Ciao! Godetevi questo cap, che sarà l’ultimo prima
dell’epilogo T_T Buona lettura! ^^
Capitolo trentaquattro- Da matrimonio nascono matrimoni
Voglia di cantare. Voglia di urlare. Voglia di
ballare. Voglia di abbracciare. Stacy provava tutte queste sensazioni la
mattina dopo, quando riaprì gli occhi. Vide Rebby e Blaise dormire nel letto
della ragazza, e sorrise. Di solito avrebbe provato invidia,e invece… Aveva
raccontato tute alle sue amiche la sera prima, e loro l’avevano ascoltata
entusiaste.
Il matrimonio si sarebbe svolto alle tre del
pomeriggio, così si affrettò ad indossare qualcosa prima di andare a vedere le
condizioni della futura sposa e scendere a colazione. Se conosceva bene la sua
ex nemica di sempre, non aveva dormito affatto. Ed infatti, quando aprì la
porta dell’ex dormitorio della ragazza, la trovò seduta per terra con le spalle
appoggiate alla parete.
“Herm?” la chiamò gentilmente, avvicinandosi.
Lei si voltò, quasi sussultando. “Oh” esclamò,
vedendola. “Sei tu. Credevo fosse la parrucchiera” . Aveva i capelli gonfi e qualche ombra scura sotto gli occhi.
“No, mi dispiace. Ma se vuoi posso diventarci in un
battibaleno” cercò di metterla sullo scherzo Stacy, ma purtroppo vide il suo
tentavo fallire.
Infatti, Hermione scosse il capo, quasi disparata, e
si mise le mani in testa, come se fosse impazzita.
“Non puoi capire” disse, con le lacrime agli occhi.
“Cosa non posso capire?”
“Come ci si sente sette ore prima di sposarsi”.
Stacy all’improvviso sentì la gioia svanire di colpo. Ed ecco davanti a lei
l’ennesima persona pronta a farle pesare il fatto che non si sarebbe sposata a
breve.
“Scusami Herm se non sono degna di capire le tue paranoie pre-matrimonio,
eh” l’apostrofò violentemente. Possibile che, come l’ultima volta che si erano
trovate in quella stanza, stavano per litigare di nuovo? Quelle scene orribili
le rimbalzarono davanti… Un orribile flashback prese vita nella sua mente…
“Stacy, se non vuoi litigare vattene, altrimenti
scoppio e….”
“E scoppia!”
“Bene. Dal quarto anno
sei diventata peggio di una V.I.P., un’arpia che deve accontentare i suoi fan,
che non può evitare di mettere a figura di merda la sfigata Hermione Granger,
che non può evitare di dire che mi l’ha aiutata ai G.U.F.O., mi hai reso la
vita impossibile!” urlò. “Mi hai tolto tutto, anche se ero troppo intelligente
per dimostrartelo, ma io avevo gli amici, il mio onore, il mio orgoglio! Cosa
che mi sembra tu stia perdendo ultimamente.Ed ora? Dopo tutto questo,
rispolveri il nostro passato, chiedendomi una cosa del genere, con solo un
minimo di apparente ma inesistente gentilezza?! Scusa se non ti servo con i
guanti d’argento, miss!”
Si riscosse violentemente da quel flashback,
vividissimo. La stessa ragazza le stava dinanzi, solo che ora era un po’ più
grande ed in procinto di sposarsi con il ragazzo che ha sempre amato.
“Ma no, Stacy, non volevo offenderti scusa, non è mica
colpa tua se non sai farti valere con chi ami, cioè…” tentò di scusarsi
Hermione, ora alzata di fronte a lei, ancora in pigiama, ma non ottenne altro
che un effetto contrario. Il nervosismo non fece altro che peggiorare la
situazione.
Stacy si limitò a guardarla freddamente. “Scusami
sposina! Ma ricorda che forse anche tu non ti saresti fatta valere se otto anni
fa non avessi dato un aiuto al tuo futuro marito che non si era accorto di
provare qualcosa per te!” disse, prima
di uscire sbattendo la porta. Quasi non urtò contro l’estetista, una donna alta
e magra con gli occhi scuriti da un pesante eye-liner, che le chiese raggiante:
“E’ lì la sposa?”
Annuì, lasciandola entrare, per poi recarsi nella sala
comune ancora fiammante di rabbia.
Si sedette su una poltrona, sbuffando e cercando di
invocare quel bel po’ di felicità che l’aveva investita la sera prima e che le
aveva regalato dolci sogni. Ed essa fortunatamente presa forma poco dopo,
materializzandosi nelle sembianze di Seamus che le si parò davanti,
apparentemente felice.
“Buongiorno” le disse, prendendo posto vicino a lei.
“Oh, Seamus ! Buongiorno” rispose Stacy cercando di
apparire serena, ma evidentemente fallì perché lui le chiese: “Tutto ok?”
“Si, certo”
“Non mentirmi, Stacy” la rimproverò lui, mettendole
una mano sulla spalla. Arrossì un po’, ed abbassò lo sguardo.
Quando lei non disse nulla, aggiunse: “Sarà passato tutto il tempo che
vuoi, ma resta il fatto che ti conosco troppo bene”.
You were everything, everything that I wanted
We were meant to be, supposed to be, but we lost it
All of the memories, so close to me, just fade away
( “Happy ending” Avril Lavigne)
“Ho avuto una piccola discussione con Hermione, tutto qui” rivelò, cercando
di non incrociare il suo sguardo.
Udendo ciò, Seamus scoppiò a ridere. “Tutto qui?” chiese, cercando di
fermarsi. “Tu ed Hermione avete litigato? Ancora? Ma non vi sono bastate tutte
le liti di quando eravate adolescenti?”
Stacy parve offesa. “Non è colpa mia se ha infierito sul fatto che non ho
un ragazzo e che non sono sposata…”.
Guardò Seamus e si sentì imbarazzata. Abbassò lo sguardo, certa di essere
rossa come un peperone, ma lui prese il suo volto tra le mani e glielo alzò.
“Stacy, non dire sciocchezze! Sai che è nervosa! E poi… Beh, riguardo al ragazzo tutto si può
risolvere facilmente” e così dicendo si avvicinò al suo volto, radioso, ma una
voce lo arrestò.
“Seam, mica… ? Oh, scusatemi!”
Dean Thomas era rossissimo per l’imbarazzo e se ne andò. Seam guardò Stacy,
scrollando le spalle. “Beh, meglio che vada da lui. Ci vediamo piccola” si congedò, e dopo averle dato
un rapido bacio sulla guancia se ne andò, lasciandola come una scema seduta sul
divano, incerta su quello che stava succedendo. Era così stordita che non si
accorgeva della madre di Ron correre come una trottola su e giù per la sala,
Ginny cercare di fermarla disperata ed Harry osservare il tutto divertito.
Seamus l’aveva quasi baciata… Il solo pensiero le fece ritornare il sorriso
e si avviò nella camera di Hermione, sfondando quasi la porta.
Ella era seduta davanti uno specchio, momentaneamente da sola.
“Herm! Scusami, volevo davvero scusarmi per…”
Lei sorrise, con i capelli bagnati raccolti in un asciugamano. “Sono io
l’insensibile qui. Ma tu sei suscettibile. Non andremo mai perfettamente
d’accordo, Stacy! Ormai lo so”
“Beh, cosa dobbiamo farci?” fu la risposta serena di Stacy, che l’abbracciò
forte. “Ma mi mancavano i nostri battibecchi” aggiunse quando fece per
andarsene.
“Stacy?” la richiamò, quando stava con la mano sulla maniglia della porta.
“Si?”
“A cosa devo tutto questo atteggiamento cambiato stamattina?”
“Lo scoprirai, sposina!”
E ridendo se ne andò, sforzandosi di non saltellare per la gioia.
*****
Dopo varie indecisioni riguardo il look e cose varie, tutti gli invitati
alle tre erano nella piccola chiesa affollata di Hogwarts, dove erano
seppellite le vittime della famosa battaglia di Hogwarts di nemmeno dieci anni
prima. Gli studenti sarebbero arrivati il giorno dopo, per non intralciare i
festeggiamenti.
Ron arrivò in anticipo, bianco in viso e super emozionato, mentre Harry, il
suo testimone, cercava di incoraggiarlo nel miglior modo possibile. Insieme a
lui ci provava anche Neville Paciock, venuto alla cerimonia con la sua
fidanzata Hannah Habbot e Rolf Scamandro, il fidanzato della loro amica Luna,
che Neville non poteva far altro che guardare con un po’ di invidia.
“Ho paura! Sono un deficiente, di sicuro mi mollerà dopo la luna di miele!”
biascicò Ron, asciugandosi la fronte imperlata dal sudore.
“Sei ottimista! Io avrei giurato molto prima!” disse Harry, cercando di
metterla sullo scherzo, ma quando il suo migliore amico lo guardò con un’aria
preoccupata aggiunse: “Scusami, scusami, pessima battuta!”
Dal canto suo, Seamus era seduto su una panca, un po’ disassociato dagli
altri. Aveva la testa altrove… E Tracy, Angy e Rebby non poterono far a meno di
additarlo e sghignazzare, bellissime ed eleganti nei loro vestiti di seta.
L’arrivo della sposa spense il chiacchiericcio, ed una dolce melodia
nuziale si espandette nella chiesa, dalle pareti dorate e dalle mura agghindate
con particolari quadri di valore.
Davanti vi erano Stacy e Ginny, in qualità di damigelle d’onore.
Indossavano entrambe il medesimo abito rosso lungo sopra il ginocchio, con il
collo a barca e scarpe dal tacco alto
abbinato. Ginny aveva i capelli ricci sciolti, mentre Stacy li aveva lisci, a
dispetto della sua permanente, raccolti con dei fermagli scintillanti ai lati. Harry
e Seamus, vedendole, credettero di vedere dei piccoli angeli al posto delle
loro amate.
Poi, dietro di loro, ecco la sposa, a braccetto con il padre: era stupenda
nel suo abito bianco con dei ricami d’oro, che le risaltavano gli occhi e i
capelli, lisci e legati in una particolare pettinatura. Sorrideva radiosa, con
il velo davanti agli occhi, e il tutto era coronato da una particolare tiara. Le
incertezze di quella mattina sembravano essere scomparse come le occhiaie.
La signora Weasley e la signora Granger iniziarono a piangere, commosse.
Ron sembrava un emerito ebete, con la bocca spalancata. “Sei bellissima!” le
sussurrò, mentre le alzava il velo.
Lei sorrise. “Sempre questo tono sorpreso!”
Dietro di lei c’erano due piccole damigelle: Victoire e Lucy, dato che le
altre nipotine erano troppo piccole.
Il signor Granger la lasciò andare riluttante, prendendo posto vicino il
futuro consuocero.
Seamus, seduto in prima fila,lanciò un’occhiata a Stacy, che lei ricambiò
prima di sedersi ai lati degli sposi con Ginny.
Intanto, Blaise tastava qualcosa nella sua tasca preoccupato ed un po’
ansioso, senza farsi notare dalla sua ragazza.
Il celebrante della cerimonia iniziò a parlare. Sembrava un ometto vispo,
con i grigi capelli un po’ lunghi e gli occhiali posati sulla punta del naso.
La sua vocetta era squillante ed allegra.
“Bene, cari fedeli, siamo qui per celebrare l’unione di queste due anime
fedeli…” disse, cercando di sovrastare i singhiozzi commossi delle madri degli
sposi e qualche parente.
Parlò un po’ dell’amore e del sentimento che aveva condotto gli sposi a
fare quel passo poi si decise a far loro la fatidica domanda.
“Vuoi tu Ronald Bilius Weasley sposare la qui presente Hermione Jean
Granger come tua legittima sposa e di rispettarla ed onorarla in tutti i giorni
della tua vita?”
Ron sembrava sul punto di svenire, pallido come un cadavere. “Si” disse,
mentre Victoire avanzava con il cuscino con sopra le fedi e porgendoglielo.
Cercò di sciogliere l’anello di Hermione, impiegandoci qualche minuto per le
mani tremanti a causa dell’emozione. Una volta sciolto glielo infilò, dopo aver
cercato di metterglielo al medio invece che all’anulare.
Non ebbero il tempo di guardarsi sorridenti che il prete formò la stessa
domanda alla donna.
“Vuoi tu Hermione Jean Granger sposare il qui presente Ronald Bilius
Weasley come tua legittimo sposo e di rispettarlo ed onorarlo in tutti i giorni
della tu..”
“Si!!!” disse subito Hermione senza esitare, interrompendolo. Nemmeno sulla
domanda di matrimonio aveva avuto esitazioni, pensò Ron guardandola mentre
arrossiva come un peperone.
“Oh, mi scusi, mi scusi…” cercò di scusarsi, ma l’ometto sorrise
incoraggiante e la incitò a mettere l’anello a Ron.
Quando finì, egli disse: “Allora io vi dichiaro marito e moglie!” con voce solenne, abbandonando per un istante
il tono allegro.
Partì una serie di applausi che sembrava non volesse finire mai, soffocando
le parole del celebrante: “Ora lo sposo può baciare la sposa”.
Ron ed Hermione erano ancora abbracciati mentre l’applauso proseguiva.
Il piccolo Fred si era alzato sulla panca e fischiava entusiasta, George lo
guardò soddisfatto per un istante prima di intercettare l’occhiata torva di
Angelina e dirgli di smettere.
Le signore Weasley e Granger singhiozzavano ancora mentre uscivano dalla
chiesa, momento in cui gli sposi furono invasi da coriandoli oro ed argento
emanati da alcuni putti sopra di loro.
“Auguri! Auguri!”
Tutti si avvicinavano ai novelli sposini per congratularsi.
“Congratulazioni!” disse Stacy abbracciandoli entrambi.
“Grazie, ma ora va da una certa persona e vedi di concludere anche tu un
matrimonio, eh eh!” disse Ron mentre Stacy si allontanava. Ella non se la
prese, anzi, rise e si avviò verso le sue amiche correndo, che stavano andando
nel gigantesco gazebo costruito nel cortile della scuola per ospitare gli
invitati.
Ma tutte erano accompagnate dai loro ragazzi, insieme a Ginny ed Harry,
così rimase indietro. Non ebbe il tempo di voltarsi che un braccio afferrò il
suo, e si ritrovò a braccetto con Seamus.
“Oh, Seamus” disse, mentre il cervello le si impappinava: era stupendo, con
un abito da cerimonia color bianco latte e la cravatta nera. I capelli biondo
sabbia risaltavano più che mai, come il suo sorriso radioso.
“Stacy” la salutò. “Complimenti, sei stupenda come sempre” le disse mentre
si avviavano verso il gazebo ancora sottobraccio.
Lei tentò di non arrossire e scrollò le spalle.
Il gazebo era già pieno di gente, e il tutto era più movimentato grazie ai
nipotini che sfrecciavano felici su e giù e i genitori li rincorrevano.
“E pensare che toccherà a me tra due settimane” disse Ginny, che aveva
preso posto con Stacy, Tracy. Angy, Rebby, i loro ragazzi e Seamus insieme ad Harry.
“Eh si” disse Angy, molto elegante nel suo abito azzurro. “A noi tra sei
mesi”
Ginny stava per ribattere allegra quando arrivò Harry. “Ginny, dobbiamo
sederci con gli sposi dato che io sono il testimone dello sposo” disse,
scusandosi.
Ginny annuì e si allontanò.
“Scusi” disse una voce stranamente familiare a Tracy, mettendo dei piatti
sul tavolo.
Tutti si voltarono, e Stacy rimase senza parole.
A parlare era stata una delle cameriere: aveva indosso una divisa nera e
argento con sopra il marchio della società, lunghi capelli di un biondo ramato
ed un’espressione imbarazzata.
Lavanda Brown era davanti a loro, nel suo miglior stile da cameriera.
“L-Lavanda!” balbettarono tutti senza fiato, notando il cambiamento
radicale, a partire dalla chioma che non era più biondo platino e la faccia non
più piena di fondotinta e rossetto.
“Oh, scusate non vi avevo riconosciuti ragazzi” mentì lei, finì di servire
e si allontanò senza dire niente.
“Non ci credo!” borbottò Rebby.
“Idem” assentì Stacy. “E poi è così cambiata!” aggiunse.
“In realtà era già diversa dopo la tua partenza” spiegò Seamus critico.
“Non era più la solita ochetta e fece pace con Calì”.
Stacy annuì: non voleva ricordare quel momento proprio quel giorno. Eppure
le era sembrato che Lavanda le avesse rivolto un microscopico sorriso prima di
andarsene.
Pranzarono allegramente, raccontando fatti buffi e strambe occasioni, ma
Stacy iniziò a seccarsi quando molti cugini e zii di Ron gli si avvicinarono,
cercando di farsi raccontare della sua carriera da battitrice o chiedendole un
autografo.
Perciò si scusò ed uscì fuori, nella brezza settembrina del cortile.
“Ehi” disse una voce facendola sobbalzare, tanto che era concentrata
nell’osservare il castello.
Si voltò e si ritrovò davanti Lavanda. Sembrava voler acquistare il suo
solito tono, ma non ci riuscì.
“Ciao”
“Tutto bene?” le chiese avvicinandosi. Il suo tono era davvero cambiato,
non era più squillante ma pacato e quasi silenzioso.
“Abbastanza, non posso lamentarmi” replicò Stacy. Di certo non riusciva a
non ostentare un po’ di freddezza dopo tutto quello che le aveva recato il suo
comportamento. “E a te?”
Lavanda scrollò le spalle. “Potrebbe andare molto meglio, sono stata
licenziata dalla mia società di moda quest’estate… E così eccomi a fare da
cameriera al matrimonio di una mia ex compagna di scuola che non ho mai
sopportato”.
“Ah, mi dispiace” disse Stacy.
“Comunque i sono venuta a chiamare perché tra un po’ dovresti fare il tuo
discorso per gli sposi” spiegò
noncurante Lavanda, e quando l’altra annuì e fece per allontanarsi la richiamò.
La guardò dritto negli occhi come se le costasse un enorme sforzo e si
affrettò a dire un minuscolo: “Comunque… Scusa” e se ne andò quando Stacy fece
un piccolo cenno di assenso.
Il suo rientro nel gazebo sembrò essere aspettato, e gli occhi di tutti si
puntarono su di lei dato che Ginny aveva appena terminato il suo discorso.
Si era preparata una specie di discorso, ma esporlo era tutta un’altra
cosa.
“Oh, beh… I discorsi non sono il mio forte quindi sarò breve e concisa.
Cosa dire? Se dieci anni fa mi avreste detto di associare i nomi di Hermione
e Ron… Io li avrei associati per essere
l’uno l’opposto dell’altro, ma non di certo per essere marito e moglie. So che
si conoscono da quando erano dei bambini, ed è strano vederli così felici
nonostante siano passati quattordici lunghi anni, specialmente perché li ho
sempre visti battibeccare mandando in tilt il povero Harry! Ed invece ci hanno
sorpreso, dimostrandoci che il vero amore sa resistere a tutto, ai litigi, alle
diversità, ma soprattutto al tempo che è sempre stato un po’ la mia
maledizione. Hermione è sempre stata una mia rivale e lo ammetto serenamente,
eppure l’abbiamo vista crescere, diventare forte, battere se stessa e diventare
Miss Hogwarts. Ron… E’ sempre stato l’amico di tutti, pasticcione, che tante
volte- lo ammetto- mi ha fatto arrabbiare, ma forse è per questo che Hermione
lo ha sposato” qui tutti risero di cuore, cercando di soffocare qualche lacrima
di commozione. “Quindi… Siate sempre felici e dimostrate che l’amore esiste a
chi non ci crede! Auguri!” e così dicendo si sedette, notando che Angy si era
commossa un po’. Eppure non le era sembrato di aver detto chissà che cosa
commovente.
Dopo i vari discorsi di auguri tutti uscirono ne parco. Era pomeriggio
inoltrato ed il sole stava tramontando.
Stacy come sempre era stata lasciata da sola- forse apposta- e si avvicinò
a Seamus. Sentì in lontananza la voce di Tracy battibeccare con Nicole. Nicole…
Non aveva ancora fatto pace con Stacy. Beh, forse quel litigio si sarebbe
protratto molto a lungo, chissà.
“Davvero bel discorso” disse lui mentre passeggiavano per il parco.
Stacy non potè non ridere. “Ehi, Seam! Da oggi non fai altro che dirmi bel
vestito, bel discorso… Dimmi qualcos’altro!”
“Dico questo perché le cose che davvero vorrei dirti sono altre ed ho un
po’ timore di esporle”
Così dicendo si era fermato. La guardò negli occhi, come se il tempo avesse
smesso di andare avanti, e lei chissà come disse: “Anche io vorrei dirti ben
altro… Ma è presto!”
“Presto per cosa?”
“Ci siamo rivisti appena poco più di ventiquattro ore fa dopo otto anni…”
Stava per dire altro, quando vi meditò sopra per decidere se dirlo o no. Il
suo cuore prese il sopravvento insieme ai suoi sentimenti. E si contraddisse.
“… Dopo otto anni… Ma ho capito che ciò non mi può impedire di dirti che ti
amo ancora”
E le parole che seguirono la fecero sentire leggera come una bolla di
sapone.
“Mi dispiace dirlo sempre per secondo ma… Anche io ti amo ancora”
Era un momento magico, spezzato solo dal fruscio degli alberi circostanti.
Sembrava di essere in un film, dove però nessuno avrebbe dovuto e potuto dire
la parole “Fine”, se una voce mielosa non avesse detto: “Oh, guarda! Eccola, la
nuova battitrice!”
Seamus e Stacy si voltarono, come se si fossero scottati, e con uno strano
senso di sorpresa la ragazza notò Rita Skeeter ed il suo fotografo paffuto.
“Cosa ci fa lei qui?!” chiese, maledicendola per aver interrotto quel
momento.
Rita rise in modo cristallino. “Oh, cara! Non potevo mica mandare ad un
matrimonio vip! E poi sapevo che era il matrimonio di Ginny Weasley, non della
signorina Perfettini…”
“Si, ma ora se ne vada” la rimbrottò Stacy, perdendo la pazienza.
“Oh no, non me ne andrò finché non avrò avuto un piccolo scoop per i miei
lettori!” disse ancora più mielosa, mentre il fotografo scattava delle foto a
Stacy.
“Ma come…” iniziò lei, ma Seamus la interruppe.
“Se ne andrà quindi se avrà uno scoop?” chiese rapidamente, avvicinandosi a
Stacy.
“Ma certo” rispose Rita, passandosi una mano tra i capelli biondi ben
arricciati.
“Perfetto!” esclamò lui, e prima che Stacy potesse far qualcosa la prese
per i fianchi e la baciò con passione, mentre Rita guardava la scena
entusiasta.
Senza parole, Stacy non pensò nemmeno di separarsi da lui e rispose con
entusiasmo al bacio, stringendolo a sé come se fosse il suo ossigeno, mentre
Rita scriveva frenetica e il fotografo scattava foto a raffica per testimoniare
l’accaduto.
Due secondi dopo, però, la giornalista se ne era scappata, forse convinta
che quel momento di gratitudine dei due finisse all’improvviso.
Ma, inutile dirlo, Stacy e Seamus erano ancora avvinghiati in un bacio
intenso. Per tanti anni avevano agognato quel momento, ed ora che si stava
avverando di certo non lo avrebbero sprecato.
I don't know how to feel,
tomorrow, tomorrow,
I don't know what to say,
tomorrow, tomorrow
Is a different day
It's always been up to you,
It's turning around,
It's up to me,
I'm gonna do what I have to do,
just do
(“Tomorrow” Avril Lavigne)
“Stacy, scappa, c’è Rit…!” disse la voce remota di Ginny, ma si arrestò
all’improvviso, ridendo felice come tutti coloro che erano dietro di lei quando
la vide.
Si staccarono, storditi e rossi come non mai perché solo in quel momento si
resero conto di ciò che avevano combinato, ma… Cosa gliene importava? Avevano
completato la loro felicità con quel gesto
e se tutta la comunità magica lo avrebbe condiviso con loro… tanto
piacere!
Si guardarono intorno e videro che quasi tutti i loro conoscenti, Nicole
compresa, li aveva visti. Infatti ella sorrise debolmente prima di andarsene di
nuovo nel gazebo con un nodo al cuore ed
un enorme senso di colpa.
Partì una serie di applausi comandati da Ron ed Hermione, e approfittando
del momento, Blaise avanzò trascinando con se una Rebby sorpresa.
Ma prima che potesse dire qualcosa, lui si inginocchiò ai suoi piedi ed,
estraendo una piccola scatola do velluto blu, disse: “Rebecca Joanna Stuart,
credo che in questo giorno di pace l’unica cosa che non ho fatto è chiederti…
Vuoi sposarmi?”
Le Star trattennero il fiato , entusiaste ed incredule.
Rebby rimase scioccata, prima di sorridere ed urlare: “Oh! Oh, certo che
si! E me lo chiedi pure?!”.
Radioso, Blaise le infilò l’anello all’anulare, prima che lei gli si
slanciasse addosso, felicissima ed emozionata.
La cerimonia così terminò un’oretta dopo, quando tutti si recarono al
castello sfiniti ma contenti: Stacy e Seamus di nuovo insieme, Rebby futura
sposa, Tracy soddisfatta per aver risposto a Nicole dato che aveva ascoltato
che non la riteneva una buona compagna per il figlio, Angy felice per le sue
amiche, Ginny ansiosa per ciò che l’aspettava tra quindici giorni, Lavanda serena
per essere stata perdonata… Ed Hermione al settimo cielo.
Una volta fuori dal balcone della stanza dove avrebbe dormito con suo
marito, squadrò il cielo ricco di stelle e con una gioia infinita osservò la
fede scintillare al chiarore della luna.
Lei e Ron sposati… Cosa voleva più dalla vita?! Un marito che amava alla
follia, un lavoro perfetto per lei, una famiglia gentilissima… Nella sua vita
aveva raggiunto tutti i suoi obiettivi…
Anche essere Miss Hogwarts, ihih!
Pensò ridendo. Tutti i litigi con Stacy sembravano molto remoti, ma quello
spirito adolescente sembrava accompagnarla ancora in quel luogo dove aveva
conosciuto l’amore della sua vita.
Ricordò i battibecchi, le umiliazioni, l’ansia…
Ed ora? Tutto si era evoluto, mettendo il cosiddetto “Lieto fine”.
Con un ultimo sorriso scorse Seamus e Stacy avvinghiati nel parco e
raggiunse suo marito, mentre Hogwarts riposava tranquilla dato che il giorno
dopo avrebbe ospitato tanti ragazzini che come loro un po’ di tempo prima,
avrebbero iniziato un nuovo anno scolastico in cui forse si sarebbero messi alla
prova e sarebbero cresciuti, proprio come loro.
********
Ciao! Allora, cosa ne pensate di questo ultimo cap prima dell’epilogo? Tutto
è ritornato normale, con la soddisfazione di un vero e proprio “Happy Ending”
Questo cap, come tutti gli altri, l’ho scritto ancora di più con l’anima,
mente e cuore, credetemi.
Ne ho scritte solo tre pagine durante la settimana, poi ieri sera sono
stata a scrivere dalle undici fino alle due e oggi ho messo qualche correzione.
Cosa ne pensate? Mi è piaciuto troppo il modo in cui Stacy e Seamus si sono
baciati ed Herm che risponde di si prima della fine della frase, eh eh, fatemi
sapere se vale lo steso per voi!
Grazie mille a:
Miky: Tesoro! Eh si hai ragione, manca solo l’epilogo ormai, uffy! Ti giuro mi
sento male, non avrei mai voluto mettere fine a questa fic! Davvero, e poi come
dici tu perché anche la realtà non è così? Boh… Spero di non averti delusa con
questo cap! Un bacione!
Gemellina Dolly: Ciao carissima! Grazie mille per i complimenti ^^ Hai ragione, alleluia, eh
eh! Si, Nicole ha sbagliato di grosso e per ora Stacy non l’ha ancora perdonata!
E le Star sono state davvero uniche, non oso pensare come farebbe Stacy senza
di lei! Spero ti sia piaciuto questo penultimo cap! e speriamo di sentirci
presto su msn, un bacione!
Christina Malfoy: Tesoro! Eh si non ci sentiamo da una vita, mannaggia! Spero proprio che hai
risolto la questione del regalo eh eh! Io l’ho passato da single, facendo una scorpacciata
di Baci Perugina e perdendo tempo con le mie amiche single come me, anche se
poi una di loro è uscita con un raga… XD Si si, Seam e Stacy sono carinissimi,
e finalmente si sono rimessi! Ci è voluto un bel po’, però alla fine il lavoro
della Star ha dato buoni frutti J Come sempre spero di non averti delusa con questo cap, speriamo di
sentirci presto! E aggiorna mi raccomando!!! Kiss.
Grazie di cuore anche a:
Beliel
Cerenyse
Chocolat
Christina Malfoy
CissYMalfoY
Debbie
diavolettadark
Gemellina Dolly
kre92
Lady Shadow 87
ladymarie
lady_slytherin
Lady_Sue1789
laguna
Llily261
mhcm
Moony Potter
mustardgirl
SakuraHaruno
sophie_85
XcoccinellaX
yuyutiamo
___lauretta___
Per aver inserito
questa fic tra i preferiti, e le voglio invitare a farmi sapere cosa ne pensano
di questa fic ora che manca solo l’epilogo… E’ molto importante per me il
vostro giudizio, davvero.
Inoltre mi piacerebbe
se mi faceste sapere cosa ne pensate della mia nuova fic sulla nuova
generazione: “Sono solo… Triangoli
amorosi!”
Beh, cosa
aggiungere? Ci sentiamo presto con l’epilogo, e grazie ancora a chi ha seguito
questa fic ed ha aiutato Stacy ed Hermione a crescere e diventare quelle che
sono!
A presto,
milly92.