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Autore: WingsForFly_    12/08/2013    2 recensioni
-e se gli provassi a scrivergli una lettera?- mi chiese Rose con un fare da finta scienziata.
-una lettera?- le domandai sbarrando gli occhi.
-si, una lettera, in anonimo.- affermò sicura di ciò che diceva.
-ma no... non andrà bene.- le dissi io poco sicura e facendo scomparire la finta lampadina che si era immagginata vicino la testa.
-hai solo paura.- mi disse lei prendendomi una mano. Io la scrollai.
-ma paura di cosa?- domandai io non capendo a cosa si riferisse.
-hai paura del futuro.- mi disse lei poggiandomi una mano sulla spalla. Scrollai anche quella.
-del futoro? Io non ho paura del futuro.- affermai poco convinta girando i tacchi e andandomene, correndo verso casa.
-pensaci...- mi urlò quando ancora potevo sentirla.
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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                                                                  Terzo Capitolo.
 
-sei pronta?- erano appena le 7.45 e Rose mi inviò un messaggio.Quel giorno dovevamo andare a scuola prima, per poi rimanere la lettera sul banco di Liam e uscire come se nulla fosse. Era questa l'idea di Rose. Inizzialmente non ne ero sicura conoscendo già la mia volontà nello svegliarmi presto, ma poi capì che era l'unica soluzione plausibile e che per amore ci si può svegliare anche alle 6.30.
-si, tu?- le domandai prendendo una caramella alla frutta posizionata al centro del tavolo insieme a tante altre.
-si, comincia ad uscire fuori...ora arrivo.- mi rispose subito dopo.
-hai avvisato Niall?- le domandai masticando nervosamente la caramella.
-si,porta lui l'occorrente.- l'occorrente? quale occorrente? scossi la testa e poi misi il cellulare in tasca e mi avviai alla porta.
-Tesoro, oggi non ci sarò per tutta la giornata, devo uscire con...con alcune mie amiche e non torno neanche per cena,ci vediamo domani- mi disse mia madre mentre si metteva del rossetto sulle labbra vicino lo specchio nel salotto. Tesoro? Da quanto in quà mi chiamava così?! feci una faccia disgustate e poi la sulutai con un cenno di mano per poi uscire e trovarmi Rose fuori la porta pronta per bussare.
-andiamo!- dissi sorridendole. Passammo fuori casa di Niall dove lui ci aspettava impaziente. 
Entrammo a scuola e come ci aspettavamo a quell'orario era deserta. Ci incamminammo al secondo piano con tutta la normalità possibile o almeno io. Rose e Niall si sentivano un pò come delle spie e facevano capriole e cose varie per terra intenti a non farsi vedere dai bidelli, che invece li guardavano divertiti.
-dov'è la lettera?- mi domandò lei arrivando al posto di Liam. Lo conosceva perchè era seduto vicino a Louis e quindi in quella classe ci era entrata svariate volte vedendolo a quel posto.
-è quì.- dissi prendendola dallo zaino. 
-il guanto?- domandò a Niall guardandomi e allungando una mano verso di lui. Io alzai un sopracciglio notando quanto fossero strani i miei migliori amici.
-eccolo quì.- disse lui passandoglielo in tutta tranquillita. Lei si mise il guanto e poi prese la lettera e la poggiò sul banco. Io la guardai divertita. 
-è per eliminare le traccie.- mi disse Niall giustificando Rose. In quel momento era davvero buffa. Io gli sorrisi e poi uscimmo in tutta tranquillità da quella classe e ci dirigemmo nella nostra, ancora deserta.
 
-ce l'abbiamo fatta- disse Niall sedendosi al suo posto sorridente.
-si, infatti.- disse Rose asciugandosi una finta goccia di sudore dalla fronte. Io li guardai e scossi la testa.
-come mai già quì?- ci domandò il preside entrando in classe. Noi ci alzammo in segno di saluto.
-per evitare di fare tarti...- rispose Rose sorridende essendo ugualmente tranquilla. Il preside ci guardò e poi uscì dall'aula senza neanche salurare. Io guardai rose e Niall senza fiato. Sin dai tempi delle elementari avevo sempre avuto una paura incredibile del preside, non so il perchè, ma mi spaventava, mi faceva sentire sotto pressione. Non che ci avessi mai parlato... ma anche il pensiero di scambiare due parole con lui mi intimoriva. Il preside, il preside della mia scuola, era un uomo sulla sessantina, aveva dei capelli brizzolati neri e bianchi e una barba da far invidia a babbo natale. A volte, poteva risultare anche dolce paragonato ad esso, ma in fondo a me stessa sapevo che non era così. Mi faceva paura.
-ah, ragazzi... avrei bisogno di un volontario che mi aiuti a sistemare le cose per il ballo, qualcuno di voi tre è disponibile?- la voce del preside si prese di nuovo spazzio in quell'aula ancora vuota. Noi tre ci guardammo e in una velocità assurda sia Rose che Niall mi indicarono. Che carini. Così il preside, che prima fissava Niall, spostò il suo sguardo su di me.
-i-io...- il preside mi guardò con sguardo interrogativo con le braccia conserte vicino al petto. Volevo dirgli che non ne avevo alcuna intenzione, ma quando il suo sguardo si fece più potente, trovai impossibile dirgli di no. -Va bene... ci penserò io.- dissi cercando di abbozzare un sorriso.
-non preoccuparti, non sarai da sola... ti aiuterà qualcuno. si comincia oggi, quindi avvisi a casa.-mi disse e poi subito dopo da sotto la sua lunga barba ne uscì un sorriso e quasi non mi spaventava più. Annuii e subito dopo il preside se ne andò.
-me la pagherete.- dissi a Rose e a Niall subito dopo che il preside se ne fu definitivamente andato. Nessuno dei due mi rispose, troppo impegnati a ridere. -Come avete potuto? che razza di amici si comportano così?- domandai io.
-Ma noi non siamo tuoi amici.- mi disse Niall quasi arrabbiato - noi siamo i tuoi migliori amici.- mi disse sorridendomi. Io scrollai la testa e poi ricambiai il sorriso.
 
- Hey, amico... oggi hai una brutta cera.- disse Louis a Liam non appena entrarono a scuola, seguiti da Zayn che camminava molto lentamente intento a guardare delle foto sul cellulare.
-guarda, per favore... non ne parliamo. Ieri ho discusso con Danielle.- rispose lui prendendo il suo cellulare dalla tasca. Andò nella cartella dei messaggi e gli fece vedere un messaggio inviato da lei. Louis prese il cellulare e lo lesse. '' non sei abbastanza per me,  io ho bisogno di un ragazzo che mi sappia reggere, che sia capace di farsi amare da una come me, e quel ragazzo non sei sicuramente tu.''
-e tu? cosa le hai risposto?- domandò Louis riporgendogli il cellulare.
-niente, non le ho risposto. Avevi ragione tu. E' solo una stronza.- disse liam mentre cominciarono a salire le scale per dirigersi verso la loro aula.
-non preoccuparti... troverai una ragazza che sarà capace di amarti.- gli disse Louis sorridendogli dopo avergli dato una pacca sulla spalla.
-si, però non ti amerà mai più di me.- si intromise Zayn che aveva preferito rimanere in silenzio fino a quel momento.
-forse...- disse Liam sorridendo.
-e ora? chi inviterai per il ballo?- gli chiese Louis
-una ragazza da invitare sempre la trovo... e poi non so neanche se ci vado.- disse Liam pensando nello stesso tempo a qualcuno con cui poterci andare.
-perchè?- gli domandò retorico Zayn.
-il preside mi ha chiesto di aiutarlo per le decorazzioni...- disse Liam
-e tu? gli hai detto di no, vero?- domandò speranzioso Zayn.
-no, non ho potuto... mi servono i crediti per l'esame, quindi non ho potuto fare altro che accettare.- rispose lui seccato.
-ma è da sfigati.- disse in risposta Zayn. Liam annuii senza dare troppo peso alle parole di Zayn. -quando comincierai?- gli domandò sempre lui.
-oggi.- rispose Liam sbuffando.
-buona fortuna allora...spera almeno che ti capiti qualche ragazza con cui collaborare e che sia almeno carina.- disse Louis ridendo.
-secondo me ad aiutarti ci sarà Susanne.- disse Zayn ridendo e pensando a quella ragazza. Ormai era come una specie di stolcker per Liam... lo seguiva in continuazione e diceva a tutti in giro, che stava con lui, ma liam... non aveva alcuna intenzione di stare con lei. La conosceva da quando erano bambini, Sin dall'asilo. Lei era una ragazza della sua stessa età, ma per certi aspetti sarebbe risultata sicuramente più piccola. Era alta la metà di Liam, aveva i capelli disordinati e tirati in dietro con lo stesso fermaglio da quando era piccola, o forse non era lo stesso ma ne aveva tanti uguarli. Sarebbe sempre rimasto un mistero per Liam. Quella ragazza però, non aveva una reputazzione, faceva di tutto senza preoccuparsi di nessuno, senza preoccuparsi del parere della gente. Si scaccolava in pubblico senza curarsene e tante altre cose imbarazzanti.
-ma, no... che sfiga!- disse Liam ripensando al giorno in cui rimasero da soli in terza elementare e lei tentò di baciarlo. Non avrebbe mai dimenticato quel giorno.
-scommetto che stai pensando a quando ti baciò.- disse Louis ridendo.
-eh no, lei non mi ha baciato.. ci ha provato, ma non ci è riuscita.- disse liam mettendo in chiaro le cose. Tutti e tre risero.
-e tu Zayn... con chi ci andrai al ballo?- gli domandò Louis colpendolo alla sprovvista e cambiando discorso. Gli occhi di Zayn si spalancarono e diventò subito serio. No, non lo avrebbe mai detto... non ai suoi amici. Non a Louis.
-non lo so... ci sto ancora pensando. e tu?- rispose lui ribaltando la domanda e sapendo perfettamente che stava mentendo.
-non lo so... credo che inviterò qualche ragazza del primo anno.- rispose lui divertito.
-con una del primo anno?- domandò Liam confuso.
-si, per divertirmi.- disse Louis ridendo come un'imbecille sotto gli occhi preoccupati dei suoi amici.
 
-perchè sono tutti attaccati al tuo banco, liam?- domandò Zayn a Liam , non appena entrarono in classe, notando un branco di ragazze attaccate al banco di liam impedendogli di vedere il piano di esso, e quindi impedendogli di vedere la lettera.
-forse già hanno saputo che è libero...- ci scherzò Louis. Tutti e tre risero. Ma mai, mai nessuno di loro si sarebbe aspettato ciò che videro. ovvero una lettera ancora chiusa, sotto gli occhi impazzienti delle loro compagne. Louis diede una pacca sulla spalla di Liam per incoragiarlo ad avvicinarsi.
Liam in poco più di 2 secondi si catapultò ficino al suo banco per vedere cosa fosse successo.
-che succ...- stava per parlare ma in quell'istante i suoi occhi presero una forma strana dato che aveva aggrottato le sopracciglia.
-ragazzi, sedetevi!- la voce della professoressa attirò l'attenzione di tutti, tranne che quella di liam, che era ancora fermo davanti al suo banco. Gli sembrava una cosa irreale, non riuscì a credere che fosse davvero successo a lui. Certo, quella non era la prima lettera che aveva ricevuto, prima di quella gliene arrivarono tante altre e tutte da Susanne, il giorno di San Valentino... tutte con scritte le solite parole: "Liam,  io ti amo'' . Ormai ci aveva fatto l'abitudine ad una di quelle sue lettere, Ma quella volta era diverso. Susanne sulle sue lettere ci disegnava sempre degli innumerevoli cuori rossi, ma su quella lettera, non c'era alcun cuore. 
-Signor Payne, si vuole accomodare?- la voce della professoressa di chimica fece capolinea sui suoi pensieri. Così raccolse lo zaino, che poco prima gli era caduto dalla spalla, e si sedette al suo posto, osservando la lettera, senza toccarla. -cosa c'è signor Payne... una spasimante?- ci scherzò su la professoressa, fecendo scatenare una risata in tutta la classe. Tutti ridevano. Tutti tranne Liam, che in quel momento si sentì fortemente in imbarazzo mentre gli sembrava che le guancie gli andassero a fuoco. Così prese la lettera e la mise nella tasca posteriore dei suoi pantaloni senza dargli troppo peso. Ci pensò ancora un po', ma alla fine si rassegnò e capì che non era altro che un'altra lettera di Susanne, solo che si era dimenticata di disegnarci dei cuori.
 
-secondo te l'ha già letta?- domandai a Rose impaziente. - e se non è venuto a scuola?- pensai e dissi a rose -e se non l'ha letta? se l'ha stracciata?- chiesi ancora a Rose provando ad immaginare lo sguardo di Liam innervosito mentre stracciava la lettera. Ma mi era impossibile, Liam era la persona più dolce del mondo... non sarei mai riuscita ad immaginarlo arrabbiato.
-hey, calma...stai iperventilando.- mi disse Rose provando a farmi aria con la mano -tanto l'ha letta o non l'ha letta comunque non saprai cosa ne pensa...lui non sa che l'hai scritta tu.- mi disse provando a rassicurarmi... ma non vece altro che farmi agitare di più. Anche se non lo avrei mai ammesso, mi sarebbe piaciuto averne un merito, essere ringraziata, ma non sarebbe mai accaduto. e ci stavo male. A Rose, mi limitai ad annuirle. Così provai a seguire la lezzione. ma mi era impossibile, avevo la testa da tutt'altra parte.
-professoressa, posso andare in bagno?- domandai alla professoressa alzandomi...
-certo, ma torni presto.- mi disse lei sorridendomi. Era una persona dolce, e mi era anche molto simpatica. Era la supplente. Sostituiva il professor McDrive. Era malato e non sarebbe venuto per circa una settimana. Cio' mi rendeva felice, ma non così tanto. Mi dispiaceva per il professor McDrive... si, certo... come no?!
Camminai a passo svelto per i corridoi dirigendomi verso il bagno. Ogni volta mi sembrava di correre per una maradona. Il mio obbiettivo era arrivare al bagno senza farmi vedere da nessuno. Il più delle volte ci riuscivo, ma quando non ci riuscivo e incontravo qualcuno, mi sembrava di avere i suoi occhi puntati addosso e mi sarebbe tanto piaciuto diventare una formica o qualche insetto di quel tipo, per evitare di essere vista. Odiavo essere guardata, odiavo essere al centro dell'attenzione.
Camminavo tranquilla quando vidi qualcuno uscire dal bagno dei ragazzi. Sperai che non si voltasse e fu così, infatti mi dava le spalle. Notai la sagoma di quel ragazzo allontanarsi fin quando non notai una busta di carta cadergli dalla tasca del pantalone. Non se ne accorse. Mi avicinai pronta a prenderla e dargliela. La presi ma un attimo dopo il ragazzo si voltò. Lì il mio cuore fece alcuni battiti accellerati. Nascosi la busta di carta dietro la schiena mentre Liam mi guardava stranito. Mi sorrise e si avvicinò alla macchinetta del caffè. Eravamo a pochi passi l'uno dall'altro. Solo in quel momento capì che in quella busta di carta c'era una lettera, la mia lettera.
-vuoi un caffè?- mi domandò mentre gettava alcuni spicci in quella macchina.
-n-no... grazie.- risposi facendo il possibile per non fargli vedere la lettera. Lui mi sorrise, ancora, mentre sorseggiava il suo caffè ormai pronto.
-d'accordo... ci si vede in giro. Ciao S...- notai che era in difficoltà.
-simona.- dissi provando a sorridergli. Lui gradì a pieno il gesto.
-ciao Simona.- mi disse mentre buttò il bicchierino di plastica nel cestino e svoltò l'angolo per andarsene in classe.
-Ciao...- dissi quando era ormai fuori dalla mia visuale.
Avevo parlato con Liam e ne ero super felice. Ma una cosa bloccava la mia contentezza. Lui non aveva letto la lettera. E cosa ch emi faceva arrabbiare ancora di più era il fatto che la lettera l'avevo di nuovo io. Tutto da capo.
 
-no.- dissi solo a Rose una volta rientrata in classe e essermi seduta al mio posto.
-cosa?- mi domandò lei non capendo il senso di quelle uniche lettere messe vicine.
-Liam non ha letto la lettera.- dissi prendendola dalla mia tasca e mostrandogliela. Lei alzò un sopracciglio non capendo. -l'ho incontrato nei corridoi e gli è caduta dalla tasca... - dissi io provando a farle capire qualcosa -mi ha anche offerto un caffè.- dissi dispiaciuta all'inizio e poi rallegrandomi verso la fine capendo che fosse successo davvero. Liam mi aveva offerto un caffè e io lo avevo rifiutato. Che stupida. Lei mi guardò ancora un po sorpresa.
-cosa?- mi domandò lei alzando il tono della voce, ma fortunatamente nessuno ci fece caso.
-per la lettera o per il caffè?- domandai io a Rose non capendo il perchè fosse così sorpresa.
-per entrambe. Come hai potuto non ridargli la lettera?! e per il caffè, come hai potuto rifiutare?!- mi domandò lei prendendomi un polso e stringendolo lentamente.
-come fai a sapere che ho rifiutato il caffè?- le domandai guardandola negli occhi e allontanando la sua presa da me.
-ti si legge negli occhi, e poi conoscendoti, se avresti accettato non saresti più ritornata in classe.- mi disse lei.
-perchè?- risposi io confusa
-saresti svenuta per il tragitto.- mi disse lei sorridendomi. Io scossi la testa e poi provai a prestare attenzione alla professoressa, che continuava a sgolarsi, ma nessuno l'ascoltava.
 
-ti chiamo quando ho finito.- le dissi per telefono. -no, non ho fame, non mangio.- le dissi ancora. -credo verso le 17...non lo so- dissi poi sbuffando mentre mi dirigevo verso la palesta, si sarebbe tenuto lì il ballo. -no, mamma, torno a piedi.- dissi pensando al tragitto da fare. -ok, a dopo.- dissi provando ad attaccare. -come non torni per cena?- le domandai io non capendo, o forse... -si, certo...cena di lavoro. Daccordo, allora ci vediamo domani se già dormo. ciao.- e lì attaccai senza aspettare una risposta. Camminavo per i corridoi osservando il cellulare.
-signorina, non si dimentichi che siamo sempre a scuola!- mi rimproverò il preside. Io subito nascosi il cellulare dietro la schiena.
-si, mi scusi.- dissi quasi balbettando
-non si preoccupi, vada in palestra, lì c'è il suo compagno... mi raccomando, mi fido di voi. Fate un buon lavoro.- mi disse sorridendomi. Lì mi comparve l'immagine di Babbo Natale. Scossi la testa e poi sorridendo mi diressi verso la palestra, riflettendo sulle parole del preside. ''c'è il suo compagnO'' era un ragazzo. Bene. pensai. Forse è ora che mi dimentichi di Liam. Sorrisi e a quel pensiero entrai in Palestra notando quanti scatoloni ci fossero.
-hey, ciao!- una voce richiamò la mia attenzione. Mi voltai e rimasi a fissarlo con gli occhi spalancati. Lui mi guardò alzando un sopracciglio.
-cosa ci fai quì?- gli domandai sentendo le guancie andare a fuoco.
-il preside mi ha chiesto di aiutarlo e non ho potuto rifiutare. Quest'anno ho la maturità e mi servono i crediti...- mi disse lui grattandosi la testa, quasi come se fosse a disagio. -perchè, ti do fastidio?- mi domandò lui avvicinandosi e guardandomi negli occhi.
-n-no..- dissi sentendo la sua vicinanza e le guancie andarmi a fuoco.
-bene... allora, che tema facciamo?- mi domandò lui allontanandosi e sedendosi a terra poi sbattette la mano a terra, acconto a lui, invitandomi a sedermi. Io mi sedetti. Non potevo crderci, mi sembrava di essere in un sogno. Prima speravo che avrei finito subito e me ne sarei tornata presto a casa, ma ora era diverso, mi sarebbe piaciuto restare lì, con Liam, per sempre.
-io prendo un foglio e poi decidiamo.- mi disse lui notando che non risposi. Presi il mio zaino in cui c'era la lettera e la poggiai a terra, dove era seduto lui. Fu l'istinto a dirmi di fare così.
-E questa?- mi domandò lui sedendosi e poggiando un foglio a terra, per poi prendere la lettera.
-è tua, ti è caduta dalla tasca.- dissi io provando il più possibile di togliermi l'agitazione di dosso.
-strano, credevo di averla persa...- mi disse lui incerto e aprendo la lettera. -sono sicuro che è di Susanne...- mi disse guardandomi e sorridendomi. -quindi non preoccuparti, puoi leggerla.- mi disse notando che mi allontanai. -anzi, leggila mentre io prendo una penna, mi raccomando, ad alta voce...devo sentirti.- mi disse alzandosi di nuovo.
Il cuore mi batteva all'impazzata, sentivo che da lì a poco sarei svenuta. Ma feci il possibile per non farmi prendere dal panico. Ero lì, e avrei dovuto leggergli la mia lettera.
-guarda che se non vuoi leggerla, basta dirmelo... non ti obbligo.- mi disse girandosi verso di me mentre cercava una penna nel suo zaino.
-no,non preoccuparti... è che è scritta a penna, e mi è dificile riuscire a capire cosa c'è scritto.- dissi trovando una scusa più o meno credibile.
-allora? leggi?- mi domandò lui avvicinandosi a me e sedendosi.
-si...- dissi incerta e sicura che avrei barbettato.
 
Lessi tutta la lettera e non appena la finì mi sentì stranamente in imbarazzo e osservata. Avevo ancora gli occhi fissi su quel pezzo di carta e quando li alzai avevo i suoi occhi puntati nei miei.
-waw... è la prima volta che Susanne mi fa una lettera di questo genere, ed è strano che non ha messo il suo nome...- mi disse prendendo la lettera dalle mie mani e osservandola attentamente.
-forse, non è stata lei... non credi?- gli domandai notando quanto fosse estremamente bello mentre si applicava su qualcosa.
-si, forse... e poi non è la sua scrittura e per dirla tutta questa lettera è anche abbastanza carina e le sue non lo sono mai state, sempre troppo banali.- mi disse alzando lo sguardo dalla lettera e sorridendomi.
-si, infatti... è davvero carina.- dissi con un tocco di modestia.
-si, ma chi è? spero che sia Danielle che mi sta facendo uno scherzo. Secondo te è lei?- mi disse sognante mentre fece sparire il mio pensiero di avere una possibilità, lui voleva Danielle. Io Danielle neanche la conoscevo ma qualcosa mi diceva che lei non lo amava, ne ero sicura.
-bho... non so, forse è davvero Danielle. Ma non credo, dalle parole della lettera si capisce che questa ragazza ci tiene a te e Danielle, invece...- dissi con un tocco di cattivera provando a fargli capire il resto.
-Danielle cosa?! tu neanche mi conosci e vuoi già far finta che sai tutto della mia vita sentimentale?! tu non sai niente.- mi disse prendendo il tutto come una pugnalata. Io non volevo farlo arrabbiare. Mi sentivo uno schifo. Lui si era alzato e mi si era messo davanti dopo di chè mi alzai anche io.
-i-io...- provai a dire qualcosa di senzo compiuto, ma non ci riuscì.
-vedi, non sai niente...non sai seanche cosa dire.- mi disse con cattiveria. Era arrabbiato e glielo si leggeva negli occhi. Ma io sapevo, io sapevo più di quanto lui credesse.
-i-io...- provai ancora, ma era come se le parole non trovassero una porta per uscire.
-no, stà zitta, non voglio sentirti... - mi disse sempre più arrabbiato. -oggi non è giornata, e non ho intenzione di perdere tempo.- continuò mentre i miei occhi si riempivano di lacrime.
-i-io...- provai ancora a parlare, volevo solo dirgli che mi dispiaceva e che avevo sbagliato, ma ancora una volta la mia voce non si fece sentire.
-ma allora non mi hai capito?! basta, smettila... è storia chiusa, non voglio sentirti dire nulla. Non mi interessa cosa ne pensi, io neanche ti conosco...- mi disse dopo essersi seduto. Il cuore mi si spezzò in mille parti e le lacrime, come non volevo che accadesse, scesero e il sangue del mio cuore a pezzi con loro. A quel punto era come se la pugnalata l'avessi presa io.
-sei una persona orribile, mi stai aggredendo senza un motivo preciso...stavo solo cercando di farti ragionare.- dissi prendendo lo zaino e scappando via con il viso ricoperto di lacrime. Liam mi guardò allontanarmi in una velocità spaventosa... e lì capì di essere davvero una persona orribile.
                                                                            ~ ~ ~


Hey, ragazzuole!!! (oddio che bello questo colore!!)
Allora, comincio a scusarmi... sono un disastro, è passato quasi un mese da l'ultima volta che ho aggiornato. Scusate. 
volevo ringrazziare le 3 anime buone che hanno messo questa storia tra le preferite... che sfiggy che sono, solo 3. Ma fa niente, vi ringrazzio comunque e a questo proposito volevo chiedere alle altre ragazze che stanno leggendo questa fan fiction di mettere tra le preferite, perchè mi occuperò personalmente di inviare un messaggio ad ognuna di voi con scritto quando aggiorno...
Parliamo del capitolo.
Bene, in questo capitolo ci sono poche cose importanti, diciamo che è un po di passaggio, tranne per l'ultima parte, in cui Liam sembra un perfetto stronzo (poverino) ma mi farò perdonare. E con questo sparirò per credo un po di tempo ma aggiornerò non appena finirò di scriverlo... ah, io avevo scritto questo capitolo e altri due circa 3 settimane fa ma mentre li stavo scrivendo, e quì diliviava, mi è saltata la corrende ed è andato tutto a puttane e così per la tristezza e per la rabbia non avevo più voglia di scrivere perchè ormai mi ero dimenticata tutto quello che avevo scritto, ma i concetti sono quelli...
ok, ora sparisco davvero, Grazie infinite a tutte quelle che la leggono, davvero, vi adoro!
:D


-WingsForFly-
  
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