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Autore: mistressjane    13/08/2013    5 recensioni
Cosa sarebbe successo se Hermione Granger fosse sempre la stessa persona, sempre la stessa Grifondoro, ma se fosse nata 28 anni prima? Esattamente lo stesso anno di Lily, James, Sirius e di Bellatrix Black? Ecco la mia versione dei fatti in questa fanfiction! Alcuni personaggi saranno un po' OOC. Attenzione femmslash!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Hermione Granger, Lily Evans, Sirius Black
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Come al solito grazie a chi ha aggiunto questa storia fra le seguite/favorite. A chi ha recensito va il mio amore incondizionato.

Se avete delle domande sentitevi liberi di chiedere!


Capitolo 8: Sospetti

Il mattino seguente mi svegliai a causa di un dolore alla testa. Avevo dormito male quella notte, continuavo a pensare alla Stamberga Strillante, alla gamba di Bellatrix e al cane…

E se quell’animale che ci aveva attaccato ieri era veramente il Gramo? Se fosse stato un presagio di morte?

No, non era possibile. Primo, penso che il Gramo non esista veramente. Secondo, anche se fosse reale, è solo un presagio, non attaccherebbe le persone… giusto?

“Lily?”

Lily stava saltellando su un piede in giro per il dormitorio mentre cercava un calzino.

“Oh sei sveglia Mione. Stavo per svegliarti io…”

“Lily, secondo te il Gramo esiste?” chiesi mentre mi strofinavo gli occhi.

“Sai cosa penso della Divinazione, è un mucchio di sciocchezze. Insomma, che senso ha stare per ore a fissare una sfera di cristallo per poi… Che hai lì?”

Mentre mi stavo cambiando Lily aveva visto il graffio che andava da sotto il mio occhio destro fino all’angolo della bocca. Non era niente di profondo però si notava.

Pensa in fretta, pensa in fretta…

“Ehm… ieri non riuscivo a dormire e sono andata a fare una passeggiata. Sono scivolata… non è niente di grave”

In sala comune ci unimmo ai ragazzi che stavano per andare a fare colazione.

Remus era molto più pallido del solito, aveva un’aria malaticcia e due grandi occhiaie nere sotto agli occhi.

“Ciao ragazzi” disse Lily.

James fu subito al suo fianco. Ultimamente non la lasciava mai da sola, forse aveva una cotta per lei…

“Cosa hai fatto al braccio Sirius?”

Mi girai verso il ragazzo che era appena sceso dalle scale e vidi che aveva dei graffi alla mano sinistra e delle bende sul braccio.

“Non è niente Lily” rispose James “Ha solo preso una botta mentre ci allenavamo con dei nuovi incantesimi”

“Hermione cosa ti sei fatta alla guancia?” chiese Codaliscia mentre mi trotterellava al fianco.

Sirius mi guardò e i suoi occhi si allargarono con orrore. Per un attimo mi sembrò di aver già visto quello sguardo. Poi il suo viso divenne una maschera, la sua mano si strinse in un pugno e iniziò a tremare.

“Sirius che hai?”

Il ragazzo non rispose e continuò a farsi strada verso la sala grande.

“Cosa ha?” chiese Lily quando Sirius fu lontano.

“Non lo so” rispose James “è così da ieri sera”

“Si è vero” si intromise Codaliscia “Non ha detto una parola da quando siamo tornati dalla Stam… Dall’allenamento”

Trovammo Sirius seduto all’inizio del tavolo dei Grifondoro, mi sedetti di fronte e lo guardai. Gli altri cercavano di coinvolgerlo in conversazioni sul Quiddich, ma il ragazzo continuava a guardare fisso il suo piatto.

A un certo punto i suoi occhi si concentrarono su un punto dietro la mia spalla e il iniziò a ringhiare come un cane. James gli mise una mano sulla spalla per calmarlo.

“Che stai guardando, amico?” James guardò nella sua stessa direzione.

Mi girai in tempo per vedere Bellatrix entrare in Sala Grande. Rispetto a ieri camminava meglio, se qualcuno non sapeva che si era fatta male non si notava che stava leggermente zoppicando. Per un secondo i suoi occhi incrociarono i miei e un’ombra di sorriso apparve sulle sue labbra, poi notò Sirius che la stava fissando e che aveva ripreso a tremare e si girò subito.

La seguii con lo sguardo finché non si sedette al tavolo dei Serpeverde. Vicino a lei c’era Andromeda, vidi Bellatrix sporgersi in avanti a sussurrarle qualcosa e poco dopo la ragazza si alzò e venne verso di noi.

“Ciao!” disse quando ci raggiunse.

“Ciao Dromeda”

Mise una mano sulla spalla di Sirius e il ragazzo si irrigidì.

“Sirius cosa ti è successo al braccio?”

Non rispose alla domanda della cugina e continuò a guardare fisso nel suo piatto vuoto.

“Sirius mi hai sentito?”

Questa volta alzò la testa e la guardò con il fuoco negli occhi.

“Perché non lo chiedi a tua sorella? Perché non le chiedi cosa si è fatta alla gamba?” la sua voce era fredda.

Mi fulminò con lo sguardo, poi si alzò dal tavolo e uscì a grandi passi dalla Sala Grande.

Andromeda ci guardò confusa:

“Ma che ha?”

James fece spallucce e lei ritornò al tavolo dei Serpeverde. La seguii con lo sguardo e notai che Bellatrix stava guardando nella nostra direzione, probabilmente aveva seguito tutta la scena.

I miei compagni ripresero a chiacchierare ma io ero troppo agitata per unirmi alle loro conversazioni.

Perché Sirius mi aveva guardato così freddamente? Perché Bellatrix avrebbe dovuto sapere della ferita di Sirius? E soprattutto, lui come faceva a sapere che le faceva male una gamba?

No, non può aver notato che zoppicava. Se non l’avessi saputo non me ne sarei accorta nemmeno io…

Durante le lezioni non riuscivo a concentrarmi. Continuavo a farmi le stesse domande e la voglia di parlarne con Bellatrix aumentava ogni minuto.

La vedevo, era solo pochi banchi davanti a me. Spesso mi ritrovavo incantata a fissarla, il modo in cui prendeva appunti e la piuma si muoveva fra le sue dita, come si sistemava i ricci.

Fortunatamente storia della magia era l’ultima lezione della giornata. Lily si stava addormentando e io contavo i secondi che mancavano alla fine dell’ora.

Quando il professor Ruf disse che eravamo liberi di andare, quasi tutti gli studenti sbadigliarono prima di raccogliere le proprie cose e andarsene.

“Hermione?”

“Vai pure Lily. Io devo passare prima in biblioteca… ci vediamo in sala comune”

Si allontanò unendosi a James e Sirius che stavano uscendo in quel momento.

Nella classe restavamo solo io e lei.

“Hai notato qualcosa di strano nel comportamento di mio cugino?” mi chiese mentre ci dirigevamo, come al solito, verso il ponte di legno.

“Si… ci sto pensando da tutto il giorno. È da sta mattina che non mi parla ma non so cosa gli ho fatto… non ci siamo visti da ieri mattina!” esclamai.

Bellatrix non aggiunse nulla e decisi di continuare.

“Bella… sono preoccupata” i miei occhi si persero nella splendida visuale che il ponte offriva “Lui sapeva della tua gamba… a proposito, come va?”

“Meglio adesso. Non brucia quasi più”

La sua voce era fredda e mi ricordava la vecchia Bellatrix. Il mio cuore si strinse un poco a quel pensiero.

Mi girai per guardarla in faccia, la sua espressione era illeggibile.

“Bellatrix… c’è qualcosa che non va?” le presi una mano e la costrinsi a guardarmi negli occhi “Sai che puoi dirmi tutto”

Prese un profondo respiro prima di parlare.

“Hai detto che lui sapeva della mia ferita…” annuii esortandola a continuare “E che si rifiuta di parlarti anche se l’ultima volta che vi siete visti, ieri mattina, tutto era normale” annuii ancora non capendo dove voleva arrivare.

“Cosa vuoi dire?”

“Sta mattina aveva un braccio bendato… il sinistro”

“Si, si è fatto male mentre si allenava con alcuni nuovi incantesimi”

Bellatrix si perse di nuovo nei suoi pensieri.

“Bella…”

Scosse la testa e, con mio grande sollievo, le tornò il sorriso.

“Va beh era un’idea stupida. Ascolta Mione, volevo parlarti di una cosa…”

“Ok”

“Ho la vaga impressione che Andromeda sospetti qualcosa”

“Come?”

“Di noi due. È da alcuni giorni che mi fa della domande strane”

Sospirai e decisi che forse quello era il momento adatto per dirle che Dromeda si era confidata con me nelle settimane difficili.

“Bellatrix… ti ricordi le prime settimane di scuola?” lei annuii tristemente.

“C’è qualcosa che devo sapere?”

“Beh, vedi… in quel periodo Andromeda era molto preoccupata per te. Mi parlava del tuo comportamento strano e che uscivi tutte le sere, mi diceva che non parlavi più con nessuno. Sapevo che era vero ed ero preoccupata, anche allora avevo dei sentimenti per te anche se non potevo immaginare che tu li ricambiavi”

Sorrise e le diedi un piccolo bacio sulle labbra.

“Una sera decisi di seguirti fuori dal castello, per vedere dove andavi” alzò un sopracciglio per la sorpresa “Pensavo fossi diretta alla foresta proibita, invece sei andata da Hagrid. Ho aspettato che uscissi e poi sono entrata io. Hagrid non voleva dirmi nulla all’inizio, però alla fine mi ha dato qualche indizio sui tuoi… problemi d’amore. Grazie a lui e a qualche frase di Dromeda ho capito che forse c’era una possibilità che fossi io la nata Babbana di cui ti eri innamorata. Ricordi la fiala di Felix Felicis che ho vinto da Lumacorno?” annuì “La sera che ti ho confessato i miei sentimenti l’avevo bevuta”

Aspettai in silenzio la reazione di Bellatrix.

“Tu hai usato quella pozione per venire a parlare con me?” ebbi paura che fosse arrabbiata “Ma avresti potuto usarla per cose ben più importanti!”

Sorrisi e la abbracciai.

“Tu sei importante per me Bellatrix”

“Ti amo” mi diede un bacio “Comunque stavo pensando che forse potremmo dire ad Andromeda della nostra relazione. Lei sa tenere un segreto”

“Per me va bene. Andiamo?”

“A-adesso?”

“Certo! Quanto vuoi aspettare? Forza, sarà in biblioteca di sicuro”

Le presi una mano ed iniziai a trascinarla in direzione della biblioteca. Come previsto Andromeda era seduta al suo solito tavolo nell’angolo e stava leggendo un libro.

Mi nascosi dietro uno scaffale e diedi una spinta a Bellatrix.

“Ciao Dromeda”

La ragazza alzò la testa e salutò la sorella con un grande sorriso.

“Ciao Bella!”

Andromeda aspettò per quasi un minuto che Bellatrix parlasse e quando capì che non aveva intenzione di farlo iniziò lei.

“Devi dirmi qualcosa in particolare? Non è ancora per la tua sciarpa vero? Ti ho già detto che Narcissa l’ha macchiata per sbaglio con l’inchiostro…”

“Non è per la sciarpa!” la interruppe e si guardò nervosamente dietro le spalle. Io le feci segno di andare avanti.

“Vedi Dromeda… io ho… trovato qualcuno. Qualcuno di speciale”

“Ah! Davvero?” strillò Andromeda “Chi è? Chi è?”

“Shhh! Non urlare”

“Allora? Chi è il fortunato?” chiese non stando più nella pelle.

“Beh… non è proprio un fortunato” spiegò pronunciando nettamente l’ultima o.

“È una fortunata! Lo sapevo Bella! Lo sapevo da un po’ che non mi avresti presentato un maschio!” esclamò sempre più eccitata.

“Per la barba di Merlino Andromeda! Non urlare!”

“Dai Bella non tenermi sulle spine, so che stai temporeggiando” disse abbassando la voce.

“So che di te mi posso fidare e che non lo dirai a nessuno… è ancora una cosa segreta e non è facile…” iniziò Bellatrix torturandosi le mani.

“Bella di il nome!”

“Lei è… ecco…”

A quel punto decisi di togliere Bellatrix dalla sua miseria e uscire allo scoperto.

“Sono io Dromeda”

I suoi occhi si allargarono dalla sorpresa e la sua mascella quasi toccò il pavimento.

“He-Hermione?!”

Mi avvicinai a Bellatrix e presi la sua mano.

“Non lo dirai a nessuno, vero Dromeda?”

La ragazza si affrettò ad annuire.

“Quindi sei tu che fai felice mia sorella… Sono così felice per voi! L’umore di Bella è totalmente cambiato grazie a te Hermione! Wow… devo ammettere che sospettavo qualcosa del genere!” poi si fece seria tutto d’un tratto “è per questo che Sirius è stato così freddo con te questa mattina?”

Bellatrix mi guardò e io feci spallucce.

“No, lui non sa niente. Nessuno sa della nostra relazione” spiegai.

Siamo rimaste con Dromeda ancora per un po’, poi io e Bellatrix siamo andate a fare una passeggiata in riva al lago nero.

“Pensi che Sirius sospetti veramente qualcosa?” le chiesi mentre lanciavo delle pietre nell’acqua cercando di farle rimbalzare.

“Spero di no, siamo sempre state attente. E anche se lo venisse a sapere non lo direbbe ai miei genitori, dopotutto è lui il ribelle e sa cosa si prova. Piuttosto cercherebbe di farti cambiare idea dicendo che ti sto ingannando o cose del genere”

Lanciai un ultimo sasso nel lago e mi avvicinai al punto da dove mi stava guardando.

“Bellatrix” la abbracciai “Promettimi che staremo sempre assieme, dovesse saperlo tutta la scuola”

Si allontanò leggermente da me per permettermi di guardarla negli occhi.

“Sempre Hermione. Ti amo”

“Per sempre”

Angolo autrice:

Ecco qui l’ottavo capitolo! Fatemi sapere cosa ne pensate, e se avete delle domande non esitate a chiedere!
  
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