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Autore: _Sam    11/08/2013    6 recensioni
Perché Niall aveva fatto in modo fosse così. Aveva costruito un ponte sopra il suo fiume,per far sì che nessuno lo notasse o considerasse, voleva solo lo sorvolassero lasciandolo chiuso in sé stesso, c'èra un ponte sopra il suo fiume,per far sì che nessuno ci affogasse, dovendo subirsi le sue stesse paranoie, ci aveva messo troppo a costruirlo e non avrebbe permesso a nessuno di distruggerlo
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«E perché?» chiese Harry, con lo stesso tono di un bambino incosciente del senso della vita.
Già, perché?!
«Sono impegnato»
«A fare cosa?»
«I cazzi miei»
«Che schifo»
Niall si alzò, non voleva sentire il discorso che, sicuramente, Harry aveva già preparato; quel ragazzo era sempre pronto a tutto, e, infatti, era anche consapevole di quel gesto.
«Vai via?»
Niall lo guardò ironico.
«E se ti dicessi che viene anche Freccetta Fighetta?» Gli chiese con malizia per poi continuare «Preferiresti farti i cazzi tuoi, o lei?» Lo sguardo di Harry, ora, emanava una esaltate sfida.
«Si chiama Arrow» Era l'unica cosa d'illogico che trovò in quella breve ma diretta frase di Harry.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Black




十二
Dodici 

 

Lui stesso non aveva un motivo, e allora perché doveva cercarlo nel loro cameratismo?
[Bio,Sam] 








Ci sono tante cose che ricordo della mia infanzia. Cose belle e cose brutte.
L'anno che ho più impresso fu il nono.
Quando avevo nove anni, avevo un sacco di amici immaginari, giocavo a nascondino con loro e tutti mi guardavano con diffidenza. Quando avevo nove anni credevo che il mondo fosse troppo ambiguo, che le macchine, i discorsi, il telegiornale, il lavoro, i soldi complicassero tutto. Passavo intere ore di italiano a disegnare Jonah nei miei quaderni, lo cercavo ovunque  fu l'amico che scelsi. Lui aveva le converse amaranto come le mie e amava morsicchiare la bic esattamente come me. Lo presentai a Jack ma lui mi rise in faccia, non avevo tanti amici, non avevo quelli veri. Credevo che fossi diverso, lo sguardo della maestra, quel cipiglio costante quando si voltava verso di me, mi faceva sentire diverso, mi sentivo diverso perché a differenza degli altri ero figlio unico ed ero solo, lo sono sempre stato, non mi piacevano gli altri, a me piaceva solo Jonah, anche Jonah aveva degli amici, io ero l'unico ad averne uno solo, uno che crescendo scompari.
 
Giorno 7
Infanzia.   
 
«Dai Arrow corri!» Niall non avrebbe mai pensato d'arrivare a questo.
Quel Lunedì, dovettero chiudere in fretta e correre verso la stazione, perché Arrow sarebbe dovuta dormire da suo padre a Halifax quella settimana e non da sua madre a Bradford come osava fare abitualmente. Il motivo non lo sapeva.
Correvano velocemente attraversando i binari, e Niall maledì il treno di quell'ora che partiva dal binario 16, facendolo correre come un dannato.
«Non ce la faccio!»
Niall si girò di scatto, lo sguardo duro in volto e la rigidità che aveva assunto piano piano con l'assenza di Harry.
«Sì che ce la fai.» l'afferrò per mano e incominciò a correre trascinandosela dietro.
«Niall, cado!»
«Siamo quasi arrivati» lo disse piano con un tono che, lui stesso, non si seppe descrivere.
Le porte erano ancora aperte, e sul volto di Niall si stampò un sorriso di sollievo.
Sentì il capotreno fischiare e capì che dovevano sbrigarsi.
Quando le porte blu si chiusero dietro di loro e il treno partì goffamente, Niall lasciò la mano di Arrow con un imbarazzo enorme.
La vide respirare affannosamente con le mani sulle ginocchia, sicuramente aveva dato poco caso al loro contatto, e allora Niall rise, anzi, scoppiò a ridere, ma non era una risata completamente spontanea.
«Stai bene?» incurvò la schiena in basso per poter essere alla sua altezza e scorgere il suo viso. Lei si rimise eretta e Niall la seguì.
«Non corro così da anni.» Disse solamente raccogliendo i capelli e socchiudendo gli occhi per respirare più profondamente.
«Vuoi dell'acqua?» Le chiese cortese Niall, per poi afferrare il suo zaino da dietro la schiena. Arrow lo bloccò.
«Sto bene» portò le mani sui fianchi e gli compose un sorriso enorme; così, davanti a lui, senza indugi, e Niall arrossì perché gli sembrò una gesto enorme, un onore per pochi. Sapeva che era solo un sorriso ma si concesse di renderlo più importante e, con sua grande sorpresa, ci riuscì.
La ragazza richiuse la bocca in una sbuffò facendo ricadere le braccia e le spalle.
«Il posto a sedere ora lo sogniamo» borbottò guardando la porta di vetro che dava all'intero vagone.
«Tranquilla, scenderanno tutti alla prossima fermata»
Arrow lo guardò confusa «come fai a saperlo?»
Niall sospirò «La prossima fermata è a dieci minuti da Bradford centrale e dà nella periferia, molti usano il treno per spostarsi dal lavoro a casa che, a differenza dell'autobus, non fa tremila fermate e arriva subito, solo che il biglietto del treno costa di più»
«E allora cosa ci guadagnano?»
Niall rise «Ci guadagnano che i treni delle 18 sono dei regionali, e con la nuova norma,in questi treni, se il controllore passa e non hai il biglietto, non deve farti la multa ma obbligarti a scendere nella fermata successiva, ovvero quella che interessa a loro, capito? Qui nessuno paga la tariffa, mentre nell'autobus viaggiano peggio e pagano pure.»
Arrow scoppiò a ridere «Non ci avrei mai pensato»
Niall alzò le spalle, stando attento a non perdere l'equilibrio poiché il treno aveva iniziato ad accelerare.
«E tu questo trucchetto da chi lo hai scoperto?» chiese Arrow appoggiandosi sul petto di Niall in un semi abbraccio che lo lasciò come in uno stato di trance per un bel po'.
«Ogni viaggiatore che si rispetti lo sa» rispose poi.
Arrow socchiuse gli occhi e circondò la vita di di Niall con entrambe le braccia «Oggi l'ho vista»
«Chi?»
«L'ombra, Niall» fece una pausa ma rimase immobile «Ti avvolgeva ovunque, ti ha oscurato il volto»
«Non capisco, Arrow»
«Non stai bene. Mi sbaglio forse?» il tono di Arrow era blando, talmente mite che fu difficile mentirle.
Niall non voleva pensarci, non ora che Arrow lo abbracciava e il cuore era in subbuglio. Non stava bene, per niente, perché temeva che Harry si fosse trasferito o ancora peggio gli fosse successo qualcosa di male. Avevano delle lezioni in comune, anche se Harry era al primo anno e Niall al secondo. Nei giorni che seguirono la notte a casa sua, Niall partecipò a tutte le lezioni di Harry, ma non lo vide, non c'èra più. Tutta quella situazione lo aveva rattristito a tal punto da rifiutare d'andare al parco con Sam il giorno prima, non aveva nemmeno mangiato il cornetto che gli portò.
Si sentiva in colpa, improvvisamente capì che si era arrabbiato senza motivo, che ciò che Harry gli aveva fatto non era per niente paragonabile a tutte le volte che lo aveva scansato senza motivo. Il comportamento di Niall non era stato leale come pensava.
Anzi. Era stato piuttosto infantile. Diceva "Harry vai via" per avere una ragione per passare del tempo con lui, ma non poteva passarlo e basta, così, senza ragioni? Lui stesso non aveva un motivo, e allora perché doveva cercarlo nel loro cameratismo? Era ridicolo, e Niall si accorse che quella notte era troppo spavaldo ed egocentrico per capire tutte queste cose. Aveva passato la domenica mattina a pianificare altri atteggiamenti che avrebbe potuto utilizzare quella notte, cosa che non servì a niente.
«Diciamo che non è uno dei periodi migliori.» ammise poi.
«I cavalli aiutano, a volte.»
«Cosa?»
«I cavalli, ho una scuderia, è di mio padre e la sua famiglia, ma possiamo andarci»
Niall abbassò lo sguardo e Arrow alzò il suo, sorridendogli «Non sto scherzando, scendiamo adesso, nella periferia, prendiamo l'autobus e andiamo verso est, si trova lì.»
Il treno frenò bruscamente e Arrow si strinse più forte a Niall per non cadere, cosa che lo esaltò talmente tanto che non ebbe tempo di ribattere.
Scesero insieme all'altra massa di persone, e Niall quasi si spaventò quando il treno ripartì alle loro spalle «Ehi, tranquillo, faremo il biglietto.»
 
 
 
Il sole era tramontato da un sacco, e ormai era buio pesto quando Arrow e Niall arrivarono in quella che doveva essere la sua scuderia.
Niall non era mai stato in un luogo simile, e l'odore forte di fieno calpestato con la terra dura lo inondò stordendolo. Fece un pensiero assurdo. Pensò alla pasta al pesto che mangiava Harry alla mensa, quella che lui definiva sempre fieno per cavalli.
–Li vuoi quei spaghetti?-
-No,tieni- e glieli porse con quel parmigiano che si aderiva ai fili di spaghetti rendendoli alla vista simili a del cibo per cavalli: fieno amaro.
L'aria era gelida e il nitrire proveniente da qualche cavallo lontano lo faceva sussultare ogni secondo.
«Forse non saremmo dovuti venire qui.»
«E' divertente» ribatté lei. Notò che la voce di Arrow tremava, e capì che era stato uno stupido a fidarsi di lei.
«Vieni» sussurrò sempre lei, gli prese il polso e lo portò in un buio ancora più pesto, lontano dalle luci della città in lontananza, ancora visibile. Il nitrire dei cavalli era vicinissimo e sentì i brividi percorrerli dappertutto, aveva paura.
«Aspetta qui.» Arrow lo lasciò, e quasi gli venne voglia di piangere.
E se mi lascia qui? Pensò, sentendo lo sbuffo di qualche animale addosso. Sei un fifone.
Le luci si accesero e Niall riuscì a vedere la figura che lo aveva condotto fin lì.
«Quello è un tuo connazionale» Disse Arrow con un mezzo sorriso.
«Un mio che?»
«E' irlandese come te» Arrow infilò le mani nei jeans ed alzò le spalle.
«Ma chi?» Niall non capiva.
«Steve» Niall si girò di scatto trovandosi accanto al massiccio collo di un cavallo bianco, con qualche macchia qua e là. Scacciò un urlo acuto che fece ridere Arrow e saltò cadendo per terra in preda al panico.
«Nemmeno una ragazzina davanti a Justin Bieber urla così, Niall!»
«Beh, io urlerei così davanti a Justin Bieber» Niall si alzò piano togliendosi, a malo modo, il fieno da dosso «Forse farei peggio» aggiunse in un sussurrò, poi.
Si schiarì la voce seguito dal cavallo di poco prima che si mosse creando un grosso subbuglio.
«Sono chiusi beni questi cancelletti, giusto?»
Arrow annuì, e gli tolse qualche filo di fieno rimasto nei suoi capelli.
Sospirò «Come facevi a sapere che sono irlandese?»
«Ho le mie fonti» All'udire di quelle parole, Niall strabuzzò gli occhi.
«Dai! Scherzo…L'ho letto nella lista degli studenti universitari, non è una cosa poi così segreta, anche tu se lo avessi fatto avresti scoperto che non sono inglese»
Arrow finì di maneggiare i ciuffi di Niall e tornò a guardarlo.
«Non sei inglese?!»
Arrow tirò le labbra in un sorriso amaro, come se l' improvviso interessamento di Niall le desse fastidio.
«Mio padre è tedesco, mia madre spagnola, io sono nata in Norvegia, ma sono cresciuta in Inghilterra, bizzarro, no?»
«Quindi, sei…norvegese?»
«Dipende dai punti di vista»
«Figo» Non sapeva che altro dire.
Ci fu un lungo silenzio, forse erano solo pochi secondi, ma a Niall sembrarono eterni. Poi Arrow alzò il volto e i suoi occhi verdi si mossero provocando un luccichio che annunciava un pianto disperato.
«Ehi, stai bene?» le chiese con più dolcezza prevista.
«Si,si» respirò lentamente e indico il cavallo di poco prima «E' un cavallo irlandese, i cavalli irlandesi e quelli arabi sono fra i più costosi, lo sapevi?»
Niall scosse la testa.
«Dai, abbraccia Steve, siamo venuti qui per questo no?Manda la tua ombra a lui, dai Niall, fallo sentire triste, forza!» lo spinse contro l'animale quasi costringendolo, aveva paura che da un momento all'altro le si formasse quel ghigno odioso in viso, ma sembrava troppo demotivata per far uscire il suo lato inquietante.
«Ti farà sentire bene, i cavalli fanno sentire bene» Il tono ritornò blando.
Niall indugiò un po', si avvicino all'unica parte sporgente del cavallo e ci allacciò le sue braccia, non lo abbracciò, non gli piaceva il suo odore, non gli piacevano i cavalli e basta. Quindi lo osservò un poco, impacciato com'era non aveva idea di cosa fare.
Improvvisamente dietro di lui, Arrow inspirò in maniera acuta tanta aria per poi buttarla giù in un pianto sommosso. Si girò di scatto con gli occhi spalancati.
Arrow aveva il viso basso, le spalle si alzavano ad ogni respiro e si abbassavano ad ogni lacrima, immobile nel suo squilibrio sembrava sul punto di crollare.
«Ehi,ehi» lo sguardo di Niall era confuso e sconcertato.
Le mise le mani ai lati delle spalle e la strinse «Cos'hai?» lo sguardo continuava ad essere poco dolce e comprensivo e più duro e grave. 
«Io ci ho provato, davvero» Niall continuava a non capire.
«Adesso calmati» Sembrava quasi un ordine, avrebbe voluto comportarsi in maniera diversa, ma proprio non gli riusciva.
Arrow affondò il viso nel suo petto con più esigenza di qualche ora fa in treno.
E Niall impazzì. Perché tutti dovevano piangere davanti a lui?
Arrow tirò su con il naso e alzò il volto di poco.
«Ricordi il segreto bellissimo che non potevo dire?» chiese accompagnata da un movimento scorbutico di qualche cavallo infastidito dalla luce.
Niall annuì.
«Ecco. Esistono anche i segreti bruttissimi, e come i bellissimi non si possono confidare»
Niall annuì di nuovo con incertezza «Se riuscirai a rendere questo segreto bruttino, me lo potrai dire, no?Come quello carino»
Arrow scosse la testa «Non credo sia possibile»
Niall non aggiunse altro, le accarezzò i capelli e appoggiò la sua guancia nel suo petto, e fu la prima cosa dolce che fece quella sera.
Si rimise a piangere creando un nuovo disagio nei muscoli di Niall, era profondo, mischiato a un'aria densa di confusione.
«Niall devi salvarmi, ti prego»
«Da cosa?»
«Dal senso di colpa»
Niall la staccò da sé, con le braccia sulle sue spalle la portò lontano fino a che le braccia non si stesero completamente e lui si abbassò di poco osservandola fisso,  l'azzurro degli occhi denso come la confusione che aveva attorno.
«Il senso di colpa, per cosa?» domandò cauto.
Arrow scosse la testa e un' ultima lacrima le scivolò. Niall portò l'estremità del palmo delle sue mani sulle sue guance e gliele ripulì nel miglior modo possibile.
«Perché mi hai portato qui, se ti dà fastidio?»
Non rispose, tolse le mani di Niall da dosso con un gesto frustrato e marciò via da lì, spense la luce e sparì in qualche direzione remota. Fu costretto a correre per raggiungerla, ma ormai era sparita.  
«Arrow» non la sentiva più «Arrow! Dì qualcosa.» Doveva essere tardi, non si vedeva niente. Si sentì malissimo, non gli piaceva il buio, e per buio non intendeva quello di camera sua, ma quello infinito, quello aperto, dove se camminavi potevi imbatterti nelle peggio situazioni. E adesso dove vado? «Arrow!» lo urlò un'ultima volta «Dove sei?» fece un giro su se stesso, ma servì solo a stordirlo. Ebbe le vertigini, gli sembrò che la terra sotto di lui crollasse e cadesse in un buio chiuso, lungo un tubo stretto, sentì la presenza di occhi invisibili di cavalli immaginari che lo osservavano, occhi malvagi. Il cuore gli batteva forte, e il sangue scorreva troppo caldo e veloce. «Ti prego. Ho paura!» Pensò che lo aveva lasciato, che se ne fosse andata in preda alla disperazione da un senso di colpa immotivato.
Respirò e rimase immobile, disposto a non reagire.
Il fiato di un cavallo si fece vicino, pensò che fosse Steve, pensò che gli aveva trasmesso la sua ombra e che adesso voleva ribellarsi, pensò ad Harry che gliela aveva creata.
Due mani gli afferrarono il viso e le sue labbra furono premute sopra altre. Le sentì spiaccicarsi e i muscoli morbidi scricchiolare come quando ci passava sopra la bic che la maestra gli proibiva di tenere in bocca. Chissà cosa avrebbe pensato in quel momento, gli aveva detto Niall, smettila di sognare ad occhi aperti, disintegra il tuo mondo e vivi in questo finché esiste.E lui stava facendo proprio quello, stava vivendo.  
«Il mio salvatore ha bisogno di un po' di burro-cacao e un po' di coraggio.»  
 
 
 
 

«Dove sei stato?»
Se lo ritrovò davanti, con le sopraciglia troppo grigie e l'aria troppo stanca.
«Perché dovrebbe interessarti?»
«Perché sono tuo padre,Niall»
«E questi sono i miei anni, 20»
«E quindi?» domando con un cipiglio.
Niall sospirò «Dai,vado a letto»

«Non ti riconosco più» 
Sbuffò, ci mancava solo questo.
«Stai via da mattina a sera»
«Studio,papà»
«Arrivi, ceni e vai a letto»
«è la vita da universitari, che vuoi che faccia? Smetto?»
Suo padre sospirò rilassandosi un attimo.
«Nella vita da universitari c'è spazio per la famiglia?»
«Vienimi in contro, accidenti.» Iniziò a giustificarsi Niall. Non era la prima volta che  suo padre gli diceva quelle parole, ma quella fu la prima volta che Niall ebbe il coraggio di rispondergli  «Vado al secondo anno,e non ho nemmeno un appartamento accanto all'università perché non possiamo permettercelo. Faccio il pendolare, significa a dire una doppia fatica e sto cercando di dare il massimo a tutte le lezioni, capisci? Aggiungiamo che faccio tutti gli esami in anticipo e non mi do' una tregua, sto lavorando, studiando e tutto per laurearmi il prima possibile, per essere quello che mamma voleva e per crescere mia sorella dandole qualcosa di cui puo finalmente essere orgogliosa, sto organizzando la mia vita, okay? E tu non ci rientri, lo sai benissimo. Quindi,  non rompermi perché sono rientrato a mezzanotte, non ho dodici anni.» lo scansò iniziando a salire le scale, intravedendo la faccia ferita di suo padre.
«Prima facevo parte della tua vita,Niall, ne faccio parte pure ora non puoi credere il contrario, sono tuo padre.»
Niall chiuse gli occhi. 
«Ottimo» commentò infine «Possiamo dedurre che hai dei problemi a casa, e che hai bisogno di aiuto.»
Niall fece una smorfia confusa.
«Sei andato fuori di te alla domanda 'Hai dei problemi in casa?' in più invece di rispondere che non ne vuoi parlare hai pure aggiunto che vuoi che io me ne vada, lo hai inserito all'interno di un altro discorso, in un contesto che effettivamente non c'èntrava, un modo indiretto per dire che hai bisogno di aiuto»
Si voltò di scatto.
«Buonanotte» ringhiò dirigendosi in camera sua.
Si mise sotto le coperte e pianse lacrime silenziose. Pianse perché si sentiva in squilibrio, perché le cose non le capiva proprio, perché aveva bisogno di qualcosa di sicuro da seguire ad occhi chiusi.
Ma le frecce si possono seguire?
Si asciugò quelle poche lacrime che uscirono, si stava lasciando trasportare da una corrente troppo sporca, ancora.
un modo indiretto per dire che hai bisogno di aiuto
hai bisogno di aiuto
Harry.





Il capitolo era già pronto da...da quando ho aggiornato l'altra volta,lol. Solo che non avevo voglia di aggiornare D:
Allora, il capitolo è..boh. ahah! Il bacio è il piu infantile e non-sense che io abbia mai immaginato, ahah ma lo volevo così. 
Bio è agli sgoccioli e mi dispiace un bel po' abbandonare questa storia, ma so che sarò molto soddisfatta, si!
La parte con il padre di Niall è insensata al cubo(?) ma va beh. 
E' strano, ma non ho altro da drivi per quanto riguarda questo capitolo ahah!



Piuttosto, ho in mente e sto scrivendo una nuova long jkdsa (non avete manco idea di quanto sia emozionata ad annuciarlo)
Credevate che vi lasciassi? ahah, finché ho un briciolo di fantasia intaserò il mio profilo efp, lol. 
Allora, ecco un piccolo spoiler(?) 
Si chiamerà Violet Hill è su Liam (che bello jsdik) e... NON HA NIENTE A CHE FARE CON BIO, ahah, a partire da Niall, l'ho STRAVOLTO è...più simpy,lol. 
e anche il mio modo di scrivere è leggermente diverso(?) Nella mia testolina, è una trama piuttosto originale, spero di non deludermi (come capita quasi sempre) scrivendola. Mi butto su qualcosa di totalmente diverso che ho quasi paura!
Visto che il trailer di Bio ha avuto oltre le 200 visualizzazioni (su youtube non è nulla, ma per me è fin troppo), e vi ringrazio molto per questo, ne ho creato uno anche per Violet Hill, è a dir poco orribile, la musica è tagliata male e la qualita è pessima, ma avevo a dispozione un programma ultra-professionale (Sony Vegas, che è uno spettacolo di programma) e mi sentivo molto produttore di film ahah! ma non sapevo usarlo, è il primo video che faccio con quel robbo quindi, perdonatemi, era solo per farvi vedere un po' i personaggi e quello femminile (Sasha Pieterse, non ho idea di chi sia,lol, penso un'attrice ahah, l'ho trovata su tumblr) e, poi boh, forse per incuriosirvi un po (?) 
Ah, è una Ziam + Louis (dkjhf, amo questo trio), sapete che adoro scrivere di amicizie, e questa è la migliore. 

Trailer Violet Hill 


Insomma, ho parlato piu di Violet Hill che di Bio, ahah! :)
Spero che mi seguirete pure là, Ringrazio le persone che hanno recensito lo scorso capitolo e che tengono viva la mia autostima, non avete idea di quanto, in questo momento, valgano i vostri pareri, è bellissimo.


 

Alla prossima
_Sam 


[Anticipazioni]

«Grazie»
«e perché mai?»
«Perché sai amare, a modo tuo, ma sai amare.»


   
 
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