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Autore: RedPoison    14/08/2013    1 recensioni
Dopo tre anni di assenza, Hope ritorna a Hogwarts per affrontare il sesto anno scolastico. Si imbatterà in diverse avventure con il famoso trio; svelerà ai suoi amici alcuni segreti che riguardano il suo oscuro passato reso tale dalla propria famiglia; scoprirà dei legami mai conosciuti prima con il lato oscuro; aiuterà Harry ad arrivare a combattere Voldemort; nascerà un amore inaspettato...
Genere: Avventura, Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Il trio protagonista, Nuovo personaggio | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Missing Moments, Movieverse, Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da VI libro alternativo
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- Ricordi amari...

 

 

 

 

Non fu difficile per Hope capire quale squadra avesse vinto la partita, dato che dalla Sala Comune della sua casata proveniva un gran baccano.

Dopo aver sopportato le lamentele della Signora Grassa su tutto quel rumore, entrò nella stanza: tutte quelle facce familiari e felici che festeggiavano, urlavano, improvvisavano cori, ballavano, muovevano le mani in aria a ritmo dei cori stessi. Bandiere e striscioni gialli e rossi, maglie con lo stemma dei Grifoni, e altre decorazioni ovunque.

Hope si sentiva veramente.... a casa.

Era diventata di colpo felice e raggiante come i suoi amici, come lei era fino a qualche mese fa.

Un grande sorriso le spuntò in volto, si guardò attorno, ed avanzò verso il centro della Sala, dove vi stava Ron. Quest'ultimo era accerchiato da tutti i Grifondoro che esultavano per lui e lo lodavano, mentre lui li fissava uno per uno con una faccia da ebete. Forse aveva bevuto un po' troppe Burrobirre portate in modo 'abusivo' a Hogwarts da Seamus.

Hope si fermò davanti al rosso, che nel frattempo si era avvinghiato a Lavanda Brown come una piovra e lei aveva fatto lo stesso con lui, e iniziò a contemplare tutta quell'atmosfera festosa.

Era da una vita che non partecipava ad una festa o semplicemente ad un ritrovo in famiglia o cose simili. In verità lei riteneva di non averla più una famiglia.

Negli ultimi quattro anni le era capitato tutto quello che non avrebbe mai augurato né a sé stessa né agli altri. Era solita essere cupa e triste in quel periodo, e solo grazie alla notizia del suo ritorno a Hogwarts era riuscita a 'rinascere' e ad acquisire quindi un carattere più allegro e solare.

Aveva fatto ciò anche perchè, molto probabilmente, voleva rimediare a tutto il tempo perduto a versare lacrime incessanti e amare per persone a lei care che avevano commesso dei gravi errori nelle loro vite. Avevano giocato con il fuoco, e infatti erano rimaste bruciate. Per sempre. E la cosa peggiore era che le bruciature avevano colpito anche la povera Hope. Non sapeva cosa le avrebbe riservato il futuro, non voleva nemmeno immaginarlo, si rifiutava. Era decisa a vivere il presente e a risolvere tutti gli affari e i problemi che lo caratterizzavano. Il futuro se la sarebbe cavato da solo.

 

In mezzo alla folla Hope non notò Hermione, ma vide solamente Harry scappare via.

A malincuore decise di seguirlo. Lo trovò in fondò ad una scala a consolare la loro amica Grifona in preda ad un pianto disperato.

Il 'Prescelto' si accorse della presenza della ragazza, si voltò e scosse la testa in un gesto negativo come a volerle far capire di non avvicinarsi a chiedere spiegazioni perchè non era quello il momento giusto. Perciò la strega risalì su al piano di sopra.

Camminò spensierata fino al ponte e si affacciò dal portico per ammirare meglio il paesaggio che le se presentava di fronte: si sentiva perfettamente che l'aria autunnale stava cambiando sempre di più fino a diventare invernale; il cielo era ricoperto da nuvole minacciose, tra le quali però si faceva spazio uno spiraglio di luce lunare. Infine vi era il resto del castello, dove in alcune aree vi erano delle finestre illuminate, mentre in altre vi era il buio totale, segno che molti studenti stavano già dormendo.

Poi lo sguardo di Hope raggiunse la Torre di Astronomia, e subito le tornarono alla mente i soliti ricordi legati a quel luogo, ma proprio lì in quel momento vi era un ragazzo, quello di sempre.

La strega lo guardò accigliata. In un primo momento pensò di raggiungerlo e affrontarlo di nuovo per vincere le sue paure, ma in un secondo momento ci ripensò su: forse era meglio lasciar perdere per quella sera, aveva già 'discusso' con lui nel pomeriggio. Poteva bastare così. Quindi se ne andò nel suo dormitorio a rimuginare su tutti i suoi pensieri.
 

La mattina dopo fu dura alzarsi, soprattutto perchè il primo pensiero di Hope fu quello della lezione di Difesa Contro le Arti Oscure alla prima ora, dove il professor Piton avrebbe verificato come procedeva lo studio degli incantesimi non verbali.

Ovviamente a lei non le era mai passato per la testa di impararli meglio e perderci magari un po' di tempo.

Dopo essersi preparata si recò immediatamente in Sala Grande e trovò molte facce ridotte come la sua, ovvero preoccupate e ansiose per la lezione 'maledetta'; molti poi tenevano le labbra serrate in delle buffe smorfie, assumevano un colorito violaceo e puntavano le loro bacchette sui calici, sperando che sarebbe uscito dalla punta di quelle un solo insulso incantesimo.

Ma nessuno ci riusciva. Sembrava di essere in un manicomio, pensò Hope.

Consumò la sua colazione in pochissimi minuti e poi raggiunse la classe di Difesa Contro le Arti Oscure insieme a Hermione.

Arrivata qui trovò tutti i banchi spostati in fondo alla stanza e il resto degli alunni al centro, che parlottavano tra di loro aspettando l'arrivo del professore.

Quel giorno Grifoni e Serpi avrebbero avuto lezione insieme. Harry e Ron furono gli ultimi ad entrare nella stanza, e subito dopo di loro Piton. Questo con la sua solita parlata lenta e priva di qualsiasi emozione ordinò a tutti:
'Saprete già che oggi verificherò e giudicherò i vostri progressi con gli incantesimi non verbali. Perciò non aggiungiamo altre chiacchiere superflue e formate velocemente delle coppie, possibilmente ognuna composta da un Serpeverde e un Grifondoro'.

Tutti fecere delle facce sconvolte e rammaricate, alcuni anche disgustate.

Harry invece si avvicinò furtivo a Hope e le sussurrò 'Prendi lui. Fallo!'
La ragazza gli rivolse uno sguardo molto più scandalizzato di quello dei suoi compagni, ma il suo amico non le permise nemmeno di replicare. Non poteva crederci, le aveva davvero ordinato di 'fare coppia' con Malfoy?

'Ho detto formate delle coppie, muovetevi ORA'.

Il professore fulminò con lo sguardo ogni singolo studente.

All'istante l'intera classe iniziò ad accalcarsi, a dare spinte di qua, gomitate di là... e in tutto quel mucchio Hope prese a cercare la testa bionda della Serpe, quando fu afferrata in modo brusco per un polso e trascinata via da lì.

Si voltò con un'espressione adirata e scoprì con sua grande sorpresa che ad averla presa era il biondo che stava cercando.

Rimase stupita e a bocca aperta.

Intanto lui non mollava la presa, nemmeno quando trovarono la loro postazione ed erano faccia a faccia. La strega naturalmente provava ad evitare gli occhi del ragazzo, anche se le risultava molto più difficile persino del riuscire a fare un incantesimo non verbale.

Lui si accostò più vicino a lei e le disse con un tono divertito:

'Ora scoprirai cosa vuol dire mettersi contro di me'.

Hope non sapeva se iniziare a preoccuparsi oppure lasciarlo perdere per vincere ancora di più le sue paure. Una cosa la sapeva però: quando le si avvicinava oppure la sfiorava, il suo cuore cominciava a battere all'impazzata, e un brivido le percorreva veloce tutta la schiena.

Dopo un paio di minuti le coppie erano pronte e disposte ordinatamente per tutta la stanza.

Piton le passò in rassegna, studiandole una ad una, poi si fermò.
'Malfoy e Lalage, ci fareste l'onore di iniziare?'
I due annuirono, gli altri si scansarono ai lati dell'aula per lasciare alla prima coppia tutto lo spazio necessario per fare la loro prova. Rimasero solo la Serpe bionda e la Grifona. Uno di fronte all'altro.
'Presentatevi prego'.
Entrambi si portarono le bacchette davanti ai propri nasi con un rapido scatto.

Gli occhi di Hope cercavano ancora di non incontrare quelli di Malfoy, e perciò rivolgeva il proprio sguardo pieno di astio e ansia a Harry, che invece aveva un'aria molto preoccupata.
'In posizione'.
Si allontanarono l'uno dall'altra per posizionarsi in due punti ben distanti tra di loro, e tesero le bacchette a mezz'aria.

Il volto di Mafoy trasudava rabbia repressa, vendetta, e una superbia indescrivibile.

Squadrava la sua 'sfidante' come se volesse ucciderla con il solo sguardo.

Gli aveva causato molti problemi, gli era stata parecchio d'intralcio, ma nonostante tutte le minacce che le aveva rivolto, continuava a dargli fastidio. Si era messa contro di lui, contro un Malfoy, contro Draco Malfoy. Eppure nessuna ragazza aveva mai osato metterlo alla prova: o cascavano tutte ai suoi piedi o lo evitavano per la sua 'cattiva' reputazione familiare. Hope era l'unica che non faceva parte di nessuna delle due fasce, ed era proprio per questo motivo che infastidiva e allo stesso tempo incuriosiva il biondo.

'Inizierete con un incantesimo di disarmo, e poi con uno di attacco. Ma vi avverto: niente magie troppo pericolose o violente. Sono stato chiaro?'

I due annuirono di nuovo, Hope un pochino più incerta della Serpe.
'Bene. Cominciate'.

La tensione iniziò ad alzarsi lentamente in tutta l'aula.

Hermione era diventata bianca come la neve e stringeva (o meglio, stritolava) la mano di Ron; Harry fissava Hope come se volesse suggerirle gli incantesimi telepaticamente.

Intanto la ragazza cercava di formulare l'incantesimo a mente, ma improvvisamente, senza nemmeno accorgersene, la sua bacchetta volò via.

Malfoy l'aveva già disarmata con completa disinvoltura e facilità.

Di conseguenza le scagliò contro uno schiantesimo che lei fu rapida e scaltra ad evitare finendo dritta per terra, faccia a faccia con il pavimento.

Ora la tensione era alle stelle.

L'intera classe sussultò quando la Grifona cadde per schivare l'incantesimo: la preoccupazione di Harry adesso era evidente da un miglio di distanza da lui.

Hope si voltò in tempo per vedere che Malfoy stava avanzando verso di lei con la sua solita camminata altezzosa, e con un ghigno maligno stampato in volto.

Non sapeva cosa volesse farle, non voleva nemmeno immaginarlo, perchè in fin dei conti c'erano tutti i loro compagni lì presenti e testimoni di ogni sua possibile azione malintenzionata.

Quando fu abbastanza vicino a lei, puntò sulla fronte di quest'ultima la propria bacchetta, sprigionò tutto l'odio rinchiuso in lui e con un tono di disprezzo le quasi mormorò per non far sentire agli altri:

'Hai commesso un grave errore, Lalage. E ora ne pagherai le conseguenze'.

Quelle parole, quel tono, quella cattiveria.

Tutto le era così familiare. Tutto le riportava alla mente il suo passato.

Quei quattro anni. Quel fatidico fatto. Quel grande dolore.

Le si strinse il cuore, lo stomaco si contorse, e la sua mente vuota come il suo sguardo, fisso davanti a sé.

Iniziava a sudare e a respirare affannata, come se avesse appena corso per chilometri senza mai fermarsi.

Molte immagini le passavano a raffica nella testa, molte voci le invadevano l'udito impedendole di ascoltare chi le stesse attorno.
'Basta così... per oggi. La lezione è terminata' annunciò svogliatamente il professor Piton, il quale aveva assistito all'intera scena senza battere ciglio.

Harry si diresse subito da Hope, accompagnato da Hermione e Ginny sbiancate a quell'accaduto: le due aiutarono la loro amica ad alzarsi e, tenendola per un braccio per una, la portarono in Sala Comune, seguite da Ron e gli altri.

 

Arrivati lì misero a sedere su una poltrona davanti al camino la ragazza ancora sotto shock, e in pochi secondi la Sala si riempì di Grifondoro che la fissavano senza avere il coraggio di parlarle. Interruppe quell'interminabile silenzio la voce di Harry che ordinò calmo a tutti i presenti: 'Lasciateci soli'.

In altrettanto poco tempo la Sala si risvuotò. Il 'Prescelto' si sedette sul divano affianco alla poltrona dove era seduta la sua amica: si mise a guardare il vuoto insieme a lei, ma era decisamente meno pallido. Poi iniziò:

'Come stai..?'

Hope non rispose. Continuava a tenere gli occhi fissi davanti a sé, a rivivere i piccoli flashback che erano apparsi nella sua mente.

Quando Harry perse tutte le speranze in una possibile risposta da parte della ragazza alla sua domanda, questa arrivò:

'Era mia madre... Quella notte... Lei non voleva...' disse debolmente la ragazza senza voltarsi o guardare altrove.

'Co.. cosa?' azzardò a chiedere l'amico.

'Lei era stata per anni una Mangiamorte.. mia madre. Poi si rese conto di aver sempre fatto le scelte sbagliate, e decise di rimediare, rubando un oggetto prezioso appartenuto a lui... a Voldemort. Ma questo la uccise... L'anno scorso... e le sue ultime parole a mia madre furono Hai commesso un grave errore, Elizabeth. E ora ne pagherai le conseguenze...'

Il vuoto degli occhi di Hope fu riempito dalle lacrime, le lacrime dello stesso sapore di qualche anno fa, di un anno fa, della morte di sua madre.

Coprì il volto con le mani, come se volesse nascondere a Harry tutti i ricordi orrendi che in quel momento scorrevano come un film nella sua testa...

 

 

Salve a tutti miei cari lettori :) Eccovi qua l'ottavo capitolo: parecchie cose sono state svelate, non so se l'avete notate tutte.. Ma tanto ve ne accorgerete bene nel resto della storia! Spero che vi sia piaciuto, che vi piaccia il mio personaggio, e che continuerete a leggere :D Ringrazio chi mette la mia storia tra le preferite, tra le seguite, e chi legge in silenzio :) Siete fantastici! Inoltre un ringraziamento speciale va, come sempre, a Missis_Malik, e dedico a lei questo capitolo :D Beh, credo di aver detto tutto... Non so quando arriverà il prossimo, anzi lo so! Quando mi verranno delle buone idee ahahah! Nel frattempo vi lascio con questo... Baci! <3
RedPoison

  
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