Videogiochi > Sonic
Segui la storia  |       
Autore: f9v5    13/08/2013    1 recensioni
Sonic e co. si ritroveranno, ancora una volta, ad affrontare Eggman; il folle scienziato mira, per l'ennesima volta a conquistare il mondo, ma stavolta può contare sull'aiuto di qualcuno di inaspettato. E possono sempre esserci altri nemici che tramano nell'ombra.
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
E’ un mese e mezzo che non aggiorno… bé, l’altra volta ho impiegato due mesi, quindi è un miglioramento.
Come avete potuto vedere, la situazione dei Titans non è proprio delle migliori, ma non è neanche troppo drastica.
Avrete anche notato che BB e Cyborg sono stati attaccati da Omega, che ha scambiato Cyborg per un robot di Eggman, avrete capito dunque che non lo lascerà andar via solo perché lui glielo chiederà.
Vedrete in questo capitolo come si svolgeranno le cose.
Ringrazio coloro che hanno inserito la storia tra le preferite (Vicarious10 e Phantom13) e tra le seguite (Vicarious10, Queen_of_Dreams, Mixxo98 e Claireroxy).
Spero che il capitolo possa piacervi, alla prossima.
 
 
 
Capovolgimento di situazione, si torna alla base!
(cda: Robin e Stella, spalle contro spalle, sotto un fascio di luce: lui indossa uno smoking nero, lei un lungo abito viola con lo spacco.)
 
 
 
 
Casinò Park - Giorno 2, ore 22:40
 
 
-Cyborg… è un tuo amico?- quella domanda, all’apparenza scherzosa, lanciata da BB, era solo un modo per nascondere la sua inquietudine.
Una situazione inizialmente gestibile e tranquilla si era trasformata in un attimo in una confusa e potenzialmente pericolosa.
Nell’osservare quell’imponente robot rosso e nero uscire minaccioso dal vicolo e fissarli con sguardo vacuo, nessuno dei due ragazzi riuscì a trattenersi dal deglutire piuttosto rumorosamente.
Se le intenzione di quel misterioso automa, apparso dal nulla, erano quelle che credevano, allora avevano tutti i motivi per essere preoccupati.
Il fatto poi che ci fossero dei civili lì intorno non migliorava certo le cose, il rischio di coinvolgere qualcuno era altissimo, anche perché quel robot, a differenza di Sonic, non sembrava curarsi molto del fatto di stare gli occhi di tutti.
Se Sonic, in un primo momento, aveva cercato di non farsi notare, lui non sembrava proprio averne l’intenzione.
Comunque, le persone stavano già cominciando a scappare, evidentemente avevano capito che la situazione sarebbe degenerata entro breve.
-Chi diavolo sei, lavori per Sonic per caso?- chiese Cyborg, cercando di apparire minaccioso e controllato, ma sentiva lui stesso di non essere sembrato molto convincente, seppur non potesse saperlo con certezza, visto la mancanza di espressività di colui a cui aveva posto la domanda.
-Tutti i robot di Eggman devono essere annientati!-
E in un istante il robot attivò i razzi sulla sua schiena e si scagliò ad alta velocità contro il ragazzo di colore, travolgendolo e spingendolo.
Colto alla sprovvista, quest’ultimo non riuscì a reagire prontamente e, in men che non si dica, si ritrovò sbattuto contro un muro, con una potenza tale che, per un attimo, gli sembrò di sentire dolore anche nelle sue parti robotiche.
Riuscì però a riprendersi in tempo per evitare il pugno che l’automa cercò di sferragli, che andò a distruggere il muro. In quegli istanti notò di aver ripreso il suo solito aspetto, il congegno per la trasformazione doveva essere andato distrutto nel precedente impatto.
Il robot fece rientrare la sua mano destra e tirò fuori un cannone mitra e cominciò a sparare contro di lui, che si difese appena in tempo, ergendo le proprie braccia metalliche come uno scudo.
Era consapevole, però, di non poter resistere in eterno, si sentì perciò molto sollevato quando l’automa venne scagliato via dalla carica di un enorme rinoceronte verde, scavando un solco nel suolo.
BB, tornato normale, andò a sincerarsi delle condizioni dell’amico, quest’ultimo, comunque, non presentava alcun danno.
-Ehy, Cyborg, tutto a posto vero?-
-Si, grazie per l’aiuto, non mi ha fatto niente ma, a lungo andare, mi avrebbe potuto danneggiare, anche seriamente.- il ragazzo si rimise in guardia quando sentì i passi dell’automa avvicinarsi.
Non presentava la minima ammaccatura dopo il colpo rifilatogli da BB, chiaro che non fosse un robot qualsiasi.
-Ma si può sapere chi cavolo l’ ha mandata quest’accozzaglia di ferri vecchi?- chiese BB spazientito.
Non che ci volesse un chissà quale genio per capire come stavano le cose: il dottor Eggman gli aveva riferito che Sonic aveva rubato alcuni dei suoi robot, evidentemente doveva essere uno di loro, Sonic, o qualcuno per lui, doveva averlo riprogrammato e mandato contro di loro.
-BB, ascolta, è probabile che quel tizio ammantellato che stavamo seguendo prima fosse proprio Sonic… ci ha attirati in una trappola, voleva che lo seguissimo senza pensare che potesse trattarsi di lui e, quando abbiamo abbassato la guardia, ci ha scagliato contro questo robot. Devi perlustrare la zona e cercarlo, forse è ancora nei paraggi.-
-Cosa, ma amico, sei sicuro di poter tenere testa a questo rottame da solo? Voglio dire, solo un attimo fa ti ha portato a spasso senza tante cerimonie.- gli ricordò il verde, punzecchiandolo sul fatto che, poco prima, non ci aveva fatto esattamente una bella figura.
Cyborg fece per un attimo un’espressione comicamente seccata, per poi tornare serio.
-Lo so, me lo ricordo, ma non mi pare che ci sia molto altro da fare, se c’è anche solo una piccola possibilità di recuperare il Chaos Emerald, allora dobbiamo provarci. Non preoccuparti per me, me la saprò cavare, in un modo o nell’altro.-
Subito il mutaforma prese le sembianze di un pipistrello e cominciò a ispezionare la zona con gli ultrasuoni, lasciando l’amico a vedersela col loro avversario.
Questi non aveva prestato alcuna attenzione al verde mentre si allontanava, chiaro segno che non gli importasse che lui fosse lì o meno, ciò che voleva era distruggere chi gli stava davanti.
-Tutti i robot di Eggman devono essere annientati!- recitata ancora la solita frase di rito, si scagliò un’altra volta contro il ragazzo; stavolta questi, però, fu più rapido e si scansò giusto in tempo, mettendo lo sgambetto al robot, che scivolò per qualche metro prima di fermarsi.
Senza dare all’avversario il tempo di rialzarsi, Cyborg lo afferrò per un piede e lo lanciò contro un muro, col quale finì per schiantarsi.
Conscio che molto probabilmente non sarebbe bastato, Cyborg caricò il cannone al plasma e lanciò una sfera di energia che esplose a contatto con il robot.
Non volendo perdere tempo, il ragazzo si lanciò addosso al nemico, cercando di sollevarlo di peso, incontrando però notevoli difficoltà.
“Cavolo, ma quanto pesa questo bestione?” si chiese, sforzandosi di sollevarlo, ma prima di poterci riuscire ricevette un pugno nelle schiena che lo sbattè al tappeto.
Prima che potesse venir colpito ancora, si girò rapidamente e colpì il robot con un doppio calcio in pieno petto, spingendolo via.
Rialzatosi, caricò di energia il pugno sinistro e si lanciò all’attacco con un affondo dritto in faccia, seguito da un manrovescio.
Ma il robot non sembrò accusare il colpo più di tanto, in quanto gli rifilò una potente testata che lo ributtò a terra; per un attimo, Cyborg pensò di vedere le stelle.
La situazione, doveva proprio ammetterlo, non era delle migliori: quel robot non poteva sentire il dolore fisico, quindi qualunque colpo gli avesse rifilato non lo avrebbe potuto danneggiare fisicamente, addirittura non presentava nessuna ammaccatura, malgrado i colpi presi fino a quel momento, chiaro che il materiale che lo componeva doveva possedere un alto livello di resistenza, per non rimanere minimamente scalfito nonostante tutti i suoi attacchi.
La conclusione era ovvia: con mosse sferrate a caso non avrebbe ricavato un ragno dal buco, doveva cercare un punto debole, in cui fosse particolarmente sensibile e colpirlo lì, sperando che l’impatto fosse abbastanza forte da distruggerlo, o almeno disattivarlo temporaneamente.
Cyborg si pigiò la parte metallica del cranio e il suo occhio rosso cominciò a scannerizzare la figura dinanzi a lui, per cercare il tanto sperato punto debole.
Il ragazzo soffocò un’imprecazione quando ricevette il messaggio che l’operazione avrebbe richiesto parecchio tempo.
L’unica cosa che poteva fare era tenere duro fino al completamento della scansione.
I due contendenti caricarono i rispettivi cannoni e fecero fuoco all’unisono, le due sfere di energia si scontrarono creando un botto, la cui onda d’urto costrinse il ragazzo ad ancorarsi bene al terreno per non essere spazzato via.
Per il robot poteva essere paragonata ad un venticello estivo, che tanto non avrebbe potuto sentire.
Questa volta decise di cambiare modalità d’attacco: ritirò il braccio sinistro e al posto di esso spuntò una trivella.
Si scagliò addosso al ragazzo e mirò dritto al centro della testa.
Cyborg ringraziò il cielo di essere stato abbastanza rapido da afferrare il braccio del robot con le mani, bloccando la trivella quando questa era a pochi centimetri dal suo capo.
Adesso erano bloccati in una situazione di stallo: se avesse perso anche solo per un istante la presa, si sarebbe ritrovato senza scampo, ma non poteva neanche tentare di spingerlo via, avrebbe potuto riusare il cannone sul braccio destro e, in quei pochi istanti, non sarebbe stato in grado di difendersi.
Riflettendoci meglio, si poteva dire che solo per lui fosse una situazione di stallo.
-Tutti i robot di Eggman devono essere annientati!-
-Oh, ma insomma, perché continui a ripetere la stessa frase? Chi diavolo sei veramente e perché mi hai attaccato?-
Il robot emise uno strano verso, come se stesse valutando la situazione e se dovesse rispondergli o meno.
Cyborg pregava silenziosamente che lo facesse, avrebbe guadagnato tempo nel trovare il suo punto debole e non avrebbe smosso la situazione in cui si trovavano.
Con uno stridio acuto, il robot decise di accontentare le sue richieste.
-Il mio nome è E-123 Omega, ultimo robot della serie E. Dopo la mia creazione, il dottor Eggman mi ha rinchiuso senza minima esitazione in un magazzino, come se non fossi mai esistito. Deve pagare per quello che mi ha fatto. TUTTI I ROBOT DI EGGMAN DEVONO ESSERE ANNIENTATI!-
Sentendo quelle parole, Cyborg si sentì più confuso di prima.
Quello non sembrava affatto un robot normale, anzi, da come parlava sembrava quasi una persona i cui sentimenti erano stati feriti.
Ma si disse mentalmente che era impossibile, le macchine non erano esseri viventi, non potevano provare emozioni.
Per lui non era lo stesso discorso, lui era un essere umano che, a seguito di un incidente, era stato costretto a robotizzare metà del suo corpo per sopravvivere, ma quello, invece, era un automa in tutto e per tutto, non poteva essere vero.
E poi che significava che Eggman l’aveva rinchiuso senza ritegno in un magazzino? Davanti a loro si era sempre mostrato gentile e accomodante.
Eppure, i suoi dubbi andarono a mischiarsi a quelli precedenti; si ricordò di quando, la mattina del giorno prima, aveva affrontato Knuckles nelle fogne, l’echidna gli aveva detto che qualcuno gli aveva mentito per far si che i Titans andassero contro Sonic e il suo gruppo.
Possibile che fosse vero? E che fosse proprio Eggman colui che li aveva ingannati?
Cyborg dovette mettere da parte tutti i suoi pensieri quando sentì un bip a intermittenza nella sua testa.
“La scansione è finita, meno male, non credo avrei resistito ancora per molto. Dunque, secondo i dati, il suo punto più vulnerabile è… in mezzo agli occhi!”
Continuando a tenere stretto il bracci del robot, Cyborg si lasciò cadere all’indietro; durate la caduta, poggiò le gambe su quello che avrebbe dovuto essere lo stomaco del suo avversario e, servendosi dello slancio, lo spinse all’indietro.
Agì rapidamente, sapeva di avere poche possibilità se avesse mancato il bersaglio, caricò nuovamente di energia il pugno sinistro, ora crepitante di scariche elettriche e corse a tutta velocità verso il robot.
Omega, rialzatosi, cercò di colpirlo con un montante sinistro, ma Cyborg riuscì, all’ultimo secondo, a schivare il colpo.
E in un istante colpì, il pugno colpì esattamente al centro la faccia del robot, in mezzo agli occhi, scatenando un’esplosione di scintille; Omega si ritrovò scagliato nuovamente contro un muro, Cyborg in un primo momento temette che si sarebbe nuovamente ripreso e tornato alla carica.
Era immobile, non si moveva più, forse c’era riuscito.
Avvenne in un attimo.
Gli occhi rossi di Omega risplendettero di una luce accecante per qualche secondo… poi si spensero, il robot cadde al suolo, disattivato.
In un primo momento non ci credette neanche lui, poi scoppiò l’esultanza.
-BOOYAH, ma chi sono? Ma è ovvio, io sono un grande, non c’è storia contro di me, il grande Cyborg non lo batti tanto facilmente, SI’!-
Subito dopo, il ragazzo decise di darsi un po’ di contegno e mettersi alla ricerca dei suoi amici per assicurarsi che stessero bene e, magari, se avessero potuto dargli qualche buona notizia.
 
 
-Maledizione, Omega è stato sconfitto!- sbottò acida Rouge, dalla cima del palazzo dal quale aveva assistito allo scontro.
Alla fine quel robot si era rivelato tutto fumo e niente arrosto, perché cavolo gli aveva proposto di fare squadra?
-Bah, sarà meglio andarsene prima che la situazione degeneri.- neanche il tempo di dirlo, che la ragazza pipistrello si ritrovò davanti un muro fatto di energia nera.
Non capendo come diavolo avesse fatto ad apparire così improvvisamente, si mise rapidamente in guardia; era ovvio che fosse opera di qualcuno, il problema era dove fosse questo qualcuno.
Preferendo però battere in ritirata, Rouge partì in quarta verso il cornicione del palazzo e gettarsi di sotto.
La sua intenzione era spiccare il volo dopo pochi metri, ma neanche il tempo di rendersene conto che finì all’interno di una rete fatta del medesimo materiale del muro che le aveva precedentemente ostruito il cammino.
-Come avevo previsto.- commentò, lievemente soddisfatta, una voce che si rivelò appartenere a Corvina.
Percependo la sua aura, la maga era riuscita a trovare il luogo in cui la ladra si trovava e, facendo rapidamente delle supposizione, aveva avuto la trovata che le aveva permesso di metterla nel sacco.
La mobiana fissò la ragazza di fronte a lei con astio, cercando di nascondere alla bell’è meglio, per quanto potesse muoversi in quella stretta rete, il Chaos Emerald bianco.
-E’ inutile che ci provi, tanto ho percepito la sua energia, nasconderlo non ti cambierebbe nulla.-
Dopo quell’avvertimento, la ragazza decise di tornare a terra e di cercare i suoi compagni, senza dimenticare di portarsi dietro la sua prigioniera.
 
 
 
In un’altra zona di Casinò Park, lontana da dove si era svolto il combattimento, intanto, una persona volò fuori dalla finestra di un bar, le urla che provenivano dall’interno di esso cessarono.
Qualche secondo dopo, ne uscirono le figure di Robin e Stella, il primo a dir poco seccato, la seconda molto divertita.
-Chi se l’immaginava che sarebbe stato così divertente, YUPPIE! Cavoli Robin, gliele hai suonate di brutto.- esultò allegramente lei.
-Per favore non ricordarmelo, se ripenso a quello che ha osato farti quel bastardo mi viene una rabbia.-
Infatti, all’interno di quel bar, l’accoglienza per i due non era stata delle migliori.
Neanche il tempo di chiedere informazioni che i due fidanzati ebbero modo di capire che lì dentro, di informazioni, non ne avrebbero trovate.
Addirittura tutti li fissavano con aria ostile, a lui, lo sguardo che avevano riservato a Stella era un altro: avrete che se la spogliavano con gli occhi.
La cosa aveva innervosito non il ragazzo in calzamaglia, in quel momento, però, senza calzamaglia, poi, quando uno di quei miserabili osò toccare il sedere alla sua ragazza non ci pensò due volte a rifilargli un cazzotto e gettarglisi addosso per cambiargli i connotati.
In breve scoppiò una delle più classiche risse da bar, aggiungendoci il fatto che Stella non si era trattenuta dall’usare la sua forza al completo c’era da sorprendersi che il locale non fosse crollato.
-Ehilà, ragazzi, come vanno le cose?- lì salutò BB, che li raggiunse sotto forma di pipistrello per poi riprendere le sue verdi sembianze.
-Le risse da bar sono uno spasso!- esclamò allegramente la rossa.
-Un disastro: siamo entrati lì dentro per chiedere se qualcuno sapesse qualcosa e, per tutta risposta, ci sono venuti addosso… non rimpiango di averli bastonati a dovere. Tu che puoi dirci?-
Il verde a quella domanda cominciò a grattarsi imbarazzato la testa.
-In verità, non è andata molto bene neanche a me. Mentre perlustravamo la zona abbiamo trovato il Chaos Emerald: era il premio di una bancarella. Il fatto è che una figura incappucciata ci ha preceduti e l’ha vinto. Io e Cyborg l’abbiamo seguita, ma dopo che è entrata in un vicolo abbiamo perso le sue tracce e, tanto per aggiungere carne al fuoco, è apparso dal nulla un robot che sembrava avercela con Cyborg, allora lui mi ha detto di continuare la ricerca mentre lui è rimasto lì a combatterlo.-
-E posso anche garantirvi che l’ho stracciato alla grande.- annunciò un festante Cyborg ripresentatosi in quel momento davanti al gruppo con le sue solite sembianze robotiche, ormai non ci badava più al fatto che qualcuno potesse averlo visto.
-Cyborg, mi par di vedere che è tutto a posto, niente di rotto vero?- gli chiese Robin, cercando di apparire distaccato, ma tanto sapevano che era felice che l’amico fosse ancora intero.
-A proposito, Corvina che fine ha fatto? Non ditemi che in una sala giochi a ubriacarsi e giocare d’azzardo, perché se fosse così devo assolutamente scattarle una foto.-
Subito dopo quella battuta, il verde ricevette uno scappellotto in testa dalla stessa maga sulla quale aveva appena ironizzato, sbucata alle sue spalle con la sua solita flemma.
-Una cosa del genere è talmente improbabile che non potrebbe avvenire neanche nei tuoi sogni.- ci tenne a precisare.
In quel momento, la ragazza aliena notò Rouge rinchiusa nella rete magica che la viola si era portata dietro.
-Ehy, quella chi è?- chiese, mentre la donna pipistrello continuava a dimenarsi per cercare di liberarsi, inutilmente.
-Colei che ha beffato BB e Cyborg. Il Chaos Emerald lo ha lei! Può darsi che sia un’alleata di Sonic, suggerirei di portarla alla base e interrogarla, potrebbe rivelarci qualcosa di importante.-
-Corvina ha ragione, questo fatto potrebbe capovolgere la situazione a nostro vantaggio, dobbiamo cercare di approfittarne il più possibile. Forza ragazzi, si torna a Jump City!-
E così, con un nemico catturato e un Chaos Emerald in mano, i cinque eroi lasciarono quel luogo peccaminoso meglio noto come Casinò Park per ritornare a casa.
La battaglia era ancora lunga, c’erano ancora dei Chaos Emerald da trovare, ma non avrebbero fallito nella loro missione.
 
 
Jump City - Giorno 3, ore 00:00
 
 
In un vicolo, ben nascosti da occhi indiscreti, stavano Sonic e Knuckles.
Visto che per quel giorno non avevano ricevuto segnalazioni di Chaos Emerald, i tre del Team Sonic avevano deciso di approfittarne per andare nelle fogne della città e cercare il Master Emerald che Knuckles era stato costretto a gettare e, visto che c’erano, provare a cercare anche il Chaos Emerald che era stato segnalato in quella città, ma che, misteriosamente, aveva smesso di segnalare la sua presenza.
-Allora, Knuckster, trovato niente?-
-Tanto per cominciare, piantala di chiamarmi in quel modo, comunque no, non ho trovato un accidente… ed è tutta colpa tua!-
Sonic, per tutta risposta, fece un’espressione falsamente colpevole.
-Oh, come mi dispiace, mi dispiace di averti detto di gettare il Master Emerald in un canale di scolo per affrontare un avversario che, altrimenti non avresti mai battuto.-
-Ma taci, idiota, guarda che non mi faccio problemi a suonartele qui. A proposito, dov’è Tails?-
A quella domanda, Sonic si limitò ad un’alzata di spalla.
-Sarà ancora la sotto a perlustrare… e comunque, non vedo perché preoccuparsi, Tails sa badare a se stesso, non è uno sprovveduto.-
A quel punto, i due decisero di tornare giù, presero il primo tombino che gli capitò a tiro e pregarono di ottenere dei risultati quella volta.
Poi avrebbero anche pensato a farsi una doccia, ammesso che Sonic non protestasse troppo.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Sonic / Vai alla pagina dell'autore: f9v5