Me pazza… già sono al secondo capitolo! XD

Bene… cosa accadrà al “nuvolotto” caro??? E perchè Temari ride malignamente???

Vi risponderò qui!!!^_________________________________________________________^

Sono davvero stupida… potevo farvi bruciare (come no…) di curiosità per altri 7 giorni ed invece no, pubblico il secondo capitolo seduta stante! Gli strani casi della vita…

Innanzitutto ringrazia la mia prima ed unica(e ci credo, hai postato il seguito subito dopo!!!) recensitrice(sei femmina vero??? Speriamo di non fare una gaffe… …ps, se posso, com’è che ti chiami mhcm?) mhcm! Vediamo cosa ne pensi del capitolo, è solo straordinariamente shokkante e disgustoso o…???^^

Asp! Appena in tempo, ringrazio la seconda recensitrice!!!^^ ovvero sophie_95!!!

 

Il sorrisino che la kunoichi aveva  a fior di labbra si allargò nel sentire una voce sbuffare nel camerino –Allora??? Quanto ancora devo aspettare perchè finisca questa tortura???-

Shikamaru ebbe la sensazione di aver già sentito la voce nel gabbiotto, ma non ricordava dove, ed era abbastanza distorta.

Temari si voltò e, con un sorriso maligno dipinto in volto, scelse una gonna rosa shocking cortissima tutta decorata d’orli e merletti, e vi abbinò un top di un rosa più chiaro con su stelline verde acqua, molto scollato ed una apertura dietro sulla schiena. (in pratica non riparava un bel niente -.-).

-Adesso devi provare questi!- Trillò, con voce mielosa. Shikamaru la guardò interrogativo. Aveva eluso la sua domanda, e poi quella ragazza , dava per scontato che fosse una ragazza, dentro al camerino... chi caspita era? Aveva il nome sulla punta della lingua, ma proprio non riusciva a ricordare...

Dopo aver visto quegli abitini la persona dentro al camerino esclamò, soffocando a fatica un grido –NO! Porco cane, degli obbrobri come questi non me li metterò MAI!!! Chiaro?-

-Ed invece si che lo farai... ricorda il patto...- Rispose con voce flautata la shinobi, ignorando una seconda volta lo sguardo perso di Shikamaru.

-Che patto?- cercò d’informarsi quest’ultimo.

La ragazza nel camerino s’irrigidì, e questo Shikamaru lo sentì distintamente perchè fino ad un istante prima l’atmosfera era pervasa dallo scalpiccio di un paio di tacchi, a giudicare dal rumore a spillo...

-C’è qualcun altro con te?- Indagò, con voce inquisitoria.

-Ma va là! Hai sentito male! Adesso cambiati, e poi fatti vedere!!!- Trillò nuovamente Temari, lanciando un’occhiataccia all’indirizzo di Shikamaru,  tappandogli la bocca con entrambe le mani.

-Sgrunt- Fu il grugnito che aleggiò nell’aria mentre la persona dentro al camerino ricominciava a cambiarsi.

-Ecco. Ho fatto. Sicura che non c’è nessuno?- Chiese ancora bruscamente la voce.

-Certo, esci pure! Voglio vedere che splendore!- Esclamò pronta Temari, serrando più forte le mani sulla bocca del pigro chuunin della Foglia.

-D’accordo. Però questa è l’ultima volta, sia chiaro! Io e te non ci giochiamo più un bel niente!!!-

-Hai per caso paura di perdere di nuovo, NEE-CHAN?- Sfotté la kunoichi, provocando l’altra.

*un momento.* pensò brillantemente Shikamaru. *Ma Temari NON ha una sorella, e tantomeno una sorella minore! Ma chi caspita...* non finì l’interrogativo perchè la risposta apparve da sola ai suoi sbigottiti occhi.

Scarpe fucsia coi tacchi a spillo che venivano calzate da piccoli piedini. Gambe lunghe, snelle e davvero ben fatte. Un sedere davvero sexy a malapena coperto dalla provocante ed insieme infantile gonnellina rosa. Le braccia, distese rigidamente sui fianchi, erano sottili e la pelle, così come quella delle gambe, era pallida, lattea, bianca quasi come quella di un cadavere. Mani piccole e delicate, dalle dita sottili ed affusolate che cercavano ostinatamente di tenere abbassata –inutilmente- la gonnellina. Risalendo con lo sguardo il ragazzo non poté fare a meno di notare un fisico perfetto ed infantile insieme, se non fosse per una strana discrepanza... Non c’era nemmeno la minima traccia di seno. Un brivido gli percorse la schiena, mentre già intuiva cosa avrebbe visto...

Il suo sguardo andò a posarsi su un viso dai tratti infantili ora imbronciato. Le labbra, coperte di un sottile strato di lucidalabbra con i brillantini, erano contratte, e quella superiore mordeva quella inferiore. Il naso non era né troppo piccolo né troppo grande, giusto un po’ poco pronunciato. Gli occhi… erano verde acqua. Gelidi all’apparenza, ora bruciavano di vergogna come le guance rossissime. Privi di sopracciglia ma tutt’altro che sforniti di ciglia, che anzi erano molto lunghe grazie forse anche a mascara, erano pesantemente truccati di nero. No. Non si trattava semplicemente di matita nera. Quelli erano residui di occhiaie, profonde occhiaie.

Il ragazzo rimase impietrito e cercava di negare l’evidenza, ma anche i capelli, acconciati in modo da essere lievemente ondulati, che incorniciava il volto tradivano che quello che aveva già intuito era realtà: erano rossi.

Il moro di Konoha fece un passo indietro, senza sapere se esser disgustato o atterrito.

Temari ghignò sommessamente e Gaara, si era proprio lui... Arrossì violentemente e si voltò di scatto verso la sorella.

-Tu!!! Mi avevi giurato che non c’era nessuno!!!- sibilò, stillando veleno da ogni poro.

-Ihihihi! Io non ho giurato in bel niente, Nee-Chan... continuò a prenderlo in giro la sorella maggiore.

-E poi... se non ricordi male anche questo era nei patti. Shikamaru, che giorno è oggi?- interrogò poi il moro.

Questi, sentendo la parola “patti” si chiese cosa avesse architettato quella strega per conciare così il fratellino minore, ma rispose cautamente -...Oggi? Non ricordo.-

La bionda scosse la testa. –Tsk! Oggi avevamo un “appuntamento” di lavoro, ricordi? Dovevi farmi visitare la città per gli esami dei chuunin!-

-Ah! Ma perchè mai dovrei farlo? La conosci già!- ribatté annoiato il moro, sentendo già il portafogli più leggero. E poi la sensazione che la mascherata di Gaara e quell’appuntamento fossero collegati non gli piaceva per niente.

-E comunque, com’è che il Kazekage di Suna ha deciso di farsi vedere in queste vesti più... Osé???-

Gaara arrossì in modo ancora più evidente, e sibilò –Non sono io a volerlo! È stata lei- puntò maleducatamente il dito indice contro la sorella –a costringermi! Dannata scommessa!-

-Ihihihi... ma guarda che se ti ritiri poi io mostro a tutti tu-sai-cosa...!!!- ghignò ancora una volta la ragazza, misteriosa.

Gaara impallidì. –Non... non osare...-

Shikamaru intese che anche il grande Kazekage di Suna, come lui, un chuunin qualunque di Konoha, si faceva comandare a bacchetta da una donna. E la cosa non lo rese per niente felice, quanto comprensivo per il povero Gaara.

Avrebbe voluto filarsela e lasciare la situazione, seppur strana, così com’era, ma sapeva che la kunoichi del villaggio della Sabbia non l’avrebbe fatto scappare così facilmente. Sospirò –le donne sono tutte mendokuse…- ed aspettò, paziente, la stangata che avrebbe presto ricevuto. Era inutile tentare di opporsi a Quella mendokuse, sarebbe stato molto stancante…

 

 

Ecco!!! Non vi ho fatto aspettare una settimana, mi sembra… questo perchè il mio cervellino trabocca di idee e scintille! XDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDD