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Autore: Choking_On_This_Ecstasy    14/08/2013    1 recensioni
Matt scopre un lato di se stesso che non sapeva esistesse. Tutto grazie a un ragazzino che in poco tempo riesce a sconvolgergli la vita. MACKY, ovviamente. Con accenni di Brimmy.
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"Matt cercò di dire qualcosa, ma ogni parola gli moriva in gola ancor prima di poter essere pronunciata. Sentiva le lacrime premere per uscire, si pentì immediatamente di ciò che aveva fatto, era stato uno stupido, non era affatto pronto per una cosa del genere.
-Va tutto bene.- sussurrò Zacky vedendolo in difficoltà. Cercava il suo sguardo ma Matt teneva ancora gli occhi chiusi.
-…Scusa.- biascicò con voce appena udibile.
-Prima mi baci e poi chiedi scusa?- Zacky gli prese il viso tra le mani avvicinandolo di nuovo a se e unendo ancora le loro labbra, ma non ci volle molto prima che Matt si scostasse di nuovo."
Genere: Erotico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Matthew Shadows, Un po' tutti, Zacky Vengeance
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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2. Fag



Intanto Zacky aveva raccattato le sue cose, confuso da quel comportamento singolare, e mandato al diavolo la lezione successiva rinchiudendosi in bagno. Senza neanche curarsi del fatto che poteva non essere solo lì dentro si era seduto a terra lasciandosi scivolare contro le piastrelle del muro alle sue spalle e aveva preso a singhiozzare, piano, quasi in silenzio, ancora scosso dalle sensazioni che aveva provato poco prima. Era stufo di sembrare debole. Stufo di essere la vittima.
Sentì la porta aprirsi e portò immediatamente le mani ad asciugarsi il viso. Si rimise in piedi quando sentì dei passi avvicinarsi e cercò di nascondere gli occhi arrossati.
-Ehi..-
La voce alle sue spalle lo colse di sorpresa. Ma non si voltò.
-Stai bene?-
Chiese ancora quella voce. Ma perchè non andava via? Perchè non si comportava esattamente come tutti gli altri? Avrebbe potuto benissimo ignorarlo, nessuno lo costringeva a preoccuparsi per lui. E allora per quale motivo era ancora lì
Zacky si schiarì la voce, sospirando piano.
-Si. Si sto bene-
Poi si chinò a raccogliere il suo zaino, tenendo rigorosamente lo sguardo basso.
-Sei sicuro di-
-Ho detto che sto bene-
Gli montò un'improvvisa rabbia dentro che lo costrinse ad incrociare lo sguardo del ragazzo davanti a lui.
Azzurro.
E ci annegò in quegli occhi. Ci affogò quasi.
Schiuse le labbra sentendo tutta la rabbia scivolargli via all'improvviso, avrebbe voluto scusarsi ma nessun suono uscì dalle sue labbra. E si sentì incredibilmente stupido.
Così riuscì soltanto a lasciarsi quell'espressione confusa alle spalle mentre velocemente usciva dal bagno.
Forse aveva allontanato l'unica persona che aveva davvero cercato di aiutarlo.
Complimenti, genio.


Ricreazione.
Zacky fù tra i primi ad uscire dall'aula. Aveva bisogno di zuccheri se voleva sopravvivere a quella mattinata che si stava rivelando un vero e proprio inferno. Facendosi largo tra gli studenti che correvano qua e là si avvicinò al distributore di merendine. Infilò le monete e spinse il tasto. Venne colto dalla solita ansia "senonmidailamiamerendinagiurochetispacco" e cominciò a pregare che davvero non si bloccasse lì, a mezz'aria, lasciandolo come un idiota. Ma fù proprio ciò che successe. E davvero cominciò a pensare che qualche entità superiore dovesse avercela con lui.
-Cazzo!- imprecò -Non è possibile!- dede qualche colpo contro il vetro, ma niente -Oh andiamo!- si lamentò.
-Aspetta. Lascia fare a me-
Venne preso leggermente per le spalle e spostato appena per permettere al ragazzo di assestare qualche colpo alla macchinetta e far così atterrare la sua amata merendina nel cassetto sottostante. Il ragazzo la afferrò e la porse a Zacky sorridendo.
-Queste macchine sono un inferno. Ecco tieni- di nuovo quell'azzurro.
-G-Grazie- mormorò il più pccolo afferrandola e rimase interdetto quando lo vide allontanarsi. Preso da un improvviso momento di lucidità decise che non avrebbe perso quell'occasione. Non sta volta.
-Ehi!- lo chiamò, sorprendendosi di quanto fosse risultata squillante la sua voce. E il ragazzo si voltò immediatamente.
-N-Non è che..- Zacky balbettò indicando l'uscita alle sue spalle -Ti va una sigaretta?-
-Certo. Volentieri- sorrise l'altro.
Si incamminarono verso l'uscita.
-Comunque sono Jimmy, piacere-
-Zacky. E..scusa per prima-
-Oh, figurati. Magari sono stato invadente-
-Scherzi?!- rise Zacky -Sei la prima persona che cerca di aiutarmi da quando sono qui-
-Sei nuovo?- chiese Jimmy seguendo i suoi gesti e consumando il primo tiro della sua adorata Marlboro.
-Gia-
-Uhm..e da dove vieni?-
-Newark, New Jersey-
-Vicino New York-
-Più o meno. Si.- sorrise il più piccolo imbarazzato.
-E come mai ti trovi qui?-
Ma prima che Zacky potesse aprire bocca la loro attenzione fù attirata da una voce alle loro spalle.
-Ehi Sullivan, non dirmi che sprechi il tuo tempo con questa checca!- Ray.
-Perchè non te ne vai a rompere da un'altra parte? Hm?- sbuffò Jimmy. Mentre Zacky non fece altro che restarsene immobile, paralizzato.
-Ehi amico cercavo solo di avvertirti di non dargli le spalle- continuò Ray indicando il più piccolo che strinse i pugni fulminandolo con lo sguardo. -Lo dico per il tuo bene.- sghignazzò sotto le risate dei 3 ragazzi alle sue spalle. Si batterono il 5, l'un l'altro, mentre Jimmy rivolgeva a Zacky uno sguardo confuso.
-E io ti consiglio di girare a largo.- E quella voce Jim l'avrebbe riconosciuta ovunque. Si voltò di scatto trovando Brian a pochi metri da lui -Lo dico per il tuo bene.-
-Uuh Haner- rise Ray -Siamo venuti a difendere il nostro amichetto?-
Zacky deglutì davanti a quella scena. Era tutta colpa sua, non poteva frequentare qualcuno senza che questo finisse nei guai. Fece per andarsene. Voleva solo scappare via. Che importa se lo avrebbero seguito.
-Non così in fretta principessa- lo riprese Ray.
In quel momento il suono della campanella attirò la loro attenzione -Dannazione- ringhiò Ray. Poi si rivolse di nuovo al più piccolo -Beh, sarà per la prossima volta- sogghignò allontanandosi.
Calò un improvviso e pesante silenzio, che lo costrinse a voltarsi verso Jimmy e quel tipo..Haner. E si sentì colpevole, ancora. Sentiva di non poter reggere oltre il loro sguardo puntato su di lui e senza dire nulla si allontanò il più velocemente possibile.


Passò qualche giorno da quello strano incontro.
Jimmy non aveva più incontrato Zacky, nonostante lo cercasse tra la folla per i corridoi. E Zacky, dal canto suo, si era ripromesso di evitarlo, spaventato dal fatto che potesse chiedergli perchè ce lo avessero tanto con lui e non poteva certo uscirsene con un "Ehi sono gay. Divertente vero?"
Patetico. Ecco l'aggettivo che più lo rispecchiava.
-Ci stai ancora pensando non è vero?-
Jimmy non rispose, sbuffò soltanto riprendendo a giocherellare con la pizza abbandonata nel suo piatto.
-Davvero non capisco perchè ti importi tanto- continuò Brian scuotendo la testa e sbuffando a sua volta.
-Non lo so, ok? Era-
-Chi?- li interruppe Johnny.
-Un ragazzino- fece Brian lanciandogli una veloce occhiata. Poi si rivolse di nuovo al suo ragazzo -E poi non sai neanche il suo nome-
-Si che sò il suo nome-
-Bene. Sono tutt'orecchie- Brian lo invogliò a parlare con un gesto della mano. Ora tutti gli sguardi erano puntati su di lui, in attesa di una risposta. Si grattò la testa tentando di ricordare -Hm..- aggrottò le sopracciglia -Non me lo ricordo- mormorò poi.
-Ci avrei scommesso- fece allora Johnny guadagnandosi un'occhiataccia da parte dell'amico.
-Vuoi diventare più basso?- lo minacciò.
-Ok ok!- Johnny alzò le mani in segno di resa tornando poi a sgranocchiare delle patatine fritte.
-E piantala di fregarmi le patatine!- Si lamentò Jimmy allontanado il piatto dall'amico che ridacchiò.
-Allora? Questo nome?- riprese Brian.
-Secondo me lo ha immaginato-
Jimmy alzò gli occhi al cielo rifiutandosi di aprire bocca. Restarono in silenzio per un pò. Jimmy che rimuginava su quel maledetto nome dando di tanto in tanto qualche morso alla sua pizza, Brian lo guardava di sottecchi cercando di capire da dove venisse quell'improvviso interesse per uno strano ragazzino, Johnny studiava qualche piano malato per riappropiarsi delle patatine e Matt semplicemente se ne stava sulle sue, osservandoli e pensando se davvero non fossero tutti impazziti. Quasi gli venne un infarto quando sentì Jimmy urlare battendo un pugno sul tavolo.
-Zacky! Era Zacky!-
-Chi? Dove?- sobalzò Johnny.
-Il nome! Era Zacky!-
-Mai sentito- commentò Matt atono.
-Per forza, è nuovo di qui-
-Però che nome strano- cominciò Johnny.
-Deve essere l'abbreviazione di qualcosa- continuò Matt -Sicuramente di un nome ancora più strano- sghignazzarono.
-La smettete voi due?-
-Sei noioso sta sera Sullivan-
-Potremmo smetterla di parlare di questo Zacky?- si intromise Brian.
-Geloso- tossicchiò Johnny.
-Non sono geloso!-
-Oh certo che no-
-Piantala!-
-Di fare cosa?-
-Di sparare stronzate Seward!-
-Ti senti frustrato Haner?-
-Matt, tienimi o giuro che lo ammazzo-
-Ah, fai pure- fece Matt liquidandolo con un gesto della mano e tornando alla sua birra.
-Ehi tu dovresti difendermi!-
-E chi lo dice?- ridacchiò il più grande.
-Armadio-
-Nano-
-Puttana-
-Troia-
-Ehi tutto ok?- fece Brian rivolgendosi al suo ragazzo mentre i due continuavano a lanciarsi insulti molto fantasiosi.
-Si- sospirò Jim -Bri- lo chiamò poi.
-Hm?-
-Ti amo-
Brian sorrise -Anch io piccolo- poi lo baciò. Dolcemente, posandogli un mano sulla guancia per attirarlo a sè e accarezzando lentamente la sua lingua.
-Ecco che ricominciano- sbuffò Johnny alzando gli occhi al cielo.
-Almeno qualcuno di noi non andrà in bianco sta sera-
-Parla per te Sanders! Ho una ragazza. Io.-
-E con questo che vorresti dire?- lo fulminò Matt.
-Che sarebbe ora che tu la smettessi di provvedere ai tuoi orgasmi da solo-
-Fanculo Seward! Chiudi il becco-
-Gia, l'ho beccato sotto la doccia che se la spassava qualche giorno fa- rise Jimmy -E non provare a negarlo-
-Vuoi far tacere la tua ragazza Haner? Prima che lo faccia io.-
-Hanno ragione, dovresti trovarti una ragazza-
-Volete farvi gli affaracci vostri?-
-O un ragazzo-
-Io non sono gay!- sbraitò allora Matt.
-Nessuno ha mai detto il contrario-
-Mi stai dando della checca?-
-Della checca isterica per la precisone-
-Io non ce lo vedo- fece Johnny scrutandolo dalla testa ai piedi.
-A fare cosa?- chiese Jim.
-La checca. Insomma..guardalo, non sarebbe credibile- disse indicandolo.
Matt scosse la testa, in piena crisi -Oddio- si prese la testa tra le mani -Ma perchè vi frequento ancora?-
-Vedi hai bisogno di sfogarti- continuò Johnny con un tono ovvio -Da quant'è che non fai sesso? Hm? Uno? Due anni?-
Matt scosse la testa sospirando e trattenendosi dall'ucciderlo all'istante.
-Lo sai che equivale ad essere un nonno, vero?- concluse l'amico, incurante della lotta interiore che gli stava procurando.
Il silenzio del piu grande però fù più che evidente. Si guardarono l'un l'altro per poi posare di nuovo lo sguardo su Matt che con gli occhi bassi giocherellava distrattamente con la bottiglia davanti a sè. Non poteva certo sbattergli in faccia il fatto che in quel momento avrebbe preferito un culo a una vagina. E poi parlarne avrebbe solo confermato il fatto che quel dannato ragazzino gli piacesse. E non poteva piacergli.
-Ehi Matt tutto bene?-
Matt scosse la testa pensieroso. Ma poi si risprese sospirando -Si. Tutto ok.- finse un sorriso -Sono solo un pò stanco, credo che..ehm, andrò a casa. A domani.-
E senza dargli il tempo di rispodere si alzò raggiungendo in fretta l'uscita.
  
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