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Autore: zaynsnote    11/08/2013    12 recensioni
“Dovresti prendere qualcosa di più sostanzioso.” Disse ferma una voce maschile dietro di me. Non la riconobbi e mi voltai verso il ragazzo che aveva parlato.
“Prendo ciò che mi pare.” Dissi mostrando un sorriso sfacciatamente malizioso che lui ricambiò al più presto.
“Mmh… sei nuovo?” Chiesi addentando la mela in modo sensuale.
“Sì, è il primo giorno e già mi sono scocciato di questa prigione.” Ridacchiai e il suono della mia risata poteva essere facilmente ricordato come quello di un’oca. Era ciò che faceva impazzire i ragazzi. Una piccola risatina anche finta, per fargli capire che la loro battuta ti era ‘piaciuta’.
Presi a disegnare rette verticali immaginarie sulla sua spalla destra con il mio indice.
“Che ne dici se ti faccio fare un giro come guida in questa prigione?” Mi morsi il labbro inferiore cercando di persuaderlo.
Genere: Erotico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Liam?” Chiesi sorpresa dal vederlo davanti a me, con un berretto rosso, la divisa e i cartoni delle pizze appoggiati sul braccio sinistro, mentre il destro era ancora in aria da quando l’aveva alzato per suonare al campanello.
Anche lui sembrava sorpreso dal vedermi.
Dopo un po’ arrivò anche Safaa.
“Ehi, come mai ci metti così tan…- si bloccò e spalancò la bocca alla vista del moro che ci sorrideva imbarazzato- ciao!” Continuò allegra.
“Ehm, ciao… Scusate ragazze, ma le pizze pesano”. Ridacchiò scuotendomi dallo stato di trance in cui ero caduta. Presi i cartoni e li portai in cucina, cercai gli spiccioli da dargli e ritornai nell’ingresso della casa, notando che la mia amica ed il ragazzo si erano già presentati. Sentii una morsa stringermi lo stomaco, ma non ci feci tanto caso.
“Ecco a te, grazie mille.” Gli porsi le monete, ma lui rifiutò di prenderle. “Offre la casa.” Disse dolce come sempre.
“Ti va d’unirti a noi?” Tentai sperando che accettasse, ma non fu così.
“Scusate, ma ho appena iniziato il mio turno, magari ci organizziamo tramite telefono per un’altra volta.” Abbassai o sguardo, un po’ dispiaciuta, e lo alzai solamente quando vidi Safaa registrare il suo numero sul telefono di Liam.
“Quando vuoi.” Gli disse cordiale e lo strinse in un abbraccio prima che il ragazzo ci lasciasse per continuare il suo lavoro.
Mi dava un fastidio tremendo vedere Safaa sorridere a Liam, mi diede fastidio quando lo abbracciò e gli scrisse il suo numero. Insomma, aveva il mio, avrebbe potuto chiamare me, ma nonostante ciò non riuscivo a provare odio nei confronti della brunetta, che era già ritornata sul divano con le pizze. Sembrava che fosse rimasta affascinata da Liam e dal suo essere gentile con tutti e, perfetti com’erano entrambi, frequentandosi, sarebbe potuto nascere qualcosa tra di loro.
Scossi la testa. Da quando i facevo tutte queste paranoie per un ragazzo?
Bevvi un bicchiere d’acqua fresca e ritornai nel salone, dove mi aspettavano Safaa, il film e la pizza. Ora che potevo, dovevo godermi la vita nel modo più giusto che potesse esserci.
intMi scostai le coperte da dosso, aspettando di trovare al mio fianco chissà chi, ma quando mi voltai alla mia destra vidi solo una parete bianca. Dovevo cambiare il colore dei muri, pitturarli con qualcosa di più allegro. Momento… ero a casa mia? Mi mossi dall’altro lato del letto colpendo la testa di qualcuno: Safaa.
In un attimo ricordai cosa successe il giorno precedente, la nostra chiacchierata, il film, le pizze e Liam.
Ero così felice di essermi svegliata a casa mia, dopo una serata tra ragazze, senza le urla di mia madre, dopo aver dormito.
Sorrisi a me stessa sentendo dei passeri cinguettare e la luce fioca che traspariva dalle tende completamente bianche, il piumone rosso tenue m teneva al caldo nonostante facesse abbastanza freddo ed il pensiero di non dover andare a scuola, dato che era domenica, mi regalò una vitalità mai vista.
Mi alzai dal letto cercando di non svegliare Safaa e scesi in cucina.
Ero incapace di cucinare una cena per bene, ma con la colazione me la cavavo, soprattutto se si trattava di pancakes ai mirtilli.
Preparai tutti gli ingredienti sul bancone della cucina, accanto al piano cottura ed mescolai in un terrina la farina, il lievito, lo zucchero e la cannella; feci la fontana al centro e versai l’uovo sbattuto con il latte. La farina fini un po’ ovunque, se ne poteva trovare qualche traccia anche trai miei capelli o sulla punta del naso, ma non m’importava, volevo fare una cosa carina per Safaa.
Dopo aver unito nella terrina tutti gli ingredienti, feci scogliere del burro nella padella ed un po’ alla volta, cossi tutti i pancakes e cacciai dal frigo del succo d’arancia.
Il cellule squillò, l’avevo lasciato la sera prima sul tavolo, lo sbloccai e lessi il messaggio che mi era appena arrivato da Danielle, una delle cheerleader della nostra squadra, e riappoggiai l’aggeggio sul marmo freddo, vicino a dove stavo cucinando. Spensi la fiamma e tolsi dalla padella l’ultima frittella adagiandola su un piatto che avevo precedentemente preparato. Appoggiai il tutto su due tovaglie di plastica e mi diressi sulle scale per chiamare Safaa, ma questa era già sveglia e stava venendo verso di me.
“Mmh… sento un buon profumino.” Mugugnò con la voce ancora impastata dal sonno, mentre con una mano si strofinava gli occhi ancora addormentati.
“Spero ti piacciano i pancakes, altrimenti darò costretta a mangiarli da sola.” Dissi fintamente dispiaciuta, ma non riuscii nemmeno a finire la frase che questa era seduta a tavola ad assaggiare la colazione.
“Fono buoniffimi.” Sentenziò masticando un boccone. Era così buffa che mi venne da ridere.
“Mi hanno invitata ad una festa questa sera, ti va di venirci?” Gli occhi della mora s’illuminarono e si spensero nello stesso momento.
“Non ho idea di cosa indossare.”
“Di sabato mattina i negozi sono aperti, andiamo a fare shopping!” Esultai sulla mia sedia, improvvisando il balletto della felicità.
“Era quello il ragazzo di cui parlavi?” Disse sorridendo furba alludendo a Liam, mentre appoggiava il bicchiere ormai vuoto sul tavolo.
Annuii. Avrei messo la mano sul fuoco che a Safaa era piaciuto molto Liam e, che se si fossero conosciuti, si sarebbero subito messi insieme. Erano entrambi dolci, erano tipi seri io, invece, avevo perso tutta la mia credibilità a causa della mia cattiva reputazione, non avevo neanche una chance.
Ero dispiaciuta, perché avevo finalmente incontrato il ragazzo che sognavo, colui che avrebbe potuto trattarmi  da essere umano, mi sarebbe già bastato diventare sua amica.
“Ti piace?” Chiesi, sicura della risposta che avrebbe dato.
“Sembra un tipo apposto.”
Chiudemmo lì la conversazione e salimmo in camera per vestirci, saremmo andata a casa sua prima di fare un giro per la città, così da poter avvisare suo fratello Zayn e prendere qualcosa.
Bussammo al campanello e ci venne ad aprire uno Zayn abbastanza assonnato, segno che se non fosse stato per noi che avevamo bussato, sarebbe ancora nel letto a dormire beatamente.
Safaa salutò freddamente il fratello, forse ce l’aveva ancora un po’ con lui, e salì al piano superiore lasciandoci da soli come al solito.
Dopo quello che era successo la sera precedente, non avevo idea di come comportarmi, forse ciò che aveva detto non lo pensava davvero, la sorella poteva aver ragione, magari si era comportato così solo perché anche lui desiderava essere una volta tanto felice e gli aveva dato fastidio vedere che io ci stavo riuscendo al suo contrario.
“Beh, ecco… io credo di... dovermi scusare.” Abbassò lo sguardo, proprio come avevo fatto io in precedenza, e prese a torturare le mani mentre io sfogavo il nervosismo mordendomi il labbro inferiore.
“Credo anch’io.” Dissi provando ad essere fredda, anche se quella scena mi stava sciogliendo completamente, un ragazzo che mi chiedeva scusa, un ragazzo dispiaciuto, in difficoltà, incapace di esprimere i propri sentimenti.
“Non volevo…è che, non ne ho idea neanche io di cosa mi sia preso. Possiamo dimenticare tutto e provare ad essere… insomma, tipo ‘amici’?”
Alzò gli occhi e mi guardò implorante, come se ci tenesse davvero.
Nascosi un sorriso divertito, anche io ero così ed era strano, per una volta, trovarsi dall’altra parte.
“Beh, sì, potremmo essere qualcosa come degli amici…” Risposi vaga giocherellando con la zip della felpa stretta.
Sarebbe potuta andare, no? Conoscendoci, avremmo trovato qualcosa di buono in tutti e due, avremmo scoperto qualche passione in comune.
“Domani pomeriggio fatti trovare fuori scuola.” Salì anche lui e subito dopo scese Safaa, qualcosa mi diceva che aveva ascoltato tutta la conversazione ed aveva organizzato tutto secondo i suoi piani. Non era ritornata a casa per cambiarsi davvero, né per avvisare il fratello, voleva solo che io e Zayn chiarissimo.
“Possiamo andare?” Chiesi ed uscimmo di casa dirigendoci in piazza, dove tante vetrine ospitavano indumenti di ogni genere. Uno in particolare ci colpì, c’erano dei vestiti davvero belli, alcuni eleganti, altri semplici ed altri ancora più particolari, perfetti per la festa che ci sarebbe stata da Danielle.
Entrammo subito e dopo cinque minuti avevamo già sulle nostre braccia, appesi alle loro grucce, tanti abiti, tutti bellissimi. Andammo in una zona dove si trovavano tanti camerini a schiera, ed entrammo nei primi liberi.
Appoggiai tutti i vestiti su una sbarra di ferro e ne provai alcuni, erano tutti bellissimi, ma nessuno mi convinceva completamente.
L’ultimo era stupendo, rosso come il mio colore preferito, stretto in vita e lungo fino a sopra il ginocchio, aveva uno scollo a cuore ricoperto da mille luccichii sempre rossi, e lasciava le spalle scoperte. Mi piaceva da morire, ma addosso a me non era un granché.
Sentii una voce lamentarsi dal camerino alla mia destra.
“Non mi entra, si straccerà tutto e per stasera sarò un disastro.” Disse quella voce, piuttosto familiare.
“Sarai sicura di non aver un vestito uguale alle altre.”
Ci scherzai su, cercando di farla calmare.
“Piuttosto, sono fregata io se non trovo un vestito per questa sera.” Sbuffai ed infilai le dita delle mani nei capelli, disperata.
“Scommetto che ne hai già trovato uno perfetto.”  Disse sicura di sé la ragazza sconosciuta.
“Ne ho trovato uno perfetto, ma su di me perde valore. Posso vedere a te come sta il tuo?”
“Solo se mi fai vedere come stai tu.” Scese a compromessi.
“Al mio tre usciamo entrambe dal camerino. Uno, due e… tre!”
Uscii dal camerino e lo stesso fece l’altra ragazza, quando alzai il viso su di lei rimasi spiazzata.
“Hellen?”
Era bellissima, un vestito blu la fasciava risaltando le gambe slanciate e il colore dei suoi occhi chiari. Aveva solo una spallina, non era molto scollato, abbastanza semplice, ma la rendeva perfetta.
“Sei stupenda!” Esclamai senza pensarci su.
Non era magrissima, ma aveva le forme al punto giusto ed un punto vita da far paura.
“Anche tu non stai male. Sicuramente molto più coperta del solito.”
Ci mancava la sua battuta sarcastica, anche se aveva ragione. Il mio abito era più lungo del solito.
“Sei stata invitata anche tu alla festa di Danielle?” Annuì.
“Che ne dici di andarci insieme? Io, tu e Safaa, la mora laggiù.” Indicai Safaa che stava ancora cercando qualcosa di carino.
Dopo un po’ di perplessità accettò diffidente. Mi lasciò il suo numero ed il suo indirizzo, si cambiò ed andò dritta alla cassa per pagare ciò che aveva scelto.
Avevo davvero parlato con Hell, la ragazza che mi dava tormento dall’inizio del liceo? Colei che non si sarebbe mai avvicinata a me? Certo che la mia vita stava cambiando radicalmente da un giorno all’altro.
 


 
  
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