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Autore: heartprincipess    21/02/2008    2 recensioni
Breve introduzione: Ai tempi del liceo Bra e Goten hanno avuto una storia d’amore molto intensa, ma era tutto finito quando Bra improvvisamente aveva deciso di lasciare la sua famiglia per la volta degli States. E negli States la giovane ragazza riesce a farsi una nuova vita, con un nuovo ragazzo, Mark e riesce anche ad affermarsi nel lavoro, aprendo un hotel sulla spiaggia della California. Goten aveva provato a riportarla a casa, ma lei aveva deciso di rimanere insieme a Mark ed adesso le lancette del tempo si spostano a quattro anni dopo. Goten decide di far visita nuovamente a Bra.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bra, Goten
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dimentica il tempo tra di noi




Persa in quel brusio provocato dalla folla che percorrevano le vie di quella grande metropoli, si era seduta su una panchina nella ricerca di riorganizzare i suoi pensieri.

“Non ti considero una vecchia amica! Dannazione!”
Le stava per caso dicendo che non l’aveva mai dimenticata? Che era venuto fin lì unicamente per vederla? Nonostante tutte le ferite che lei gli aveva provocato, lui l’amava ancora?
Scosse la testa. Ma che stupida. Quelli erano solo pensieri di quella Bra adolescenziale, che ormai era stata sepolta quando aveva deciso di partire, lasciando ogni sorta di affetto: famiglia, amici, l’amore. L’amore, già. Si era davvero rifatta una vita negli States. Era maturata. E quella parte di lei matura, razionale, le imponeva di credere che probabilmente lui era venuto per chiudere definitivamente con lei. Sicuramente era così. Lo conosceva, non si sarebbe spinto fino a lì, sapendo che avrebbe potuto essere coinvolto di nuovo in quella vecchia fiamma.
Se lui voleva iniziare una nuova vita, anche lei avrebbe dovuto fare altrettanto. Sarebbe stato tutto più facile se avesse fatto chiarezza nel suo avvenire. Un passo alla volta, si ripeté mentalmente.

Tornò in hotel con la convinzione che avrebbe fatto qualcosa per sistemare la situazione. Era stanca di litigare e di rendere instabile un rapporto che fino a qualche giorno fa l’aveva resa piena di vitalità.
Doveva chiudere prima di tutto i ponti con il passato. Poi, avrebbe potuto dare la lieta notizia a Mark.
Si sciacquò il viso, dandosi poi uno sguardo allo specchio. Ce la poteva fare.
Il bussare della porta attirò la sua immediata attenzione.
“Chi è?”, osò chiedere, dirigendosi verso la porta.
“Bra, c’è un pacco per te.”, le disse la voce che si trovava aldilà della porta. Era Molly, una delle receptionist dell’hotel.
Aprì la porta, ricevendo tra le mani quel pacco giallo. Era un bel pacco, con un nastro che decorava quella scatola rettangolare.
Sfilò il nastro, e tolse il coperchio della scatola. Erano delle piccole scarpine gialle. Da neonato.
Le si intenerì il cuore nel tenerle in mano, due dita appena potevano entrare in quelle piccole scarpe. Lesse il biglietto che era sotto di esse, “Non ho resistito a non comprarle! Sono adorabili. Valery.”
La sua amica era davvero incorreggibile, ma le voleva comunque bene. Sapeva che si comportava in quel modo solo perché era preoccupata, ma non lo sarebbe stata ancora a lungo.
Diede un ultimo sguardo a quelle scarpine per poi metterle sotto il suo cuscino.

Respirò profondamente, prima di appoggiare le nocche della mano sulla porta.
Ma prima che potesse bussare, la porta si spalancò. Lasciando il suo pugno nel vuoto.
I loro sguardi si incrociarono per un istante, ma Bra lo distolse immediatamente, intrufolandosi nella sua camera.
“Io non so perché sei venuto qui, vuoi rovinarmi..oppure rovinarti la vita?”, chiese secca Bra.
Il ragazzo chiuse la porta con un unico gesto, quasi scocciato alla sua presenza, o meglio alle sue domande.
Lei scosse la testa, “Smettila, smettila di ritornare e confondermi. Non va bene!”
Goten sbuffò.
Lo guardò lì impalato, con i suoi capelli corvini arruffati, la sua espressione crucciata, semplicemente adorabile. Adorava quel suo modo di essere e sapeva che le avrebbe sempre fatto quel effetto.
Lui alzò lo sguardo verso di lei, e questo la fece arrossire, come una bambina che era stata colta con le mani nella marmellata.
Ma lui non ci fece caso, “Stai per sposarti. Ed anch’io sto per sposarmi. Non credo ci sia niente da dire.”
Bra si avvicinò a lui, afferrandogli il colletto della camicia, “Bugiardo. Sei solo un bugiardo. Tu sei venuto qui per un motivo preciso. Cosa volevi fare? Sfuggire dal tuo matrimonio? Cercare una scusante per non sposarti?”, gli disse piangendo, non riusciva a trattenere dentro di sé tutta la sua frustrazione. Davanti a lui, cedeva sempre alle emozioni che nascondeva a fatica.
“Pensi sempre di sapere tutto, eh? Non hai pensato che volevo chiudere con te per essere finalmente felice con una ragazza meravigliosa che mi ama veramente?!”, le gridò con estrema irruenza.
Quindi era come immaginava. Esattamente come immaginava. Sorrise.
Un sorriso che non sfuggì all’occhio attento di Goten, ebbe una fitta al cuore nel veder quel lieve movimento di labbra, “Non sorridere.”
“Cosa?”, rimase stupita.
“Niente.”, si corresse, ma Bra aveva sentito fin troppo bene e non poteva lasciar correre quelle due parole, “Mi hai detto di non sorridere.”
“Pensavo non avessi sentito.”, si sedette sul letto, sembrava che quella conversazione non si sarebbe conclusa brevemente come si era aspettato.
La ragazza si sedette anch’essa accanto a lui su quel morbido letto, “Ho bisogno di chiarire con te, altrimenti non saprò più come andare avanti.”, gli confessò con una voce debole.
“Sciocchezze. Probabilmente sei tu l’unico ostacolo verso il tuo futuro. Ti aggrappi a quello che hai pur di non affrontare ciò che ti aspetta. Sei ridicola.”, commentò.
Forse. Era sempre lei quella che si preoccupava, creandosi problemi che se avesse vissuto solo con il suo cuore, probabilmente non avrebbe avuto.
Ma neanche lui era sincero. Tutte quelle cose che aveva pensato, era sicura che almeno in parte avessero un fondamento. Non era la sola ad aver paura di affrontare il futuro, e questo perché a differenza di quello che era successo quattro anni fa, compiere quel passo, sposarsi, avrebbe significato chiudere definitivamente con il passato, senza nessuna possibilità di tornare indietro.
Si asciugò le lacrime con la maglia bianca che aveva, sbavandola di mascara, “Sono ridicola quanto lo sei tu.”
Goten sospirò, “Te l’ho detto. Non abbiamo niente da dirci. Abbiamo chiuso ormai noi due.”
La ragazza si alzò dal letto, appoggiando la mano sulla maniglia della porta.
“Se è così. Se è davvero così, dovrei andarmene.”, si voltò per guardarlo in faccia, e quel espressione strinse il cuore a Goten, era triste, terribilmente ferita, “Ma allora perché il mio cuore mi batte così forte? Perché mi sento male al pensiero che tu ti sposerai?”
Lo vide abbassare lo sguardo, e non ebbe più dubbi, doveva andarsene. Lasciare quella camera. Aveva capito di provare ancora qualcosa per lui, ma evidentemente la nuova ragazza doveva essere una persona fantastica, tanto da fargli dimenticare lei.



Grazie a tutti per i commenti! Mi danno la carica per proseguire, oltre ad essere la migliore gratifica per ogni scrittore. Un bacione.
  
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