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Autore: Pachiderma Anarchico    12/08/2013    1 recensioni
--STORIA DA RIPRENDERE A BREVE--
2 anni sono passati dall'ultimo campionato mondiale e dalla sconfitta della BEGA.
2 anni dove la calma e la quiete hanno aleggiato sul mondo del Beyblade.
Ma qualcosa sta per cambiare.
Un viaggio inaspettato.
Una sfida ancora più grande.
Demoni che non possono essere cancellati, cicatrici che non possono essere dimenticate e uno sparo di luce nell'oscurità più nera.
Cosa sei disposto a sacrificare per salvare ciò che ami?
Cosa sei disposto a perdere per vincere?
Ci sono davvero attimi, in cui il corso degli eventi dipende solo da una tua scelta?
Forse perchè quando hai il sole dentro, non importa se fuori piove?
Genere: Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kei Hiwatari, Takao Kinomiya, Un po' tutti, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Non è stato un martello a rendere le rocce così perfette, ma l’acqua, con la sua dolcezza, la sua danza e il suo suono. Dove la forza può solo distruggere, la gentilezza può scolpire.”



 

 

La mattina dopo Takao e Rei scoprirono che Garland e Mystel, due blader di punta della B.E.G.A, alloggiavano al piano sopra a loro e alla NeoBorg.

A colazione, c'era un'area decisamente tesa. Tutti guardavano tutti, alzando le sopracciglia o abbassando la voce mentre parlottavano fra loro sospettosi e diffidenti, e non solo verso Garland, Mystel e Ming Ming, ma anche verso chiunque gli passasse accanto e avesse il buonsenso di volgere lo sguardo verso di loro.

Takao sbuffó sonoramente stanco di quel brusio.

-E adesso perchè nessuno parla più ad alta voce e tutti bisbigliano?-

Il professor K si sporse verso di lui.

-Perchè..- inizió a mormorare.

-Anche tu!-

Takao si grattó nervosamente la testa.

-Con l'arrivo degli ex blader della B.E.G.A. nessuno sa più di chi fidarsi, è come se si fossero ricordati ad un tratto quello che é successo due anni fa.- spiegó Rei, usando un tono di voce normale, per la grazia di Takao. Quella mattina c'era il buffet per la colazione, e quando Boris si alzó per prendere qualcos'altro da mangiare, Mystel lo seguì con lo sguardo, sorridendo all'apparenza amichevole.

Daichi invece aveva un cipiglio decisamente ostile mentre lo osservava.

-Quello sta tramando qualcosa con i suoi compari..-

-Ma non vedete?- sbottó Kai inserendosi improvvisamente nella conversazione.

-Mystel non ha rivolto una sola parola a nessuno dei due da quando si è seduto al tavolo, e sembra voler stare il più possibile distante da loro.-

Takao guardó prima il padrone di Dranzer, poi quello di Poseidon.

-In effetti non sembra molto propenso verso di loro..-

-Quindi tu credi..- Max si voltó verso Kai -Che Mystel si sia allontanato da loro?-

-Io credo a quello che vedo, e quello che vedo mi sembra strano.-

Il professore si alzó.

-Già vai?- Takao lo guardó avido di informazioni sull'incontro che due di loro avrebbero dovuto disputare quella mattina.

-Si, e non posso dire nient'altro, ma vedrete.- Sorrise e scappó via.

*

In poco tempo quella mattina, ogni blader presente nel RMBB si era riversato nel beyblade stadio adiacente alla struttura, proprietario di quest'ultimo.

Era un grandissimo spazio, con molte file a gradinate tutt'intorno, che formavano un enorme cerchio. Al centro un campo da gioco di notevoli dimensioni era coperto da un meccanismo ad incastro, che ne nascondeva la vista.

Una commissione di esperti aveva preso posto dietro una vetrata che sovrastava tutto e li guardava dall'alto, con almeno una decina di computer davanti e auricolari collegati a walkie takie alle orecchie. In mezzo a loro stava Kappa, che aveva tutta l'aria di essere l'uomo più felice del mondo.

I blader, seduti, parlavano animatamente e si guardavano intorno entusiasti.

-Buon sabato mattina blader- disse una voce femminile rimbombando chiara nello stadio.

-Chi vi parla è la direttrice della RMBB, Demetria. Spero che siate tutti in ottima forma. Qualora non foste in grado di gareggiare, per qualunque motivo, si rivolga a uno dei medici che gira tra di voi. Dopo e se che il vostro nome verrà chiamato, non potrete più tirarvi indietro.-

Demetria parlava in un microfono dietro la vetrata, guardandoli sulle gradinate.

-Con me, che osserveranno l'incontro, c'è un team gioiello della RMBB, che grazie a sofisticati computer e apparecchiature che vi analizzeranno in tempo reale, calcoleranno ogni aspetto di forza e di debolezza, del vostro beyblade, bit power e di qualunque altro aspetto dell'incontro. I nominativi li abbiamo selezionati grazie alle informazioni avute questa settimana e grazie alla conoscenza che abbiamo di voi avendovi già visto combattere in tempi passati. Cerchiamo sempre di mettere uno difronte l'altro blader in grado di potersi superare a vicenda, blader diversi e dai diversi stili, in modo da farvi misurare con forze sempre il più differenti possibili dalle vostre, che diano fondo ad incontri avvincenti e costruttivi. Tra poco -Demetria fece una piccola pausa- Chiameró i blader che dovranno fronteggiarsi, state pronti.- Spense il microfono e il vociare si fece sentire più forte e intenso.

Takao stringeva Dragoon sperando che chiamassero il suo nome, e Daichi lanciava occhiate truci al beyblade dell'amico, come a volergli fare il malocchio.

Più in la Giulia e Raul Fernandez si stringevano la mano mentre Micheal e Lai non si sa come si trovavano a parlare animatamente. Rick invece indicava il beyblade stadio a Mao, parlando a bassa voce con lei.

-Scusate l'attesa- appena la direttrice si fece sentire le voci si placarono, ascoltando in silenzio.

-I nomi sono: Rei Kon contro Giulia Fernandez.-

Rei sorrise e si alzó, mentre Takao emetteva una latania di protesta sottovoce.

Giulia tiró una pacca sulla spalla di Raul e i due scesero ai due lati del campo da gioco coperto.

-Beyblade stadio- Disse semplicemente Demetria e il meccanismo a incastro che copriva il campo da gioco si mosse spostandosi e  mostrando quello che nascondeva. Era un normale campo da gioco, molto grande certo, ma sembrava non possedere difficoltà. Rei notó dei piccoli rettangoli di vetro al lato e guardó il professor K, dietro la vetrata in alto con gli altri esperti. Quello annuì in risposta allo sguardo del cinese. "Come pensavo" Rei osservó Giulia, ma lei non sembrava avesse capito. Quelle erano telecamere che registravano i movimenti, la velocità e la forza d'attacco, erano sensori e filmavano, il tutto nello stesso momento.

-Le regole sono le seguenti: l'incontro finisce quando uno dei due beyblade si è fermato o è stato espulso dalle estremitá del campo da gioco. Ogni attacco, strategia, difesa è valida, tutto secondo vostra discrezione.- Rei sorrise e Giulia fece altrettanto, con una punta di sfida. Una nuova voce, maschile, invitó i blader a prendere posizione.

-Mani sul dispositivo di lancio. Tre, due, uno, pronti..Lancio!- Rei lanció Driger a tutta velocità sul beyblade stadio. Un attimo dopo Giulia fece lo stesso, e i die bey sfrecciavano nella concavità del terreno di gioco. -Attacca Thunder Pegaso!- La voce di Giulia si sentì forte e chiara mentre il suo beyblade si fiondava su Driger, che con velocità schivó l'attacco, finendo sul cipiglio di un grosso buco che si comparve ad un tratto. Rei capì che quel beyblade stadio non era tanto tranquillo, e che grossi buchi grandi quanto un pallone da calcio si aprivano e si chiudevano senza preavviso. Anche Giulia lo aveva visto, e ora sembrava meno decisa a ritentare un altro attacco.

-Che c'è? Hai paura?- La provocò Rei.

-Neanche per sogno!- Thunder Pegaso si gettò all'inseguimento di Driger, ma lui era troppo veloce. -Mettiamo subito fine all'incontro.- Giulia strinse i pugni e sorrise. Nonostante la sicurezza che voleva ostentare si vedeva che era consapevole della forza del suo avversario.

-Toda la fuerza!- Giulia era sicura della riuscita del suo attacco, e mentre un bellissimo cavallo alato usciva dal beyblade insieme ad un fascio di luce accecante, tutta la forza dell'attacco principale di Thunder Pegasus si riversò su Driger, che fu sommerso e inondando dalla potente luce. In quel momento dei buchi si aprirono sul campo, diminuendo la velocità di rotazione dei due bey, che si premuraorno di evitarli. I blader sulle gradinate trattennero il fiato, sicuri del risultato dell'incontro. Takao sbuffò stringendo convulsamente Daichi che boccheggiava incapace di respirare. Anche Giulia sembrava soddisfatta e rilassò il corpo mentre la luce tornava a concentrarsi sul suo bey. Solo il professor K, impegnato ad annotare avvenimenti e osservazioni sul computer tecnologico che aveva davanti scuoteva la testa. E difatti, proprio quando la luce si diradò, un ruggito di battaglia si levò dalle sue profondità. La Tigre Bianca, agguerrita e maestosa, si ergeva alta oltre la luce, scalfita ma non finita. Giulia spalancò gli occhi, non credendo a quello che vedeva. Come aveva fatto il beyblade di Rei a superare indenne Toda la fuerza?

Rei sorrise vittorioso, sapendo di averla sorpresa.

-Io e Driger siamo troppo veloci per te e Thunger Pegaso. DIMOSTRAGLIELO Tigre Bianca!- Il felino ruggì ancora e balzò sul cavallo alato, che adesso, avvertendo la poca convinzione della sua proprietaria, si lasciò attaccare da Driger che piombò sul bey di Giulia, velocissimo e inarrestabile, mentre la Tigre Bianca sconfiggeva Thunder Pegaso.

-No, Pegaso..!-

Il beyblade di Giulia si fermò in mezzo al campo da gioco, dimostrando che Rei fu più forte.

-Si!- Takao strinse ancora di più Daichi, saltando.

-Takao lo stai strozzando..- Max sorrise levandogli le braccia di Takao di dosso.

Un coro parole si levarono dagli spalti mentre i due beyblade raccoglievano i loro bey, uno fermo, l'altro ancora in veloce movimento.

-Il vincitore della sfida è Rei Kon- Disse una voce che proveniva sicuramente dagli esperti oltre la vetrata. -Ma la forza di un blader non si valuta solo in base al risultato di un incontro. Domani mattina riceverete i risultati della settimana e i due blader che si sono affrontati oggi, le caratteristiche del loro incontro. Oggi avete il pomeriggio libero, potete andare, grazie.-

-Rei sei stato fantastico!- Takao esaltava la prova di Rei da dieci minuti buoni, e Rei ogni volta gli rispondeva che sconfiggere Giulia non era stato così semplice.

-Chi sa cosa combina in questo momento il professor K..-

-Figurati Max, quello è sommerso dalla tecnologica, è nel suo regno.- Takao osservò i giardini della struttura mentre si sedevano ai bordi di un grande fontana in marmo che raffigurava una fenice, un serpente e un cervo. Viali formati da alte siepi rigogliose e curate, stradine di ciottoli e piante colorate, mentre un venticello leggero scompigliava i capelli.

-Che ne dite di uscire stasera?- Propose Max ad un tratto, guardando il cielo che si tingeva di blu.

-Buona idea, andiamo a mangiare!- Daichi saltò giù dal bordo della fontana e si diresse verso il cancello.

-Ma..aspetta Dai..-

-Buonissima idea!- Takao sorrise come un ebete seguendo l'amico.

-Ei..Ta..- Max guardò Rei e i due scoppiarono a ridere.

-Non cambieranno mai-


-Mai.-

*


I suoi occhi azzurro ghiaccio percorsero inespressivi il panorama Caraibico. Luci, musica lontana della moltitudine di locali illuminati da insegne al neon e gente che ballava senza sosta. In sottofondo però, Yuri poteva sentire la musica dell'oceano. L'infrangersi delle onde sulla costa, la sua inesauribile resistenza, la sua forza distruttiva eppure, quella stessa acqua, capace di modellare le rocce, di renderle armoniose, di smussare gli angoli, di renderle lucide, perfette. Quell'acqua così violenta diventa gentile per plasmare quello su cui si posa. La goccia sulla roccia non lascia tracce, eppure essa continua a caderci sopra, in quello stesso punto, ancora, ancora, ancora, imperterrita, inesauribile, inarrestabile, fino a quando anche di quella piccola e insignificante goccia resterà traccia.

L'acqua, un elemento che aveva sempre attratto il russo dalla pelle diafana..Proprio come il fuoco. Acqua, fuoco e il suo elemento era ghiaccio. In tutto in lui era contraddizione. Il ghiaccio. Sottile, eppure così resistente. Il suo poi, di ghiaccio, il ghiaccio di Yuri Ivanov, era impenetrabile, eppure sarebbe bastato un impercettibile sussulto nel punto giusto, per varcare quella lastra più densa dell'oscurità.

Una mano elegante che sembrava fatta del marmo più puro e più bianco scivolò sulla ringhiera nera del balcone, sfiorandone la superficie. A volte doveva rimanere solo, era una sensazione che prepotente si insinuava in lui. A volte doveva semplicemente restare da solo con i suoi pensieri. Boris e Serjei ormai c'erano abituati. Erano abituati ai silenzi del loro capitano, ai cambi di tono, al desiderio di restare solo in alcuni momenti. Perchè c'erano cicatrici sulla pelle di Yuri, invisibili all'occhio umano, che restavano indelebili nell'animo. C'erano ricordi che niente avrebbe potuto cancellare, neanche il riscatto, neanche la vendetta, Già, Yuri era solito vendicarsi, e gli riusciva anche bene. Ma certe cose, semplicemente, non potevano essere dimenticate. Quando hai conosciuto il dolore, la mancanza, la sofferenza, la privazione. Quando li hai sentiti sulla tua pelle, quando la loro morsa ti ha stretto il cuore, non puoi far altro che difenderti, in attesa di attaccare. Ed era questo che aveva reso il ghiaccio di Yuri tanto forte. Spesso le corazze più indistruttibili nascondono gli animi più fragili, ma Yuri non era fragile. Non era debole. Non era vulnerabile. Yuri aveva imparato a difendersi, proprio grazie al dolore, proprio grazie alla cattiveria spietata che aveva incontrato nella sua giovane vita, aveva imparato a rialzarsi sempre. A contare prima di tutto su se stesso, e poi su gli altri. Perchè se gli altri cadono, tu non puoi permetterti di cadere con loro. E questo il lupo d'argento lo sapeva. Quel bellissimo viso etereo aveva subito colpi indescrivibili, quei magnetici occhi azzurri avevano visto cose che altri non potevano neanche tentare di immaginare. Eppure nessuno, mai, neanche una volta, aveva provato pena per lui. Nessuno aveva mai provato compassione per quella creatura. Lui non l'aveva permesso. E di conseguenza neanche pietà, mai neanche un briciolo di pietà. Vorkov, diceva che ai forti non si concede la pietà, per questo a lui non la concedevano. E Yuri Ivanov allora, non conosceva la pietà. E quella sera pensava di essere solo con la sua mente, quella sera pensava che nessuno mai avrebbe osato più cercare di scalfire il suo ghiaccio come pochi anni prima. Ma certe battaglie sono dure a morire. Il russo mosse appena la testa verso la stanza alle sue spalle, quando un movimento d'aria e un quasi inudibile sibilo lo fecero piegare di scatto, evitando qualcosa che si era lanciata su di lui con la velocità di un proiettile. Solo un sottile movimento d'aria avvertì sullo zigomo destro. L'immobilità regnò per qualche istante, il silenzio fece da padrone. Yuri si raddrizzò lentamente e volse lo sguardo verso la stanza. Sulla parete opposta era incastrato un beyblade giallo come il sole, che aveva provocato crepe nel muro e un grosso buco, in cui era rimasto incastonato. Il beyblade ruotava ancora e fumava tanta fu la violenza dell'impatto.

Il russo si avvicinò con cautela, studiando il beyblade che gli aveva quasi sfregiato la faccia.

Apollo, il beyblade di..

Yuri conosceva le minacce, e quella aveva tutta l'aria di esserlo.

  
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