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Autore: Seekerofdreams_    11/08/2013    9 recensioni
Never ever give up è la storia di una ragazza che vive di musica, libri e scrittura.
Combatte contro qualcosa più grande di lei, ma non si arrende mai, ha imparato che bisogna lottare a denti stretti per ottenere qualcosa e vivere e ci riuscirà, grazie alla musica e forse, grazie anche a un paio di occhi color cioccolato.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo sei

 
"Chi nasce tondo non può morire quadrato"


 
 
 
Alzarsi oggi è più complicato del solito, mi stiracchio nel letto prima di andare in bagno, accendo l'i-pod e mi metto a cantare in giro per casa.
Uno dei miei tanti modi di svegliarmi.
Saltello per la stanza cercando di vestirmi, infilo un jeans e una maglia a righe grigia e rossa sopra, le superga ai piedi e raggiungo la cucina.
"Sei di buon umore oggi!" mi dice mamma.
"Mmh, si oggi devo andare in palestra e dopo a scuola di musica, non torno a pranzo!" dico prendendo un biscotto mentre corro sopra a preparare anche la tuta.
 
Esco di casa cinque minuti prima dell'arrivo dell'autobus, domani sarò a pezzi ne sono sicura, cinque ore di scuola, un'ora e mezza di palesta e poi devo vedermi con i ragazzi.
Sorrido, non vedo l'ora che arrivino le quattro.
Entro in classe con un bel sorriso stampato in faccia, nessuno mi da fastidio, niente insulti, niente scherzi, niente spinte. Mi sembra quasi innaturale, ero abituata a tutto quello ma adesso le cose sembrano cambiate, forse perchè finalmente ho trovato qualcosa per cui reagire, oppure perchè Matt ci è andato giù pesante e se ne sono resi conto tutti, lui compreso.
"Ciao" entra sedendosi al mio fianco.
Lo guardo strabuzzando gli occhi, ricambio il saluto ma lui non va via, rimane vicino a me per il resto delle lezioni. Mi sento quasi in trappola, spiata, lo becco un paio di volte a guardarmi.
"Mi dispiace" sussurra durante la terza ora.
"Di cosa precisamente?" dico con tono freddo senza degnarlo di uno sguardo.
"Di tutto, sono stato davvero stronzo con te!" dice.
La cosa non mi piace, non è gentile con nessuno, soprattutto con me. 
 
Non ti fidare.
 
Non preoccuparti non sono così masochista da buttarmi in braccio al mio torturatore, non mi fido di nessuno, soprattutto di lui.
"Scusa, ma ho un pò di difficoltà a crederti!" dico chiudendo il libro e alzandomi al suono della campanella.
Lui non risponde, ma sono sicura di aver visto un piccolo ghigno, chissà cos'avrà in mente.

 
 
Pov di Matt
 
La vedo allontanarsi dall'aula e i miei amici mi raggiungono.
"Allora?"
"Allora niente, per il momento facciamole credere che è tutto passato, ma giuro che quella pozione chimica la prossima volta la ingoierà tutta!" dico furioso.
"Non ti sembra di esagerare?" sento dire ma non rispondo. La odio.
La odio dal primo giorno in cui è entrata in questa scuola. Sempre con quel sorriso stampato in faccia, sempre a rialzarsi senza mai farsi del male, con i suoi capelli profumati, i suoi maledetti occhi verdi.
La odio perchè non mi ha mai guardato veramente.
La odio perchè è l'unico modo che ho per starle accanto. 

 
 
Pov di Sere
 
Uscita da scuola mi dirigo verso la mia palestra, ormai è un mese che non vado ma ho deciso di ricominciare, con qualcosa di diverso.
"Buongiorno, vorrei un'informazione" dico alla segretaria spiegandole tutto.
 
Dieci minuti dopo sono davanti ad un sacco con dei guantoni alle mani, sferro il primo colpo ma il sacco non si muove.
"La forza non viene dai muscoli, la forza viene dalla mente" sento dire dal mio nuovo allenatore.
"Concentrati" mi dice posizionandosi dietro di me e aggiustando la mia postura.
 
Tento con un secondo tiro ma anche quello va male, sbuffo.
"Prova a pensare a qualcuno che ti ha fatto del male" mi dice spostandosi di poco.
Chiudo gli occhi, tante persone mi hanno fatto del male, ma una su tutte riempie la mia mente, Matt.
Ho ancora gli occhi chiusi mentre sferro un colpo, apro gli occhi e il sacco l'ho spostato eccome, ne tiro altri, due, tre, quattro.
L'istruttore mi isegna come muovere bene la spalla e i polsi senza causarmi danni, ascolto tutto attentamente e lo metto in pratica.
Non voglio fare combattimenti, ma voglio imparare a difendermi.
"Perfetto così va bene!" mi dice prima di salutarmi.
Lo ringrazio per l'allenamento e mi dirigo verso lo spogliatoio, faccio una doccia veloce e  indosso i vestiti puliti.
 

 
Pov di Liam
 
 
Siamo davanti alla scuola di musica con i ragazzi della sicurezza, qualche fan ci ferma per una foto e io e Zayn le accontentiamo tranquillamente.
"Ci sediamo un pò sulla panchina?" dice Zayn.
"Non vuoi entrare?" dico indicando la scuola.
"Aspettiamo qui, almeno se fa ritardo siamo all'aperto" ridacchia.
"Dai, vedrai che arriva in tempo oggi!" rido io.
"Scherzavo, mi sta simpatica!"
"Anche a me, oh...eccola!" dico indicando una ragazza sorridente, jeans e camicia, un borsone da palestra dietro.
"E' in anticipo!" dice Zayn alzandosi.
Continuo a fissarla mentre velocemente intreccia i suoi capelli bagnati, sicuramente sarà stata ad allenarsi.
"Sere" sento dire da Zayn mentre ci avviciniamo, lei si blocca rivolgendogli un sorriso carico di affetto.
Sembra assurdo quanto le nostre fan ci amino nonostante non ci conoscano affatto.
 
Adesso lei vi conosce però.
 
Si, ma da qualche giorno di persona, quell'amore nei suoi occhi è frutto di giorni, mesi e forse anni spesi a seguirci.
"Ciao Liam" mi saluta sorridente e io ricambio.
"Palestra?" le chiedo mentre saliamo sopra.
"Si, non ci andavo da un pò, oggi ho cominciato il corso di box!" dice sorridendo entrando nello studio.
"Box? Come mai? Ti vedevo più a fare latino americano" scherza Zayn e lei ride.
"So ballare anche quelli, ma..." inizia sorridente per poi incrociare il mio sguardo e smettere di parlare.
"Ma?" dico.
"Nulla, volevo solo fare qualcosa di diverso" dice sorridendo.
Entriamo e il professore ci lascia per fare lezione in un'altra stanza, mi torna in mente quando a dodici anni ho iniziato anche io ad allenarmi per difendermi, qualcosa mi dice che ha seguito il mio esempio.
"Com'è andata scuola?" chiede Zayn sedendosi accanto a lei.
"Bene, meglio del solito!" dice lei sorridendo.
"Dai che scommetto sei la prima della classe!" dice lui.
Li guardo da fuori, ho sempre invidiato Zayn, Harry e Louis per il modo di approcciare con le ragazze, Niall è un pò più timido ma comunque riesce ad essere più aperto di me.
"Liam?" mi sento richiamare, mi giro verso di lei e mi sorride.
"Tutto bene?" mi chiede  e io annuisco, Zayn mi fa spazio per sedermi e continuiamo il testo della canzone.
Ridiamo e scherziamo tra un verso e un altro, proviamo la canzone e scopriamo la sua voce fenomenale.
"Oh, dove la tenevi nascosta?" chiede Zayn.
"Ma dai, non è niente di che!" dice arrossendo.
"Niente di che?" dico strabuzzando gli occhi.
"Bè, sicuramente in confronto alle vostre voci non è un granchè!" dice sorridendo.
"E' molto bella invece!" le dico.
"Grazie" mi sorride imbarazzata.
"Ehm, che ne dite di andare a mangiare qualcosa?" dice Zayn interrompendo il nostro contatto visivo.
"Io devo tornare a casa!" dice Serena.
"No dai, mangia con noi!" dice Zay.
"Non posso davvero, grazie comunque!" dice alzandosi e rimettendo tutto nella borsa.
Ci resto un pò male per il suo rifiuto, ma forse avrà altro da fare.
Scendiamo le scale e mi faccio coraggio.
"Possiamo almeno accompagnarti a casa?" le dico sorprendendola.
"Non vorrei disturbarvi, prendo l'autobus come sempre!" dice titubante.
"Ma quale disturbo, è il minimo che possiamo fare!" dice Zayn.
"Giusto, stai perdendo del tempo ad aiutare noi... me!" intervengo.
"Oh no, assolutamente! Sto imparando davvero tanto con voi!" ci dice sincera.
"Allora lasciati accompagnare dai!" sorrido e lei dopo un pò cede.
"Brava ragazza!" dice Zay passandole un braccio attorno alle spalle.
"Mmmh, non credo che sia il caso di uscire così!" dice lei rivolgendosi al moro.
"Perchè?" chiede lui.
"Non sei fidanzato tu? Fidati ci costruiranno storie su storie sopra!" ride.
"Giusto, tu queste cose le sai meglio di noi!" sorrido mentre Zayn si sposta.
 
Usciamo e saliamo in macchina, la vedo guardarsi attorno stupita, sembra una bambina in un campo di margherite.
"Non sono abiutata a macchine così belle!" dice e noi ridiamo.
"Non riusciamo ad abituarci nemmeno noi dopo tutto questo tempo, fidati!" rispondo appoggiando la testa sul finestrino.
"Immagino!" sorride lei.
Rimaniamo in silenzio mentre attraversiamo la città, la vedo torturarsi le mani nervosamente e per la prima volta mi ritrovo a guardarla davvero.
Il corpo esile, le mani grandi e curate, il viso un pò  spigoloso mi ricorda quello di Zayn, gli occhi grandi e verdi coperti da un paio di occhiali squadrati e neri che le incorniciano il viso.
"La stai mettendo in imbarazzo!" mi sussurra Zayn e io distolgo lo sguardo da lei, ormai rossa in viso.
 

 
Pov di Sere

Non so perchè mi sta fissando, ma mi sento accaldata e nervosa.
Vedo Zayn avvicinarsi a lui e dirgli qualcosa, non riesco a sentire cosa dice ma dopo Liam distoglie lo sguardo dal mio corpo.
"Siamo arrivati" sentiamo l'autista.
"Ok, c-ci vediamo nei prossimi giorni?" dico titubante.
"Non saprei, il professore ha detto che ha degli impegni e forse la scuola rimarrà chiusa" dice Liam.
"Si giusto, me n'ero dimenticata! Quando dovete ripartire?" chiedo mentre un'idea si fa largo nella mia mente.
"Tra quattro giorni dobbiamo tornare a Londra!" interviene Zayn.
Una morsa mi chiude lo stomaco. Quattro giorni? Così pochi.
"Se per voi non è un problema io una soluzione ce l'avrei!" dico guardandoli.
"Dicci tutto!" rispondono insieme.
Mi sfugge un sorriso.
"Ripeto, se per voi non è un problema, potete venire a casa mia, ho un pianoforte!" dico aspettando una loro reazione.
"Non dovresti chiedere ai tuoi?" dice Liam.
"S-si, devo chiedere a mia madre. Stasera le parlo e vi faccio sapere, proverò a convincerla!" dico sorridendo e iniziando a pensare a cosa dire.
"Oh, scusa noi..." dicono e io li blocco subito.
"No, no. Mio padre è solo fuori per lavoro!" dico sorridendo.
"Ah, oddio scusaci!" dice Zayn.
"Tranquilli, allora per voi è tutto ok?" dico prima di scendere.
"Si, non cambia nulla!" dice Liam.
Sorrido ad entrambi, li saluto con un bacio sulle guancie e mi dirigo verso casa.
Vedo la macchina ripartire, il cuore esplode di gioia.
 
Entro dentro e come previsto trovo mia madre ai fornelli, l'aiuto a preparare tutto e cerco di essere più dolce possibile.
"Cosa ti serve?" mi chiede mentre le verso dell'acqua.
"Niente" dico sorridendo.
"Forza, dimmi!" dice fermandosi a guardarmi.
"Però promettimi di accettare" le dico a mani giunte.
"Se non mi dici niente!" sbuffa.
"Domani e forse anche qualche altro giorno avrei bisogno della stanza della musica" dico incerta.
"E' tua, c'è bisogno di chiedermelo?" dice confusa.
"Dovrebbero venire Liam e Zayn" dico abbassando la testa.
"Cosa?" dice strabuzzando gli occhi.
"Non abbiamo un posto dove andare, la scuola di musica è chiusa questi giorni" rispondo.
"Con tutti quei soldi che guadagnano non hanno un posto dove andare?" dice nervosa.
"No, cioè mi sono espressa male, sono stata io a proporlo" dico cercando di mantenere la calma.
"La mia risposta è no" dice secca.
"Perchè?" dico.
"Sono due estranei e io devo lavorare!" dice autoritaria.
"E quindi? Non sono estranei mamma dai! E' un'occasione unica per me" 
"Da qualche altra parte si, qui dentro non se ne parla" dice ancora.
"Non sono una zoccola mamma" dico alzandomi da tavola e uscendo di casa.
"Torna subito qui" la sento urlare.
 
L'aria fredda mi punge il viso, mi avvio verso il parco dietro casa, gli occhi pieni di lacrime.
Odio quando i miei genitori non si fidano di me, quando non capiscono quello che per me è davvero importante. Per loro sono tutte cavolate.
Mi siedo accanto al laghetto e inizio a tirare dei piccoli sassolini.
Di solito quando discuto con i miei scrivo ai ragazzi su twitter, adesso ho quasi paura a farlo, sanno chi sono, domani dovrei rivederli e non voglio sentirmi debole anche davanti a loro.
 
Ma ne conosci solo due.
 
Giusto, ogni tanto la mia coscienza ha ragione. Tiro fuori il cellulare dalla tasca e vado su twitter.
Niall, Louis o Harry?
Mi fido ancora una volta delle parole di Liam. Una volta, in un'intervista, ha detto che Niall dà gli abbracci migliori e io in questo momento ne avrei proprio bisogno.

 
"@NiallOfficial Vorrei davvero un tuo abbraccio adesso"
 

Invio, rimetto il telefono in tasca e mi avvio verso casa.
Non vorrei tornare indietro ma inizio a sentire davvero freddo.
"Scusa" dice mia madre sul portico.
"Scusa anche tu" le dico abbassando la testa e superandola, diretta in camera mia.
"Domani ne riparliamo, vai a dormire adesso!" dice lei e io annuisco semplicemente.
Mi rinchiudo in camera e mi addormento poco dopo, senza sentire il suono di un messaggio in arrivo.


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Capitolo 6 signori e signore ^^
Spero che vi sia piaciuto almeno un pochino, ditemi se vi da fastidio che cambio punto di vista spesso, ma è per darvi una visione completa :)
Vi ringrazio tutte, dalla prima all'ultima e se c'è anche qualche boy che legge si faccia avanti u.u
Aspetto le vostre recensioni/commenti.
Vi voglio bene.
Sere.
   
 
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