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Autore: Angelo Osaki    15/08/2013    1 recensioni
(dal secondo capitolo)
Sai, stanotte credo di averlo sognato. C’eravamo noi due, in un infinito spazio bianco e stavamo in silenzio. Un silenzio che parlava, sussurrava cose su noi due e io mi stringevo al suo petto, mentre lui mi passava una mano tra i capelli. Mi guardava, con quegli occhi marroni che non sono altro che le porte dell’infinito e sorrideva. E io? Beh, io mi sentivo felice, come se avrei potuto stringermi a lui per sempre e niente avrebbe mai potuto strapparmi via. I sogni non sono la realtà, lo so.
Eppure, dimmi, sono innamorato? Confesso di sentirmi così, onestamente.
Quindi, ancora, dimmi: sono innamorato? Sinceramente, ogni giorno che passa scopro di volergli sempre più bene e di desiderarlo sempre di più.
Dimmi, sarò mai ricambiato o questo amore mi si rivolterà contro e mi ucciderà? Se sarà così, preferisco che la mia anima mi abbandoni ora che non riesco a vedere niente di negativo provenire dal mio Angelo.
Dimmi, è solo un sogno o la realtà veramente mi sta offrendo ciò? In fine, dimmi, sono davvero innamorato?
[ la storia comincia dal secondo capitolo, il primo è una sorta di prologo-premessa]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lost your own game

Deve essere stancante perdere il proprio gioco:non mi meraviglia che sei stanco adesso.
-Call me when you’re sober

Metà settembre 2012

Questa è stata un’estate strana, caotica e  infelice, l’ammetto. Ormai la scuola è iniziata e io sto ancora a pensare al passato, come sempre.
Partiamo dal Grest: travagliato. Due giorni prima dell’inizio del Pre-Grest mi sono slogato la caviglia, quindi sono rimasto a casa a riposarmi, ma già il lunedì, seppur discontinuamente, ho cominciato ad andarci e in mezzo ai bambini ero felice. Anche se il caldo tentava in tutti i modi di far sì che io mettessi dei vestiti colorati.
Dopo un Grest difficile, sono arrivati dieci giorni di mare e tranquillità dai parenti a Palermo.
Il vero problema lo sai qual è stato. Io ci ho provato per tutta l’estate, sebbene non mi aspettavo grandi risultati perché sapevo la verità, ma non sono riuscito a cambiare il mio orientamento sessuale.
Sembra stupido, lo so, e lo è, ma per me che ho passato tutta la mia breve vita a sentirmi sbagliato e malato, provare a confermare di essere normale era fondamentale.  Così, ho provato a innamorarmi di una ragazza.  Marina.
Provavo a interessarmi a lei, starle accanto, parlare e beh, non è successo proprio niente. Continuo a preferire i maschi e in più mi sento una merda per aver usato questa ragazza, sebbene lei non se ne sia accorta. Ora capisco che certe cose non si possono cambiare, ma fa male lo stesso, sai? Essere considerato contro natura, per cosa poi? Perché a me piacciono gli altri maschi? Ha così senso questo odio?
La verità è che sono il primo a odiare me stesso, quindi non posso pretendere che gli altri mi amino al posto mio.
Mi chiedo sempre come mai mi è così difficile amare me stesso e accettare questa parte di me. Siamo tutti abituati a vedere l’amore come tra uomo e donna e poi ci sono quelli che come me amano uomini e non donne: come dovrei sentirmi, se non una persona diversa in mezzo a centinaia di persone uguali che fanno di tutto per farmi pesare la mia diversità? Semplice, io ci sto male e sono arrivato ad odiarmi.
Nessuno dei miei amici sa che sono gay, non ho nessuno con cui confidarmi e mi sento solo, intrappolato nelle mie bugie: tutti sono sicurissimi che io sia etero e ora mi rendo conto che questa realtà vi si rivolterà contro prima o poi. Perché non riesco a fare la cosa giusta?
Fosse così semplice rendere pubblica la mia omosessualità.
Ogni giorno prendo in considerazione l’idea di rivelarmi, ma poi ci ripenso trattenuto dalla paura. Prima devo accettarmi io stesso, perché il mondo là fuori farà di tutto per ferirmi e buttarmi giù.
Ho avuto modo di distrarmi da questi pensieri per circa una settimana, durante il campo –scuola fatto con gli altri animatori della parrocchia. Mi sono incredibilmente divertito e ho avuto modo di riflettere su molte cose, tra cui la mia amicizia con Azzurra: durante l’estate ci siamo conosciuti meglio e ho scoperto di volerle un gran bene e di fidarmi tanto di lei. È una persona buona e mi capisce, anche se mi sento un bugiardo: lei mi dice tutto, si confida con me e io non riesco a parlarle del mio problema più grande: la mia omosessualità.
Ecco, vedi? Al centro dei miei problemi ci sta essa e le sto permettendo di rovinare tutta la mia vita. Come se fosse colpa sua…okay, io lo so che non c’è niente di male nel mio interesse verso gli altri maschi, allora perché non è così facile farlo sapere alle persone che più amo? Ho paura di venire rifiutato, ma non saprò mai la verità se continuo a nascondermi.
E ad Azzurra voglio dirlo, perché è una delle persone più vicine a me.
Questo campo mi è servito davvero per migliorarmi e mi manca ancora, sebbene sia passata qualche settimana. Spero di rivivere presto un’esperienza simile.
Ti sembrerà assurdo, forse, ma per la quasi totalità dell’estate sono riuscito a non pensare a Christian. Bello vero? E invece no! La mia mente era occupata da Agostino: hai presente quelle cotte passeggere di cui neanche ti accorgi finché ti svegli da un sogno nel quale fai sesso sfrenato con questo tizio? Per giunta pure senza preservativo! Ecco, è quello che è successo a me. È una situazione strana, perché io non so se mi piace veramente, ma ci penso spesso e, beh, in parte credo di provare per lui ciò che provavo per Christian, ma  neanche lontanamente a essere sincero. Ho paura di rovinare l’amicizia con Agostino, comunque, perché lui è etero e io mi conosco troppo bene: appena comincerò a soffrirci, mi allontanerò da lui, che per altro usa sempre parole come “frocio” e annessi per insultare gli altri. Quindi mi fa già male ora, senza metterci in mezzo altri sentimenti.
Dimmi, che devo fare? Ogni giorno è tutto sempre più confuso e io non sto capendo più niente, nella mia testa c’è un caos enorme e non so da che parte andare. Non so più cosa è reale e cosa non lo è, per esempio.
Mi ricovereranno in una clinica per disturbi mentali, vero? Forse ci riderai su, ma io lo penso davvero. La mia adolescenza si sta dimostrando più schifosa e senza senso di quando mi aspettavo da bambino e vorrei tanto svegliarmi domani mattina e avere venticinque anni, una laurea in non so cosa e un ragazzo che non sia etero, gay represso, o schizofrenico, perché ho già io i problemi mentali e in due le cose andrebbero peggio.
Sto vaneggiando e scrivendoti cose prive di senso logico, lo so, ma è quello che c’è nella mia mente. Mi sa che ritorno a far visita allo psicologo della scuola: magari ci capisce qualcosa lui. Un punto di vista esterno fa sempre bene, dicono.
In fine, quest’estate non la dimenticherò mai: la più brutta e allo stesso la più interessante della mia vita. Adesso spero solo di vivere un anno scolastico decente, perché vorrei davvero impegnarmi nello studio e ottenere dei risultati. 
E magari mi sveglio una mattina e scopro di essere diventato asessuato: niente ragazzi o ragazze. Potrei dedicare la mia vita all’aiuto dei panda, tanto abbiamo lo stesso peso.

   
 
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