Ho appena messo piede in casa e devo assolutamente parlare con Juls.

-JULS!- urlo ancora sulla soglia senza l'intenzione di spostarmi e fare un paio di passi per cercarla.

-GIULIA!- urlo di nuovo buttando il borsone con le cose sporche dell'allenamento per terra, mentre ancora sono sulla porta di ingresso.

-Cucina- uh! Fantastico! Quella parola pronunciata da Giulia è qualcosa di buono. Lascio la mia amata porta d'ingresso e mi dirigo in cucina saltellando come una capretta esaltata- le caprette possono essere esaltate?!-.

-Devo dirti una cosa- affermo sedendomi su una sedia vicino al tavolo in penisola. 

Sentendo la mia voce smette di trafficare con le pentole e si volta verso di me, smettendo di darmi così la schiena.

-Spara- be sempre diretta al punto.

-Ho visto un ragazzo. Quel ragazzo del parco del nostro primo giorno. L'ho visto giocare a calcio ad allenamento...- mi guarda dritta negli occhi, facendo un cenno con la testa per farmi capire che ha capito di cosa sto parlando. 

-Si chiama Louis-annuncio dopo una breve pausa

-Come il tuo Lulù!- già il mio Lulù.

-Lulù la tua amica del cuore!-scherzo io, per poi farmi seria e riprendere a parlare - ho sempre pensato che venendo a Londra la mia vita sarebbe cambiata in meglio, ovvio! E da una parte ho sempre immaginato che trasferendomi a Londra avrei avuto un'opportunità in più per incontrare-mi interrompe la mia amica per terminare lei la frase al mio posto -gli One Direction-.

Eh si, è proprio così.

-E quel ragazzo aveva due occhi azzurri azzurri, un culo troppo fantastico-

-Come Lulù?- mi interrompe ancora una volta, ma non posso fare altro che annuire alla sua domanda.

-Louis è quel Lulù.- concludo alla fine.

-Louis Tomlinson?- mi chiede incerta. Annuisco a corto di parole.

-Louis che mangia le carote Tomlinson?- confermo, ancora, con l'ennesimo movimento della testa.

-Louis che parla con i piccioni di nome Kevin Tomlinson?- ennesimo movimento della testa da parte mia. 

Aspetto che il suo cervello percepisca definitivamente la notizia e aspetto la sua reazione che mi spaventa solo al pensiero.

-OH MIO DIO!- c'è ne voluto di tempo. Guardo l'ora dal telefono togliendolo dalla tasca dei miei jeans.

-Be consideralo un record: hai assimilato una notizia in ben 27 minuti! Hai battuto i 31 dell'ultima volta!- concludo scoppiando a ridere per la sua espressione: un misto fra l'eccitato e l'incredulo -per la notizia appena ricevuta-e il finto arrabbiato per la mia constatazione. 

-Voglio sapere tutto. Quando dico tutto, intendo tutti - marca notevolmente quest'ultima parola- i dettagli-.

Le racconto la piccola conversazione che ho tenuto con il ragazzo dagli occhi azzurri dopo allenamento e che mi deve venire a prendere il martedì successivo per portarmi ad allenamento perché il mio caro James ha un impegno.

-E una volta entrata in macchina ho iniziato a dirgliene di tutti i colori e non mi deve lasciare da sola con degli sconosciuti e lui è scoppiato a ridere.-

-Be ha ragione James,eh! Louis Tomlinson non è per niente uno sconosciuto, anzi tutt'altro.-

-Sai c'era anche Zayn-

Un urlo eccitato invade l'aria della cucina. La mia amica sta saltellando come una cogliona e io non posso fare a meno che ridere.

-E' bello come dicono?-

-Mi ha rubato una sigaretta!-

-Ha i capelli sempre in ordine come dicono?-

-Mi ha rubato la mia amata sigaretta!-

-Ha uno sguardo misterioso come dicono?-

-Mi ha rubato la mai amata sigaretta e ha usato il mio accendino verde! Capisci, quello verde?!- dico scandalizzata.

-Hai finito di non rispondere alle mie domande?- mi chiede trattenendo un sorriso la mia amica.

-In realtà non l'ho guardato bene..-ammetto colpevole.

-Ah già,Louis!-ribatte lei. 

Si, ho una fissa per Louis,per i suoi occhi, per il suo modo di fare, per le sue cazzate, per il suo modo di vestire, per lui semplicemente. 

Rimaniamo ancora cinque minuti a raccontarci la giornata appena finita e dopo poco ci rintaniamo ognuno nella propria camera.

 

Ho sempre pensato che il mercoledì fosse l'unico giorno della settimana inutile. Insomma è posto in mezzo fra martedì e giovedì -altri due giorni altrettanto inutili- ma questo giorno proprio non ha senso. Ogni mio mercoledì passa lento, monotono, inutile -appunto- ed è l'unico giorno della settimana che non ricordo mai quello che faccio.

Mercoledì è un giorno inutile e oggi, questo mercoledì intendo, è ancora più inutile di tutti gli altri.

Tornata a casa dal lavoro, alle 13, non ho pranzato per il semplice fatto che il frigorifero e la dispensa della cucina sentivanno la mancanza di cibo: tradotto non c'era nulla in casa. Così ora mi ritrovo a camminare con Giulia verso il supermarket, poco distante da casa nostra. 

Camminando a fianco a fianco per le strade ancora non del tutto conosciute, ci guardiamo in giro cercando di ricordare più elementi o punti di riferimento possibili per non perderci al ritorno. 

-Giulia, mi è venuta un'idea- ammetto spezzando il silenzio creatosi ma non imbarazzante, anzi tranquillo e confortante. 

-Dimmi- risponde disperata, sapendo che le mie idee non promettono nulla di buono.

-Cosa hanno tutti i supermercati?- domando, una volta che siamo arrivati davanti a quest'ultimo. 

-Il cibo..?- mi domanda, a sua volta, incerta.

-Be si- rispondo io ovvia - ma no! Hanno i carrelli!- concludo indicando l'oggetto della mia idea. 

Decido così di spiegarle in cosa consiste il mio momento di pazzia, e so per certo che i miei occhi sono accesi da una luce di divertimento.

 

*

 

 

Oggi è mercoledì: giorno di spesa. Puntualmente io e Louis questo giorno di ogni settimana facciamo la spesa da Tesco, il nostro supermercato di fiducia. 

-Lou, sei pronto?- è sempre l'ultimo ad essere pronto.

-Si, arrivo!- risponde, distrattamente, lui dal bagno.

Dopo qualche secondo arriva in salotto, dove ci sono io ad aspettarlo, e siamo pronti ad uscire di casa. 

Apriamo la porta e ci troviamo davanti tre ragazzi: Niall, Liam e Zayn.

-È giorno di spesa!- esclama un contento Niall. Be' lui ama mangiare ed essendo quasi sempre a casa nostra compra tutte le schifezze possibili ed immaginabili.

Una volta chiusa a chiave la porta di casa nostra, ci dirigiamo camminando tranquillamente al nostro punto di rifornimento, sparando qualche cazzata e di tanto in tanto qualche fan ci ferma e ci chiede un autografo o una foto. 

Da quando abbiamo annunciato la nostra pausa inizialmente appena mettevamo piede fuori casa eravamo assaliti da onde di fan. Con il passare del tempo le persone si sono abituate a vederci, quasi sempre, in giro per le strade e i negozi di Londra. Inizio ad amare questa strana tranquillità che si è creata, mi ricorda, in un modo alquanto strano, la mia vita prima che nascessero i One Direction.

In lontananza, inizio a vedere Tesco. Scorgo anche la figura di due ragazze. Una delle due mi pare di averla vista già da qualche parte e poco dopo capisco di chi si tratta: Nicole, la ragazza dei cigni e quella del campetto.

L'altra ragazza sta spingendo il carrello correndo, mentre Nicki è all'interno del carrello che ride e incita l'amica ad andare più veloce.

Un sorriso si impadronisce di me alla vista di quella scena e non posso pensare a quante volte ho sempre voluto farlo ma per i vari gossip ho sempre evitato. Sbatto le palpebre cercando di allontanare quei pensieri tristi e la scena che mi si ripresenta avanti è totalmente sconvolta: Nicki è spiaccicata al marciapiede con il carrello accanto a lei e la sua amica si sbellica dalle risate.

Vedendo la scena scoppio a ridere e nel frattempo mi dirigo verso la ragazza che abbraccia il marciapiede non sapendo se ridere o piangere.

Mi schiarisco la voce, fingendo un colpo di tosse, cercando la sua attenzione.

Lei smette di ridere o piangere o entrambe le cose e alza la testa dall'asfalto incontrando i miei occhi.
Due occhi incredibilmente marroni mi scrutano alla ricerca di qualcosa a me sconosciuto e devo ammettere che mi mettono in soggezione. Decido così di porgerle una mano per aiutarla ad alzarsi. Lei mi guarda incerta e infine accetta il mio aiuto. Prende la mia mano e si tira su pesandosi un poco. 

Noto subito che nonostante sia in piedi sia ancora più bassa di me di venti centimetri buoni se non qualcosa di più e questo mi fa sorridere.

-Harry!- esclama e un sorriso le dipinge il viso. 

-Nicki- ricambio il saluto io. -Vedo che sai sempre farti riconoscere- aggiungo poi.

Lei come risposta annuisce e scoppia in una risata. Una volta che si è ripresa dal momento di euforia, il suo sguardo si volge dietro le mie spalle e capisco che sta guardando i quattro ragazzi alle mie spalle.

-Allora- comincia a parlare distogliendo lo sguardo dai ragazzi e riportando la sua attenzione su di me - cosa fate qua?- 

-Be', per noi è giorno di spesa!- rispondo abbastanza ovvio.

-Anche per noi- e indica la sua amica alle spalle - e io non ho ancora mangiato!- esclama stizzita.

-Ah, Harry lei è Giulia, la mia amica- indica la ragazza. Una ragazza un po' più bassa di Nicole, con due occhi ancora più marroni di quest'ultima, i capelli lunghi fino alle spalle al contrario di Nicki. La ragazza, Giulia, ricambia il mio saluto timidamente.

-Andiamo a fare la spesa?- domanda, cambiando discorso, Nicole.

Annuisco e invito i ragazzi ad avvicinarsi. Loro salutano La ragazza dei cigni con un sorriso o un "ciao" e poi presento loro l'amica di Nicole, Giulia. Quest'ultima si incanta a fissare Zayn e le se guance assumono una tonalità tendente al rosso.
 

Mezz'ora dopo.

Giulia ha preso un carrello e inizia a riempirlo di cibo.

Louis sta facendo la stessa cosa con l'unica differenza che il suo carrello contiene cose poco salutari e per questo Liam toglie tutto ciò che è inutile dal suo carrello -ovvero tutto-, mettendoci cibo commestibile e rigorosamente salutare. 

Zayn e Niall li abbiamo persi subito al reparto birre e videoghi.

Io, invece, ho continuato a parlare con Nicki e senza accorgecene siamo giunti al reparto di schifezze.

-Nicki?- domando dopo qualche minuto in cui non ho fatto altro che parlare da solo. Mi giro non ricevendo risposta e la vedo osservare incantata uno scaffale colmo di caramelle Haribo.

Cerco con lo sguardo un carrello vuoto nei pareggi e una volta trovato, lo spingo fino a raggiungere il posto in cui si trova lei.

-Ti va di riempire questo carrello di schifezze?- domando sorridendo sornione.

Il suo sorriso, già grande per l'enorme quantità di caramelle davanti a lei, si allarga ancora di più dopo aver sentito la mia proposta e non aspetto nemmeno un suo consenso per iniziare a buttare nel carrello più sacchetti di dolciumi possibili, cercando di indovinare i suoi gusti e non dimenticandomi dei miei. 

-Fai sul serio con le caramelle alla liquirizia mista?- mi domanda dopo avermi osservato a lungo. Ne avevo presi già 6 pacchetti e stavo per buttare nel carrello altri due sacchetti. 

-Be ecco..si- rispondo incerto con l'aria da colpevole. 

Ho sempre adorato le caramelle delle haribo alla liquirizia mista e sono peggio di una droga: una tirava, inesorabilmente, un'altra. 

Lei scoppia in una piccola risata vedendo la mia faccia per poi gettare altri due pacchetti, uguali ai precedenti otto, nel carrello e io non posso fare a meno di sorridere.

Poco dopo il carrello è colmo di orsacchiotti di caramelle, di coca cola zuccherate -sempre caramelle- e altri 20 sacchetti misti di caramelle, rigorosamente Haribo.

Raggiungiamo la cassa e davanti a noi troviamo Louis e Liam e davanti a quest'ultimo c'è Giulia. 

-Stasera ti va di venire da me ed ingozzarci di caramelle guardando un film squallido?- domando speranzoso. 

Parlando con Nicole, da due ore a questa parte, ho scoperto di aver tante cose in comune e la sua presenza mi piace: è rilassante e divertente al tempo stesso. 

Scruto il suo viso alla ricerca di qualche smorfia alla mia domanda e con mia grande sorpresa non trovo altro che un sorriso e due occhi lucidi. 

-Me lo chiedi anche? Ovvio!- risponde entusiasta. -Però- continua - io stasera devo allenarmi in palestra con James e poi non so dove abiti- conclude dispiaciuta. 

So dove è la palestra di James poiché è una delle più note,e qualche volta io e i ragazzi andiamo per tenerci in forma,  e così le dico che la passo a prendere io finito allenamento.

-Em ok.. Però non abbiamo un orario preciso perché James cambia sempre allenamento- risponde ancora dispiaciuta.

-Allora facciamo così: mandami un messaggio quando finite e così mentre arrivo tu hai il tempo di farti la doccia- esclamo felice ed entusiasta della mia idea. 

Ci scambiamo i numeri di telefono e una volta arrivati alla cassa non le permetto di pagare. Fuori dal supermarket ci sono tutti che ci aspettano.

Louis mi guarda con uno sguardo indecifrabile e io, di solito che sono bravo a comprenderlo, non riesco proprio a capire che cosa abbia. 

I ragazzi salutano le ragazze e Giulia, ancora una volta, arrossisce incrociando lo sguardo di Zayn. 

Sento delle labbra che si poggiano sulla mia guancia e riconosco il profumo di Nicki che ho imparato a riconoscere in queste poche ore che siamo stati vicini. Quando si stacca non posso fare altro che sorriderle e risponderle con un banale "ci vediamo stasera" per poi raggiungere i ragazzi che mi stanno aspettando.
 

CCIAO!
Avete visto la twitcam di Niall? vbaehvboqh cc:
Quel ragazzo è da amare ed è troppo buono.
Parlando della storia, come sempre sono in ritardo ma ho una buona scusante. 
Ero in ospedale a giugno, poi a luglio ho fatto un mese di mare e non avevo il wifi e ora sono qua.
Spero di aggiornare il più presto possibile :3
Grazie a tutti quelle che recensiscono, leggono e insriscono la storia fra i preferiti/seguite/ricordate.
GRAZIE ANCORA cc:
Bacioni, Nicki.