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Autore: dahbanana    12/08/2013    9 recensioni
In un qualsiasi college di Londra, s'incrociano le vite di dieci persone.
Liam, fin troppo buono, altruista e razionale.
Niall, dolce e timido ma anche molto determinato.
Harry, ragazzo impulsivo che ama divertirsi e flirtare.
Zayn che è tutto un mistero.
Louis l'amante delle scommesse, abbastanza menefreghista che vive la vita un po' come viene, molto pieno di sé ed anche un po' viziato.
Tiffany, determinata ed orgogliosa, talvolta un po' infantile.
Joelle, che sembra essere una ragazza semplice e parecchio timida finché non la si conosce, e si capisce che in realtà é molto di più.
Caroline una ragazza francese molto riservata, dalla corazza dura.
Queen, che ama divertirsi e che se ne frega del giudizio degli altri.
E poi c'è Alex, la sorella di Tiffany, una ragazza che anche non frequentando lo stesso college, si ritrova coinvolta in tutto questo grazie al destino.
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“Dicono che l'amore sia uno dei sentimenti più forti che esista al mondo.
Che sia un sentimento talmente potente da riuscire a prendere il sopravvento su una persona.
Un sentimento capace di condizionare le tue azioni e le tue parole.
Un sentimento dal quale, nonostante i tuoi continui sforzi, non riuscirai mai a scappare.”
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo XXXVI


 

Pov Queen

 

Ero in uno stato di dormiveglia, i muscoli di tutto il corpo indolenziti, eppure potevo percepire chiaramente una sensazione estremamente piacevole. Provai a muovermi leggermente, ma qualcosa impediva i miei movimenti. Una stretta che sapevo di conoscere ma che in quel momento non ero ancora riuscita a distinguere.
Respirai profondamente, aprendo piano gli occhi per cercare di abituarmi alla luce che filtrava attraverso le tende che coprivano la finestra.
Una dolorosa fitta mi colpì al petto non appena ricordai l'accaduto della sera precedente e una lacrima prese a rigarmi il viso, quando un movimento sotto di me mi fece aggrottare appena la fronte. Solo in quel momento feci caso che la mia testa e la mia mano non fossero appoggiate rispettivamente sul mio cuscino l'una e sul materasso l'altra. La superficie su cui ero posata respirava, e si era appena mossa.
Notai un braccio a circondarmi protettivamente il fianco ed alzai piano la testa, cercando di identificare a chi appartenesse.Mi ritrovai a pochi centimetri dal volto di Liam, che ancora dormiva beatamente in una posizione alquanto scomoda.
Alla vista di quel volto tanto rassicurante quanto bello, venni avvolta da una strana sensazione di protezione e di calore al petto.

Cosa ci faceva lì? Aveva davvero passato tutta la notte al mio fianco? Dopo avermi salvata da un'aggressione era pure rimasto tutto il tempo con me, senza lasciami sola nemmeno un momento, proprio come mi aveva promesso prima che mi addormentassi? Chiusi per un attimo gli occhi, mentre i ricordi della sera precedente mi tornavano alla mente.

 

Mi aveva accompagnata a casa. George, vedendolo entrare con me fra le braccia mezza addormentata era subito accorso, Liam però l'aveva subito rassicurato, dicendogli che mi avrebbe accompagnata in camera e poi gli avrebbe spiegato tutto con calma. Non capii la risposta di George, troppo stanca per poterci prestare attenzione. Poco dopo mi sentii appoggiare delicatamente sul letto e dopo un sospiro percepii una carezza sul viso, che mi fece socchiudere appena gli occhi. Liam sembrò quasi imbarazzato per essere stato colto nel fatto, ma cercò di mascherarlo con uno dei suoi dolci sorrisi.
-É tutto a posto, dormi Queen.- mormorò, continuando la sua carezza.
Annuii, sentendo le palpebre appesantirsi -Resta qui, per favore. Non lasciarmi sola- gli chiesi in un sussurro, afferrandogli un angolo della giacca.
Liam mi sorrise affettuosamente -Non ti preoccupare, resterò qui con te te lo prometto. Ora pensa solo a dormire però, ok?-
Annuii, mollando la presa e tornando a dormire.


Rimasi incantata a guardarlo mentre borbottava qualcosa senza un apparente senso nel sonno, e mi lasciai sfuggire un sorriso intenerito, prima di alzarmi il più delicatamente possibile, cercando di evitare di svegliarlo. Per fortuna riuscii nel mio intento.
Indossai la mia vestaglia e continuando a fare piano uscii dalla camera, socchiudendomi la porta alle spalle dirigendomi poi verso le scale per scendere al piano inferiore.
Seguii il forte odore di uova, pancetta e caffè fino a raggiungere la cucina, trovandoci George intento a preparare la colazione.
-Buongiorno signorina- pronunciò con il suo solito tono educato e pacato, voltandosi con un sorriso appena accennato sulle labbra.

-'Giorno George- risposi prima di coprirmi la bocca per mascherare uno sbadiglio, andandomi a sedere su una delle sedie che circondavano il tavolo in cristallo. -Liam é stato tutta la notte qui?- gli domandai giusto per esserne certa.
George era molto discreto, ero certa non avrebbe mai accennato all'accaduto della sera precedente, del quale Liam doveva averlo sicuramente messo al corrente.
Annuì facendosi poco più serio. -Non ha voluto lasciarla un attimo, signorina.- rispose mentre finiva di imbandire il tavolo con le ultime cose. -Ho provato anche ad offrirmi di preparargli una delle camere degli ospiti, ma ha rifiutato. Non voleva che appena sveglia si fosse trovata sola nella sua camera.- aggiunse voltandosi per un attimo verso di me per vedere quale fosse stata la mia reazione.
A quelle parole mi si era scaldato il cuore ed era come se tutto quello che era successo la sera prima avesse perso di significato, perché Liam era rimasto al mio fianco e mi aveva protetto e qualcosa dentro di me mi diceva che sarebbe stato sempre così: con Liam al mio fianco non mi sarei mai più dovuta preoccupare della mia sicurezza, perché ci avrebbe pensato lui. Sorrisi a quel pensiero, facendo tossicchiare George, che aveva preso ad osservarmi con uno strano sguardo.
-Che c'è?- domandai inarcando un sopracciglio.
George scosse leggermente il capo, versandomi del caffè nella tazza in ceramica. -É un bravo ragazzo il suo fidanzato, mi sento molto più tranquillo a saperla con lui...-
-Cosa?!- esclamai quasi strozzandomi con della pancetta andatami di traverso, presa alla sprovvista nel sentirgli pronunciare quella parola... “fidanzato?”
-Liam non é il mio fidanzato!- precisai con voce strozzata -É... solo un amico- borbottai in imbarazzo.
George mi rivolse un'occhiata poco convinta, ma annuì comunque prima di voltarsi a salutare qualcuno che era appena entrato in cucina.
-Buongiorno George- sorrise Liam infatti, ricambiando il saluto prima di posare il suo sguardo caldo e profondo su di me.
-Con permesso, ho alcune cose da sistemare. Se avete bisogno non esitate a chiamarmi- dichiarò George prima di ritirarsi, lasciandoci soli.
-Ciao- ero in difficoltà, dopo la sera precedente non sapevo più come comportarmi. Lui era stato così coraggioso, così delicato e così rassicurante. Mi sentivo anche un po' in imbarazzo, avendo pianto senza contegno fra le sue braccia, ma dopo tutto cos'avrei potuto fare? Ero spaventata, ero appena stata aggredita. Gli rivolsi un timido sorriso che lui ricambiò prontamente.
-Ehi- disse avvicinandosi e sedendosi davanti a me -Come ti senti?- mi chiese dopo avermi analizzata per qualche istante.
-Io... sto bene, grazie.- risposi.
Lui annuì -Mi fa piacere- ribatté mentre spalmavo della marmellata su del pane tostato che gli offrii.
Liam accettò di buon grado, ringraziandomi prima di versarsi anche del caffè.
Mangiammo in completo silenzio, sentivo il suo sguardo addosso e il bisogno di dire qualcosa ma non avevo idea di come avrei potuto cominciare, fin quando non ci alzammo entrambi da tavola.
-Liam!- lo richiamai prima che uscisse dalla cucina. Subito i suoi occhi incontrarono i miei, e potei notare un guizzo di preoccupazione percorrerli. -Che succede? É tutto ok?- mi chiese avvicinandomisi.
Annuii abbassando per un attimo lo sguardo prima di tornare a guardarlo. -Volevo solo ringraziarti. Se non fosse stato per te...- il biondo scosse la testa -Grazie davvero di tutto- ribadii però io, afferrando una delle sue mani.
Parve sorpreso della mia reazione ma cercò di non darlo a vedere. Scrollò nuovamente il capo -Non dirlo nemmeno per scherzo-
Annuii e feci per dirigermi verso il salotto quando la mano di Liam avvolse la mia delicatamente, quasi temesse di farmi male.
Liam posò gli occhi sul mio polso e io non potei fare a meno di imitarlo. S'era scurito. Ormai il segno era piuttosto evidente e mi fece rabbrividire quando lui lo sfiorò con le dita in una carezza.
-Ti fa male?- mi chiese tornando a guardarmi negli occhi.
Cercai di forzare un sorriso -No, é... É tutto a posto-
Lui non parve molto convinto, anzi. Scosse la testa -Avrei voluto ammazzarlo- pronunciò duramente e notai chiaramente che stesse stringendo i pugni. Era furioso.
-Ehi- appoggiai l'altra mano sulla sua, guardandolo negli occhi -Sto bene adesso, non é successo niente.- cercai di rassicurarlo.
Passò qualche secondo prima che lui annuisse, lasciando andare la mia mano. Continuò a guardarmi in silenzio ancora per qualche minuto, come se mi stesse contemplando, cosa che fece accrescere il mio imbarazzo. -Comunque volevo dirti che sono contento che sia stato io a trovarti ieri sera- aggiunse facendomi arrossire.
Senza nemmeno pensarci gli allacciai le braccia collo e lo abbracciai, appoggiando la testa al suo petto. Per una frazione di secondo mi sentii tremare a quel contatto, ma non appena Liam cominciò a rispondere all'abbraccio accarezzandomi i capelli dolcemente non potei fare altro che nascondere il volto sul suo petto, lasciandomi cullare da quelle braccia possenti e che nemmeno poche ore prima mi avevano difesa, portandomi al salvo.

 

 

Pov Tiffany

 

Mi trovavo nel capannone, seduta al tavolo intenta a giocare a fruit ninja sul cellulare, quando vennero consegnate tutte le cose che avevamo comprato per la festa.
Andai a firmare la ricevuta e subito dopo cominciai ad alzare gli scatoloni pieni di roba. Erano pesantissimi e per poco non caddi cercando di sollevarne uno.
Quei cavolo di signori non potevano aiutarmi a portarli dentro? NO! Dovevano andarsene via e lasciare a me tutto il lavoro.
Ringhiai arrabbiata, sentendo subito dopo una risata alle mie spalle. Non serviva nemmeno girarmi per sapere a chi appartenesse, l'avrei riconosciuta fra milioni.
Mi girai e vidi Zayn, che tenendo una sigaretta fra l'indice e il medio, osservava la scena ridendo di gusto.
Lo fulminai con lo sguardo. -Cosa c'è da ridere!- lo rimproverai -Aiutami a sollevare questi piuttosto- protestai alterata.
Vedendomi in difficoltà si decise a buttare la sigaretta per terra spegnendola con il piede, e si avvicinò per prendere la scatola che prima mi aveva quasi fatto cadere quando avevo provato a sollevarla.
-Questa la prendo io! Prendine un'altra, tu!- esclamai sempre più nervosa.
-Sei impossibile! Non ti va mai bene nulla. Devo essere proprio masochista per farmi piacere questo tuo modo di essere!- esclamò avvicinandosi sempre di più.
I nostri sguardi vennero attratti come due calamite. Ero rimasta senza parole.
Aveva la mascella contratta e mi stava accarezzando una guancia spostando una ciocca dei miei capelli dietro all'orecchio.
-Toccami un'altra volta, che ti ritrovi senza mano- sibilai con difficoltà.
Lui mi sorrise. -Tutto con te dev'essere difficile, eh?- mormorò per poi avvicinarsi e baciarmi.
Inizialmente provai a liberarmi ma dopo un po' mi lasciai trasportare.
Fu un bacio appassionato e non appena mi accorsi di quello che stavo facendo mi spostai. Ancora scossa gli tirai un altro schiaffo, senza nemmeno pensare.
-Ahia!- esclamò immediatamente -Mi spieghi come fai a non riuscire ad alzare una semplice scatola, avendo una mano così pesante?- mi chiese massaggiandosi la guancia.
-E tu mi spieghi come fai a baciarmi così?- gli risposi con lo stesso tono.
-Vuoi dirmi che non ti eri accorta che l'avrei fatto?- domandò ironico, inarcando un sopracciglio e facendo ricomparire il suo solito ghigno.
Sbarrai gli occhi stupefatta. -Cosa vuoi dire?! Stai insinuando che sapessi che mi avresti baciata e ti ho lasciato fare?- ringhiai.
-Non ti sei neanche tirata indietro se non sbaglio.- mi rispose con lo stesso tono ironico, stringendosi nelle spalle larghe.
Lo guardai incredula -Mi hai presa alla sprovvista!- cercai di giustificarmi prima di afferrare una scatola e portarla dentro.
Zayn rise, soddisfatto di esser riuscito a mettermi in difficoltà, seguendomi subito dopo con uno scatolone.

 

 

 

Pov Joelle

 

Una volta arrivati a casa dei ragazzi, ci ritrovammo davanti una scena pietosa: Niall, una vecchia tuta e i capelli completamente spettinati, se ne stava stravaccato sul divano intento a guardare una partita di calcio, sputando ogni tanto alcune imprecazioni a denti stretti, circondato da lattine di birra vuote, una scatola contenente residui di pizza mangiucchiati e alcuni pacchetti di salatini mezzi finiti, di cui una gran parte era rovesciata sul pavimento.
-Difendi quella cazzo di palla!- sbottò improvvisamente, osservando Ashley Cole, il difensore del Chelsea, che stava correndo dietro a un giocatore della squadra avversaria il quale, in prossimità dell'area, si trovava in perfetta posizione per realizzare un goal.
-Che gli succede?- domandai a bassa voce a Harry, rivolgendogli un'occhiata alquanto preoccupata. Lui mi rispose con un'alzata di spalle, prima di avvicinarsi a Niall con passo deciso, e dopo essersi fatto un po' di spazio sul divano, prese posto vicino a lui.
-Va tutto bene amico?- gli chiese con naturalezza, mentre fingeva di seguire a sua volta la partita.
-No, va una merda. Se il Chelsea perde mi incazzo!- sbottò arrabbiato.
Harry si voltò a guardarlo, e dopo averlo analizzato attentamente inarcò un sopracciglio. -Sei sicuro che il problema sia la partita? Non é successo nient'altro di cui voglia parlarmi?- insistette, sicuro che quella rabbia e quel disastro fossero frutto di una trepidante partita di calcio.
Niall si immobilizzò mentre la sua espressione si faceva improvvisamente seria. Sembrò voler dire qualcosa, ma notando che stavo seguendo la scena attentamente, lo vidi esitare a disagio così, prima che cambiasse idea e decidesse di non aprirsi con Harry per colpa mia, mi affrettai ad intervenire.
-Bene, io allora vado a farmi una doccia. Ci vediamo dopo ragazzi- annunciai, rivolgendo uno sguardo di intesa a Harry che sembrò capire al volo.
-Certo, vai pure amore. Ti va bene se ordino giapponese per cena?-
-Sì, benissimo- annuii sorridendogli emozionata per come mi aveva chiamata, poiché nonostante non fosse la prima volta che si rivolgeva a me con appellativi affettuosi, ad ogni volta che glieli sentivo pronunciare non potevo fare a meno di sorridere e il mio cuore di cominciare a battere all'impazzata.
Gli depositai un bacio delicato sulle labbra morbide, prima di salire velocemente al piano di sopra, verso la camera da letto di Harry.

 

 



Pov Harry

 

-Sputa il rospo- lo esortai non appena Joelle fu scomparsa in cima alle scale.
Niall prese il telecomando della televisione ed abbassò il volume, alzandosi subito dopo e prendendo a muoversi con fare agitato per la stanza. 
-É per Alex- cominciò quando si sentì pronto -Insomma, sta vivendo uno dei momenti più importanti della sua vita! Ha appena firmato un contratto con la Sony Music, comincerà ben presto ad incidere un disco ed io, che dovrei essere insieme a lei per sostenerla e starle di fianco, sono qui.- spiegò prendendo a gesticolare -E il punto non é nemmeno questo!- esclamò, spettinandosi nervosamente i capelli. -Il punto é che lei mi manca Harry, mi manca da morire. Giorno e notte. É da quando l'ho conosciuta la sera della festa di compleanno di Tiffany e Joelle che non riesco a fare a meno di pensarla. Lo so che potrà sembrarti assurdo, forse anche stupido, ma il suo sorriso, la sua voce, le sue mani piccole e delicate, la sua risata... tutto di lei mi fa perdere la testa. Trascorrere del tempo con Alex mi fa così bene ed é così semplice e naturale che non sono riuscito a fare a meno di innamorarmene e questa distanza mi sta distruggendo.- confessò tutto d'un fiato, aiutato dalla disinibizione provocata dall'alcol ingerito.
Mi grattai la testa, leggermente imbarazzato e non troppo certo sul da farsi. Non ero mai stato un granché nel dare consigli, il quel momento Liam sarebbe davvero stato d'aiuto, peccato che non lo vedessi dal pomeriggio precedente.
-Non so cosa fare- sbuffò sedendosi sul divano con la testa fra le mani.
-E allora cosa aspetti?- domandai preso dalla foga del momento -Vai da lei!-
Niall mi fulminò con lo sguardo -Mi stai dicendo che devo abbandonare tutta la mia vita qui, il college, voi, e correre da lei?- inarcò un sopracciglio incredulo.
-Certo che sì!- confermai -Che senso ha stare qui se il tuo cuore é con Alex e non riesci ad essere felice standole lontano?! Per quanto riguarda il college, sappiamo entrambi che non te ne é mai importato molto. La musica é sempre stata la tua passione e il tuo sogno iscriverti alla BRIT School di Croydon, quindi ritengo che sia questo il tuo momento. Senza contare che noi continueremo a vederci sempre che potremo, dopotutto Croydon é a pochi chilometri da Londra.- gli sorrisi rassicurante.
Niall mi osservò con gli occhi che brillavano, non se più per il fatto che fossi riuscito a dare un buon consiglio oppure per la felicità. -Lo credi davvero? Cioè... sei sicuro sia una buona idea?- mi chiese ancora un po' riluttante.
Ci pensai un attimo ed infine annuii con sicurezza. -Penso che se qualcosa, o meglio qualcuno, é capace di renderti realmente felice tu non debba mai fartela scappare.- dissi -In più siamo giovani, é ora il momento di cominciare a rischiare, di correre dietro ai nostri sogni!-
-Cazzo hai ragione amico!- Niall batté un pugno sul suo ginocchio, mentre si apriva un sorriso a trentadue denti -Grazie davvero- mi abbracciò di slancio balzando in piedi subito dopo. -Adesso sarà meglio che vada, ho un sacco di cose da risolvere prima della partenza- annunciò cominciando a dirigersi verso le scale, sorridendo come non lo vedevo fare da fin troppo tempo. Sorrisi a mia volta, contendo di essere riuscito ad aiutare uno dei miei migliori amici.







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*SPAZIO AUTRICE*

Con quale coraggio mi ripresento dopo non so e ho paura di scoprire quanti mesi qui?
Non lo so. AHAHAHHA
Giuro che mi dispiace un sacco per vari motivi:
1- So che c'è gente (o almeno lo spero ahahah) che segue questa storia e sinceramente so quanto possa fare girare le palle (scusate la volgarità) dover aspettare a lungo per un misero capitolo, perché anch'io sono una lettrice oltre che una scrittrice.
2- Amo scrivere come amo poche cose nella vita, e il fatto di non aver trovato il tempo, o meglio l'ispirazione per scrivere, mi ha quasi fatta entrare in depressione, ma dopotutti tutti hanno un periodo di blocco.
3- Non so come possa essere venuto questo capitolo dopo così tanto tempo che non scrivo, quindi se non vi piace vi giuro che mi dispiace mille volte di più. :(
SCUSATEMI PER FAVORE!
Se vi é piaciuto però fatemelo sapere, non sapete quanto mi renderebbe felice!
Anzi fate una cosa: ditemi pure quello che ne pensate, davvero, siate oneste! Per me é davvero importante :)
Bacioni bellissime e al prossimo capitolo ♡ (che cercherò di postare molto più velocemente di questo)


Ne approfitto per farmi un po' di pubblicità e vi linko la one shot che ho scritto, e le altre due long che sto scrivendo :)

 

Bad Boy

                                                                                                                  One Shot - Niall e Amy

 

 

 

*Ringraziamenti*

Grazie di cuore per le meravigliose recensione, a cui anche se non trovo molto tempo per rispondere, leggo tutte e con le quali riuscite sempre a strapparmi un sorriso.
Siete le migliori lettrici dell'universo, GRAZIE♡

*Anticipazioni*


Una sola parola: FESTAAAA!
Uno dei capitoli più intrisi di emozioni ed anche uno dei miei preferiti, quindi preparatevi!


 

  
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