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Autore: Lisikki_666    13/08/2013    2 recensioni
Bastiano è un ragazzo strano. Non sa da dove viene, non sa il suo vero nome, non sa chi è. Sa solo che è stato salvato da morte certa da un circo alquanto singolare. Passerà molti guai, si perderà in terre sconosciute, scoprirà il piacere della vita carnale ed infine...
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Un ragazzo. Correva nella foresta. Aveva circa vent'anni. Era notte. Stava scappando? Da cosa? Forse non lo sapeva nemmeno lui...
Sembrava confuso. Non sapeva dove stava correndo, correva e basta.
Passano diversi minuti... era stanco. Si fermò: riprese fiato.
All'orizzonte c'erano delle luci. Il ragazzo era curioso.
Sentì un rumore alle sue spalle. Ricominciò a correre verso le luci. Era vicino. Era molto vicino.
Ma siamo in una foresta. Il terreno è decisamente sconnesso. Il ragazzo non era abituato.
Cadde. Perse conoscenza...
-Ehi, junge! Dai! Sveglia!-
Qualcuno schiaffeggiò la guancia del ragazzo, il quale si alzò piano piano. Poggiò la mano sulla tempia dolorante.
-Devi aver preso una bella botta! Fortuna che t'ho trovato io, o avresti passato il resto della notte in bocca a qualche lupo!-
Il ragazzo lo guardò confuso: era un uomo sui trent'anni, capelli lunghi, scuri, raccolti dietro la schiena, ed uno strano sorriso divertito.
Gli tese la mano.
-Non è molto salutare correre di notte vestito in modo così leggero... Da dove vieni? Hai una ragazza? Se vuoi te ne faccio conoscere qualcuna... conosco un bel posticino...-
L'uomo aveva un accento strano: si capiva poco di quel che diceva. Il ragazzo non sapeva cosa rispondere.
-Io...-
-Io mi chiamo Erwin! Piacere di conoscerti! E tu sei....?-
-Io... non lo so.... Io.... Ahia-
Gli doleva ancora la testa. L'uomo, Erwin, cominciò a camminare verso un capannone illuminato, vicino ad un treno. Gli fece cenno di seguirlo. Il ragazzo guardava tutto con meraviglia: non aveva mai visto qualcosa di così grande. Erwin entrò nel capannone, ed uscì con un altro uomo, più anziano di lui.
-Chi è questo gracilino, Erwin? Perché me l'hai portato?-
-Beh.... visto che c'è tanto lavoro da fare, e Pavel non può fare tutto... ho pensato ti prenderlo per farlo sgobbare un po'...-
Evidentemente, si era già affezionato al ragazzo.
Mh... come si chiama lo scricciolo?-
-Emh... Bastiano-
Bastiano... non era male.
Siccome non ricordava di avere un nome, il ragazzo decise di "adottarlo".
-Bene... due braccia in più non fanno mai male... ma non avrai più di vitto e alloggio. -Si avvicina a Bastiano -quindi non provare minimamente a chiedere di darti del denaro. Sono stato chiaro?-
-Sì, signore.-
-Perfetto- Batte la mano sulla sua spalla -Benvenuto a Dreamland! Il circo professionistico più bello di tutta Europa!-
-Vuoi dire il più scadente...- Una donna uscì da un vagone del treno. Indossava un vestito corto, nero, come i suoi capelli. Somigliava molto a quelle dive del cinema anni '50... ma Bastiano non poteva conoscerle.
-Cara... ho trovato un assistente a Pavel! E non è ancora stato reclamato, nè dai familiari nè dalla polizia. E' un affare!-
La donna squadrò il ragazzo.
-Bah... è solo un'altra bocca da sfamare-
Rientrò nel vagone. L'uomo si girò verso di lei.
-Ma amore...!-
Si rivolse a Erwin e Bastiano. -Voi due condividerete la camera finchè non troveremo una nuova sistemazione- Entrò anche lui nel vagone.
-Bene, Junge! Vieni, ti faccio vedere la tua nuova dimora!-
Prese il ragazzo e se lo caricò su una spalla. Si spostò 3 o 4 vagoni più avanti, Bastiano era troppo scomodo per contarli. Una volta entrato nell'abitacolo, lo scaricò su un materasso sporco e pieno di buchi.
-Ecco qua! Sembra di stare in una reggia!-
Nel vagone aleggiava uno sgradevole odora di muffa misto a feci di animale, probabilmente derivante dal vagone delle tigri accanto. L'unica fonte d'illuminazione era una vecchia candela. Si sentì qualcuno urlare da lontano -SI PARTE!-. L'urlo si ripetè, avvicinandosi sempre più. Quando provenì dal vagone adiacente, anche Erwin urlò. Il treno cominciò a muoversi.
-Dove stiamo andando?-
-Prossima tappa, Junge! Probabilmente la Svizzera... o l'Austria? Mah... non sono mai stato molto bravo in geografia.-
Erwin spense la candela.
-Buonanotte!-
-...- Bastiano si stese sul materasso. Il treno faceva un gran rumore... probabilmente non sarebbe riuscito a dormire quella notte.
-Ascolta, Bastiano... posso chiamarti così, vero?-
-Si, certo.-
-Beh... tu... da dove vieni veramente?-
-...non lo so. Tutto quel che ricordo, è che stavo correndo in mezzo agli alberi. Niente'altro-
-Però sai parlare bene... Forse hai perso la memoria quando hai battuto la testa-
-Probabile-
Bastiano chiuse gli occhi. Forse, sognando si sarebbe ricordato qualcosa. Forse, si sarebbe ricordato se stesso.
  
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