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Autore: RedPoison    10/08/2013    1 recensioni
Dopo tre anni di assenza, Hope ritorna a Hogwarts per affrontare il sesto anno scolastico. Si imbatterà in diverse avventure con il famoso trio; svelerà ai suoi amici alcuni segreti che riguardano il suo oscuro passato reso tale dalla propria famiglia; scoprirà dei legami mai conosciuti prima con il lato oscuro; aiuterà Harry ad arrivare a combattere Voldemort; nascerà un amore inaspettato...
Genere: Avventura, Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Il trio protagonista, Nuovo personaggio | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Missing Moments, Movieverse, Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da VI libro alternativo
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- Ricerche.

 

 

 

 

La partita era iniziata.

Il castello era deserto, tutti gli studenti e gli insegnanti si trovavano al campo di Quidditch.
Tranne due persone però, ovvero Malfoy e Hope, la quale seguiva il primo.

Protetta con sua grande felicità dal mantello dell'invisibilità di Harry, era riuscita a circolare indisturbata per tutti i piani della scuola in cerca del biondo, e arrivata al settimo lo trovò. Il ragazzo era in compagnia di due ragazze Serpeverde: una alta quanto lui, con un caschetto corvino che incorniciava il suo viso asciutto e lungo; l'altra un po' più bassa, con dei capelli dritti come spaghetti che le ricadevano sulle spalle e che sembravano quasi una parrucca, e un naso altrettanto perfetto da sembrare anche esso finto come i capelli. Secondo Hope erano entrambe alquanto timide, dato che non alzavano mai la testa e gli occhi, puntati entrambi sul pavimento, come se appunto si vergognassero.

Nonostante ciò Hope si accorse di non averle mai viste lì ad Hogwarts dall'inizio dell'anno scolastico, e questo dettaglio la incuriosì più di quanto lo fosse già.

Seguì i tre fino davanti ad un muro apparentemente normale, ma dal quale, dopo pochi istanti, comparve una porta enorme che si aprì da sola.

Anche se Malfoy era di spalle, Hope capì che stava sogghignando, ma non ne comprese il motivo: insomma, era 'contento' di vedere quella porta? Cosa doveva farci?

Restò per alcuni secondi a riflettere su queste cose senza trovare delle spiegazioni valide, anche perchè lei non ne aveva saputo mai nulla di quella porta, fino a quando si rese conto di non stare più controllando Malfoy.

Tornò nel mondo reale, e notò che il ragazzo era 'appiccicato' ad una di quelle ragazze e le stava bisbigliando qualcosa all'orecchio. A quella scena Hope sentì una stretta allo stomaco e dei brividi lungo la schiena, ma non ci fece molto caso, perchè adesso il biondo stava varcando quella misteriosa porta, lasciando le due Serpeverde fuori da sole.
E adesso? Cosa doveva fare? Aspettare o andare via?
Forse sarebbe stato meglio restare lì a controllare, in fin dei conti lei lo stava facendo per Harry, il quale ci teneva moltissimo, e per sé stessa.

 

Dopo alcune ore la partita di Quidditch terminò, e Hope si trovava ancora al settimo piano, nascosta dietro ad un muro a controllare se Malfoy uscisse da un altro muro. Nella sua stessa situazione però c'erano anche le due ragazze 'mai viste prima', le quali erano ancora appostate davanti alla porta misteriosa a fare da guardia al loro amichetto.

Ma lei non ce la faceva davvero più.

Si ripetè più volte che lo faceva per il suo amico, per aiutarlo, ma ora era decisamente troppo.

Si tolse d'istinto il mantello, girò i tacchi e se ne andò.

Era un po' adirata per tutto quel tempo passato a non fare nulla.

Avrebbe riferito a Harry della porta misteriosa e delle amichette Serpeverde del biondo e gli sarebbe dovuto andare bene per forza, perchè lei aveva fatto tutto quello che poteva.
Non era mica colpa sua se quel biondo maleducato era un tipo da brivido e mistero, e non era colpa sua se non era riuscita a varcare quella porta sbucata improvvisamente dal muro per vedere cosa stesse facendo lì dentro... Ma... Un momento... Avrebbe potuto invece! Aveva il mantello! Che stupida!

Cosa raccontava ora a Harry? Che non le era venuta in mente sul momento quell'idea, così l'avrebbe presa per una 'poco intelligente'? No, assolutamente!

O magari sarebbe potuta rimanere lì, al corridoio del settimo piano, nascosta dal mantello, ad aspettare che la Serpe sarebbe tornata...

 

'Allora non ti è bastata la lezione dell'altra volta Lalage...?'
Quella voce fastidiosa e sempre altezzosa l'avrebbe riconosciuta tra mille...
Hope si bloccò. Non si mosse più, rimase in silenzio per diversi secondi, quasi non respirava nemmeno!
Era come pietrificata, ma non per mezzo di un incantesimo.

Sentì i passi del giovane Malfoy alle sue spalle.
Si avvicinavano sempre di più a lei, la quale nel frattempo non aveva nemmeno il coraggio di voltarsi.

'Stai calma... Devi affrontarlo, puoi farcela...' si ripeteva a mente come fosse una filastrocca.

Ora il biondo era proprio dietro di lei, lo sentiva. Questo si spostò cautamente verso il suo orecchio, e vi sussurò con un tono (come sempre) minaccioso:

'Devi starmi alla larga, o la pagherai molto cara...'
La ragazza iniziò a percepire le sensazioni negative della scorsa volta sulla Torre di Astronomia, ma stavolta non l'avrebbe fatte predominare. .

Aprì bocca e sputò fuori la prima cosa che le venne in mente:
'Non mi fai paura... Serpe...'
Niente da fare. Non riusciva proprio a nominare il suo nome. Per lei era pericoloso quanto il nome del Signore Oscuro.

'Tu dici? Riesco a sentire il tuo cuore che batte persino da qui sai...'
Beccata.

Eppure si era 'tranquillizzata' un pochino, ma non poteva di certo rallentare i suoi battiti super accellerati con un semplice ordine!
Cercò così una sciocca scusa:
'Stavo correndo.'
Silenzio.

Il ragazzo si avvicinò ancora di più: ora sfiorava l'orecchio della strega con le sue labbra.
Quel contatto fece rabbrividire in un modo assurdo Hope, e intanto le sue guancie passavano da un colore paonazzo a uno lievemente rossiccio.
Malfoy le sussurrò:

'Non farti più vedere.'
Detto questo si staccò subito da lei e se ne andò con la sua solita camminata altezzosa tale e quale alla sua voce.

 

La ragazza non si era mai voltata per tutto quel tempo.
Aveva paura di guardarlo, e non sapeva nemmeno il motivo di ciò.

Ma quella paura tuttavia non vi era nei confronti del ragazzo stesso. Si un po' la intimoriva, ma non troppo da non spingerla più a cercarlo o seguirlo per la scuola come aveva fatto quel giorno e come le aveva proibito proprio lui.

In fin dei conti pochi istanti fa l'aveva affrontato, senza rimanere muta e senza essere schiacciata dalle sue paure. Non era stata perfetta, ma almeno aveva fatto un passo avanti, e la volta dopo ne avrebbe fatto un altro, e poi un altro ancora, fino a quando non lo avrebbe sconfitto definitivamente.

Non poteva averla vinta lui, non su di lei, non su Hope Lalage.

 

 

Salve popolo di EFP :) Eccoci arrivati al settimo capitolo di questa storia! Ho cercato di renderlo il più possibile interessante, anche perchè.... No non vi dico nulla, mi dispiace! :D Comunque se trovate degli errori scusatemi tanto! L'ho scritto stamattina con l'ipad mentre ero in viaggio sulla nave, attorniata da bambini 'indemoniati' che non mi davano pace, e in più ero/sono reduce di una nottata passata in bianco.... Quindi abbiate pietà! Ahahahah! Ringrazio tutti quelli che leggono, continuate a farlo mi raccomando! :D Recensite se volete! Baci a tutti!
RedPoison

  
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