Una casa modesta
quella della
famiglia De Rosa, al terzo piano di un palazzo situato nel piccolo
paese di
Boscotrecase. Nella cucina c’era la signora con ancora la
crema facciale
addosso ed i bigodini tra i capelli. Il bambino di lei era una pulce:
piccolo e
capelli a caschetto, ma molto sinistro.
La porta
principale si spalancò ed
entrò il capo famiglia, tutto sporco di una polvere bianca.
Era un panettiere,
sia chiaro.
<<
Ciao amore. Ciao piccolo.
Come state? >>.
<<
Male! >>. Urlò lei
<< Nella casa ci sono strani rumori ed il forno non vuole
accendersi!
>>.
<<
Oh cazzo! >>. Urlò lui
dopo che il rubinetto del lavandino saltò in aria.
L’acqua
iniziò presto ad allagare la
casa.
L’uomo
si mise le mani tra i capelli:
<< Dannazione, ma per far funzionare qualcosa in questa
casa ci vuole un
miracolo! >>.
Ed ecco che la
musica di “Alleluia”
scese all’improvviso in mezzo a loro. La porta principale fu
sfondata con un
calcione santo come l’ostia. La porta era volata via, oltre
la finestra,
finendo di sotto e decapitando un anziano che passava lì per
caso. Di fronte a
loro si ergeva una figura avvolta da una luce bianca e fortissima, la
luce
della tromba delle scale. Era lui, l’uomo più
santo di tutti, l’uomo che non
doveva mai chiedere soldi, perché li estorceva e basta: Don
Camillo.
<<
Qualcuno ha parlato di
miracolo?? >>. Disse allarmato.
I tre si
inginocchiarono.
<<
Si padre! La prego ci salvi
da questo martirio! La nostra casa sembra posseduta! >>.
Disse l’uomo.
<<
Ma la vostra casa E’
posseduta! >>. Disse lui con tono rabbioso.
La donna svenne,
il bambino vomitò
tutti i pastelli, l’uomo si aggrappò alla tonaca
del santissimo in terra:
<< La prego ci salvi! >>.
Don Camillo gli
mise una mano in
testa: << Non temere piccola scimmia! Io ammazzo quel
diavolaccio e
appendo il suo cadavere ad un albero! >>.
Il parroco
tirò fuori dalla tonaca
una brocca di purissimo incenso (HCl in termini scientifici):
<<
Dove nascondete i soldi?
>>.
<<
… sotto al letto >>.
Rispose l’uomo con stupore << Ma
perché vuole saperlo? >>.
<<
Perché il diavolo va dove ci
sono i soldi! Aspetta qui, non sbirciare o ti incenso! >>.
Nessuno si
mosse, nessuno fiatò.
L’uomo più importante del pianeta aveva raggiunto
la porta della stanza da
letto che si trovava al piano superiore. Il parroco era tanto
importante che
persino la porta si aprì da sola, quando lui si
avvicinò. Si chiuse alle sue
spalle: il silenzio fu agghiacciante. Ricomparve dopo poche ore, con le
tasche
della tonaca tutte piene.
<<
Padre lo ha trovato?
>>. Chiese la donna preoccupata.
<<
Certo >>. Rispose ad
occhi chiusi e col mento in alto << E l’ho pure
mandato via! >>.
La donna
tentò di baciarlo, ma Don
Camillo le diede una bottigliata in testa, facendola svenire.
<<
Troppo brutta, mi spiace
>>. Disse.
<<
Padre la prego controlli il
resto della casa! >>. Disse l’uomo tutto
tremolante.
Il Don
sbuffò: << E va bene…
>>.
Nell’ordine
benedì con l’incenso il
frigorifero, il termosifone, la tavola, il lampadario, poi, arrivato
nei pressi
del forno notò con grande stupore che la porticina di questo
si stava
lentamente aprendo. Era strano, visto che i forni, a differenza delle
porte,
non si aprono da soli. Gli occhi di tutti i presenti si fecero grossi e
curiosi.
Dal forno
sbucò la testa di un
piccolo diavolo, che sghignazzava: << Vaffanculo uomo di
chiesa!
>>.
Il parroco
ringhiò: << Ti
spezzo le ossa figlio di puttana! >>.
Lo prese per il
collo e lo tirò fuori
dalla casetta.
<<
Non fare male al mio amico!
>>. Urlò il bambino, disperato.
Gli occhi del
Don si accesero. Prese
la mira e glielo lanciò addosso, facendogli sfondare la
finestra e facendolo
finire giù, per la strada.
<<
Oh no mio figlio! >>.
<<
Aveva fatto un patto col
Diavolo! >>.
<<
La prego padre lo salvi!
>>.
<<
Uff… e va bene! >>.
Si
lanciò nel vuoto, prese il
bambino, azionò il jet pack che nascondeva sotto la tonaca e
volò via, mentre
il diavoletto si spiaccicava sull’asfalto.
<<
Padre lei… lei mi ha
salvato! Perché? >>.
<<
Zitto coglionazzo! >>.
Urlò lui.
Fu riportato a
casa. L’uomo si
inginocchiò ed iniziò a baciargli le mani:
<< Padre le devo tutto! ha
salvato mio figlio dalla morte. Come posso ripagarla? >>.
<<
Beh, visto che parla di
pagare… >>.
Gli furono dati
tutti i soldi che
l’uomo aveva nel portafogli; cinquanta euro ed un abbonamento
per andare allo
Stadio San Paolo.
<<
Vuole anche i soldi che
nascondo sotto al letto? >>. Chiese lui.
<<
No! >>. Rispose il
parroco, improvvisamente sudato << Quelli potete tenerli
voi… se nessuno
li ha già rubati, ovviamente >>.
Era pronto ad
andarsene, ma le
diaboliche mani del diavoletto si attaccarono alla sua nuca.
<<
Tu vieni all’Inferno con me!
>>.
Don Camillo
cercò di divincolarsi
dalla morsa terribile della bestia, ma era l’impresa
più ardua che avesse
dovuto mai affrontare. Lo prese per le corna e lo sbatté a
terra, poi gli diede
un calcio, facendolo finire nuovamente nel forno. Chiuse tutto con un
catenaccio, facendo in modo che l’avversario non potesse
più uscire.
Prese il forno e
lo lanciò giù, per
il buco che c’era al posto della finestra. Una macchina fu
schiacciata
dall’elettrodomestico. Ci furono solo due morti.
<<
Il mio lavoro è terminato.
Addio, esseri inferiori! >>.
Si
lanciò nel vuoto e padre e figlio
si avvicinarono al buco, per guardare meglio la sagoma del loro
salvatore che,
con il suo jet pack, stava tornando in chiesa, mentre il sole
tramontava.
<<
Papà… da grande voglio
essere come lui >>.
Il padre sorrise
fiero: << Ce
la farai figliolo, ce la farai >>.
Detto questo il
pavimento cedette,
facendoli cadere nel vuoto.
E non
preoccupatevi per la donna; non
rimase da sola. Rattristato ed impietosito dalla sua condizione, Don
Camillo
pose fine anche alle sue sofferenze, ma non prima di aver dato
un’occhiata
all’argenteria.
Salve
amici cari! :D
Innanzi
tutto vi ringrazio
per aver seguito il mio vortice fino ad oggi.
Il
personaggio in
questione, Don Camillo, è il mio primo personaggio nonsense,
protagonista della
storia a capitoli “Don Camillo”. Se vi interessa
leggetelo! Spero di avervi
incuriositi verso il parroco più pazzo del mondo!
Detto
questo spero di
ricevere le vostre recensioni ed i vostri commenti.
Grazie
ancora e al prossimo
pazzo capitolo! ;)