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Autore: Eiji Niizuma    17/02/2008    3 recensioni
Nuvole e sabbia... Due elementi diversi, totalmente incompatibili, destinati a non incontrarsi... mai.
Eppure accade.
Una scommessa vinta, un ricatto, una sottile malignità spingono la shinobi Temari a fare una cosa di cui poi si pentirà amaramente.
A pagarne le conseguenze, saranno non solo lei ed il suo cuore innamorato, ma anche i due protagonisti di questo dramma tragi-comico.
Ed il risultato, sarà qualcosa d'inaspettato, magico, e molto, molto doloroso.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sabaku no Gaara , Shikamaru Nara, Temari
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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Nuvole e sabbia...

Salve salve salve salve!!! Poveri voi, non sapete cosa vi stà per capitare… Muhahahahaha! Se state leggendo queste righe significa che:

a)      siete coraggiosi

b)      siete folli

c)      avete lo stomaco giusto

d)      avete semplicemente sbagliato a cliccare

e)      ma che ci fate ancora qui???!!!

Bene, dopo aver deciso quale opzione più vi si confà, avete la facoltà di smetterla di leggere, per la vostra sanità mentale, psichica, psicologica e fisica, oppure di continuare, in barba al vostro povero cervellino che starà già urlando di andarvene via di qui…

Ma ora non è momento di poltrire! (parli proprio tu che te ne stai stravaccata sulla sedia a perdere tempo a scrivere stè stupidissime fic…) zitto, Fra Parentesi!!! Parla solo quando, e se, e come, interpellato!!! (si si, certo…) Ehi!!!!!

Vabbè… fa niente!!! Ora cominciamo! (me gioisce gioiosa ---ma ki te le scrive stè ca**ate??? Mi rifiuto di sprecare il mio spazio con queste schifezze!ndFraParentesi--- zittooooooooo!)

Insomma…. SIPARIO!!!

 

*Thrududum. Il sipario le cade in testa.* Ahio!!! Io dicevo così per dire!!! T_________________T

 

 

 

Era una splendida mattina a Konoha… il sole brillava alto nel cielo, e le nuvole -poche- formavano splendidi disegni usando l’immensa superficie azzurra come una lavagna.

Un ninja di konoha, chuunin, sui quindici-sedici anni, ed i capelli mori raccolti in una coda alta, passeggiava, mani in tasca, osservandole rapito.

A Shikamaru, fatto risaputo, erano sempre piaciute le nuvole. Adorava vedere come ogni istante cambiavano forma, con quel loro candido splendore che talvolta poteva mutarsi nel più nero dei presagi. Adorava poter restare semplicemente sdraiato a terra e vederle passare davanti ai suoi occhi pazienti. Adorava sentire quel senso di complicità che univa lui e quel fenomeno atmosferico, quella consapevolezza che nessuno, nemmeno il suo più intimo amico Choji poteva avere, sapere che fra quelle candide volute di vapore si celava un messaggio di pacatezza e tranquillità che solo lui conosceva, un mondo alternativo ignoto a tutti e che poteva raggiungere solo lui. E nessun altro.

Nessuno riusciva a capire, per quanto si potesse sforzare, cosa caspita poteva stregare così tanto il giovane nelle nuvole, e quindi avevano etichettato la faccenda come una mania, un vizio. Punto e basta. Anche Choji non avrebbe saputo darne un’altra definizione. Non che non gli piacesse guardare le nuvole con l’amico e nel frattempo mangiare insieme un pacchetto di patatine, ma si rendeva conto alle volte di non riuscire a vedere nelle nubi tutto ciò che riusciva a scorgere l’amico.

Per quanto potesse ammirarne i giochi, le forme ed i colori, sentiva di essere estraneo al momento quasi magico che ad un certo punto avveniva davanti ai suoi occhi. Capitava che Shikamaru, rimasto rilassato per tutto il tempo, si drizzasse all’improvviso a sedere e, guardando una particolare nuvola scoppiava a ridere. Ed il suo sorriso aveva un qualcosa di strano ed alieno in quei momenti, Choji riusciva a vedere negli occhi dell’amico una sfumatura misteriosa che non riusciva ad interpretare, frammista ad una lieve malinconia. Sì, decisamente, il ragazzo paffuto si sentiva d’intralcio, come un terzo incomodo. Shikamaru aveva in quei momenti un’espressione estatica di libertà e gioia pura, e nessuno avrebbe potuto dire che era un ragazzo pigro e svogliato, bensì l’essere più felice della terra. Una felicità esclusiva e che Choji non poteva comprendere, non riuscendo a capire cosa ci fosse di così fondamentale in quella nuvola che l’amico fissava con quello sguardo euforico ed ebbro.

Col tempo Choji aveva cominciato ad attribuire quei momenti al QI decisamente esagerato dell’amico, pensando che magari un genio come lui riuscisse a vedere cose che a persone col cervello nella media come se stesso non ne fossero capaci. Si era un po’ depresso per questo, ma aveva lasciato perdere la questione dopo un po’. In fin dei conti, nonostante quel sottile muro che involontariamente il “bradipo” di Konoha creava fra se ed il suo migliore amico, Choji sapeva di essere apprezzato da lui esattamente così come era, e che non l’avrebbe mai giudicato inferiore perchè non era capace di vedere strani significati nelle nuvole.

 

Il giovane Nara insomma passeggiava senza una sola preoccupazione al mondo per le vie del centro cittadino, la zona commerciale, rumorosa ed allegra ad ogni ora del giorno e della notte.

Non avrebbe sospettato mai nulla di strano, se non fosse stato che con la coda dell’occhio vide Temari accanto ad un camerino all’aperto di un negozio che vendeva solo abiti ed accessori(compresi trucchi) per ragazze all’ultima moda e, soprattutto, MOLTO MOOOLTO femminili.

Il suo primo impulso fu quello di sgattaiolare via perchè sapeva che vedendolo la ragazza l’avrebbe incastrato costringendolo ad offrirle il pranzo, e lui proprio non ci teneva a spendere fior di quattrini per quello stomaco di donna tanto vorace, dittatrice dispotica come sua madre ed Ino quanto con un gran appetito a differenza di quest’ultima.

Almeno con Ino anche se doveva offrire Shikamaru non ci rimetteva molto, era questo il piccolo vantaggio nella fissa dell’amica con la dieta, ma Temari evidentemente era del parere (peraltro non errato) che le ragazze piacessero ben in carne ai ragazzi.

Però il suo cervello da 200 punti aveva elaborato un’informazione strana: ovvero, non che la kunoichi si trovasse lì a Konoha invece che a Suna, quanto invece che proprio lei si trovasse vicino ad uno di quei negozi che, le volte in cui erano usciti “insieme” aveva sempre disprezzato rimarcando il fatto con un sonoro sputo a terra.

Così la curiosità -che maledisse poiché dopotutto si dice che la curiosità sia femmina, e questa è la riprova di come i maschi Nara siano assoggettati dalle donne…XDXDXD- lo spinse a fare il primo passo falso.

Si avvicinò alla bionda che stava prendendo in giro la persona dentro la cabina e chiese, sopracciglio destro inarcato a mo’ di derisione –Tu qui?-

La shinobi di Suna lo freddò con uno sguardo glaciale ma subito dopo un sorrisetto furbo di chi la sapeva lunga le comparve sulle labbra.

E questo non piacque per niente al chuunin. Proprio per niente.

 

 

Fine primo capitolo! volete sapere cosa accadrà??? Se sì, aspettate, che entro domenica prossima aggiornerò!!! ^________________________________________________________________^

  
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