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Autore: KatnissSerenaLuna Bennet    14/08/2013    2 recensioni
“Da quando sono tornato nel villaggio dei vincitori, non faccio altro che pensare a lei, che guardare quando si accende la luce della finestra di casa sua..ma ogni volta che ci incrociamo mi blocco e la tratto freddamente. Credo che pensi che la odio, ma io non potrei mai odiarla: la amo, la amo follemente, e quando i nostri sguardi si incontrano per brevi secondi, è la vergogna che mi blocca. Perché ora ricordo, ora so cosa le ho fatto, e ogni volta che ci penso, mi odio…”
Nota dell’autrice leggendo [e rileggendo] “il canto della rivolta” ho sempre desiderato che gli ultimi capitoli ( non l’epilogo ** ) fossero leggermente diversi..ci ho fantasticato, ci ho sognato, e alla fine ho deciso di scrivere. Spero vi piaccia, e aspetto critiche e consigli :) buona lettura.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Haymitch Abernathy, Katniss Everdeen, Nuovo personaggio, Peeta Mellark
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Uscito Haymitch, mi lascio cadere sul divano; ho così tante informazioni da riacquisire, che paradossalmente la mia mente è vuota..dentro di me c’è il deserto, tutte le convinzioni che ancora erano rimaste dentro di me sono state o completamente cancellate, o innalzate a livello di certezze assolute, soprattutto i miei sentimenti.                                                                         Tutto quell’odio che mi aveva divorato e  la diffidenza subentrata dopo, sono stati spazzati via e sostituiti da una passione, un amore e persino un desiderio di rivederla incontenibili: Katniss mi manca.                                                                                            
Rimango nella stessa posizione per ore, passando continuamente e senza logica da un pensiero all’altro: il deserto ora è stato soppiantato dal caos più totale..poi l’improvviso squillare del telefono mi obbliga ad accantonare tutto  e  rispondere.                                                                                                  
 
“Peeta Mellark? Salve, mi ha contattato il suo mentore: sono il dottor Aurelius, e la aiuterò a mettere ordine fra i suoi ‘nuovi’ pensieri. Quando vuole, la aspetto nel mio studio ”.   Desideroso di calmare il vortice che ho nella mente, esco dall’appartamento e lo raggiungo.
 
Quando busso alla porta mi accorgo che è già aperta, così entro, trovandomi in una stanza buia, con un divano, una scrivania, un proiettore acceso..e  Aurelius davanti a me. Deve avere circa l’età di Haymitch, e mi sembra d’averlo già visto, non pare essere un abitante di Capitol City, non ha nulla di particolare o stravagante, capelli scuri, pelle chiara, occhi azzurri..e quegli occhi azzurri mi tornano in mente, come una pugnalata:  erano gli stessi occhi azzurri che vedevo sempre prima che mi iniettassero il veleno! Sconvolto, faccio per fuggire, quando mi mette una mano sulla spalla, istintivamente, afferro il suo braccio e glielo giro dietro la schiena: mi basterebbe una mossa per ucciderlo.                                                                                                                                            
 
“Peeta..fermati. Non ero io. So cosa credi ora, ma ti assicuro, quello che ricordi è mio fratello. Rifletti, lui aveva dei tatuaggi finissimi intorno agli occhi.”. Senza mollare la presa, provo a richiamare il ricordo alla mente, ed effettivamente, il volto dell’uomo era tatuato, così lascio andare il dottore. “Mi dispiace per ciò che mio fratello ha contribuito a farti, Peeta. Sono qui anche per questo. Il mio programma per aiutarti è molto semplice, e assolutamente non invasivo: discuteremo di ogni ricordo, idea o sentimento di cui tu mi voglia parlare, e insieme vedremo tutti i filmati andati in onda dalla fine dei 74° Hunger Games. Finito ciò, quando sarai pronto potrai tornare a casa”.
 
Sono passate due settimane da quando sono tornato nel villaggio dei vincitori,e non faccio altro che pensare a lei, a cosa le dirò, a cosa farò. Continuo a guardare verso casa sua, a contare le volte che accende la luce della cucina, della camera, quando passa davanti alla finestra..ma ogni volta che casualmente ci incrociamo mi blocco, e freddamente la ignoro, andandomene subito.                                                                                                
Credo che pensi che la odio..ma io non potrei mai odiarla: la amo, la amo follemente, e quando i nostri sguardi si incontrano, è la vergogna che mi blocca.                                                         Perché ora ricordo.  Ora so cosa le ho fatto, e ogni volta che ci penso, mi odio.                                                      
Ho appena ricevuto una telefonata del dottor Aurelius, che mi aveva aiutato a venire a patti con quello che avevo fatto quando non ero in me: mi ha chiamato perché è preoccupato, sa che da quando sono tornato io e lei non ci siamo mai parlati, e mi sta dicendo che,  una delle poche volte in cui è riuscito a farsi confidare qualcosa, lei ha ammesso che pensa che fra noi le cose non si sistemeranno mai.. “Lei ha bisogno di te, Peeta. È stato grazie a lei se tu non sei stato arrestato appena arrivato nel 13, se non sei mai impazzito; si è occupata di te con una forza d’animo che poche persone avrebbero avuto. Ora hai finalmente l’occasione che cercavi: puoi rimediare.” Mentre sono al telefono con lui, la vedo: oggi sembra più turbata del solito, indossa la vecchia giacca di suo padre, e i suoi occhi, così profondi, quegli occhi in cui mi perdevo, i  cui mi perdo ogni volta, oggi sembrano essere ancora più scuri: sono un baratro in cui mi getterei volentieri, per non risalire mai più..il mio cuore ha un balzo, desidero così tanto aiutarla, che non presto più attenzione alle parole del dottore, con una scusa chiudo la chiamata, e mi precipito fuori casa…inciampando nella pala, e attirando la sua attenzione. Ecco, il danno è fatto; vorrei andarmene per la vergogna, ma mi torna in mente la discussione appena avuta, così mi faccio coraggio..                                                                                                                                                  
 “Ciao, Katniss”.



nota autrice
ciao! finalmente sono riuscuta a modificare il format del capitolo, che prima risultava tutto attaccato. chiedo scusa, a prestissimo ;)


 
  
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