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Autore: Lilian90    18/02/2008    4 recensioni
Cosa accadrebbe se un virus colpisse i licantropi che improvvisamente iniziano ad attaccare gli umani. e se la cura è nel sangue di una giovane umana?...Bella al suo primo giorno di scuola non ha ancora conosciuto Edward, ma non sa che la sua vita sta per cambiare...per sempre.
Genere: Romantico, Triste, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 10: Jacob speak with Carlisle

 

Lo studio di Carlisle era avvolto dalla penombra, tutte le serrande delle finestre erano abbassate, una fioca luce proveniente da una lampada in un angolo illuminava la piccola stanza. Carlisle era seduto dietro la scrivania, i gomiti poggiati su di essa lo sguardo fisso davanti a se. -Dottore...- -chiamami semplicemente Carlisle- disse sorridendo, io mi rilassai -va bene Carlisle, come mai mi hai fatto chiamare?- -accomodati sulla sedia- disse indicandomene una davanti la scrivania. Mi sedetti stando attenta a non rovesciarla, poi riportai la mia attenzione su Carlisle, che si rigirava una penna tra le dita -ti ho chiamato...per parlarti del tuo amico licantropo...- appena sentii quelle parole mi irrigidii -Dott...Carlisle, io non sapevo che tra voi e i licantropi non scorresse buon sangue, altrimenti non lo avrei mai portato qui- cercai di giustificarmi -non preoccuparti Bella, non ce l'ho ne con te ne con il tuo amico- -sul serio?- -si, e se la cosa può farti contenta accetterò di parlare con lui- io sorrisi radiosa -grazie mille- dissi chinando il capo -tuttavia ti ho chiamato per metterti al corrente del patto tra noi e i licantropi- -patto?- -si, vampiri e licantropi sono nemici da sempre, questo perchè i vampiri uccidono gli umani e i licantropi si sono impegnati a proteggerli...- -ma voi non uccidete gli umani- -ma sempre vampiri siamo, comunque dicevo, dovunque ci siano vampiri ci sono anche licantropi. quando ci siamo stabiliti qua a Forks non sapevamo dell'esistenza di un gruppo di licantropi giù a La Push, un giorno Emmet si spinse fino a là per cacciare e venne attaccato da un gruppo di licantropi, il loro capo gli intimò di andarsene e non tornare più. Appena rientrato a casa Emmet ci informò della scoperta, senza perdere tempo mi recai a La Push per verificare con i miei occhi, avevo appena superato il confine che venni circondato da un gruppo di licantropi, feci subito capire loro che le mie intenzione erano buone, e il loro capo si fece avanti, alla fine stipulammo un contratto, secondo il quale noi vampiri non potevamo invadere i loro confini e viceversa...- -quindi io, portando qui Jacob ho rotto questo patto?- -non proprio, il patto è nullo se uno dei due accetta di accogliere l'altro nei suoi confini- -è un problema se lo faccio venire subito?- chiesi mentre mi alzavo -no assolutamente, adesso vai prima che Edward mi sfondi la porta-. Quando aprii la porta mi ritrovai Edward che mi fissava come se non mi vedesse da una vita, allungò le braccia verso di me e mi abbracciò cosi forte da sollevarmi da terra -mi sei mancata...- sussurrò al mio orecchio -ma sono stata li dentro per pochi minuti- dissi ridendo -lo so, ma a me sono sembrati un eternità, non riesco a resistere un secondo senza di te...-. Mi allontanai da lui e lo fissai torva, poi gli puntai un dito contro -chi sei? esci dal suo corpo!- esclamai nel modo più serio possibile -scema...- disse lui scompigliandomi i capelli -non conoscevo questo lato di te cosi...- -romantico?- -veramente stavo per dire smielato- -ci sono molti lati di me che non conosci- disse guardandomi con malizia -non vedo l'ora di scoprirli- dissi facendo l'occhiolino. Edward sorrise, poi tornò serio -cosa ti ha detto Carlisle?- -ha accettato di parlare con Jacob, ha detto di farlo venire anche subito- per un attimo Edward mi parve deluso -allora chiamalo- disse indicando il telefono su un mobile vicino alla porta di ingresso -grazie- dissi dandogli un bacio sulla guancia. Composi il numero ed aspettai che qualcuno dall'altra parte rispondesse -pronto?- riconobbi la voce di Jacob -Jacob, sono io...- -Bella! come stai? mi dispiace non volevo andarmene, ma tutti quei vampiri...- -va tutto bene Jacob- lo rassicurai -perchè hai chiamato? è successo qualcosa?- -no niente, ti ho chiamato per chiederti di venire qui, Carlisle ha accettato di parlare con te- dall'altro capo del telefono ci fu una pausa -ne sei sicura?- -si certo, vieni il prima possibile- -d'accordo arrivo- disse Jacob e riattaccò.

Quando Jacob arrivò, ad attenderlo c'eravamo solo io, Edward, Esme e Carlisle. Gli altri fratelli avevano preferito infatti allontanarsi. Appena Jacob entrò in casa, mi accorsi subito che era nervoso, non doveva essere piacevole per lui trovarsi da solo in mezzo ai vampiri. Mi avvicinai a lui e gli sfiorai il braccio con la mano, nel tentativo di incoraggiarlo. -Andiamo nel mio studio- disse Carlisle, io e Jacob lo seguimmo. Poco dopo ci raggiunse anche Edward, anche se Carlisle doveva parlare con Jacob, permise sia a me che ad Edward di rimanere. La discussione fu abbastanza lunga, tuttavia non potei ascoltarla tutta perchè, circa a metà Edward mi trascinò fuori. Non eravamo nemmeno arrivati in camera che già mi stava baciando, -come mai cosi impaziente?- chiesi appena riuscii a staccarmi da lui per riprendere fiato -vorrei finire quello che avevo cominciato prima...- disse scendendo a baciarmi la spalla -e hai intenzione di finirlo qua in corridoio, vicino allo studio di tuo padre?- chiesi alzando un sopracciglio -forse hai ragione...non sarebbe comodo- in un attimo mi aveva preso in braccio, e tempo 5 secondi eravamo già sul letto, senza perdere tempo riprese a baciarmi la spalla, risalendo poi verso il collo. Gli passai le mani nei capelli arruffandoglieli, poi con un gesto impaziente gli tolsi la camicia, rimasi per un attimo senza fiato nel vedere i suoi pettorali perfetti. Non mi ero neanche accorta che Edward mi aveva tolto la maglietta e ora aveva preso ad accarezzarmi la schiena. Questa volta era tutto perfetto, nessun fratello in vista a disturbarci. Solo io...Edward e....-Bella! sei qui?- Jacob.

La porta della stanza si aprì di scatto e apparve Jacob, che vedendo me ed Edward sul letto, lui senza camicia, io senza maglietta rimase sbalordito a fissarci. Quasi in contemporanea io ed Edward ci voltammo verso di lui, io diventai di un bel rosso peperone, mentre Edward emise un lungo ringhio e per un attimo temetti che stesse per saltare addosso a Jacob. -Nessuno ti ha insegnato a bussare?- chiese Edward allontanandosi da me, che ne approfittai per rimettermi la maglietta -non pensavo che voi...- -va tutto bene Jacob, non è successo niente- dissi alzandomi dal letto -per forza, il lupastro è venuto a disturbarci- ringhio Edward, io gli lanciai un occhiataccia -adesso basta, avremo tempo- bisbigliai in modo che solo lui potesse sentirmi Edward sbuffò e si risedette sul letto. -Forse è meglio se vado, il branco si starà preoccupando di non vedermi tornare- disse Jacob -aspetta, ti accompagno- dissi mentre mi infilavo le scarpe, sia Edward che Jacob mi guardarono, l'uno geloso l'altro confuso -tranquillo Edward, voglio solo farmi dire cosa si è detto con Carlisle- dissi dandogli un bacio a stampo. Mi allontanai con Jacob, sentivo gli occhi di Edward puntati contro e ciò mi diede i brividi alla schiena. -Purtroppo non ho seguito tutta la conversazione, cosa ti ha detto?- -è arrivato alle mie stessi conclusioni, normalmente i licantropi non attaccano gli umani, il fatto che uno ti abbia aggredito è segno che c'è qualcosa nell'aria...- -qualcosa come un virus?- -esatto, Carlisle mi ha promesso che farà delle ricerche su una possibile malattia che colpisce i licantropi ed eventualmente sulla cura- -stai attento per favore- dissi sfiorandogli una guancia, per farlo dovetti alzarmi in punta di piedi -non preoccuparti, sono una roccia io!- disse battendosi un pugno sul petto. Lo accompagnai fino alla moto parcheggiata poco lontano da casa Cullen, lo salutai con la mano fino a quando non lo vidi sparire dietro l'angolo, poi mi voltai e tornai da Edward.

  
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