi limitai a salutarli e continuai ad aspettare Val, chiedendomi che fine avesse fatto.

“Ciao”. Sussultai appena quando sentii questa voce, incapace di riconoscerla come amica o nemica.

“Ti ho spaventata?” mi voltai e vidi…

“Sylvia?!” era proprio lei, in piedi davanti a me con in mano una pila di libri e sulla spalla reggeva una grossa borsa, evidentemente piena anche quella.

“Non volevo disturbarti, ma mi stavo chiedendo se potessi darmi l’orario delle lezioni”.

Ora la sua voce era molto diversa da quella di quando, poco fa, aveva parlato in classe. Non sembrava più quella ragazza spavalda e sfacciata, al contrario, era timida ed insicura.

“Certo, dovrei averne una copia in borsa” ci guardai e, come avevo detto, ne possedevo una.

“Tieni. Se hai qualche dubbio o hai bisogno di una mano, non esitare a chiedere”.

“Grazie. Beh, se dovessi…”

“Hermione! Andiamo?” non terminò la frase, che Val mi aveva afferrata per un braccio e mi stava trascinando via.

“Aspetta, fermati! Fammi finire di parlare con lei!” Val fece una smorfia, incrociò le braccia e sussurrò tra i denti: “Ti do cinque secondi!”.

“Scusala Sylvia, a volte è un po’ impulsiva. Cosa stavi dicendo?” improvvisamente le tornò sulla faccia quel ghigno-sorrisetto beffardo.

“Uhm, niente. Allora, ci si vede Granger!”. Quel suo cambiamento mi lasciò di stucco. Solo poco dopo riflettei sulle sue parole.

“Ehi, come fai a sapere come mi chiamo?”

“Beh, chi non conosce Hermione Granger, la miglior studentessa della scuola”. E così dicendo se ne andò, lasciandomi ancora più perplessa di prima.

“Vogliamo andare?!” insistette Val.

“Ok, ma…dove?”

“Ti porto nel mio posto segreto! Così possiamo finalmente stare un po’ tranquille!”.

Sinceramente ero troppo confusa per riflettere lucidamente su ciò che aveva appena detto, così annuii senza troppe parole. Uscimmo dal castello e ci dirigemmo verso il giardino; iniziammo a percorrere il vasto prato in direzione del Lago Nero. Ci volle un po’ per arrivare, dal momento che il luogo che Val conosceva non era proprio vicinissimo a dove solitamente stavano tutti gli studenti. Direi che era abbastanza appartato, ma quando fummo arrivate percepii un’insolita tranquillità.

“Eccoci qua! Ti piace?”

Mi guardai intorno per esaminare quel nuovo ambiente e sorrisi quando realizzai quanto fosse meraviglioso. Sulla nostra sinistra iniziava una serie di alberi di ciliegio in fiore profumatissimi ed i petali, talvolta staccati dal vento, cadevano dolcemente sull’erba soffice; di fronte a noi si espandeva l’immenso lago dall’acqua scurissima e, se si faceva sufficiente silenzio, si riusciva ad udire persino il rumore che provocava la brezza leggera alle sue piccole onde.

“Ma…è stupendo!” esclamai estasiata.

“Te lo avevo detto! Io vengo qui molto spesso…c’e pace…tranquillità…un vero paradiso!”

Era impossibile trovare aggettivi che potessero essere adatti a descrivere quel posto. Potevi semplicemente rimanere a contemplarlo per ore…

“Bene, e ora… possiamo dedicare un po’ di tempo a noi due! Sarebbe fantastico conoscerci meglio!” propose Val allegramente.

“Ok…cosa vuoi sapere?” cominciai io un po’ timidamente.

“Mhmmm…bah, vediamo… ah, sì, giusto! Prima ti stavo chiedendo di Ron. Siete fidanzati, no?”

“Sì, esatto. Perchè me lo chiedi?”

“No, così, tanto per dire qualcosa…”

“E tu? Ti piace qualcuno?”

In quel momento Val scoppiò in una fragorosa risata.

“Ahahaha! Ma dai! Mi hai vista bene? Ti sembro una che ha voglia di avere una palla al piede? No, grazie! Assolutamente no! E poi… il mio unico amore è Johnny Depp! E tu lo conosci per forza, sei di origini babbane”.

“Sì, certo che so chi è, ma… non ha leggermente qualche anno più di te?”. Speravo davvero di non averla offesa.

“Certo, ma conosci il detto ‘al cuore non si comanda’?”

Le rivolsi un sorriso e mi sentii davvero felice. Quello fu il giorno più bello della mia vita: avevo trovato una persona fantastica con cui potevo essere totalmente me stessa, avevamo gli stessi interessi e lei era così spontanea… così sfrontata… era davvero unica e nel mio cuore sentivo che questa nostra amicizia ci avrebbe unito in un modo indescrivibilmente particolare. Avremmo potuto aiutarci l’un l’altra perché eravamo molto diverse ma allo stesso tempo ci completavamo a vicenda.
Continuammo a chiacchierare per un bel po’, sperando che l’ora della lezione seguente non giungesse mai. Val mi raccontò molto di sé ed io feci altrettanto. Quel luogo, quell’atmosfera… tutto sembrava surreale… ma era vero… era tutto meravigliosamente vero.

 

 

There’s a place for us,

more than just a prayer or anything we ever dreamed of

so when you feel giving up

cause you don’t fit in down here

fear is crashing in, close your eyes and take my hand”

 

There’s a place for us - Sonhora

 

 

 

 

 

E...eccoci alla fine di un altro capitolo!!! State famigliarizzando con le “new entry” della storia? Spero di sì perchè dal prossimo capitolo in poi non potrete fare a meno di schierarvi con uno dei personaggi.

Nuovi intrecci, colpi di scena e sorprese sono proprio dietro l'anogolo!

Bene, spero che mi lasciate un commentino per sapere se la storia è sempre di vostro gradimento :)

Grazie a tutti!!!

  
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