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Autore: xswaghair_    12/08/2013    1 recensioni
Pronta a lavorare, Emma ritorna a Londra e rivive tutto quello che aveva visto qualche anno prima insieme alla sua famiglia. I primi mesi di lavoro non sono dei migliori, è naturale per una giovane giornalista in apprendistato. Fa già parte una redazione e il lavoro si complica: poco tempo per tante cose. Si allontana dalla famiglia, dal fidanzato, dai vecchi amici ma dai libri, ciò che le hanno insegnato a sognare, no. Fra la confusione nei sotterranei londinesi, però, comincia a ricordare. Cosa? ''Ero piccola, una ragazza appena uscita dalle medie mano nella mano con mamma e papà, proprio qui davanti questa parete. Ricordo che la fissavo felice, ma non riesco ad andare oltre...''. Ne sono passati tanti di giorni per riuscire a ricordare. Lì c'era una pubblicità, una volta. ''I miei idoli, i miei cinque ragazzi: i One Direction'' tutte incertezze che svaniscono dopo un ''vai ad intervistare questi due ragazzi, degli altri tre non ne ho notizie. Questi oggi sono ospiti nella...'' erano ospiti da Alan Carr, perché due su cinque? ''Non puoi entrare negli studi. Solo alla fine dello spettacolo...'' ripeteva il capo parlando di coloro che non si dimenticano con il cuore. Ma poi...
Genere: Mistero, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- alla mia lollina,

che quando arriverà sin qui e leggerà questo mini-post sperò sorriderà,

non smetterò di dirti che sono felicissima per te,

per il giorno in cui li hai visti,

per avermi raccontato tutto,

le tue paure,

le tue lacrime,

la tua gioia nel vederli,

tutto,

e spero che capiterà ancora e ancora e magari ci ritroveremo insieme,

sì, insieme sotto quel palco a cantare con loro,

grazie, Chiara.



MEMORIES
Fourty-sixth chapter.


Tutti i pianti che avevo trattenuto durante la morte di Roberto vennero fuori solo dopo.

Avevo passato tutta l’estate a deprimermi, a pensare come sarebbe stato per sua madre non avere più un figlio.

E’ soprannaturale vedere un figlio morire prima dei genitori, diceva sempre un mio insegnante.

Ormai erano passati parecchi mesi, erano gli inizi di dicembre, e dovevo prepararmi mentalmente che sarei stata via da Londra per più di due settimane.

Avevamo uno stage a Parigi con il college e la notte prima della partenza non riuscivo a dormire: pensavo ad un’estate sprecata ed ad un inizio del secondo anno di università ancora più disastroso del primo.

Speravo che per lo meno qualcosa si mostrasse un successo, quello stage.

Avevo deciso di prendere una camera da condividere con una sola mia compagna, si chiamava Asia.

Non sapeva tante cose sul mio rapporto con Zayn, non era una tipa assai curiosa, anzi... preferiva strasene distesa sul materasso a contemplare il tetto.

Questo mi facilitò la partenza.

Quando arrivai all’aeroporto una serie di ricordi mi ritornarono in mente. Ricordavo la dormita di Mart e il suo brusco risveglio a causa di una stupida hostess e la mia odiosa voce, ciò mi fece ridere e distrarmi dalla gente che teneva lo sguardo fisso su di me, poi c’era Asia che cercava di parlarmi in modo da far trasparire tutto quanto.

Forse anche lei odiava avere dei riflettori addosso solo perché stavamo una accanto all’altra mentre ci avviavamo lungo il corridoio che ci avrebbe portate all’entrata dell’aereo diretto a Parigi.

Con lei non avevo mai avuto quel gran rapporto che c’era fra me e Mart, era solo una compagna, non ero pronta a chiamarla amica, anche perché con lei non avevo condiviso granché.


Per arrivare a Parigi ci volle un’ora scarsa.

Atterramo ad Orly con la massima puntualità ed insieme ad altre universitarie ci avviammo verso la fermata dei taxi per andare alla zona centrale, Operà-Montmartre.

Lo scopo dello stage era quello di cimentarsi bene nella lingua francese e fortunatamente riuscivo a parlarlo piuttosto bene, eccetto quelle volte in cui la mia mente diventava un arido luogo con tanto di palla di fieno rotolante.

« Benvenue, chéries! » disse una signora sulla mezza età seduta dietro il bancone della hall dell’hotel in cui alloggiavamo.

« Claire, venez ici! Ces filles sont ici avec le collège, aiderez leus avec les bagages! » diceva sempre la stessa e poi rispose la presunta Claire.

« Un minute e je serai là! »


Erano passati i primi giorni da paragina, ma non era molto divertente essere richiamata più volte e continuare a girare musei contemplando tutti i quadri ed etichette sottostanti.

« Muoviti, non puoi fermarti ad ogni loro cartellone pubblicitario, tanto verranno tra pochi giorni, e poi non hai detto che hai rotto con lui? »

Sì, mi ero bloccata con lo sguardo fisso su un panno di carta con i visi di tutti e cinque i ragazzi, di nuovo, anche se non a Londra.

E no, non pensavo di aver rotto con Zayn, ero ancora convinta che le nostre erano state liti, non dimenticavo quello ‘stronza’ e tutte le parole che mi rivolse in mala fede, ma era arrabbiato, e se contavo tutte le volte che avevo pensato male di lui allora potevano sul serio rinchiudermi a vita in carcere mentre lui stava fuori vivo e vegeto.

« Asia, avrò distrutto l’inizio di una relazione, ma non per sempre, sono in tempo, no? »

« Non starai pensando mica... »

« Che la stessa identica frase è stata pronunciata chissà quante volte quando la persona a cui è riferita vorrebbe fare una pazzia? Sì, hai ragione. » sorrisi continuando a tenere lo sguardo fisso sullo stesso punto.

Poi continuai: « Mancano sei giorni, posso farcela! E’ uno stadium tour, devono pur esserci dei posti rimasti! ».

« Ci sarà tutta la Francia! Che vuoi che ti dica? Provaci, cercali! »

« Vuoi dirmi con ‘cercali’ che verrai anche tu? »

« Sì, quindi cerca di trovarne due! » mi fece l’occhiolino, poi disse: « Non ti posso fare andare sola, e poi anche io voglio godermi un concerto! ».


Non trovai alcun biglietto.

Tutti i posti erano esauriti e purché tentai fino all’ultimo giorno dovevamo solo provare a fare una cosa.

« Che hai detto? Non senti che quella là grida tutto il tempo? »

« Abbassati, fatti piccola piccola! » urlai.

Eravamo dentro la folla nella speranza di poter entrare nello stadio.

« Non ce la faremo! E’ impossibile coi tizi, laggiù! »

« No, abbassati e appena entrano queste ragazze entriamo anche noi, okay? »

Sembravamo due tartarughe e la gente non faceva altro che pestarci le mani o inciampare sopra di noi.

« Dài! » sussurrai con l’incertezza di essere stata sentita o meno.

Sì, ero stata sentita.

Lei era entrata.

Feci un respiro profondo e nascosta fra le gambe di chi spingeva e chi stava entrando varcai anche io il cancello.

Ero ancora abbassata nel tentativo di rialzarmi che mi resi conto che c’ero riuscita e appena mi misi in piedi corsi verso Asia, che si trovava un tantino più lontana, per abbracciarla.

« Pronta? »

Lei mi fece cenno di sì.

« Corri, okay? Non fermarti! Ci vediamo appena siamo a quella entrata! » gridai indicando la porta numero sei.


Correvamo più velocemente possibile, con la speranza di non perderci di vista, ma c’era troppa gente e la porta era piuttosto lontana.

Quando entrammo nello stadio ci mettemmo nel prato, per non essere né troppo vicine, né troppo lontane.

Avevamo, come le altre, delle fasce in testa con scritto ‘One Direction’ e appena ci fermammo sul prato cominciammo a scrivere sulle braccia i loro nomi con dei pennarelli scuri.

Non c’erano mille ragazze a piangere, gridare, ridere, alzare le mani e cantare.

Ce n’erano settantamila.

Avevo poggiato lo zaino per terra e non avevo il coraggio di sedermi per terra.

Volevo stare alzata come tutte le altre, con la pancia che sembrava essere infestata da volatili e una voglia immensa di gridare anche io con le lacrime agli occhi e far sapere a tutti che c’ero riuscita.

Non importava più se avevo avuto una storia con Zayn, no.

Mi importava che io ero lì a sostenerli, dopo otto anni dall’inizio carriera.


« And now? What do we sing? » era Niall, poi Lou seguì abbracciandolo.

« Uhm... maybe, we could sing Little Things, ye? »

« Ohoh, Zayn, is your turn! »

« So? C’mon, don’t listen to Haz! Paris? Are you here? »

« Zayn, the song! » gridò Liam facendo capire che era il momento di iniziare.

Your hand fits in mine like it’s made just for me, la sua voce rimbombava dentro la mia testa.

Il suo accento era adorabile, non potevo resistere.

La chitarra in sottofondo e Niall che non smetteva di agitarsi con Josh il batterista.

Tutti gli altri erano calmi.

But I bear this in mind, it was meant to be.

And I’m joining up the dots, e lì mi sentii cadere, with the freckles on your cheeks,

and it all makes sense to me.

Sentivo il suo sguardo di sopra nonostante fossimo lontani, sentivo la sua voce come se fosse accanto a me a sussurrarmi che non dovevo coprire le lentiggini che si trovavano un po’ sul naso e sulle guance.

Poi c’era Liam, toccava a lui.

I know you’re never loved the crinckels by your eyes when you smile, e notai tutte le ragazze che avevano i lineamenti intorno agli occhi a forza di piangere e cantare.

You've never loved your stomach or your thighs,

the dimples in your back at the bottom of your spine, prese fiato, but I'll love them end lessly.

Cos’importavano le nostre cosce in quel momento? La nostra pancia? C’erano loro.

Loro che erano più importante di tutto il resto.

Finito il ritornello c’era Louis, lui e la tazza di tè.

You can't go to bed without a cup of tea,

and maybe that's the reason that you talk in your sleep, chi non parlava nel sonno? Chi non riesce a sfogarsi quando è sveglio e lo fa quando dorme, quando neanche ci si rende conto? Tutti quei segreti che il cuscino assorbe sempre... and all those conversations are the secrets that I keep,

though it makes no sense to me.

Arrivò Harry con il suo assolo.

I know you've never loved the sound of your voice on tape, chi? Io? La mia sembrava tanto stridula, you never want to know how much you weigh, you still have to squeeze into your jeans, e qui tutte le ragazze scoppiarono a piangere.

Perché essere grasse è un problema? Perché la gente deve sempre criticare e criticare?

But you're perfect to me...

Di nuovo il ritornello e poi Niall con la chitarra e la sua voce che sembrava essere sommersa da quelle delle directioners.

You'll never love yourself half as much as I love you, no, appunto, non ci riuscivo, sapevo che c’era qualcun’altro che poteva amarmi più di quanto io potessi amare me stessa, era questo che mi piaceva, che non mi faceva venire i brividi.

You'll never treat yourself right darlin' but I want you to, e come sempre si bloccò qui, e poi con altri passi di chitarra accompagnò l’ultima parte, if I let you know I'm here for you, maybe you'll love yourself like I love you, oh, e speravo che quel ‘oh’ non finisse mai. Mi sentii piena dentro, ed un caldo immenso che mi riscaldò il cuore.

Niall c’era sempre stato.

Anche Harry, Louis, Liam e Zayn.

Ero io che me n’ero andata.

Mancava l’ultimo assolo di Harry, i suoi ricci si muovevano contro vento e le su lunghe gambe non smettevano di camminare lungo il prolungamento del palco per toccare le mani alle fans.

I've just let these little things slip out of my mouth, sorrise e la telecamera fece vedere il suo viso puntellato da due fossette, ‘cause It's you, oh It's you, It's you they add up to, and I'm in love with you and all these little things.

Poi cominciarono tutti insieme per concludere la canzone con il ritornello.

Le loro voci avevano raggiunto l’armonia degli anni precedenti, quella che iniziò con Torn e non se ne andò mai.

Perché loro non sarebbero mai scomparsi, mai, se non fosse stato per l’ultima directoner rimasta in vita, senza ricordi, senza nulla.

Loro sarebbero vissuti per sempre. In mezzo a quei poster strappati, ai dischi rotti, alle foto vecchie, ai ricordi frantumati, alle lacrime prosciugate, alle grida ammutolite.

Sarete il mio più bel ricordo, sussurrai e poggiai la mano sul petto preparandomi a cantare l’ultima parte, come se fossi allo studio di registrazione seduta con la schiena diritta e le labbra puntate su un microfono per intonare le ultime parole: i won't let these little things slip out of my mouth but if it's true, It's you, It's you, they add up to, I'm in love with you and all your little things.


Adesso potevo scrivere una bella V a ‘going to oned’s concert’.

Ma no, non lo feci.

Ci saranno altre volte, lo prometto, pensai.

E quella promessa la mantenni con il ricordo dei ragazzi che si abbracciarono dopo Little Things.

Con il ricordo dei ragazzi per cui avrei dato la vita.

Con il ricordo ci cinque sconosciuti seduti su degli scalini a rispondere alle ‘ammiratrici’ che poi divennero ‘fans’ ed infine ‘directioners’.

Con il ricordo delle loro lacrime riprese dalle videocamere e fatte vedere a tutto lo stadio mentre se le asciugavano grazie a dei pannelli.

Con il ricordo che questa volta non me ne sarei più andata, anche se accanto a me non c’era Zayn.

Anche se quella sera non avevo intenzione di passare dai backstage e riparare tutte le fratture, no.

Avrei rovinato tutto, e avevo rovinato abbastanza.

Quella sera era finita, così, al meglio.

Non ci sarebbe voluto altro, se non un abbraccio di Asia che mi disse: « Sono felice che tu hai finalmente realizzato il tuo sogno! ».

Vero, ho realizzato il mio sogno.

SONO IN ANTICIPO DI UNA NOTTE, A M A T E M I! lol
CHE VE NE PARE? ANDIAMO AL DUNQUE, LA STORIA E' FINITA, MI SECCO', NON NE VOGLIO SAPERE PIU' NULLA. OKAY? OKAY.
RINGRAZIO ANCORA UNA VOLTA CHIARA PER L'ISPIRAZIONE CHE MI HA DATO, GRACIAS BELLAAA!
POI... BEH, IL FATTO DEL 'VIAGGIO' ERA ISPIRATO AL CONSIGLIO DI MITCHIE, QUINDI GRAZIE ANCHE A TE, MA CHERIE!
ED INFINEEE... LA STORIA NON E' FINITA, SCHERZAVO!
DOBBIAMO ARRIVARE A C I N Q U A N T A CAPITOLI, MIEI CARI, E QUINDI NE MANCANO SOLO QUATTRO BELLI TONDI TONDI E PIENI PIENI, EH?
CONTENTI CHE NON E' FINITA?
DITEMI DI TUTTO, COME VI E' SEMBRATO? E' STATO UN CAPITOLO UN PO' SOFT, NON TROPPO DEPRESSO, NE' TROPPO ALLEGRO, CI VOLEVA, NO?
DOPOTUTTO NEI PROSSIMI QUATTRO ARRIVA LA BATOSTA(?) BELLA GROSSA... E SINCERAMENTE MI MANCA SOLO IL MINI RIASSUNTINO DI UN CAPITOLO PER CONCLUDERE TUTTI I MIEI FLASH MENTALI!
AU REVOIR!

IN QUANTO A VOI, SCUSATE SE ANCORA NON SONO PASSATA NELLE VOSTRE FF,  NE HO UN BOTTO DA RECENSIRE E MOLTE VOLTE LEGGO MA NON LO FACCIO! STASERA MI METTO D'IMPEGNO ANCHE SU QUESTO!!
FATEMI SAPERE COME VI SEMBRA, PER FAVORE! 
GRAZIE NUOVAMENTE A CHIUNQUE LEGGESSE QUESTA FF E A TUTTI COLORO CHE LA METTONO FRA LE RICORDATE/SEGUITE/PREFERITE ED A mitchie Justice CHE CONTINUA A LEGGERE QUESTA STORIA E LA RECENSISCE!
SPERO DI AVERLO SCRITTO BENE E COME HO CHIESTO PRECEDENTEMENTE POTRESTE FARMI IL PIACERE DI COMMENTARE E SCRIVERE SE HO FATTO EVENTUALI ERRORI DI BATTITURA, SE VORRESTE SAPERE QUALCHE ANTICIPAZIONE COMPLESSIVA DEI FUTURI CAPITOLI POTETE RINTRACCIARMI QUI FACENDOMI QUALCHE DOMANDA --> http://ask.fm/xzaynsmoustache , NON SONO PRONTA A RISPONDERE A TUTTE QUELLE CHE PROBABILMENTE MI FARETE RIGUARDANTI IL TESTO, PERCHE' SINCERAMENTE NON HO GIA' PRONTI TUTTI GLI ARGOMENTI DA TRATTARE ANCHE NEI PROSSIMI CAPITOLI, TIRO TUTTO FUORI IN MODO SPONTANEO E MOMENTANEO QUINDI ADESSO NON SO COSA POTREI SCRIVERE NEGLI ALTRI CAPITOLI, lol. 
SPERO VI SIA PIACIUTO E VI RINGRAZIO IN ANTICIPO PER AVER LETTO CIO' CHE RIGUARDA DUE MIEI GRANDI SOGNI. GRAZIE, DI NUOVO
  
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