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Autore: Draco    07/10/2004    0 recensioni
Una piccola raccolta di oneshot sullo stesso argomento: cosa staranno pensando Harry, Hermione e gli altri, durante il viaggio verso il loro ultimo anno a Hogwarts?
Un capitolo per personaggio!
Ok, ci ho messo anche qualcuno non proprio del settimo anno, ma ci stava a pennello ^^
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rubeus Hagrid aveva una sessantina d'anni, ma ne dimostrava molti meno.
Rubeus Hagrid aveva frequentato Hogwarts una volta, ma era stato espulso durante il suo terzo anno. Spiegare perchè era stato espulso era una faccenda complicata, e triste, e ingiusta, e vecchia, e per farlo si sarebbe dovuto nominare Tom Riddle, e ad Hagrid non piaceva farlo.
Rubeus Hagrid aveva continuato a stare ad Hogwarts grazie al preside migliore che la scuola avesse mai avuto: Albus Silente. Mai, e dico mai, insultare Albus Silente davanti a Rubeus Hagrid.

Il preside gli aveva consentito di restare a vivere ad Hogwarts in cambio dei suoi servigi da guardiacaccia, mestiere che gli calzava a pennello e che Hagrid svolgeva assolutamente bene. Ci si impegnava con tutto sè stesso, lavorava instancabilmente giorno e, qualche volta, notte.
Perchè mai, e dico mai, avrebbe potuto tradire la fiducia e le aspettative che Silente riponeva in lui.

Rubeus Hagrid era particolarmente orgoglioso degli "incarichi speciali" che Silente gli assegnava di tanto in tanto, ora sempre più fitti a causa del ritorno di.. beh, Voi-Sapete-Chi. Per lui aveva svolto tantissimi compiti, più o meno delicati.
Una volta, sapete, gli aveva perfino affidato Harry Potter, il bambino che è sopravvissuto! Ah, ma forse questo non avrei dovuto dirvelo.. Comunque, ormai è tardi.
Era quella notte, la notte in cui i Lily e James erano stati uccisi.. Gli sembrava di ricordarla come se fosse ieri:
Inotrno alla casa dei Potter si respirava pura disperazione. Quale atroce tradimento era stato commesso? Nessuno, nessuno di loro avrebbe potuto indovinare.
Eppure, mentre la notizia si spargeva veloce, in tutto il mondo magico si respirava un sentimento opposto: gioia, speranza, fiducia.
Rubeus Hagrid aveva fatto fatica, davvero, a capire come potesse tanta felicità sprigionarsi da un evento tanto orribile.
Silente lo aveva preso da parte in fretta, gli aveva spiegato la situazione, gli aveva spiegato quanto quel bambino fosse importante, e gliel'aveva affidato. Proprio così, signori. Albus Silente aveva affidato la speranza del mondo magico a Rubeus Hagrid.
Hagrid era alto molto più di un uomo normale, e tre volte più grosso, ma almeno cinque volte più emotivo. Si era affezionato immediatamente a quel fagottino che stringeva al petto mentre volava con la moto di Sirius Black sul cielo di Londra, guardando di tanto in tanto i fuochi d'artificio che Dedalus Lux sparava da Est.
Separarsi da quel bambino era stato tanto difficile quanto era stato bello rivederlo, in quel capanno in mezzo all'oceano, quando era andato a prenderlo.
Ed ormai erano passati sette anni, pensava Rubeus Hagrid asciugandosi una lacrima con la manica del lungo cappotto.
Quanto era cresciuto, eh si, Harry era proprio diventato grande, lui, Ron ed Hermione.. Anche a loro si era affezionato tantissimo, da quando li aveva conosciuti al primo anno. Un gran bel gruppetto, non c'è che dire, e poi Hagrid non poteva trattenere una risatina sotto ai baffi ogni volta che quei tre rimettevano al suo posto quella piccola serpe di Malfoy.

"PRIMO ANNO DA QUESTA PARTE! PRIMO ANNO DA QUESTA PARTE!"
Decine di ragazzini impauriti si riunirono appresso ad Hagrid. Beh, ad una certa distanza di sicurezza, come sempre. Hagrid sapeva che avere quella stazza non aiutava certo nei rapporti interpersonali, ma che ci poteva fare? In fondo la vita gli stava andando di gran lunga meglio di come avesse sperato.
Quando era stato espulso da Hogwarts aveva sentito il cielo crollargli addosso, la terra disfarglisi sotto i piedi. Espulso da Hogwarts, cacciato via dall'unica casa che aveva per una cosa che non aveva commesso. Non pensava di poter mai vivere così serenamente e, perchè no? Felicemente.

Contò tutti gli studenti del primo anno e, una volta assicuratosi che ci fossero tutti, li guidò fino alla riva del lago. Li fece salire sulle barche ormeggiate e inizò la tipica gita sul lago.
Ogni anno uno dei compiti di Hagrid era quello di scortare gli studenti nuovi ad Hogwarts attraverso il lago: era indubbiamente una gita suggestiva, il castello di Hogwarts si ergeva nella sua imponenza al di là del lago, e le sue luci calde si riflettevano sulla superficie del lago.
Era una gita che ad Hagrid piaceva fare. Certo, se non ci fosse sempre quel tempo orribile. Era mai possibile che il primo di settembre in Inghilterra facesse sempre freddo? Pioveva, pioveva sempre, era una maledizione.

Accompagnò i ragazzi fino all'entrata del castello, dove li attendeva la professoressa McGranitt, col suo solito cipiglio arrabbiato. Se non si decideva a cambiare espressione, i ragazzi sarebbero stati più intimoriti da lei che da me, pensò Hagrid.
Si diresse verso la sua casa, su un lato del castello, e quando aprì la porta vi trovò un Thor affamato e scodinzolante.
"Ciao bel cagnolone!"

  
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