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Autore: xharrysocks    10/08/2013    16 recensioni
Il fatto è che non mi sono mai sentita importante per qualcuno.
Sapete come ci si sente ad essere sempre il terzo incomodo ? Male.
Ma da tempo la mia domanda era sempre quella. Riuscirò a trovare qualcuno che mi voglia bene per quello che sono, non dico amare perché sarebbe chiedere troppo ? Non credo.
Chi sarebbe disposto a sopportarmi ? Nessuno.
E se invece Ginger trovasse quel qualcuno ?
E se quel qualcuno fosse una postar di fama mondiale ?
E se questa fosse la storia d'amore più bella di tutti i tempi ?
ENTRATE E LASCIATEVI COINVOLGERE DALLA FORZA DELL'AMORE
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                    Let me love you 

 

My life is brilliant
My love is pure
I saw angel
Of that I'm sure

You're beautiful, James Blunt    

             
                                                                     

 Chapter 2                     

                                          

Era già da mezz’ora che vagavo senza meta nella sala con un bicchiere di Martini in mano. Inutile a dirlo che mi stavo annoiando a morte.
Grazie a mia madre avevo avuto già il piacere di conversare - o meglio di rivolgere qualche sorrisino finto e qualche parola come da copione - con molti degli invitati, tutte persone con la puzza sotto il naso. 

Quella sera avevo sentito più volte la gente parlare di un certo Harry Styles che a quanto parrebbe sarebbe stato presente. Mi sembra di aver capito che fosse l’ospite di onore per quella serata, quindi di per certo si trattava di una persona famosa ; dal mio canto non avevo mai sentito parlare di questo tizio.

Sicuramente si trattava di uno di quei Vip che, per un po’ di notorietà, si sentono chissà chi e snobbano tutte le altre persone non famose, quel tipo di persone che fanno i capricci appena non possono ottenere quello che desiderano. 

L’aria dentro la sala si stava facendo piuttosto pesante, soffocante, oserei dire. Così decisi di uscire fuori, sulla terrazza del lussuosissimo ristorante a prendere una boccata d’aria e a rinfrescarmi un po’ la mente.
Quella sera a Londra tirava una leggero venticello - i famosi zeffiri di Ugo Foscolo - e cominciavo a sentire freddo alla schiena completamente scoperta dalla scollatura del vestito. 

Era agosto, tra poco avrei iniziato l’Università. Avevo scelto di studiare Legge, in quanto mi sarebbe piaciuto diventare notaio, o forse sarebbe piaciuto a mio padre ? Molto probabilmente, con uno dei suoi discorsi ipnotici mi aveva convinto a seguire le sue orme, e io come uno stupida c’ero cascata, anche se non avrei dovuto dargli spago. Ma ormai la frittata era fatta, io, Ginger Lloyd, ero iscritta ufficialmente all’università di Cambridge, tutta minuziosamente pagata dal mio paparino - almeno questa briga se l’era presa  -.
Quindi, tra un mese esatto avrei lasciato Holmes Chapel e mi sarei trasferita nel campus dell’Università, finalmente forse mi sarei sentita libera. 

Come al solito mi perdevo nei miei pensieri, e quella sera ero agevolata dalla splendida Luna piena, appena visibile nell’inquinato - purtroppo - cielo di Londra. 

 

<< Che ci fa una bella ragazza come lei qui fuori tutta sola ? >> una voce mi destò dai miei pensieri.
Mi girai di scatto e ai miei occhi si presentò la figura di un ragazzo, elegantemente vestito con un completo - che sicuramente sarà stato di qualche stilista famoso, tipo Armani, per intenderci - e aveva legato al collo un papillon di colore azzurro - cielo. Aveva un fisico alto e slanciato, i capelli ricci, due occhi che sicuramente saranno stati chiari, ma che per l’atmosfera di penombra che si era creata, non riuscivo bene a distinguerne il colore, poi aveva dei capelli ricci. Insomma, era un bel ragazzo. 

 

<< Scusa, ci conosciamo ? Non ti ho mai visto a queste serate, non che io passi molto tempo tra quella gente, ma… >> mi interruppe, prima che potessi finire la frase. 

 

<< Ahahahah no, diciamo che sono abbastanza nuovo nel campo e questo è stato il primo invito che ho ricevuto. La serata però non mi entusiasma più di tanto, così ho deciso di venire qui a prendere una boccata d’aria : diciamo, che là dentro la pressione degli invitati è alle stelle >> mi disse, sono sicura che in quel momento stesse cercando un contatto visivo. 

 

<< Uhm, capisco. Anche io sto scappando, mia madre quando si tratta di queste serate è intrattabile. Pretende che io scambi quattro chiacchiere con quella gente… Ma non ci penso nemmeno !  >> dissi sbuffando e girandomi a guardare il ‘panorama’, anche se non si poteva definire proprio panorama : per quanto amassi Londra la vista consisteva nel vedere un via vai di macchine e motociclette. Niente di entusiasmante. 

 

<< A volte vorrei tanto ritornare alla mia vecchia vita, quella dove vagabondavo tra le strade del mio paese con la mia comitiva di amici, vorrei ritornare a scuola. Vorrei semplicemente poter avere una conversazione civile senza essere assalito dai fans, come sto facendo ora, ad esempio. Ma penso di chiedere troppo… >> notai una nota di rammarico e di tristezza nella sua voce. Riflettendo sulle sue parole, doveva essere qualcuno di famoso per non avere mai un attimo di pace, ma sinceramente non l'ho avevo mai visto prima d'ora. 
 

<< Scusa, ma tu chi sei ? >> domandai, curiosa di sapere la sua identità.
Mi girai verso di lui per conoscere la risposta, ma proprio mentre il ragazzo di fronte a me era sul punto di rispondere, sentii la voce di mia madre. 

 

<< Ginger, è mezz'ora che ti sto cercando ! Ma che stai facendo là fuori tutta sola ? Sbrigati ad entrare che devo ancora presetarti tre quarti degli invitati ! Dobbiamo, oltretutto, prendere posto a tavola. Vieni immediatamente qui. >> sbuffai come al solito.
Mia madre era veramente possessiva. Io accettavo di venire a queste stupide feste, se si può definirle così, ma almeno mi doveva lasciare in pace. Poi mi incuriosiva questo ragazzo, ma magari l'avrei beccato dentro.
Decisi, per la mia incolumità personale, di seguire gli ordini di mamma, così mi avvicinai all'orecchio del ragazzo e sussurrai << Come vedi mia madre mi vuole di là, magari continuiamo il discorso dentro che dici ? Anzi no, ti prego. Mi annoierei a morte lì dentro da sola. >> a quelle parola, fece una risata, avevo scaturito la sua ilarità.

Detto questo tornai dentro, alla ricerca di mia madre che, proprio come aveva detto, mi fece fare la conoscenza di una miriade di persone, delle quali non ricordavo nemmeno un nome. Era vero che non avevo proprio una buona memoria, ma per questo genere di cose nemmeno ci provavo. 

Dopo tutte queste varie presentazioni, prendemmo posto a tavola.
La cena stava per iniziare - più che cena, ogni volta, sembrava di stare a un banchetto nuziale - e prontamente i camerieri, tutti messi ben in tiro, iniziarono a servire le decine di tavoli presenti nella sala. 

Come al solito, al nostro tavolo si aprì una di quelle solite conversazioni tanto interessanti per i miei quanto pallose per me. Sempre i soliti discorsi che toccavano varie tematiche, dagli affari, alla moda, dagli ultimi aggiornamenti della borsa, al gossip fino ad arrivare alle vicende personali quali, ad esempio, resoconti di viaggi.
Sembrava che i miei genitori avessero registrato un disco da azionare in situazioni come queste, sempre la stessa tiritera. Io ero stanca di tutto ciò. A dirla tutta avrei preferito altre mille volte di essere nata in una famiglia povera, ma una famiglia felice che se la cavava con poco.

Almeno avrei ricevuto l'amore, che da 12 anni a questa parte mi era sempre mancato. 

Dopo una decina di minuti, mi si avvicinò un cameriere che ,abbassandosi al mio livello, mi disse a bassa voce << Signorina Lloyd, qualcuno le manda questo biglietto >> me lo mise tra le mani, e se ne andò, lasciandomi alquanto interdetta.
Chi mai avrebbe potuto scriverlo ? Decisi, comunque, di aprirlo per svelarne il contenuto. 

 

Fatti trovare tra 10 minuti sulla terrazza del ristorante. 

Un uccello in gabbia 
 

Un uccello in gabbia. Che strano modo di firmarsi, insolito direi.
In testa, avevo già una mezza idea di chi potesse essere l'artefice del biglietto.
Decisi di non perdere tempo. Quindi iniziai a divorare la mia porzione di cibo  (entrecôte con un contorno di fagiolini in salsa di rapa) per spicciarmi ; di scatto, mi alzai da tavola e dissi << Scusate, devo andare un attimo al bagno. Sarò di ritorno tra non molto >>

Subito mi diressi a grandi passi verso la terrazza e ,esattamente come mi aspettavo, trovai il ragazzo di poche ore prima.
Sentendo il rumore dei miei passi, si girò verso di me e sorrise. 

 

<< Eccoti, finalmente ! Ti stavo aspettando, dentro mi annoiavo a morte. Inoltre, non riesco a reggere tutta quella pressione >> mi disse. Anche se c'era poca luce poteva vedere i suoi occhi brillare di una strana luce. 

 

<< Ti capisco perfettamente. Certo che hai un modo strano di firmare i biglietti ! >> dissi con una punta di ironia. 

 

<< Eh, lo so. Ma mi piace l'idea di paragonarmi ad un uccello in gabbia. >> 

 

<< Beh, ora potrei avere il piacere di sapere con chi ho a che fare ? >> wow, Ginger ! Da dove ti era uscita tutta quella audacia. Era alquanto insolito per una come me. 

 

<< Ok, se proprio ci tieni. Però promettimi che non avrai pregiudizi. >> mi disse, quasi implorandomi. 

 

<< Non lo farò, non sono quel tipo di persona >>

 

<< Sono Harry Styles >> 






 

MY CORNER 

Boooom ! Ecco svelato il vip che incontra la nostra Ginger. Come reagirà ? 
Bene, male... Ma soprattutto manterrà la promessa fatta Harry ? 
Tutto questo solo nel prosssimo capitolo. 

Inanzitutto ringrazio chi legge e segue la mia storia, e vi inviterei a lasciare un po' piu di recensioni. 
Ma soprattutto vi faccio una domanda, dalla quale mi aspetto una risposta. 
Secondo voi, vale la pena continuare questa storia ? O fa proprio schifo e mi tocca cancellarla ? 
Dico così perchè non vedo reazioni da parte vostra. 

Detto questo, mi dileguo. Spero di ricevere qualche risposta e qualche recensione, altrimenti andare avanti non ha senso. 

Baci 








Vi lascio un'immagine di Harry alla cena all'hotel Ritz. 




xharrysocks

 

  
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