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Autore: Small Wolf    14/08/2013    2 recensioni
II secolo, Impero Romano d'occidente. Naruto da figlio di un re diviene un semplice schiavo di Roma. Fra combattimenti, amori proibiti, battaglie e sangue inizia la fine della stabilità dell'impero...
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Naruto sbarra gli occhi e senza badare al suo inusuale sgarbo, le prende la lettera, sigillata con lo stemma romano, dalle mani.
Quando i suoi occhi scorrono sull'inchiostro nero si rende conto di quanto la situazione sia complicata. La lettera indica chiaramente come la città avesse capito del legame fra lo schiavo di casa Hyuga e la figlia del padrone di questa e che assieme alla tribù alleata di un certo Orochimaru, dichiarava guerra all'intero paese. 
Mentre Tsunade chiede di poter visionare la lettera, Naruto corre a perdifiato per il corridoio finchè non svolta a uno sbocco laterale ed entra in un salottino che si dirama in due camere. 
Bussa alla porta destra con furore.
-Shikamaru! Shikamaru!
Il ragazzo apre la porta, il suo viso sembra assonnato ma ugualmente si rifà stupito appena vede l'espressione preoccupata di Naruto.
-Mhm che succede? cos'è quella faccia?
-Vieni con me!-gli ordina per poi afferrarlo per un polso e trascinarlo nel suo studio.
 
Qualche ora dopo Naruto, Shikamaru, Minato e alcuni consiglieri sono seduti nella sala riunioni del palazzo. E' una grande camera con al centro del pavimento marmoreo una piscina dai bordi illuminati da alcune candele. Loro sono sdraiati su alcuni cuscini che circondano il perimetro della vasca e tutti discutono sul da farsi. 
Ad un tatto dalla porta principale entra un servitore che annuncia l'arrivo del capotribù barbaro Killer Bee.
Tutti i consiglieri lo guardano male mentre l'unico che si alza e lo accoglie felice è proprio il re. Quando si mette in piedi Naruto osserva quanto sia dimagrito e per un attimo teme che possa cadere e spezzarsi. Quell'uomo che un tempo gli sembrava così forte e inarrestabile ora gli pare un minuto esserino da proteggere.
La sua espressione si fa triste quando lo vede camminare a stento verso Killer Bee e abbracciarlo come un amico di vecchia data.
-Killer Bee... sono felice che siate arrivato... avete ricevuto la notizia...
-Certo sire... venga sediamoci.
Quando il re e il nuovo arrivato si accomodano accanto a Naruto egli spiega ai consiglieri della lettera che poi passa a Shikamaru. Anche il giovane è guardato male dai piccoli occhi degli uomini di corte ma non bastano i loro sguardi truci a metterlo in soggezione. Sembra essere abituato a occhiate di questo tipo.
-Se permettete sire vorrei esporre la mia opinione.
Minato sorride e annuisce per dargli il via libera.
-Vi ringrazio. Allora come ex contabile di casa Hyuga x molto tempo ho avuto a che fare con i documenti di palazzo strettamente legati a quelli di roma. Durante l'inverno passato fra la città e la tribù nemica di Orochimaru nacque un' alleanza. A entrambi i regni conveniva... la tribù avrebbe avuto un nemico in meno mentre roma un alleato in più.
-E noi cosa c'entriamo con questo?-chiede la voce di un uomo dalla folta barba rossiccia e i capelli ricci che gli si innanellano davanti al viso paffuto.
Killer Bee prende parola.
-La tribù di Orochimaru vuole conquistare alcune parti di questa regione ma per farlo ha bisogno dell'aiuto di qualcuno di forte come Roma. 
Shikamaru annuisce.
-Hanno usato la storia del rapimento di Hinata e della fuga di Naruto come scusa x far scoppiare una guerra di interessi maggiori.
Un brusio nasce dalla stanza, sono chiacchere distorte, stupite e anche un pò arrabbiate.
Tutti sono convinti che se scoppiasse una guerra loro certamente non ne trarrebbero vincita. Oltre all'inferiorità numerica il loro re sta molto male e non è in grado di guidare un esercito. Oltretutto il giovane principe è rientrato da poco e sarebbe una pazzia fare affidamento su di lui anche se è un combattenti di grande valore.
Naruto si rende conto di essere praticamente inutile in tutta la storia quindi abbassa gli occhi mentre gli altri discutono sul da farsi, sulle strategie da adottare.
-Per chi non lo sapesse roma è anche alleata con il regno degli Uchiha-tuona la voce di un signore biondo-e sono dei guerrieri imbattibili!
-Già ma di recente ho sentito che hanno una disgrazia privata, il loro figlio maggiore è molto malato e gli resta poco da vivere-tutti si girano verso la porta d'entrata per osservare la donna dai lunghi capelli biondi che ha parlato.
Tsunade se ne sta appoggiata al muro con le braccia incrociate e l'aspetto deciso di uno di loro.
-Il giovane Itachi è malato della stessa malattia del nostro sire.
Tutta la sala ammutolisce mentre minato si fa scuro in volto. E' visibilmente preoccupato per il suo popolo e umanamente per le sorti di quello che dovrebbe essere un suo nemico. 
Naruto percepisce dal suo sospiro tutto questo e impercettibilmente gli si fa più vicino, commosso dall'umanità di suo padre.
La discussione va avant ancora per ore fino a tarda notte quando alla fine ognuno si ritira nei propri appartamenti senza aver trovato una soluzione alla faccenda.
Appena Minato si addormenta Naruto chiude dietro di se la porta della sua camera e si dirige da Hinata che e stesa già sotto le coperte della loro camera.
Il giovane fa piano per non disturbarla, si toglie il mantello e la tunica per poi infilarsi la camicia da notte e infilarsi silenziosamente accanto a lei.
-N-Naruto...
-Hei, credevo dormissi
-E' tutta colpa m-mia... Sta per scoppiare una guerra per c-colpa mia...
Lui le si avvicina da dietro e la circonda con le sue possenti braccia.
-Che dici, sciocca? sotto ci sono problemi molto più gravi...
Hinata inizia a singhiozzare con le mani premute sul viso e i baci del suo amore che silenziosi le pacchettano la fronte.
-Amore andrà tutto bene, te lo prometto.-poi si allontana piano da lei e va a frugare in un cofanetto che Minato gli ha dato poco prima, nella sua camera. Ne tira fuori una collana di cuoio che come ciondolo ha una piccola conchiglia rosata.
Si risiede sul letto accanto alla ragazza che si asciuga le guance.
-La vedi questa? E' una conchiglia, amore, appartiene al mare alla libertà. Se la poggi accanto all'orecchio ci puoi sentire le onde scrosciare dentro.-Dice mentre le avvicina al padiglione auricolare l'apertura della conchiglia e le poggia la fronte contro la propria.
-Chiudi gli occhi e ascolta il canto dell'oceano... 
-N-non lo sento-ridacchia lei nervosamente.
-Shhh... ascolta meglio, ti sta parlando... ti dice che questa è il rumore della libertà, della pace e del nostro amore.
Hinata avvicina il naso a quello di Naruto che ricambia mentre inclina la testa di lato e la bacia.
Poi si distanziano e si guardano negli occhi, nelle loro iridi che riflettono mille sentimenti.
-Prendila è tua. Una volta apparteneva a mia madre-le dice mentre le lega dietro il collo il cordino della collana.
Lei sfiora con le dita il bordo frastagliato della conchiglia e sorride lievemente rassicurata anche se non fa a meno di chiedergli:
-Andrà tutto bene, Naruto?
-Quanto è vero che ti amo.
  
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