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Autore: Lux___    11/08/2013    11 recensioni
Non mi sono mai piaciuti i ragazzi.
Non fraintendetemi, non sono dell'altra sponda, solo che ho sempre pensato che il genere maschile fosse ancora troppo sottosvillupato perchè io uscissi con uno di loro, perchè si sa...i ragazzi di questi tempi vogliono solo una cosa, e non è il tuo AMORE!
Dopo pochi anni dalla morte di mia madre, mia sorella aveva deciso di andarsene, stanca delle regole di un padre troppo apprensivo.
Io? Io non mi sono mai opposta a tutto ciò che mi veniva imposto perchè in parte ero d'accordo, è quando però incontri l'amore vero, quello sì che ti mette nei casini proprio come è successo a me.
***
“Io non ho paura di niente” dissi quasi incerta.
“Sì che hai paura….” Mi disse con quella voce roca così fastidiosa, ma dannatamente sexy.
Rabbrividii al suo tocco caldo sopra lo zigomo e si avvicinò al mio collo, poi verso l’orecchio “..ad esempio ora tu hai una paura fottuta che io possa baciarti”.
sentì un brivido salirmi per tutta la schiena.
“…hai paura perché sai che non ti opporresti al bacio” si staccò dal mio orecchio con quel sorriso storto.
Genere: Comico, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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                                                                                                                       A Vittoria e Giorgia che mi hanno aiutato un casino xx

Capitolo 9
 

Rabbrividii nel sentire il suo tono per dire quelle parole;
 
‘..guarda caso ne avevo pronto già uno..’
 
Cacca.
Merda!
Seguii finalmente il suo sguardo che si spostava da me a una figura alla mia destra, ma non era Zayn…per mia sfortuna il ragazzo stava guardando una massa di capelli ricci.
 
Strinsi ancora di più la mano di Malik che era rimasto impassibile fin dall’inizio, e gettai la testa all’indietro in modo disperato e strizzai gli occhi per svegliarmi da quell’incubo.
 
“Vai nello sgabuzzino con Harry per dieci minuti..”
 
Ritornai alla posizione di prima con il cuore che batteva a mille;
questa volta a stringere troppo la sua mano contro la mia fu Zayn, che quando si accorse del mio sussulto, rallentò, anche se di poco, la presa e con il pollice incominciò ad accarezzarmi il polso.
 
Zayn sembrava quasi rallegrato, forse pensava che potesse andarmi peggio, ma avevo come la sensazione che nella frase di Jason ci fosse un pizzico di sospensione e che non avesse finito.
 
..e fai tutto quello che lui vorrà” 
 
Ecco.
Lo sapevo.
 
Zayn lasciò definitivamente la mia mano e la strinse in un pugno lungo il suo fianco, vidi che si stava trattenendo sotto lo sguardo compiaciuto di Harry.
Zayn non era il tipo di ragazzo a cui piaceva dare spettacolo, lo avevo capito.
 
Aprii gli occhi, subito dopo averli chiusi di nuovo, e ne ritrovai un altro paio verdi a fissarmi incessantemente. Mi guardava come se lui fosse stato un felino affamato e io la sua povera preda;
 
Non potevo sfuggirgli.
 
“Allora? Ti serve che te lo rispiego per caso? Vai!” fu Jason a spezzare il silenzio.
 
Harry si alzò con fare sciolto, si avvicinò alla mia figura, ancora seduta, e mi tese la mano per farmi rialzare.
Gli inviai frecciatine per quegli interi secondi che passarono prima che mi alzassi da sola, rifiutando il suo aiuto, e che dessi un bacio sulla guancia a Zayn.
 
Harry ne uscii abbastanza infastidito, infatti, prima ancora che mi potessi staccare, mi tirò con forza il braccio, trascinandomi pesantemente davanti allo sguardo di tutti i presenti che era appunto su di noi.
Incontrai quello stupito di Liam, quello ancora furioso di Zayn, quello incoraggiante di Cece e…quello impassibile di Louis, come se ciò che era appena accaduto, o meglio, doveva ancora succedere, non gli facesse né caldo né freddo.
Sapevo che non era così, che dentro anche a lui dava fastidio, ma non lo voleva dare  a vedere, dal momento che non eravamo in una bella situazione noi due.
 
Senza che nemmeno me ne accorgessi, eravamo già arrivati nella piccola stanza, dove prima io e Zayn eravamo stati per appendere i cappotti e Harry aveva chiuso la porta a chiave.
Non mi obbiettai della cosa, pur comunque infastidita, così accesi la luce, premendo l’interruttore, vicino alla porta, che stava in mezzo tra il piccolo spazio che c’era tra me e Harry, ma appena la stanza venne illuminata dalla piccola lampadina appesa nel soffitto, la mano di Harry scattò e la spense.
 
Contorsi la faccia in un’espressione infastidita e poi con l’indice riandai a pigiare sopra l’interruttore, al che Harry grugnì e fece altrettanto rispegnendola.
 
Continuammo così per quelli che parvero per me secoli, fino a quando riconobbi la frustrazione nel viso di Harry e di colpo con la mazza da baseball che era appoggiata allo stipite della porta, colpì bruscamente la lampadina.
La stanza cadde nel buio;
C’era così tanto silenzio che si potevano percepire i battiti del mio cuore accelerati.
 
“Ma sei impazzito?!” gli gridai quando riuscii a riprendere fiato.
 
“Ah allora sai parlare” sentii la sua voce squillante in mezzo all’oscurità della stanza.
 
Capii solo dopo che si stava riferendo al mio ostinato silenzio fin da quando avevo scoperto il mio obbligo.
 
“Certo che so parlare, solo che lo faccio con chi voglio” dissi sicura di averlo zittito.
 
Sentii una mano afferrare delicatamente il mio polso.
 
“Tranquilla” mi sussurrò nell’orecchio lui “ora non ti serve parlare”
 
Detto questo, prese a baciarmi teneramente il collo; la pelle d’oca spuntò in ogni parte del mio corpo e quando lui se ne accorse sorrise nella mia pelle.
Succhiò e mordicchiò anche, alternando dolore a piacere molto frequentemente.
 
“Cosa hai intenzione di costringermi a fare Harry?” dissi con voce flebile.
 
“Non l’hai capito, ancora?” mi chiese con tono stupito, distaccando le sue labbra dal mio collo umido dei sui baci.
 
Il silenzio gli fece intendere la mia risposta negativa, così mi prese per i fianchi e dal buio capii che mi stava guardando negli occhi.
 
Ti voglio Katniss” ammise con voce sorprendentemente soave.
 
Quelli che prima erano brividi si trasformarono in una specie di scossa elettrica che invase il mio corpo.
La combinazione della sua voce così dannatamente roca e sensuale a quelle parole avevano risvegliato, o meglio, fatto nascere, una Katniss diversa, quasi desiderosa, desiderosa delle sue labbra.
 
Mi avvicinai lentamente al suo viso, andando alla cieca, ma pur non vedendo potevo sentire il suo profumo provenire davanti a me;
i nostri nasi si sfioravano, lui prese a strusciare dolcemente il suo contro il mio e spostò le sue mani nella parte della coscia appena sotto il sedere.
Sentivo quasi la superficie del suo labbro inferiore toccare la mia bocca arrossata a causa dei continui morsi con i denti che mi ero data per l’agitazione.
 
Ora stavo con Zayn e lui mi piaceva, e tanto, ma in quel momento non ci stavo neanche a pensare.
 
In quel preciso attimo l’unica cosa a cui pensavo era la disperata voglia di affondare le mie labbra contro quelle del ragazzo riccio e prepotente, di fronte a me.
 
Era un obbligo di uno stupido gioco, eppure nessuno mi stava costringendo a baciarlo in quel momento.
 
 
ZAYN’S POV

Harry si alzò con fare spavaldo e si mise in piedi, tra me e Katniss e le porse la mano per spronarla ad alzarsi e andare con lui.
 
Guardavo fisso avanti, con gli occhi dispersi nel vuoto, in cerca di una via di fuga  continuando a strappare dei piccoli fili di erba in mezzo alle mie gambe incrociate: l’unica cosa che in quel momento riusciva a far sfogare la mia rabbia.
Mi stavo veramente trattenendo dall’alzarmi e mandargli un pugno sopra quel sorrisetto compiaciuto e soddisfatto e Katniss lo notò.
Mi prese la mano prima di alzarsi e me la strinse un po’.
Ero io quello che doveva confortare lei, dal momento che lei era stata messa davanti ad una penitenza così fastidiosa e per di più per colpa mia e del mio orgoglio che, pur per non farle dire un nome di un ragazzo, che non fossi io, l’avevo praticamente costretta a scegliere la seconda opzione; ovvero l’obbligo.
Perciò non potevo pure mettermi contro la penitenza, dal momento che ero stato io a obbligarla.
Alzai lo sguardo e notai che lui la stava trascinando letteralmente via.
Strinsi i denti quando notai la sua mano stringere quella della ragazza che poco prima mi aveva baciato.
 
Solo in quel momento mi resi conto di quanto potesse in realtà piacermi Katniss, di quando in realtà lei potesse essere bella e sì…anche sexy.
Se fosse stata in una circostanza normale, tra amici, li avrei comunque stoppati, avrei preso da parte Harry e gli avrei chiesto di rifiutare l’obbligo, o comunque di fare finta.
Ma lì c’erano una centinaia di persone e lo sguardo sorvegliante di Jason dall’altra parte del giardino mi teneva a freno. Tutti ormai sapevano che tra me e Katniss c’era qualcosa, e di diverso dalle altre volte.
 
Forse lo avevano capito perché eravamo venuti alla festa insieme, o forse perché ancora a metà festa non me la ero portata in camera, come invece erano soliti a vedermi fare con le altre ragazze.
Non ero mai stato geloso per nessuna, possessivo sì, ma geloso mai.
 
Mentre quegli interminabili minuti passavano, io continuavo a torturare il giardino della casa con la mani. Gli altri ragazzi continuavano il gioco e notai da lontano che Jason, dopo aver chiesto una sigaretta al suo amico vicino, si stava allontanando.
 
Mi chiedevo ancora perché avesse scelto proprio Katniss, perché proprio lei tra tutte le persone di questa festa?
Ma soprattutto: Perché quell’obbligo?
 
Non resistetti più: mi alzai e lo seguii a passo deciso.
Louis mi sorprese, e mi seguii, forse sapeva che avrei potuto mettergli le mani addosso e era venuto per essere pronto a fermarmi, ma penso che abbia saputo che lo avevo seguito per Katniss e anche lui probabilmente voleva sentire la conversazione.
 
Jason era arrivato nell’unico angolo del giardino non illuminato; magari voleva stare un po’ da solo e per sua sfortuna non ci sarebbe stato per molto.
Lo presi per un braccio e lo girai verso la mia direzione.
Il suo sguardo spaventato si trasformò in uno compiaciuto, simile a quello che Harry poco prima mi aveva fatto.
 
“Perché?” gli chiesi quasi urlando “Perché lei?”
 
 
Il ragazzo non sembrò per niente intimorito da me e così con aria saccente alzò le spalle inspirando il fumo dalla sigaretta.
Il suo sguardo poi si distolse dal mio, pensava che la nostra conversazione fosse finita lì, ma si sbagliava;
lo presi bruscamente per il colletto e gli feci sbattere la schiena contro il muro, solo dopo riconobbi la paura nel suo viso e non potei esserne che soddisfatto.
 
“Rispondi cazzo” sbraitai.
 
Harry” disse impaurito “è stato Harry a chiedermi di fare tutto…..”
 
Spalancai gli occhi incredulo e di conseguenza gli lasciai il colletto.
Harry?! A Harry non importava niente di Katniss, anzi, quei due si odiavano!
 
Strappai dalle labbra di Jason la sigaretta, inspirai e assaporai il fumo entrarmi nei polmoni.
Lo feci altre due volte, poi buttai la sigaretta a terra e la schiacciai con il piede.
Svoltai l’angolo e ritrovai di nuovo Louis che mi fece un semplice cenno con la testa e mi lasciò passare senza fare nessuna domanda.
 
Arrivai quasi correndo davanti allo stanzino e aprii la porta giusto in tempo.
Le loro bocche erano a pochi millimetri di distanza, le mani di Harry erano quasi giunte sopra le sue natiche all’interno del vestito.
 I due si separarono subito e lei si buttò tra le mie braccia sorridendo.
La abbracciai, accarezzandole la schiena e risistemandole il vestitino rosa, mentre lanciavo alle sue spalle frecciatine ad Harry, che stranamente non si era obbiettato della mia ‘intrusione’, forse aveva intuito che era stato smascherato.
 
Stavo ancora abbracciando la ragazza e per un attimo affondai il viso nel suo collo perché il suo profumo mi dava alla testa, il tempo di chiudere e riaprire gli occhi che Harry se ne stava andando.
 
Eh no, non se la sarebbe svignata.
 
“No tu non te ne vai proprio da nessuna parte!” lo fermai lasciando la presa di Katniss.
 
“Dai lascialo stare..” sentii la sua voce sussurrarmi alle spalle.
 
Tolsi il più delicatamente possibile la sua piccola mano dalla mia spalla, cercai di forzare un sorriso e le dissi che doveva raggiungere Cece e Liam fuori, ma lei rimase lì ferma con uno sguardo preoccupato e pensieroso.
 
‘Ma come? Ti libero da questa tortura e esiti ad andartene via?’
 
Prima che potessi ripeterglielo però, diede un’occhiata indecifrabile a Harry per poi abbassare lo sguardo e andarsene.
Entrambi la guardammo fino a quando non uscì fuori in giardino, subito dopo mi girai con sguardo furente; stringevo pugni e denti per sfogare la mia rabbia al posto di tirare pugni a quella faccia da schiaffi che mi ritrovavo davanti.
 
Mi spieghi come cazzo ti è saltato in mente, Harry?” sbraitai stando comunque attento a non farmi sentire da altre persone.
 
“Cosa?” mi disse cercando di fare il ‘finto tonto’.
 
cosa?!” chiesi stupito “Hai detto a Jason di chiedere a Katniss una cosa a cui sicuramente non avrebbe risposto così da potergli imporre l’obbligo che desideravi, no?!”
 
La sua faccia spaventata dal mio tono si trasformò in una più ‘indifferente’ e menefreghista.
 
“Che t’importa?” cercò quasi di cambiare discorso.
 
“Certo che m’importa brutto idiota, quella ragazza mi piace cazzo!” urlai attirando l’attenzione di qualche ragazzo nelle stanze vicine, ma non me importai più di tanto in quel momento.
 
Girai la testa di nuovo verso il volto di Harry che era rimasto paralizzato
 
“E io che ne sapevo! Fino a qualche giorno fa la odiavi..” disse con tono serio “..io l’ho fatto per quella cosa che mi avevi detto di fare, era un metodo per farla avvicinare a me, no?”
 
Ci riflettei, in effetti non aveva tutti i torti, non gli avevo mica detto di annullare quel ‘favore’ che mi doveva.
 
“Beh..adesso finiscitela che non ce n’è più bisogno, ora lei è mia”
 
Un sorriso beffardo spuntò sulla sua bocca carnosa.
 
“Lei sa di quello che mi avevi detto di fare, Zayn?”
 
Per un attimo mi si gelò il sangue; quel suo tono non mi piaceva per niente.
 
“No! Lei non deve sapere” intervenni subito.
 
Di nuovo rise, pensai all’inizio che mi stesse prendendo in giro e incominciavo già a sentire il bisogno, di nuovo, di prenderlo a schiaffi.
 
“Beh…ma se lo venisse a scoprire, Zayn, cosa succederebbe?”
 
Mi stava sfidando?
Mi stava veramente sfidando?
“E da chi lo verrebbe a sapere?” mi feci grande alzando le spalle e avanzai verso la sua figura “forse da te?”
 
Quel suo sorriso malizioso si fece ancora più grande.
 
“Non sto dicendo questo però..” rimase in sospensione, ma prima che potesse rincominciare a parlare misi fine a quella conversazione.
 
“Nessun però, non ti conviene fare nulla perché tu ci sei dentro quanto me, perché tu hai accettato di farlo e so che non vuoi che io e i ragazzi ti escludiamo dal gruppo e dalla squadra..”
 
“Beh ma sono io il capitano!” mi frenò subito lui.
 
“Sì, ma so che nemmeno tu vuoi che Katniss lo venga a sapere”
 
Il suo silenzio mi sorprese, ma di più il fatto che mi avesse sorpassato e che ne fosse andato prima che lo potessi fare io.
 
L’argomento ‘Katniss’ lo rendeva impotente e conoscendolo non era una buona cosa..almeno per me.
 
 
KATNISS’ POV
 

Non volevo litigare anche con Zayn, perciò mi ero allontanata, anche se contro la mia volontà, dato che avevo il timore che potesse accadere qualcosa di brutto lasciando da soli quei due.
 
Sospirai quando uscendo trovai ancora qualche ragazzo in cerchio a giocare a quello stupido gioco e mi allontanai subito per non rischiare di ricevere qualche battutina.
 
Svoltai l’angolo ritrovandomi nel retro della casa, al buio e da sola, proprio quello di cui avevo bisogno in quel momento;
di stare da sola, in tranquillità, lontano da tutti.
Lontano dalle probabili domande da parte di Zayn su cosa fosse successo nello sgabuzzino, lontano da Harry e tutti i suoi trucchetti e messaggi subliminari e anche dalle mille domande di Cece, dal momento che non ci eravamo più parlate proprio quando nella mia vita erano successi mille casini.
 
Appoggiai la testa contro il muro e chiusi gli occhi in cerca di una pace interiore che non trovai; sentii qualcuno chiamarmi alla mia destra, così mi girai e nel buio riconobbi una figura femminile.
Mi allontanai, ritornando davanti alla casa dove c’erano ancora tutti quei ragazzi e la luce.
Di nuovo sentii chiamarmi e mi girai scocciata rivedendo per l’ennesima volta quella figura femminile ancora nella penombra;
all’inizio pensai fosse Cece, ma quando la luce illuminò anche quei capelli rossi riconobbi subito a chi appartenevano
 
“Billington” ripeté lei.
 
“Ah..Carlton, sei tu” dissi incrociando le braccia scocciata.
 
“Che vuoi?” aggiunsi, per affrettare le cose; se Olivia mi era venuta a cercare c’era sicuramente un motivo sotto.
 
“Ora quindi stai con Malik..” le spuntò un sorrisetto malizioso sul volto.
 
Buttai gli occhi al cielo “Vedo che la notizia già si è sparsa eh, e comunque io non stocon Zayn...nessuno ha mai detto questo”
 
“Ah..e quando hai detto al mio ragazzo che Zayn era il tuo ragazzo, stavi non so..delirando?”
 
“Cos’è adesso ti metti a spiare?”
 
“Billington, ti conviene stare alla larga da Harry, sta con me, te lo devi mettere in testa brutta sfigata”
 
‘Katniss stai calma, non la schiaffeggiare, vi stanno guardando tutti’
 
“Beh sai..non è colpa mia se il tuo ragazzo non mi toglie gli occhi di dosso perché  non è abbastanza soddisfatto”
 
Se stava cercando di dire qualcosa , di certo non lo fece, la vidi semplicemente esitare a dire qualcosa che le morì sulle labbra.
Non aspettai oltre e la sorpassai sfiorandole la spalla; stavo ritornando dentro alla ricerca di Zayn, dato che mi era passata la voglia di rimanere un solo secondo di più a quell’orribile festa, ma proprio quando stavo salendo i gradini sentii una fitta nell’attaccatura dei capelli: qualcuno me li stava tirando.
 
Questo ‘qualcuno’ mi trascinò letteralmente indietro, facendomi cadere pesantemente sull’asfalto del giardino.
Ero sdraiata supina con gli occhi chiusi per il dolore e le mani sulla testa che la massaggiavano delicatamente e quando mi accorsi che la persona aveva lasciato la presa dai miei capelli aprii gli occhi e mi ritrovai la faccia al contrario, altamente incazzata, della stessa ragazza con cui avevo pensato di aver appena chiuso una conversazione.
 
Evidentemente non sapendo cosa dire era subito passata alle mani, pur di non lasciarmi andare via con l’ultima parola.
 
Non ebbi il tempo di tirarmi su che lei si buttò con tutto il peso sopra il mio corpo, trafiggendomi l’anca con la cintura della sua minigonna.
Prese a schiaffeggiarmi tanto da farmi bruciare la faccia, fino a quando non la vidi prepararsi la mano per uno schiaffo decisamente più forte che ,nonostante fossi mezza stordita, riuscii a fermare bloccandole il polso e fui capace anche di invertire le nostre posizioni, mettendomi a cavalcioni sopra di lei.
 
Approfittai del suo stupore per toccarmi il viso e dalle dita scoprire del liquido rosso, ma non altro perché lei mi spinse all’indietro dandomi un pugno gigantesco, che però non mi ‘stese’ del tutto.
Riuscii infatti ad alzarmi e a raggiungerla, dandole un calcio nello stinco scoperto, poi lei dolorante si piegò in due e io la spinsi ma lei mi prese la mano trascinandomi giù con lei.
Ci prendemmo entrambe per i capelli ma all’improvviso mi sentii sollevare da due mani che mi presero in braccio.
Fino a quando non vidi Harry fare la stessa cosa con Olivia, pensavo fosse il riccio ad avermi preso, invece quando mi girai trovai la faccia stupita e confusa di Zayn e il suo ciuffo corvino che mi solleticava una guancia.
 
Prima che potesse chiedermi qualcosa sentii qualcuno darmi un pizzicotto nel braccio e quando mi voltai rividi di nuovo la faccia furente di Olivia, scappata dalle braccia di Harry.
Mi slegai dalla stretta di Zayn e la presi per un orecchio, ma non fece in tempo a reagire perché Harry la allontanò da me e Zayn mi allontanò da lei, mettendoci una di fronte all’altra, ma a distanza adeguata, mentre io e la Carlton ci scambiavamo occhiatacce assassine e provavamo invano a liberarci della presa dei rispettivi ragazzi.
 
“Mi spiegate che cazzo è successo?!” sentii Zayn chiedere.
 
“Già, ma siete impazziteporca puttana?!” lo seguii Harry.
 
“Oh Styles, non insultare la tua ragazza” subito intervenni io sarcastica.
 
Non ci fu bisogno di tanto prima che tutti, soprattutto l’interessata, capissero la battuta e che lei cercasse più ardentemente di mettermi le mani addosso.
Notai lo sguardo rimproveratorio di Harry che ancora cercava di tenere a freno la sua ragazza.
 
“Ti conviene portarla via” disse poi a Zayn.
 
ti conviene portarla via gne gne gne’
Ma cos’ero? Un’oggetto? E poi era tutta colpa della fidanzatina dai capelli rossi se era successo questo casino, perché ero io a dovermene andare?!
 
Per mia grandissima sorpresa mi girai, per quanto mi era concesso, dal momento che Zayn mi teneva le braccia premute dietro la schiena, e lo vidi annuire verso Harry.
Non si era opposto e non lo feci neanche io quando mi trascinò in macchina, fino allo sportello del passeggero.
 
Quando entrò anche lui, restammo entrambi in silenzio per poco, fino a quando Zayn non accese la lucetta sopra per illuminare la macchina e mi prese il viso, inclinandolo verso la luce.
Notai che era troppo concentrato ad ispezionare le mie ferite per guardarmi direttamente negli occhi.
Poi finalmente lo fece, ma aveva uno sguardo serio, troppo serio e mi lasciò il viso ripremendo l’interruttore sopra le nostre teste.
 
“Mi spieghi cosa caz..”
 
Lo zittii con il bacio più dolce che io avessi mai dato;
 all’inizio non ricambiò ma poi si fece trasportare e mi toccò la guancia, facendomi trasalire per le ferite e mi bruciò così tanto che mi staccai.
 
“Scusa” soffiò sulle mie labbra, ancora vicine alle sue.
 
Mi baciò lui questa volta e diventò una cosa un pelino più passionale di prima, mi staccai quando sentii un sapore ferreo in bocca e notai che avevo sporcato anche le sue labbra con il sangue del mio labbro spaccato, ma non dolorante.
 
“Ti porto a casa” e detto questo incrociò per un attimo la sua scura mano con la mia bianca come il latte e accese la macchina.
 
Dopo dieci minuti riconobbi una strada familiare, ma non quella di casa mia.
 
“Ma non avevi detto che mi portavi a casa?” chiesi quando arrestò la macchina.
 
Sorrise e mi prese per il mano.
 
“Prima…un gelato!”
 
Riconobbi il chioschetto della notte in cui mi era venuto a prendere mentre girovagavo per le strade da sola.
Sorrisi, incominciando a guardarlo come un ebete e nel frattempo mi prese un cono con gli stessi gusti di quella sera.
 
Se li ricordava.
 
Incominciammo a passeggiare per il parco semi illuminato dai lampioni.
 
“Prima che lo venga a sapere da lui” interruppe il nostro silenzio “è successo qualcosa con Harry prima che arrivassi io?”
 
“No, niente”
 
I muscoli del suo viso si rilassarono notevolmente e soffiò per il sollievo, riprendendo a mangiare il suo gelato.
Ad un certo punto spuntò dal nulla un ragazzo con un morbido cappello sulla testa che con lo skateboard mi venne addosso facendomi cadere il cono sull’asfalto.
 
“Hei, tu” sentii subito la voce dura di Zayn andare contro il ragazzo che non si era neanche fermato per preoccuparsi di ciò che aveva fatto.
Quando lo fece mi avvicinai a Zayn.
 
“Ma che cazzo ti salta in mente, eh?”
 
‘Sempre molto fine il ragazzo qui’
 
“Stavi quasi per far cadere la mia ragazza imbecille!”
 
Continuò a lungo a sgridarlo; non so dire cosa gli stesse ancora urlando contro, perché il mio cervello aveva subito un black-out .
 
La mia ragazza.
La mia ragazza.
La mia ragazza.
La mia ragazza!!
 
Non avevo capito cosa noi ‘eravamo’, cosa io ero per lui effettivamente.
La sua ragazza; Non ero stata mai qualcosa del genere per nessuno, né io lo avrei voluto mai essere, fino a qualche tempo fa…
 
Zayn mi piaceva troppo, mi affascinava, ero cotta.
 
Riaprii gli occhi quando la sua mano toccò la mia spalla per chiedermi se stessi bene.
Al posto suo anche io avrei fatto lo stesso: quando vado in trans assumo un espressione così da ebete che non si capisce se stia pensando o se io stia per avere un ictus.
 
Annuii più volte.
 
“Mi ha fatto cadere il gelato!” dissi con la voce di una bambina piccola, mettendo il broncio e le braccia incrociate, facendolo morire dal ridere.
 
“Te ne do un po’ del mio, non me lo finire però eh!” disse porgendomi il cono quasi vuoto.
 
“Non c’è niente qui!”
 
“Intorno alle mie labbra c’è un po’ di cioccolato se vuoi..”
 
Senza farmelo ripetere due volte lo catturai con le mie mani e spinsi con tutta la pressione possibile le mie labbra contro le sue e incominciai e tirare io fuori la lingua, accarezzando la superficie delle sue labbra per prendere i piccoli residui di gelato rimasto negli angoli della sua bocca.
Lui approfittò della cosa per mordermi la lingua e con i denti la trascinò dentro la sua bocca.
Incominciò così un bacio passionale e per lo stupore mi cadde dalle mani il cono che Zayn mi aveva appena dato.
Agganciai le mie braccia intorno al suo collo e lui appoggiò le sue sopra i miei glutei, accarezzandoli fino ad arrivare al mio sedere.
Senza staccarmi da lui slacciai la presa da dietro il suo collo e con le mie mani spostai le sue sopra i miei fianchi e lo sentii di conseguenza sorridere sulla mia bocca umida dei suoi baci.
Si staccò da me e mi lasciò un piccolo bacio a stampo sotto l’orecchio che mi fece trasalire.
Ero sicura che avrebbe continuato fino a farmi sciogliere ed era quello che volevo, ma stranamente non sentii più le sue labbra.
 
“Cos’è questo?” chiese con tono serio indicando il mio collo.
 
Presi frettolosamente lo specchietto che avevo nella borsa per paura che fosse ciò che temevo..
Puntai lo specchio sul mio collo e notai anche io un segno violaceo in mezzo ad esso.
 
‘Harry.’

“Ah allora sai parlare” sentii la sua voce squillante in mezzo all’oscurità della stanza.
 
Capii solo dopo che si stava riferendo al mio ostinato silenzio fin da quando avevo scoperto il mio obbligo.
 
“Certo che so parlare, solo che lo faccio con chi voglio” dissi sicura di averlo zittiti.
 
Sentii una mano afferrare delicatamente il mio polso.
 
“Tranquilla” mi sussurrò nell’orecchio lui “ora non ti serve parlare”
 
Detto questo, prese a baciarmi teneramente il collo e la pelle d’oca spuntò in ogni parte del mio corpo e quando lui se ne accorse sorrise nella mia pelle.
Succhiò e mordicchiò anche, alternando dolore a piacere molto frequentemente.’
 
“è stato lui, non è vero?” mi chiese lui con sguardo serio, risvegliandomi dal flash-back.
 
“Sì, ma ti giuro che non sapevo..cioè non ricordavo, non significa niente Zayn, lo sai!”
 
“Ormai lui ti ha marchiato, sei sua” sembrò irrigidirsi maggiormente.
 
“Che importa! Non è mica un segno sul collo a rendermi automaticamente sua” gli accarezzai una guancia rada “E poi mi lasceresti a lui così? Senza lottare?” chiesi sorridendo.
 
Alzò lo sguardo anche lui, sorridendo dolcemente e attraendomi a sé.
 
“Beh infatti tutti i principi azzurri hanno dovuto lottare per le loro principesse”
 
La sua dolcezza a volte mi dava alla testa e non capivo più niente, proprio come in quel momento.
 
“Ma magari…non so..tu preferisci Harry come principe” disse riprendendo un tono più serio, però senza lasciare la presa.
 
Alzai gli occhi al cielo “Baciami stupido” lo presi scherzosamente per il colletto della maglia e lo attaccai a me come prima.
 
“Mmhh..vedo che stasera siamo in vena di baci” si staccò lui con gli occhi ancora chiusi “e siamo ancora al primo giorno..wow!”
 
“Ah beh se ti lamenti” mi tolsi dalla sua presa ferrea.
 
“Mai” mi rigirò lui stampandomi un bacio sulla guancia, che pur essendo così semplice, mi fece rabbrividire dalla dolcezza.
 
Salimmo in macchina e mi portò a casa, accompagnandomi fino alla porta di ingresso. M lasciò un bacio prima sulle labbra e poi sul naso.
 
“Notte piccola”
 
Lo salutai con la mano, ancora sulle nuvole. Ero come in ecstasy.
 
Presi a girare con le chiavi nella serratura della porta, scoprendo che essa era già stata schiavata, mentre io mi ricordavo perfettamente di averla chiusa a chiave.
Entrai e trovai alcune luci ,sia del secondo che del primo piano, accese.
Presi d’istinto l’ombrello vicino la porta come arma di difesa e perlustrai l’intero soggiorno con esso alzando, pronto all’uso.
 
Dei rumori in cucina mi fecero però sobbalzare e girare.
Cautamente entrai ma proprio quando stavo girando per entrare dalla porta mi scontrai bruscamente contro una figura maschile; alzai l’ombrello, pronta a sferrargli uncolpo, ma quando riconobbi a chi appartenevano quegli occhi blu lo tirai giù.
Louis aveva in mano una tazza ,di quello che sembrava essere tè, e si era per metà rovesciato nelle mattonelle della cucina.
 
“Oh Dio e tutti i santi..sei impazzito?! Mi hai fatto prendere un infarto!” gli urlai contro con ancora il cuore a mille.
 
“Tu? Sono io quello che si stava preparando una camomilla per calmare i nervi e si è ritrovato di sorpresa una ragazza con un ombrello in mano, pronta a colpirlo!”
 
“Tuscè” ammisi “ma questa è casa mia, bello” dissi con aria altezzosa.
 
Il ragazzo sbuffò “Senti Katniss, poche storie; amici o non amici io devo stare in questa casa per ordine di tuo padre”
 
“Ah beh se rimani per ordine di mio padre puoi anche andare via, so cavarmela da sola” dissi facendo per andarmene.
 
Ferma!” mi rigirò lui “Guarda cosa ti ha fatto quella strega” disse toccando e guardando il mio viso.
 
Non dissi nulla, ma lui mi trascinò nel bagno del primo piano e prese le varie cose per medicarmi- ormai sapeva esattamente dove erano- facendomi sedere sopra il bordo della vasca da bagno.
Non dissi nulla se non qualche lamento per il bruciore del disinfettante.
 
“Per me sarebbe stato meglio andare al pronto soccorso per vedere se ti servivano un paio di punti su questo sulla fronte..”
 
“No, non ce n’è bisogno”
 
Stranamente non si oppose al mio rifiuto e continuò, fasciandomi e incerottandomi le varie ferite.
 
“Ve ne siete date di sante ragione eh” rise beffardo lui.
 
“Già..” lo imitai fino a che non scoppiammo entrambi in una risata isterica.
 
Mi ricomposi quando mi ricordai che io e lui non ci parlavamo neanche, scesi dalla vasca e sussurrai un ‘grazie’ e mi ritirai in camera, ficcandomi sotto le coperte senza neanche spogliarmi.
Nonostante fosse da metà serata che non vedevo l’ora di andare a dormire, non riuscivo a chiudere occhio.
 
Harry non si era minimamente interessato a me, di come stessi per colpa della sua ragazza, che probabilmente gli avrà raccontato una versione della storia che metteva me in cattiva luce e lei avrebbe fatto la parte della vittima.
Lui ovviamente gli avrebbe creduto cecamente e poi avrebbero finito con una bella scopata in bagno.
 
Digrignai i denti, consapevole che non me la potevo prendere con Harry per non essersi preoccupato di me, dato per lui non ero nessuno, e naturalmente anche lui per me era nessuno di conseguenza.
Solo che non c’era niente da fare: mi faceva sentire una merda non essere considerata da lui, o meglio essere considerata solo per essere importunata o darmi fastidio proprio, guarda caso,  quando sa che mi ero messa con qualcuno, quel ragazzo era il mio incubo.
 
 
HARRY’S POV
 
Portai Olly  dentro, dove c’era meno rumore e le chiesi di spiegarmi cosa fosse successo un attimo prima ed incominciò a piagnucolare istericamente, abbracciandomi.
 
“Stavo venendo a cercarti, quando la Billington non so per quale razza di motivo mi è saltata addosso ed ha incominciato a picchiarmi..”
 
“Ma anche lei aveva dei lividi e dei graffi…e anche belli grossi Olivia!”
 
La ragazza si staccò velocemente dal mio busto e mi guardò dall’alto in basso.
 
“Cos’è adesso la difendi Harry?!” mi chiese lei sul punto di incazzarsi.
 
Alzai gli occhi in cielo e sbuffai, ma non dissi niente.
 
“Ricorda che tu sei il mio ragazzo!” Incominciò ad urlare lei.
 
Senza degnarle attenzione mi allontanai lasciandola di sasso in piedi e presi il cellullare componendo il numero di Louis che era andato a fare un giro con Liam e l’amica di Katniss.
 
“Harry, dimmi” rispose lui evidentemente vedendo il nome sullo screen.
 
“Lou senti, è successo un casino, Olivia e Katniss si sono picchiate e…”
 
“Olivia e Katniss?! Oddio e noi che ce ne siamo andati perché pensavamo che la festa fosse noiosa!” sentii in lontananza la voce di Liam.
 
“Potevi dirmelo che avevi messo il vivavoce” dissi a Louis.
 
“Ma Katniss sta bene?”
 
“Ecco, l’ho vista un po’ ammaccata diciamo…e ti ho chiamato proprio perché voglio che ritorni a dormire a casa sua, non mi piace il fatto che dorma da sola, soprattutto in queste condizioni” mi schiarii la voce subito dopo essermi accorto di cosa stessi dicendo.
 
“E poi ha delle ferite da medicare insomma…va’ da lei”
 
Il ragazzo mi rispose con un ‘certo’ e dopo esserci risalutati buttai giù e mi riavvicinai nel punto in cui avevo lasciato Olivia da sola, ma non la trovai.
Mi girai e incontrai Scott, un ragazzo che a volte fa allenamenti con noi.
“Hei amico hai visto Olivia?”
 
“Ehm si…la rossa è salita in macchina di Ted McQuinn”
 
Sbuffai, ma non me importai più di tanto perciò uscii e andai a prendere la macchina per andare a casa.
Non mi ricordai niente dopo ciò, solo di aver risposto male alle domande impertinenti della mia sorellastra Stacy che mi aveva aperto la porta e di essermi infilato nel letto.
 
                                                                                  ***
 
La strada verso casa di Liam quella mattina sembrò essere dieci volte più lunga; forse era dovuto al fatto che l’avevo dovuta fare da solo, senza Zayn, dal momento che ero partito in anticipo per paura che invece lui, ignorando la sera prima, venisse a prendermi come sempre.
 
Stavo aspettando Liam da cinque minuti sotto il cancello di casa sua quando delle risate mi fecero girare nella direzione della casa di fronte.
 
Lei stava uscendo dal vialetto con dietro Louis e ridevano insieme; erano così contagiosi che mi spuntò in faccia un sorriso, la loro amicizia era così pura e leale.
Ero quasi geloso di ciò che Louis poteva avere con lei.
 
Notai che aveva varie fasciature e cerotti e nel fissarla, sia Louis che l’interessata, si accorsero della mia presenza nell’altro lato della strada.
Lui mi fece un cenno con la mano per salutarmi, che contraccambiai, mentre lei rimase impassibile.
 
“Hai fatto la cosa giusta” sentii una voce alle mie spalle, mi girai e trovai Liam sorridente.
 
“Cosa?” chiesi io, confuso a cosa si riferisse.
 
“Intendo ieri sera” si chiarii lui “quando hai chiamato Louis. È grazie a te se ora stanno tornando come prima”
 
Annuii lentamente, ma prima che potessi dire altro la figura di Cece spuntò e andò tra le braccia di Liam, che le stampò un dolce bacio sulla guancia.
 
Nel frattempo mi accorsi che nell’altro lato della strada era arrivata una nuova persona;
Zayn era corso alle spalle di Katniss che stava parlando con Louis nel marciapiede, lui le mise le mani sopra gli occhi e lei, sapendo sicuramente chi fosse, sorrise girandosi.
Sentii una fitta in non so quale punto del corpo quando le labbra di lei combaciarono con quelle sottili di lui.
 
“Vedo che abbiamo fatto uno scambio tra i due gruppi” interruppe Liam quell’imbarazzante silenzio “tu sei qui” disse riferendosi alla ragazza.
 
“E lui è là..con lei” finii io ancora ipnotizzato dalla visuale dei due che si stringevano la mano.
 
“Già, ma io ho fatto pace con Katniss perciò sto anche con lei eh..” intervenne Cece.
 
“Ah bene!” dissi io prendendola per un braccio e attraversando la strada, ignorando le sue lamentele o le domande di Liam dietro le spalle.
 
Raggiungemmo la coppietta che si stava avviando, mano nella mano nel lato opposto.
 
“Buongiorno!” urlai io facendo girare entrambi.
 
Sembrarono stupiti nel trovarci tutti e tre dietro loro e Katniss ,soprattutto, infastidita.
 
“Ah ciao” disse Zayn e lei lasciò arrossendo la sua mano.
 
 
Durante il tragitto arrivai alla conclusione che Zayn non sembrava affatto arrabbiato con me, come se avesse cancellato tutto della sera precedente.
 
Cece e Katniss stavano avanti rispetto a noi, di pochi passi mentre parlavano e ogni tanto si giravano verso di noi ridacchiando.
 
Avrei tanto voluto sapere di che cosa stessero parlando.
 
Io, Liam e Zayn parlavamo pressocchè di Football, ma spesso, quando calava il silenzio Malik ne approfittava per dare qualche occhiata al di dietro della ragazza davanti a noi, quella con i lunghi boccoli biondo scuro, e allora lì cercavo sempre di attrarre la sua attenzione portando a galla nuovi argomenti di cui parlare.
 
Fu una giornata abbastanza lunga: ci avevano caricato di compiti e avevano fatto le ultime interrogazioni perché il giorno dopo ci sarebbe stata uno sciopero per gli studenti.
Raggiunsi il mio tavolo cercando di non pensare al quattro di algebra e trovai tutti, anche lei.
 
Come io fissavo ardentemente lei, lei faceva altrettanto con me, nonostante Zayn le stesse parlando di non so cosa.
Le sedetti di fronte, l’unico posto libero rimasto e le regalai un mezzo sorriso, ma subito lei distolse lo sguardo da me e incominciò a giocare con la forchetta sul purè di patate.
 
“Oggi pomeriggio venite da me a vedere un film?”
 
“Io vengo, solo se è un horror” rispose Liam che teneva un braccio attorno alle spalle della ragazza che annuii a sua volta.
 
“Harry?” chiese Zayn.
 
Alzai la testa e annuii cercando di sorridere sotto lo sguardo di tutti.
 
“Kat, tu vieni?” le disse accarezzandole il dorso della mano.
 
“Veramente..oggi pomeriggio ho da fare” sussurrò lei.
 
“Hai danza?” chiesi immediatamente io.
 
Lei di rimando si girò lentamente con la bocca corrugata e lo sguardo assassino, accompagnato da un calcio nello stinco che mi fece trasalire.
 
Fai danza?!” chiese ridacchiando Liam, dal momento che Zayn era rimasto paralizzato.
 
“Sì, Da-danza classica” disse lei con un filo di voce.
 
Lei non se ne accorse ma Zayn si era stampato un piccolo sorriso malizioso che mi fece stringere i pugni.
 
“Non me lo hai detto”
 
“Beh..non ne ho avuto l’occasione” si scusò lei.
 
“A che ora?”
 
“Alle tre..”
 
“Ti accompagno io” non era una domanda la sua, perciò lei non rispose.
 
“Okay..”
 
“Così fai danza classica eh?” chiese Liam a bocca piena.
 
“Sì…solo che adesso la mia insegnante dall’ultima volta ha incominciato a farmi dare lezione di Hip Hop..per..rendermi più…sciolta”
 
“più sexy insomma” la corressi io, sapendo cosa volesse dire.
 
Lei naturalmente mi fulminò, ma subito Zayn la distrasse con un’altra domanda.
 
“E chi ti dà queste lezioni?”
 
Dal viso della ragazza capii che si trovava in estrema difficoltà nel rispondere a quella domanda.
 
“Ky…..Kayla, una ragazza” rispose incerta.
 
“Kayla? Ma che razza di nome è?” chiese Liam inghiottendo.
 
“è..francese” rise istericamente.
 
La conoscevo troppo bene; stava mentendo.
 
                                                                            ***
KATNISS’ POV
 
Dovetti stare per più di cinque minuti per convincere Zayn ad andarsene fuori dalla palestra, dicendogli che nessuno poteva assistere alle lezioni per motivi che solo l’insegnane sapeva.
Naturalmente avevo mentito: mi vergognavo troppo a fare lezione con la consapevolezza di avere il suo sguardo fisso puntato addosso e poi gli avevo detto che la persona che mi dava lezioni di Hip Hop era una ragazza e se fosse venuto avrebbe visto con i suoi occhi che era una balla.
Avevo mentito perché in quei giorni avevo conosciuto ,anche più di quanto volessi, Zayn e sapevo anche che era abbastanza geloso e possessivo con me quando si trattava di altri ragazzi.
Pensare che prima di accompagnarmi in palestra mi aveva portato a mangiare un cupcake in una pasticceria e mentre stavo dicendo al ragazzo che dolcetto volessi lo aveva accusato di aver flirtato con me.
 
Entrai e trovai già Kyle che si stava riscaldando.
Questa volta mi ero messa un paio di leggins neri come l’ultima volta ma sopra una semplice maglia larga che mi cadeva sulla spalla, con una canotta bianca sotto.
Mentre aspettavo che finisse di allungarsi tirai su i capelli in una coda disordinata e poi lo avvertii che ero arrivata.
 
Quel pomeriggio  mi mostrò solo come fare dei pezzi e non nascondo che per una semplice mossa mi ci volevano tipo dieci minuti per farla venire bene, o meglio decente, e inoltre c’era il fatto che ogni volta che mi muovevo lui scoppiava a ridere come un pazzo, abbassando altamente il mio livello di autostima per una cosa che non volevo neanche fare.
 
“Bene…penso che per oggi possa bastare, ci vediamo domani alla mattina, dato che mi hai detto che non hai scuola” mi diede una specie di pacca sulla spalla ed uscii.
 
Mi andai ad asciugare e cambiare in spogliatoio e poi uscii insieme a Kyle che aveva appena fatto, ci scambiammo i numeri di telefono per metterci d’accordo sui vari appuntamenti per le lezioni.
Risi a qualche sua battuta dovuta al suo cellulare di vecchia generazione, dato che aveva avuto un incidente in bagno con il suo iphone, quando, alzai la testa e trovai Harry che mi fissava dentro la sua macchina con un sorriso beffardo.
 
Salutai frettolosamente Kyle e attraversai la strada.
 
“Che ci fai qui?”
 
“Kayla eh” disse scoppiando a ridere
 
Entrai furiosamente in macchina “Okay” ammisi “il mio insegnante si chiama Kyle ed è un ragazzo e anche…molto dotato. è proprio per questo che non l’ho voluto dire a Zayn”
 
“Lo so..è geloso e possessivo..” intervenne.
 
“Esatto”
 
quasi quanto me” poi aggiunse.
 
Non gli chiesi se si stesse riferendo a qualcosa o qualcuno in particolare di cui era geloso, perché poi lui avrebbe potuto pensare che per un attimo mi fosse passato di mente che lui fosse geloso di Kyle, pft.
 
“Perciò starai zitto?” chiesi speranzosa.
 
“Vedremo..poi però..mi dovrai un favore in futuro”
 
Rabbrividii alle sue parole;
 quando e se, mi avrebbe chiesto di fare qualcosa per lui invece che scontare il favore decisi che avrei sicuramente preferito dire tutta la verità al mio ragazzo.
 
“Perché Louis non è potuto venirmi a prendere per andare da Zayn?” chiesi quando mise in moto la macchina.
 
“Non lo so, mi ha detto semplicemente di venire qui punto”
 
“Okay..mi devi portare a casa che mi devo cambiare”
 
Di colpo girò e ci ritrovammo nell’isolato di casa mia. Si fermò davanti al cancello ma prima che potessi scendere mi fermò un braccio.
 
“Ti serve una mano?” chiese senza malizia.
 
“Ehm..per vestirmi? No, ho quasi diciotto anni” scesi.
 
Entrai dentro casa e salii in camera mia appoggiando la borsa dentro l’armadio.
Non avevo dubbi su cosa mettere; c’era quel vestito a fiori che mi piaceva tanto, che avevo comprato al negozio insieme a tutti gli altri capi più aderenti del solito..
 
‘Guarda caso lo stesso che piace a Harry eh’
 
‘Ah davvero? Beh piace anche a me’
 
‘Si certo’
 
Già era strano avere una vocina in testa, ma litigarci era il colmo cavolo!
 
Mi sfilai la maglietta e i pantaloni e mi feci una doccia in due minuti, raccogliendo però i capelli, che avrebbero impiegato altro tempo per asciugarsi e io di tempo ne avevo poco.
Mi misi frettolosamente il vestito e mi allacciai la zip di fianco, infilandomi contemporaneamente le mie vans blu.
 
Mi spruzzai un po’ di profumo e mi misi un velo di lucidalabbra trasparente.
Quando aprii la porta per uscire di casa mi scontrai con Harry che stava per suonare il campanello; rimanemmo come due idioti a guardarci e subito notai con piacere che due fossette gli erano apparse in volto.
 
Finalmente le sue iridi verdi incontrarono i miei occhi.
 
“L’hai comprato..” disse con la voce spezzata.
 
Annuii facendo il labbruccio con quello inferiore.
Mi sentivo veramente in imbarazzo, lì di fronte a lui che mi squadrava senza pudore o vergogna; sorrideva e faceva su e giù con la testa lungo tutto il mio corpo.
 
“Bene andiamo” dissi prendendolo per un braccio e portandomelo dietro verso la macchina.
 
 
HARRY’S POV
 
Stavo guidando, ma con la mente ero certamente da tutt’altra parte; ero come scioccato, aveva comprato quel vestito per me, me lo sentivo.
Le stava così bene che a volte mi giravo per ammirarla e quando lei se ne accorgeva mi sbraitava contro per farmi guardare la strada.
 
Scendemmo davanti casa di Zayn ed entrammo velocemente dato che stava incominciando a piovere.
Appena entrammo, neanche il tempo di chiudere la porta che Katniss corse verso il ragazzo sul divano e si buttò a cavalcioni sopra di lui, stampandogli un grossolano bacio a stampo che lo fece ‘risvegliare’ dalla ‘trasn-televisione’.
Stare a spiegare la mia voglia di dividerli a calci penso sia inutile.
 
Poco dopo spuntarono dalla cucina Cece e Liam che si lanciavano pop corn.
 
“Louis sta parcheggiando, ha detto che ha portato un amico” ci disse il ragazzo.
 
Tutti annuimmo e prima che potessi mettermi a sedere il campanello suonò;
Liam e Cece stavano limonando sopra la poltrona accanto alla tv e Zayn e Katniss stavano facendo la stessa cosa nelle stessa posizione di prima.
 
Realizzai che dovevo aprire sicuramente io, perciò sbuffai e mi alzai.
 
Come avevo ipotizzato, ritrovai Louis di fronte che entrò e trascinò con sé una figura incappucciata che non riconobbi subito.
 
“Ehm” tossicchiò lui, vedendo che tutti erano impegnati a fare ben altro.
 
“Questo è un mio amico” iniziò prima che l’attenzione di tutti i presenti andasse verso di lui “allora loro sono Liam quella scostumata che le sta sopra è Cece..”
 
“Hei” si lamentò la ragazza
 
“E loro sono Zayn e…”
 
Katniss!”urlò lui riconoscendola.
 
La ragazza, che prima gli dava le spalle si girò e rimase all’inizio sconcertata, poi anche io incominciai a ricordare chi fosse quella faccia da schiaffi con cui mi ero confrontato una volta.
 
Niall?!”strillò lei, scendendo dalle gambe di Malik.





Look at me girls!
Scusate non so se come me reputate questo capitolo una merda, ma lo volevo far finire in un diverso modo, solo che dopo veniva troppo lungo.
Beh meglio per voi perchè come lo volevo far finire io vi lasciava in suspance e MOLTO! lol
Bene in questo capitolo Jawy e Kat si mettono insieme e scopriamo che a Zayn piace veramente Katniss, e lei dice di essere cotta
di Zayn..ma possiamo dedurre che Harry non l'ha proprio messo da parte.

La scena di Olivia e Katniss è stato troppo bella da scrivere AHAHAHAHAHHAHA

Katniss sta da un giorno solo con Zayn e già ecco la prima bugia;
però lei sa che Zayn per la sua gelosia cosa è capace di fare e non vuoel rischiare per una stupidaggine.

Infine come avete visto Niall è un altro amico che Louis e lei hanno in comune...chissà cosa accadrà mlmlmlmlml


Nel prossimo capitolo vi posso solo dire che Katniss sconterà, o meglio, sarà costretta a scontare quel favoruccio su Kyle a Harry... 
Beh le domande tutte nelle recensioni su!

R E C E N S I T E.

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Ah e questo è il famoso vestito che a Harry piace tanto :'):




  
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