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Autore: Vodkavato_    15/08/2013    0 recensioni
Due ragazze... Abby e Cheryl. Compiuti i 18 anni volano a Londra, per studiare. Dopo un anno sono ormai in cerca di lavoro per pagarsi gli studi autonomamente per non dipendere dai genitori, ed è grazie ad esso che realizzeranno il loro sogno e chissà... magari troveranno anche l'amore ma non posso dirvi di più, se volete scoprire cosa succederà, bè, leggete la storia. Buona lettura.
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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POV'S ABBY

Che ore sono?” pensai preoccupata, dato che la sera prima ero andata a letto a mezza notte inoltrata. Allungai il braccio verso il comodino, e con la mano premetti il tastino della sveglia per illuminare il quadrante, in modo di vedere l'orario. Lessi...“7,35”, dovevamo scappare, le lezioni sarebbero iniziate fra solo mezz'ora! Mi tolsi velocemente le coperte di dosso, indossai le mie pantofole imbottite di pelo, tenevano terribilmente caldo al piede, ma in un venerdì piovoso e freddo di marzo come oggi erano una goduria, mi alzai dal letto, spalancai la porta, attraversai il corridoio e mi precipitai verso la camera di Cheryl che, ovviamente, dormigliona com'è lei, era ancora nel sonno più profondo. La scossi per svegliarla, ma niente, era ancora lì a dormir tranquilla...

allora con forza la buttai giù, tenendole la testa con la mano, per evitare che si facesse male, non volevo correre in ospedale. Finalmente diede un segno di vita...

Cheryl con voce da bella addormentata nel letto sussurrò “Dove sono? Sono morta? Per caso questo è il paradiso? Oppure no ed è l'inferno?”

Io, mentre la guardavo stranita le risposi “Mm vediamo...Sei nella tua camera, no, tranquilla, non sei morta, e non è il paradiso, e io sono la tua migliore amica che ti sveglia! Ok?”

Cher: “Ok.”

Io: “Ma ieri quante sigarette ti sei fumata?”

Cher: “A dir la verità solo una, ho il vizietto, non la dipendenza!”

Io: “Se lo dici tu Cheryl... comunque tra una cosa e l'altra sono le 7,40, muoviti ad alzarti da terra!”

Cher: “Dirlo prima no, eh? Muoviamoci! Mentre mi faccio la doccia tu lavati la faccia e i denti, e poi il contrario, che brutto avere un solo bagno a disposizione...” disse freneticamente e un po' irritata.

Andammo in bagno e ci lavammo velocemente, di fretta e furia, una pettinata veloce e via.

Cheryl aprì bocca con una delle sue solite stupidate... “Che mi metto?”, io non le risposi e le passai la divisa, certe volte si dimentica che qui è tutto calcolato, non come in Italia che ti potevi vestire come volevi, però forse sotto un certo aspetto è meglio, non vedi ragazze con il culo o le tette di fuori, o ragazzi con i pantaloni talmente a vita bassa che potrebbero non metterseli che è uguale, qui sono tutti più educati, se il prof o la prof si assentano per 5 minuti dalla classe non verrebbe mai in mente a nessuno di mettersi a ballare 'Gangnam style' sulla cattedra... anche se quello mi manca, il casino e il divertimento che c'è in Italia è il migliore, la scuola non è mai noiosa con certi elementi, una delle poche cose che mi manca della mia vecchia scuola di Milano<3

 

POV'S CHERYL

Uff... che brutto risveglio! Infiliamoci questa bruttissima e orrenda divisa va! Una gonna grigia, camicia bianca, giacca grigia, una sottospecie di cravattina a righe oblique rosse e blu e orrendità delle orrendità... calze al ginocchio bianche e scarpe nere, ogni mattina mi viene il voltastomaco al solo pensiero di dover indossare quella robaccia! E' il prezzo da pagare per poter studiare qui, sopporterò. Non so come fa ad Abby a piacere questa divisa! Dice che almeno siamo tutti più 'uniformi' e almeno tra alunni della scuola ci 'riconosciamo', ma è ovvio che se siamo nello stesso corridoio, nella stessa classe, nello stesso giardino, nella stessa biblioteca o in qualsiasi altro luogo della scuola siamo alunni di questa scuola! Bha. Ma comunque, tralasciando le divise, siamo in super ritardo! Ci conviene scappare! Fra poco inizieranno le lezioni. Oggi abbiamo letteratura, grammatica, matematica, storia, tecnologia, e spagnolo. Il venerdì è la giornata più pesante secondo me. Letteratura ci sta, ascoltiamo le 'storielle dell'epoca', io le chiamo così, grammatica è utile ma noiosa, matematica anche se è difficile la adoro, adoro la logica, storia? Non mi interessa quello che facevano gli antenati e le varie guerre, bisogna vivere il presente e il futuro, non il passato! Tecnologia è carina, più che altro quando facciamo le tavole, non teoria, e spagnolo non so perchè ma mi annoia. Comunque.. prendemmo gli zaini e alle 7,55 salimmo in macchina, guidavo io, l'ultima volta che ha guidato Abby mentre faceva la retro è andata a sbattere contro il muretto di casa, e ha distrutto il retro dell'auto, per fortuna avevamo una smart usata e ne abbiamo presa una nuova.

Alle 8,00 precise eravamo davanti al portone del college, quell'enorme portone in mogano con lo stemma in ferro battuto della scuola. Entrammo e ci dirigemmo verso la nostra aula.

Le lezioni iniziarono...

 

Passate 6 noiosissime ore di tortura scolastica tornammo a casa. Non ci avevano dato molti compiti perchè la prossima settimana abbiamo interrogazioni e verifiche, quindi abbiamo già abbastanza da fare. Insomma, pomeriggio e week-end libero.

Prima di fare una passeggiata per la città ci cambiammo, jeans, maglietta, felpone, scarpe comode e via... andammo nelle viette strette di Londra, colorate dagli ombrelli gialli, arancioni, rossi, viola, fuxia, azzurri, blu, verdi, a righe ,a pois, dei passanti e dalle decorazioni delle vetrine,piene di vestiti, anch'essi coloratissimi.

Quest'anno non è il solito anno con il marzo grigiastro, dalle giornate spente in cui ti vuoi solo chiudere in casa a bere una tazzona di cioccolata calda, tra le fredde mani tremanti per il freddo, un freddo umido, brutto e odioso; è un marzo colorato, travolto da un'esplosione di colori, un marzo felice, non triste.

Intanto, mentre facevo queste 'riflessioni profonde' e mi guardavo in giro come una pecorella sperduta Abby mi toccò nervosamente la spalla, mi girai di colpo spaventata dicendole “Che c'è?”

Abby: “Leggi tu stessa!”

Io confusa le risposi: “Cosa?”

Abby indicando un foglio rosa attaccato con del nastro adesivo a un palo della luce mi disse “Questo foglietto!”

Io: “E cosa c'è scritto di così interessante?”

Abby con aria scocciata: “Uff, leggi no?! Comunque c'è scritto che...”

  
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