- Mamma! –
Un biondissimo bambino dagli occhi di ghiaccio correva
con un enorme sorriso sulle labbra in direzione di una donna di una bellezza
molto fine e delicata, quasi eterea, seduta poco distante su una panchina. La
madre si girò verso il bambino sorridendogli a sua volta e gli tese le braccia
permettendogli di salire e sedersi in braccio a lei.
- Mamy! Guarda cosa ti ho preso! -
Così dicendo il bambino porse alla madre un mazzolino
di fiori che aveva appena raccolto da una siepe lì accanto. La donna li accettò
con gratitudine e sorrise un attimo al pensiero delle smorfie che avrebbe fatto
il giardiniere scoprendo che le sue violette preferite erano state strappate
per l’ennesima volta.
- grazie piccolo, sono davvero bellissime! Sai cosa
facciamo appena arrivati a casa? Le mettiamo subito in un vaso vicino al mio
letto così la sera prima di addormentarmi le vedrò e ti sognerò. -
- che bello! Mamy, ma allora le voglio anch’io! Però
non le violette, voglio dei fiori come quelli che ti ha portato l’altro giorno
papà! -
- va bene piccolo, come vuoi tu! -
La donna ricordando il fatto a cui si riferiva il
bambino emise una risata cristallina e il suo sguardo vagò per qualche istante
nel vuoto mentre ripensava a quel giorno.
Lucius era
partito ormai da 3 giorni per una missione dell’Oscuro e la donna era molto in
ansia. Sorridendo tristemente pensò che ormai si stava quasi abituando alla
sensazione di angoscia che le attanagliava lo stomaco ogni qual volta suo
marito doveva partire in missione. Ultimamente accadeva sempre più spesso che
Lucius tornasse a casa e annunciasse che doveva partire e che sarebbe tornato
entro qualche giorno. E tutte le volte che succedeva lei passava quei giorni in
ansia pregando tutte le divinità che conosceva che tornasse presto a casa sano
e salvo.
Quella sera
aveva appena messo a letto il piccolo Draco dandogli un bacio della buonanotte
sulla fronte e rimboccandogli le coperte e si era avviata in soggiorno dove si
era seduta mollemente sul divano a bere una tisana per rilassarsi e poter
dormire tranquilla.
Sorrise tra
sé e sé ripensando al suo Draco. Quel bambino era stato davvero un dono del
cielo ed era sicuramente una delle cose più belle che le fosse mai capitata
nella sua vita. Sia lei che Lucius erano estasiati da quel piccolo birbante giocherellone
che riempiva di luce le loro giornate. Inoltre era impressionante come Draco
somigliasse al padre, da lui aveva preso sia i capelli biondi che i lineamenti
del viso, ma anche alcuni tratti del suo carattere “particolare”. Narcissa lo
adorava e soprattutto quando Lucius partiva per le sue missioni si perdeva a
contemplarlo per ore sconvolta all’idea di essere la madre di quel piccolo
capolavoro. Quando qualcuno veniva a trovarli e il bambino faceva la sua
entrata in salotto, tutti gli ospiti si giravano subito e l’attenzione si
spostava su di lui in un batter d’occhio. Cissy era sempre molto fiera della
bellezza e della compostezza del suo bambino e tutti non facevano altro che lodarne
le virtù e dirle quanto era fortunata e quanto Draco fosse uguale a Lucius, ma
con gli occhi di ghiaccio della madre.
La donna
stava ancora sorridendo, persa nei suoi pensieri, quando sentì un rumore
sospetto e subito balzò in piedi, sfoderando la bacchetta e girandosi verso la
fonte del suono. In un primo istante non realizzò chi le fosse davanti ma dopo
qualche minuto si rese conto di fissare suo marito e allora scoppiò in un
pianto di felicità per il suo ritorno e gli si gettò fra le braccia. Lucius
rispose subito all’abbraccio e la strinse a sé come se non volesse lasciarla
mai più.
Dopo un po’
si staccarono e lei finì di asciugarsi le ultime lacrime.
- Lucius?-
La donna
sussurrò il nome del marito come se avesse paura che potesse scomparire da un
momento all’altro.
- Cissy,
tesoro se ancora più bella di quando ti ho lasciato…non hai idea di quanto mi
sei mancata… -
A quelle
parole nessuno dei due resistette più e finirono attaccati l’una all’altra a
baciarsi con immensa passione. Dopo qualche istante però finirono il fiato e
furono costretti a dividersi. Narcissa abbozzò un sorriso timido verso il
marito e si strinse maggiormente a lui.
- mi sei
mancato da morire anche tu amore -
Poche parole,
che però colpirono a fondo l’animo dell’uomo che con il braccio l’avvicinò di
più a sé e le chiese:
- come sta
Draco? -
- sta bene,
oggi mi ha raccolto delle violette e il giardiniere si è fatto prendere da una
crisi isterica che quasi si licenziava. Dice che è impossibile curare il
giardino se ogni volta che lui pianta qualche fiore, quello viene subito
strappato. Sono riuscita a convincerlo che in fondo è solo un bambino e che non
fa niente di male. Alla fine si è calmato ed è andato a ripiantare le violette.
Adesso Draco dorme nella sua stanza. -
Lucius prese
a ridacchiare sotto i baffi immaginandosi la scena che si era svolta quel
pomeriggio e si sedette sul divano facendo sedere la moglie in braccio la quale
accoccolatasi sul suo petto, gli domandò:
- E tu cosa
mi racconti? Com’è che sei tornato così presto? Mi sembrava che avessi detto che
saresti stato via più a lungo del solito… -
- se non mi
fossi appena saltata in braccio piangendo, direi quasi che ti dispiace che io
sia tornato… -
Rispose
Lucius mentre negli occhi gli passava un lampo di divertimento. Cissy lo guardò
come se avesse appena espresso il desiderio di tingersi i capelli di viola.
- Lucius!
Come puoi anche solo pensare che mi
faccia dispiacere che tu sia tornato?! Non hai idea di come fossi in ansia…non
vedevo l’ora di poterti stringere tra le braccia e baciarti. Questi tre giorni
mi sono sembrati secoli senza di te e … -
Lucius
l’aveva zittita baciandola. Quando si staccarono le disse:
- Cissy
rilassati, stavo scherzando! Comunque sono quasi offeso, possibile che non ti
ricordi che giorno è oggi? -
Narcissa lo
fissò senza capire. *no, proprio non ci siamo* Lucius la guardò sconsolato
scuotendo la testa, poi con un elegante movimento del polso fece un comparire
un mazzo di rose rosse e glielo porse dicendo:
- Buon
anniversario amore -
- Mamy?! Mamy!!
Insomma, ma mi stai ascoltando o no? guarda che non è bello pensare ai fatti
propri mentre qualcuno ti parla…ehi, ma quello è papà! -
Il bambino smise di rimproverare e si slanciò verso il
padre.
Narcissa si riscosse dai suoi pensieri e si voltò in
direzione del marito che ormai era stato raggiunto da Draco e lo stava
stritolando in un mega-abbraccio.
La donna sorrise in preda alla felicità e pensò *se è
un sogno non svegliatemi*.
Dopodiché si alzò dalla panchina su cui era seduta e
si diresse sorridendo verso il marito e il bambino. Una cosa era certa.
Non avrebbe mai dimenticato la felicità di quegli
istanti.
Ciao!
Finalmente ho scritto anche questo capitolo! Francamente dei tre è quello che
mi piace di meno, ma l’idea originale era di scrivere una one-shot e quindi gli
altri capitoli non erano programmati e non esiste un vero e proprio filo
conduttore. Cosa ne pensate?
Dopo aver
parlato del matrimonio mi sembrava d’obbligo un capitolo con Cissy e Lucius
genitori. I due adorano proprio “il loro piccolo Draco” e per lui farebbero di
tutto! Forse un po’ troppo sdolcinati rispetto a come li mostra
p.s.
commentate in tanti!