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Autore: Eleanor S MacNeil    11/08/2013    2 recensioni
Quante volte ti sei guardata allo specchio, non riuscendo a riconoscere la ragazza riflessa?
Non ti sei mai accettata, non hai mai amato te stessa, ed ora hai deciso di distruggerti.
Ti fai del male perché è il male stesso che vive dentro di te e, ti convinci, che quella è l'unica soluzione.
Hai paura, ma non lo vuoi ammettere.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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The Girl in the Mirror












Lo specchio è sempre lì.

Osservi la ragazza riflessa sulla superficie, la guardi negli occhi arrossati e gonfi ma non riconosci nulla in lei. È un'estranea che possiede lo stesso colore dei tuoi occhi, la stessa sfumatura castana dei tuoi capelli, la stessa forma ovale del tuo viso.

Ascolti lo scrosciare dell'acqua prendendo un respiro profondo e, come ogni giorno, lo fai. Ti infili due dita in gola e ti liberi dalle angosce. È così che appare nella tua mente.

Ti convinci che è l'unica soluzione, il solo modo per sentirti meglio. Ed è così, almeno per i primi cinque minuti.

Ti ripeti che stai bene, che sei felice, che sei bella, ma non ne sei convinta. Pensi che, almeno, non ti sei buttata nella droga o nell'alcool. Vomitare ciò che mangi non è poi così terribile e ne sei sicura a tal punto da credere che sia la cosa giusta, che quel semplice gesto sia normale.

Bulimia. Sai cos'è, di cosa si tratta, ma ti convinci che non ne soffri.

E così vai avanti, giorno dopo giorno, nascondendoti dietro a quella maschera fatta di sorrisi e finta felicità. Ti chiedono: “come stai?” e tu annuisci, ripeti che stai bene, come se lo stessi ripetendo anche a te stessa.

Stai male, hai preso la strada dell'autodistruzione ma non te ne sei accorta. I tuoi occhi chiedono aiuto, ma sei talmente orgogliosa e sicura di te non accorgertene.

Affoghi la tua rabbia, la tua angoscia, la tua disperazione nel cibo. Mangi ad ogni ora del giorno, perché quel semplice atto riempie il vuoto nel tuo cuore. Poi arriva il pentimento, ti guardi allo specchio e non riconosci quella ragazza riflessa. È allora che vai in bagno e apri il rubinetto dell'acqua. Aspetti, mentre le tue dita si bagnano per rendere meno doloroso quell'atto.

Cerchi un modo per appagare quel senso di vuoto, quel bisogno di benessere e sicurezza. È come se, buttando fuori quello che hai ingurgitato, riuscissi a sentirti meglio, libera.

Non importa perché lo fai, se per sentirti bella o per piacere agli altri, sai che quella è la sola via d'uscita.

Continui così, fino al giorno in cui qualcuno capisce che quel sorriso è falso. Ti guarda e, diversamente dagli altri, ti dice: “tu non stai bene”. Afferma, non domanda, perché ti conosce e sa cosa stai passando.

Una parte di te vorrebbe ringraziarlo, chiedergli aiuto, ma non lo fai. Alzi una barriera, tieni lontano tutto e tutti, ti nascondi in quella convinzione che ti sei creata, quelle false scuse che non reggono.

Non vuoi sembrare debole.

Non vuoi sentirti debole.

Ma quella persona sa che dentro stai morendo.

Ti stai distruggendo, cadendo in un vortice troppo forte per te. Hai iniziato a farti del male per sentirti meglio, perché il dolore che ti porti dentro è troppo grande e, l'unica soluzione, è creare un malessere altrettanto forte.

Fai male a te stessa perché è il male stesso che vive dentro di te.

Vorresti ucciderlo, ma quello che fai, il cibo, il vomito, la finzione, non fanno altro che nasconderlo.

E quella persona lo sa. Ti capisce e cerca di starti accanto e tu, finalmente, afferri la sua mano, accetti il suo aiuto. Capisci che da sola non puoi farcela, ciò che fai è sbagliato e devi smetterla.

Sai che la strada per tornare a vivere è lunga e tortuosa, ma non ti spaventa, adesso non più, perché hai conosciuto l'inferno, l'hai visto, ci hai vissuto, all'inferno sei sopravvissuta e sai che quella scala ti porterà fuori da lì. Alla tua rinascita.

Sei una ragazza forte e non sarà di certo la bulimia o il bullismo, per colpa del quale sei caduta nel vortice, a fermarti.

Nessuno può dirti chi sei, come essere, perché tu sola sei artefice della tua vita.

Sai che ce la farai, sai che questo periodo nero finirà.

E lo specchio è sempre lì.

Ma c'è un'altra ragazza nel suo riflesso. L'immagine di una nuova te stessa, una che non ha paura, una che non si ferma, una che ama sé stessa.

La guardi attentamente, sfiori la superficie fredda e sorridi. Sei consapevole di essere una “sopravvissuta”, sai che l'inferno esiste, ma non ci ricadrai mai più.

Hai combattuto la tua guerra personale, hai visto l'oscurità nel tuo cuore, nella tua anima, ti sei rialzata dal fango ed hai lottato. Hai vinto, sei rinata ed hai imparato ad amarti.

Oggi c'è una ragazza nuova nello specchio e sei tu.





Angolo Autrice:

questa è una piccola introspezione che scrissi anni fa, quando ammisi a me stessa di non stare bene. Solo adesso ho deciso di condividerla con voi.

È solo una OS, trattare l'argomento bulimia non è facile, anche per chi l'ha vissuta sulla sua pelle. Spero non abbia offeso nessuno e, per qualsiasi chiarimento io sono qui.

   
 
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