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Autore: 1DalIlaria    10/08/2013    4 recensioni
"Harry! Si può sapere che ti prende? Non hai detto una sola parola da quando siamo tornati!" chiese tutto contento Louis.
Harry si girò verso di lui ma prima dello sguardo di Louis incontrò quello di Liam.
"Le hai viste anche tu?" chiese incredulo Liam al riccioluto. Eppure era convinto di averle notate solo lui
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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6th July 2013, Friday
 
 
 
 
“Perché mi ha rifiutato?”
 
Questa era la domanda che continuava a frullare nella testa del riccio mentre con un asciugamano si tamponava i capelli.
 
Non riusciva affatto a spiegarsi il suo comportamento, così diverso da quando erano usciti la prima volta a Portsmouth: sembrava così spensierata e felice, come se stesse vivendo un sogno. In fin dei conti lei glielo aveva sempre detto che incontrarli era il suo sogno, ma quello che stavano vivendo andava oltre, eppure c’era qualcosa che non andava.
Ma cosa?
 
Harry iniziò a togliersi la tuta e se l’abbassò fino alla vita, rimanendo a petto nudo mentre i sensi della rossa andarono tutti a quel paese.
Il riccio si scosse i capelli alla mo’ di Styles e si avvicinò ad Ilaria, che intanto aveva afferrato un asciugamano e aveva iniziato a strofinarsi i capelli. Quando vide Harry vicino a sé si fermò e lo guardò.
 
<< Tutto okay?>> chiese la rossa un po’ preoccupata dal suo sguardo.
 
Harry non rispose. Semplicemente le mise una mano sul volto e le sistemò una ciocca di capelli dietro l’orecchio, che appesantita dall’acqua le cadeva davanti al viso. Poi scese lungo la guancia accarezzandola delicatamente.
 
Ilaria gli sorrise, mentre tutto il suo corpo si irrigidì sotto il tocco del cantante.
 
Il riccioluto notò con piacere che lui le faceva un certo effetto e che non le era indifferente.
Ma allora perché poco prima si era allontanata in quel modo?
 
<< Sai che stai benissimo con i capelli mossi?>> disse tranquillo Harry facendo sembrare il gesto di poco prima il più normale del mondo.
 
<< Perché ora sono bagnati, vedessi quando li asciugo..>> rispose Ilaria un po’ arrossita.
 
<< Secondo me stai benissimo comunque>> disse il cantante riprendendo a passarsi un asciugamano tra i capelli.
 
<< Allora vorrà dire che qualche volta li lascerò al naturale>> rispose lei sorridendo e cercando di non far notare quello che stava succedendo dentro di sé.
 
<< Hai fame?>> chiese il riccioluto ritornato di nuovo tale.
 
<< Un po’>> rispose Ilaria riprendendo a strofinarsi i capelli.
 
<< Okay allora cambiamoci, poi andremo a mangiare da qualche parte>> disse Harry raccogliendo la sua maschera e le sue pinne e andando in cabina. Ilaria annuì.
 
La ragazza si rimise i vestiti che indossava prima, si asciugò i capelli e si ritoccò il trucco, salvato in parte dalla maschera che indossava. Uscì ed Harry era già fuori che l’aspettava. Il riccioluto la fissò.
 
<< Che c’è?>> chiese Ilaria che non capiva il motivo di quello sguardo.
 
<< Visto? Te l’avevo detto che stai benissimo con i capelli mossi>> disse Harry mettendosi i suoi occhiali da sole squadrati Ray Ban e prendendola per mano.
 
Ilaria sorrise abbassando lo sguardo.
 
Uscirono dallo zoo e camminarono in cerca di un posto dove si potesse mangiare. Lo zoo era fornito di bar, fast-food e ristornati, così appena ne videro uno entrarono affamati.
 
<< Che ne dici se prendiamo il menù da portar via e mangiamo da qualche parte vicino agli animali?>> chiese Harry alla ragazza mentre guardava il menù.
 
<< Si! Potremmo mangiare davanti al recinto delle giraffe! Non le ho mai viste dal vivo>> rispose Ilaria entusiasta mentre arrivarono davanti alla cassa. Harry sorrise ed ordinò.
 
Usciti dal fast-food si diressero al recinto delle giraffe, come proposto dalla rossa. Si sedettero su una panchina proprio di fronte agli animali dal collo lungo e scartarono i loro panini.
 
Ad un tratto sentirono una forte risata nelle vicinanze, ma chi poteva essere se c’erano solo loro lì dentro?
 
<< Sembra la risata di Lou>> disse Harry con la bocca piena.
 
<< Non si parla con il cibo in bocca!>> disse Ilaria ridendo e colpendolo sul braccio. Harry rise.
 
<< Ehy ragazzi!>> sbucò improvvisamente Louis con Liam e Niall.
 
<< Ciao!>> rispose Ilaria sorridente.
 
<< Com’è andata con i delfini?>> chiese Louis.
 
La mente della rossa si bloccò, tornando a poco prima.
“Da Aprile non mi sei più uscita dalla testa”
“Avrei voluto cercarti, ma non sapevo da dove cominciare”
 
Queste parole continuavano a vagare ininterrottamente nella sua memoria, senza tregua.
Ma chi gliele aveva dettate quelle parole? Il cuore o la testa?
 
E se fosse stata un’altra illusione?
 
“Non voglio soffrire di nuovo...” si rispose mentalmente.
 
Scosse la testa scacciando via quei pensieri, mentre Louis la guardò confuso aspettando una risposta.
 
<< Benissimo! È stato davvero stupendo>> fece la rossa riprendendosi.
 
<< Fono d’accovdo, un’efpevienfa daffevo unica>> Harry farfugliò parole incomprensibili.
 
Ilaria lo guardò con sguardo interrogativo << Che hai detto?>> scoppiarono a ridere.
 
<< Visto che loro stanno già mangiando? Uffa, io sto morendo di fame!>> brontolò Niall mettendosi una mano sulla pancia.
 
<< Non avete ancora mangiato? Povero Niall! Vuoi?>> chiese Ilaria offrendogli gentilmente un po’ delle sue patatine.
 
<< Non ti conviene o te le finirà tutte>> l’avvisò Liam.
 
<< Liam ha ragione, con la fame che ho potrei fare danni. Non fa niente, grazie comunque. Tanto ora andiamo a mangiare, vero?!>> disse Niall guardando Louis e Liam.
 
Quest’ultimo fece per rispondere, ma fu bloccato da un suono, più precisamente da un cellulare.
L’irlandese afferrò il suo iPhone dalla tasca e si allontanò dal gruppo, rispondendo alla chiamata.
 
I quattro ragazzi si guardarono, Harry smise di masticare.
 
<< È fei?>> farfugliò di nuovo il riccio. Louis lo guardò confuso e divertito.
 
<< Si Harry, credo proprio che sia lei – rispose Liam guardando il minore – è tutta mattina che va avanti così>> disse.
 
<< Davvero?>> chiese sorpresa la rossa.
 
<< Si, continua a messaggiare. Questa è la prima chiamata che riceve oggi>> informò Liam.
 
<< E non avete scoperto niente di nuovo?>> domandò la ragazza.
 
<< No, ma sta tranquilla, io ho un piano>> rispose convinto Louis. Ilaria lo guardò, aggrottando le sopracciglia.
 
<< Ne hai uno anche tu, vero?>> chiese Ilaria a Liam.
 
<< Ehy! – fece il maggiore, guardando la rossa – perché nessuno crede che il mio piano funzionerà?!>> continuò, rivolgendosi all’amico.
 
I quattro ragazzi scoppiarono a ridere, mentre Niall si avvicinò di nuovo a loro.
 
<< Che mi sono perso?>> domandò il biondo vedendo tutti ridere.
 
<< Nulla, Louis ha fatto una delle sue battute – rispose Liam – ragazzi, noi andiamo a mangiare, altrimenti Niall ci muore di fame e non ho nessuna intenzione di averlo sulla coscienza>> continuò, guardando i due ragazzi seduti sulla panchina.
 
<< Okay, ci becchiamo in giro>> disse Harry.
 
<< Ciao ragazzi, a dopo!>> li salutò Ilaria.
 
<< A dopo>> fece Liam, allontanandosi con i due amici al suo fianco.
 
<< Comunque la mia non era una battuta!>> disse Louis ormai a qualche metro di distanza da Harry ed Ilaria, che sentendolo, scoppiarono a ridere.
 
“Chissà come sta andando a Zayn e Dalila..” pensò la rossa.
 
 
 
Erano fermi in quella posizione da chissà quanto tempo, eppure a nessuno dei due importava. Erano stati lontani per troppo tempo.

Dalila si stava godendo quell’abbraccio quando qualcosa le toccò la gamba. Si spostò quel poco che bastava per capire cosa fosse e si trovò il cucciolo di tigre che la fissava triste.
Dalila si allontanò da Zayn e si piegò sulle ginocchia e accarezzò l’animale.

Il cantante la imitò e le si mise al suo fianco, seduto per terra a gambe incrociate. Dalila lo guardò e le venne un’idea. Si alzò e si sistemò davanti a Zayn e poi si sedette sulle sue gambe. In quella posizione il cantante era una poltroncina molto comoda per l’italiana. Lì, tra le sue braccia, Dalila continuò ad accarezzare il cucciolo.

<< Vieni qui, piccolo..>> disse la bionda al tigrotto.

All’improvviso Zayn portò le sue labbra vicino all’orecchio sinistro della bionda.

<< Mi sei mancata…>> le sussurrò.

Il cuore della ragazza cominciò a battere all’impazzata. Con tre semplici parole quel ragazzo l’aveva messa K.O.

Dalila si appoggiò completamente al petto del pakistano e voltò la testa verso sinistra, fino a toccargli il collo con il naso e la bocca.

<< Anche tu..>> gli sussurrò lei appoggiando le labbra sul suo collo.

Zayn si allontanò un po’, giusto per guardarla dritto negli occhi e le sorrise dolcemente sfiorandole il naso con il suo.

I due si guardarono senza dire niente. Nessuno dei due lo sapeva ma entrambi stavano pensando alla stessa cosa: si desideravano.

Si volevano ma avevano paura di ciò che sarebbe potuto succedere dopo. Il pensiero della partenza era ancora fisso nella mente di Dalila ma per una volta la ragazza diede retta a ciò che provava. Guardò un’ultima volta Zayn e poi, lentamente, chiuse gli occhi. Il ragazzo capì ciò che la bionda voleva ma che doveva fare? Quali sarebbero state le conseguenze? Zayn spostò una ciocca di capelli dal viso di lei e poi capì. Capì la cosa giusta da fare. Cosa che desiderava terribilmente. Avrebbe placato questo suo desiderio ma non fino in fondo, si sarebbe accontentano anche di una piccola parte.

Anche lui chiuse gli occhi e poi successe. Le loro labbra si sfiorarono delicatamente. Fu un bacio che durò meno di tre secondi. Un bacio veloce ma pieno di sentimento. Un bacio. Il loro bacio.

I due si staccarono ed aprirono gli occhi.

“E adesso?” si chiesero entrambi imbarazzati.

Dalila, non sapendo che fare, affondò il viso nel petto del ragazzo. Aveva davvero baciato Zayn Malik? E ora con quale coraggio l’avrebbe guardato in faccia? Al quel pensiero Dalila affondò il più possibile il volto nel petto del pakistano stringendo la maglia tra le mani. 
Zayn la guardò ancora sotto shock. Era stato un bacio velocissimo, ma pieno di sentimento. Aveva baciato altre mille ragazze ma nessun bacio era mai stato come quello. Perfetto.
 
Sorrise felice e guardò la ragazza, arrossita, tra le sue braccia. 

Zayn l’abbracciò stretta e poggiò il suo mento sulla sua testa. Voleva tranquillizzarla un po’, sentiva che era agitata. Pian piano Dalila cominciò a calmarsi ma il coraggio di alzare la testa era ancora molto lontano. All’improvviso sentirono un rumore, che li riportò alla realtà. Era una specie di pianto. Come se un gatto stesse piangendo. Dalila alzò il volto e guardo davanti a se, fonte da dove arrivava il pianto.

Il cucciolo di tigre guardava la ragazza triste. Anche lui voleva le attenzioni della bionda.

<< Spiacente, palla di pelo, è la mia biondina!>> disse Zayn abbracciando Dalila e facendo la linguaccia al suo rivale.

<< Ehy!>> disse Dalila allontanandolo.

<< Cosa?>> chiese Zayn confuso.

<< Come l’hai chiamato?>> disse Dalila guardandolo arrabbiata. Zayn la guardò attentamente e capì che stava scherzando e decise di stare allo scherzo.

<< Palla di pelo>> rispose Zayn. 

<< Povero cucciolo! Vieni qui..>> disse Dalila allontanandosi da Zayn e accarezzando il tigrotto.

<< E io?>> chiese il pakistano triste, era stato preferito ad un cucciolo di tigre. 

Dalila lo guardò e scoppiò a ridere. Era li davanti a lei e la guardava con gli occhi da cucciolo e il labbro inferiore sporgente. 

<< Ma se sei grande e grosso!>> disse Dalila prendendolo in giro. 

<< Ah si?>> chiese Zayn alzandosi offeso << Allora vi lascio soli, non vorrei disturbare..>> e si voltò per andarsene.

Dalila lo vide fare qualche passo poi si alzò di scatto e gli corse incontro. Non aveva intenzione di stargli lontana nemmeno mezzo secondo. Aveva sentito troppo la sua mancanza. 

All’improvviso Zayn sentì delle braccia che gli strinsero la vita.

<< Dove vai?>> chiese Dalila cercandolo con lo sguardo.

<< Via. Tanto tu hai già compagnia…>> rispose Zayn fingendosi offeso.

<< E se volessi andare a visitare anche gli altri animali?>> chiese Dalila con il suo modo da bambina.

<< Portaci il cucciolo tenero e coccoloso che ti piace tanto>> le rispose lui.

Dalila lo prese per mano e si avviò verso l’uscita.

<< Ehy! Io parlavo di palla di pelo!>> disse Zayn.

<< Ma tu hai detto di andarci con il cucciolo tenero e coccoloso che mi piace tanto>> gli rispose lei fermandosi << Quindi, andiamo!>> disse sorridendogli.

<< Ma non sono un cucciolo un po’ troppo cresciuto?>> chiese Zayn scoppiando a ridere.

<< Vabbè quelli sono i dettagli!>> gli rispose lei sorridendogli.

Zayn strinse la sua mano e l’avvicinò a se posando la mano libera sul fianco di lei. 

<< Allora, che cosa vuoi andare a vedere?>> le chiese avvicinandosela. 

<< Le scimmie!>> disse Dalila contenta.

Zayn la guardò e sorrise. Era come una bambina. Sempre contenta e allegra, aveva la capacità di godersi ogni piccola cosa, l’importante però, Zayn l’aveva capito a sue spese, era non farla arrabbiare. Allora la bambina spariva e compariva un mostro. Un mostro che aveva la capacità di sbriciolarti l’intero mondo e di farti sentire la persona più orribile e triste di tutta la galassia. Era capace di renderti la vita priva di ogni gioia.

<< E scimmie siano!>> disse Zayn cominciando ad avviarsi verso l'uscita. Quando i due superarono la gabbia il custode gli andò in contro. 

<< Ora può far tornare gli altri animali>> gli disse Zayn.

<< D'accordo>> rispose l'uomo << spero ti sia divertita>> disse rivolgendosi alla bionda. 

Dalila guardò Zayn e poi annuì contenta al signore. I due ragazzi salutarono e armati di macchina fotografica ripresero la perlustrazione del posto. 

I due, sempre mano nella mano, videro un sacco di animali. Mammiferi, volateli, rettili, insetti, insomma, tutti e, ad ogni animale, scattarono mille foto. Era metà pomeriggio circa e i due ragazzi avevano girato l’intero zoo.

<< Okay, ora che facciamo?>> chiese Dalila mentre camminavano.

<< Avrei una mezza idea, ma dobbiamo prendere la macchina…>> le rispose Zayn sorridendole. Ormai i due si comportavano normalmente, lo shock del bacio precedente era stato superato. Nessuno disse nulla a riguardo ma ogni tanto entrambi ci ripensavano. 

<< Ci sto! Andiamo!>> disse Dalila sorridendogli.

<< Okay, ma prima passiamo da una parte>> disse Zayn avviandosi verso la zona dei “big Cats”.

Quando arrivarono davanti alla gabbia Zayn si fermò.

<< Perché ti sei fermato?>> chiese Dalila.

<< Guarda chi sta arrivando>> le disse Zayn mettendola davanti alle sbarre e posandole le mani sulle spalle. Giusto per non perdere il contatto fisico.

<< Palla di pelo!>> urlò Dalila abbassandosi.

Zayn scoppiò a ridere e li guardò. Dalila accarezzava il cucciolo e lui, ovviamente, si prendeva tutte le sue coccole.

All’improvviso Zayn notò mamma tigre che li osservava.

<< Ehy, andiamo. Qualcuno si sta innervosendo>> disse Zayn attirando l’attenzione della bionda. Dalila alzò lo sguardo e vide la mamma del suo piccolo Palla Di Pelo.

<< Già, meglio andare>> disse alzandosi e prendendo per mano Zayn << Ciao ciao Palla Di Pelo!>> lo salutò con la mano.
 
I due ragazzi si allontanarono sotto lo sguardo triste del piccolo cucciolo di tigre che aveva compiuto il grande miracolo. La pace era tornata per quei due ragazzi che in quel momento, mano nella mano, stavano lasciando lo zoo.

<< Okay, andiamo in macchina>> disse Zayn andando verso il parcheggio.

Appena Dalila vide la macchina lasciò la mano di Zayn e corse verso di essa.

<< Apri! Apri!>> disse Dalila tutta agitata.

<< Okay, dammi il tempo di prendere le chiavi>> disse Zayn ridendo del suo comportamento.

Il cantante aprì il veicolo ed entrarono, mise in moto e partirono.

<< Come mai tutta questa felicità di entrare in macchina?>> chiese Zayn guardando la ragazza al suo fianco.

<< So che non mi dirai dove stiamo andando, e siccome sono curiosa, voglio vederlo subito>> rispose Dalila sorridendogli.

<< Sei incredibile>> disse Zayn ridendo e accarezzandole la testa. 

Dalila sorrise e, afferrata la mano scura del ragazzo al suo fianco, si voltò verso il finestrino.
 
 
 
Durante il pranzo Ilaria rimuginò ancora sull’accaduto. Era confusa, parecchio confusa. Non sapeva davvero cosa pensare riguardo a ciò che potesse provare Harry nei suoi confronti, così decise di non pensarci proprio.
 
“Non voglio rovinarmi la giornata...”
 
Decise di seguire le parole della bionda e di vivere alla giornata senza troppe aspettative e soprattutto tenendo alla larga i sentimenti. Solo puro divertimento.
 
<< Ehy, hai già quasi finito di mangiare!>> osservò Ilaria incredula che il riccioluto ci avesse messo così poco. Harry stava già quasi per finire le patatine.
 
<< Tu non ti muovi, sei troppo lenta>> rispose Harry mettendosi una patatina in bocca con un’espressione superiore.
 
<< Spero che quella patatina ti vada di traverso>> lo minacciò lei sorridendo.
 
Harry ne prese una da quelle di Ilaria e la mangiò.
 
<< Perché prendi le mie? Ce le hai in mano le tue!>> disse Ilaria indicando le sue patatine e mangiando l’ultimo pezzo del suo panino.
 
<< Si ma voglio le tue, sono più buone>> rispose Harry prendendone un’altra.
 
<< Ah si?>>
 
<< Si. E poi così ti do una mano a finirle, sei lenta>> fece Harry di nuovo.
 
<< Bene, allora io prenderò le tue>> rispose Ilaria allungando un braccio sulla panchina al di là delle gambe di Harry, dove il riccioluto aveva appoggiato le sue patatine.
 
<< Eh no, così non vale!>> disse Harry mettendole le mani ai fianchi e iniziando a farle il solletico, approfittando della sua posizione.
 
<< No Harry fermati, ti prego!>> urlò Ilaria con una voce soffocata dalle risate.
 
<< E tu lascia stare le mie patatine!>> le ordinò Harry continuando a farle il solletico.
 
<< Okay, okay! – lasciò la presa – ora però basta, non ce la faccio più>> disse lei mentre si lasciò cadere sulla panchina riprendendo fiato.
 
<< Nessuno può rubarmi le patatine, è la legge>> la informò Harry alzatosi in piedi per scrollarsi le briciole di dosso.
 
<< Ma davvero?>> chiese Ilaria cercando di far finta di niente mentre allungava una mano dietro di lui. Non si era ancora arresa.
 
<< Allora devo averla infranta questa legge...>> continuò lei afferrando le patatine del riccioluto. Harry a quella frase si girò di scatto. Ilaria gli mostrò la vaschetta di patatine fiera.
 
<< Ma sei una ladra!>> urlò Harry mentre cercò di afferrare Ilaria, forse per farle ancora il solletico, ma lei scattò dalla panchina ed iniziò a correre verso le giraffe davanti a loro. Ad un certo punto Ilaria dovette fermarsi, giunta al capolinea. Era arrivata al recinto e non aveva via di scampo. Si voltò per vedere dove fosse Harry e lo trovò più vicino di quanto si aspettasse.
 
<< Ridammele!>> urlò Harry reclamando le sue patatine.
 
<< Mai!>> gli rispose Ilaria.
 
La rossa, riuscita a sedrsi sulla ringhiera che formava il recinto ed Harry davanti appoggiato a lei, aveva il braccio con le patatine in mano in alto, per cercare di non farle prendere al riccioluto. Presi dalla lotta, non si accorsero che qualcun’altro era stato più furbo di loro. Alzarono lo sguardo e videro una delle giraffe che immergeva tranquilla il muso nella vaschetta e si gustava le patatine del riccioluto.
 
<< Ehy tu, mi hai chiesto se potevi mangiarle?>> Harry si rivolse alla giraffa cercando di rimanere serio, ma alla fine non riuscì a trattenersi dalle risate. Ilaria invece stava ridendo già da un po’.
 
<< Tra i due litiganti il terzo gode>> disse Ilaria buttando via la vaschetta di patatine di Harry nel cestino e dirigendosi verso la panchina.
 
<< Spero che almeno tu abbia gradito>> fece Harry alla giraffa.
 
Poi guardò Ilaria allontanarsi. La partita non era ancora finita.
 
<< Adesso ti faccio vedere io...>> sussurrò Harry mentre iniziò a correre per cercare di afferrare Ilaria qualche metro più avanti.
 
<< Cos...>> non riuscì a finire la frase che la rossa si trovò due mani intorno ai fianchi che la prendevano da dietro.
 
<< No Harry di nuovo no! Ti prego, basta!>> lo implorò Ilaria.
 
<< L’hai voluto tu! Te l’avevo detto che non dovevi rubarmi le patatine, è la legge!>> rispose Harry continuando a farle il solletico.
 
Ilaria a quella frase cercò di divincolarsi dalla sua presa, si girò faccia a faccia con il riccioluto e tentò di arrivare ai suoi fianchi, senza successo.
 
<< Harry basta, per favore!>> riuscì a dire Ilaria tra le risate.
 
<< Chiedimi scusa altrimenti non la smetto>> la minacciò Harry.
 
La ragazza ormai era accasciata per terra per il troppo solletico, ed il riccioluto con lei.
 
<< Avanti, chiedimi scusa>> ripeté il cantante che non aveva ricevuto alcuna risposta.
 
<< Va bene, va bene! Scusa...>> mormorò lei, che per il troppo ridere non aveva più fiato.
 
<< Come? Non ho sentito bene>> fece lui, giusto per farla soffrire ancora un po’.
 
<< Scusa!>> si arrese Ilaria, ormai al limite delle sue forze.
 
<< Così va meglio>> disse Harry fiero mentre si alzava da terra.
 
Ilaria era ancora stesa per terra che riprendeva fiato. Il ragazzo le porse una mano per aiutarla ad alzarsi, ma lei rifiutò fingendosi offesa.
 
<< Sei cattivo>> disse la rossa mentre si alzava da sola e si avviava verso la panchina.
 
<< Ah io sarei cattivo? Di la verità, tu e quella giraffa eravate complici fin dall’inizio>> disse Harry alla rossa seguendola.
 
<< Si, può essere…sta di fatto che ora mi è molto simpatica>> rispose lei risedendosi sulla panchina e facendogli una linguaccia.
 
<< Ah si? Bene, allora passalo con lei il resto della giornata>> fece il cantante sedendosi di fianco a lei, incrociando le mani al petto e fingendosi offeso.
 
Ilaria lo guardò. “Dovrei essere io quella arrabbiata...” pensò.
 
Afferrò le sue patatine e gliele porse davanti agli occhi. Harry la guardò.
 
<< Per farmi perdonare>> disse lei indicando le patatine con lo sguardo.
 
<< Ma io non ero quello cattivo?>> le ricordò Harry che fingeva ancora di essere arrabbiato.
 
<< Già, ma ora siamo pari non credi?>> disse Ilaria ad Harry, che girò di nuovo la testa dall’altra parte, continuando la recita. Non essendo riuscita nel suo intento, decise di colpirlo nel suo punto debole.
 
<< E poi... – iniziò lei attirando l’attenzione del riccioluto – è stato scientificamente provato che non riesco a resistere ai cattivi ragazzi – lo osservò dal basso verso l’alto – quindi, se non hai niente in contrario, potremmo fare pace>> concluse la ragazza facendogli gli occhi dolci.
 
A quella frase Harry non poteva di certo dire di no.
 
Le sorrise e si avvicinò. Le mise un braccio intorno alle spalle e la strinse a sé. Ilaria appoggiò la testa sulla sua spalla. Rimasero su quella panchina a guardare le giraffe e a sgranocchiare patatine, fino a quando anche quelle non finirono.
   
 
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