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Autore: hexleviosa    15/08/2013    2 recensioni
Cosa accadrebbe se durante "Harry Potter e il principe Mezzosangue" Draco e Hermione si fossero segretamente fidanzati e ora fosse giunto il momento di separarsi per la ricerca degli horcrux?
Dal capitolo 16:
“Grifondoro, culla di coraggiosi e nobili di cuore”? Pf, avrebbero fatto meglio chiamarla “Grifondoro, culla di masochisti e pazzi suicida”!
RIELABORAZIONE IN CORSO! RIELABORATO CAPITOLO 1!
Genere: Fluff, Guerra, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
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- Questa storia fa parte della serie 'Per la Vita che Verrà'
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N.B.:

Salve ragazzi,

so che di solito non lascio mai commenti all'inizio ma sempre alla fine del capitolo. Vogliate perdonarmi però questa volta, vi lascio solo una piccola notina, in modo che possiate comprendere meglio la storia.

Volevo ricordarvi che le frasi che sono in corsivo, anche se aperte dal trattino, non sono discorsi diretti, ma pensieri che i personaggi non dicono ad alta voce. Ho già utilizzato questo sistema nei capitoli precedenti, non è una novità, volevo solamente ricordarvelo, come ho detto prima.

Ok, ora vi lascio alla storia, noi ci vediamo sotto,

Buona lettura =D

 

 

 

 

PER LA VITA CHE VERRÀ

22. CI SI PUO' FIDARE DEI SERPEVERDE?

 

 

Dal capitolo precedente:

In quel momento la porta della stanza iniziò ad aprirsi lentamente e con un cigolio sinistro e lo stendardo di Serpeverde iniziò ad oscillare come se fosse mosso dal vento, o da qualche strana presenza. Per un momento Hermione pensò che si trattasse dell'ennesimo scherzo di Pix, il poltergeist, ma non riusciva a scorgere la sua minuta figura da nessuna parte, tanto meno ad udire la sua fastidiosa risata. Harry e Ron sfoderarono le bacchette, così come fecero gli altri. Con la mano libera dal magico bastoncino di legno Draco afferrò il braccio di Hermione, tirandola leggermente dietro di sé. I loro cuori battevano all'impazzata, mancava poco che gli uscissero dai petti, tutto sembrava andare a rallentatore come se si fossero trovati in uno di quei film d'azione che tanto piacevano al padre di Hermione. C'era qualcosa che non andava. La ragazza stava giusto per esporre i suoi pensieri al biondo quando il grande portone si spalancò completamente e lasciò entrare due figure per poi richiudersi alle loro spalle.

 

 

-Lo sanno.- disse uno dei ragazzi -Sanno che voi siete qui.-

In quel momento Draco non seppe se tranquillizzarsi o preoccuparsi ulteriormente. Theodore Nott e Blaise Zabini, suoi fidati compagni di casa e scorribande, gli si avvicinarono e lo salutarono con una pacca sulle spalle, ma nei loro occhi leggeva preoccupazione e i loro sorrisi erano tirati. Sicuramente erano ben lieti di rivedere il loro amico, ma avrebbero preferito che le circostanze fossero migliori e di questo non bisognava dargli torto.

-Granger.- la salutò cortesemente Theo.

-Merlino, ogni volta che ti vedo sei sempre più bella!- quest'affermazione procurò a Blaise un'occhiataccia da parte del biondo mentre Hermione sentiva le guance andarle a fuoco.

-Giù le mani, Zabini!-

-Tranquillo, mica te la tocco.- e così dicendo alzò le mani -Le fidanzate degli amici sono irraggiungibili! Magari dopo che vi siete lasciati se ne riparla...-

-Blaise!- abbaiò Malfoy. Il moro fece appena in tempo a blaterare qualche scusa.

-Come hanno fatto a scoprirlo?- chiese Harry, interrompendo la rimpatriata dei Serpeverde.

-Come faccio io a saperlo, Potter?- rispose innocentemente Zabini.

-Già,- continuò Nott -Mica siamo nella mente di quei decerebrati dei Carrow!-

-Nè di Piton.-

-Sì ma...- il ragazzo-che-è-sopravvissuto proprio non ne voleva sapere di lasciar cadere l'argomento e sicuramente il rosso amico gli stava dando manforte. Insomma, come avevano imparato negli anni: mai fidarsi delle Serpi! E questa era una questione seria, se mai ci fosse stata qualche spia o qualche infiltrato dovevano scoprirlo subito, prima che fosse troppo tardi!

Iniziò un'animata discussione su chi avesse potuto spifferare tutto ai Carrow. O a Piton. E chi se non i suoi pupilli, i Serpeverde? Fortunatamente Draco era stato con loro per tutto il tempo e quindi le loro accuse non poterono ricadere su di lui.

-Harry?- Hermione tentava di richiamare l'attenzione dell'amico su di sè, ma con scarsi risultati, e stava iniziando a perdere la pazienza.

-Harry James Potter! Vuoi ascoltarmi?!- tuonò la riccia. Alche tutta la sala si ammutolì e il diretto interessato si voltò verso l'amica.

-Grazie.- disse ella per poi continuare -Ora veniamo al punto!- Harry, Ron e i Serpeverde annuirono in silenzio.

-Qualcuno ha detto ai Carrow o a Piton che noi siamo qui! Ma dimmi, Harry, come potevano Nott e Zabini fare da spie se neanche loro erano al corrente del nostro arrivo? Rispondi!-

Harry rimase senza parole. Ancora una volta Hermione aveva dimostrato la sua intelligenza mentre lui si era semplicemente fatto prendere dal panico non appena i suoi nemici di sempre erano entrati dal portone dando quella notizia. Ma, come dicono i babbani, ambasciator non porta pena.

Ma il punto era un altro. Quella che ronzava nella testa di Potter era una domanda difficile.

-Ci si può fidare dei Serpeverde?-

-Sì, hai ragione, Herm.- ammise sconfitto.

-E secondo te, come fanno a saperlo?- intervenne Ron.

-Ronald, a volte mi chiedo se sei davvero così tardo o se lo fai apposta!- sbottò Hermione. Draco non riusci a trattenersi dal ridere e ricevette un'occhiataccia da parte della fidanzata.

-Forse non ve lo ricordate, ma poco fa, il nostro arrivo a Hogsmeade non è stato dei più piacevoli! I Mangiamorte potranno anche aver creduto alla storiella della pecora ma...-

-Capra. Era una capra.- la interruppe Ron, ricevendo un'occhiataccia in risposta -Ma forse hai ragione tu, sai. Insomma, capra o pecora... va' avanti.- borbottò.

-Stavo dicendo, i Mangiamorte avranno anche potuto credere alla storiella del Patronus ma ci hanno visti benissimo, sapevano che eravamo noi e la notizia sarà arrivata presto anche ad Hogwarts. Avranno immaginato che saremo venuti qua.-

La porta del passaggio, da dove poco prima erano arrivati anche i quattro ragazzi capitanati da Neville, si spalancò lasciando passare... Ginny Weasley, seguita dai gemelli e da Charlie e Fleur.

-Harry!- esclamò la piccola di casa Weasley, senza però avere il coraggio di abbracciare l'ormai ex fidanzato.

-Sono mesi che non vi vede ed è come se fossi il pivello del primo anno. Sono suo fratello, miseriaccia!- borbottò Ron, offeso per non essere stato calcolato dalla sorellina.

-Di fratelli ne ha tanti, ma di Harry ce n'è solo uno!- sghignazzò Seamus Finnegan.

-Zitto un po', Seamus.- disse l'altro guardandolo torvo.

-Hermione, Malfoy...- salutò la rossa soffermandosi un poco di più sul biondo -Ciao Ron, Luna, come va' Neville?-

-Si tira avanti.- fece spallucce il moro.

-Sono io, oppure questa sala si sta riempiendo di Nargilli?- esclamò Luna, con la sua solita aria sognante.

Hermione avrebbe tanto voluto risponderle che era lei e fu anche sul punto di farlo, ma non voleva essere maleducata, dopotutto la bionda era sempre stata carina con lei, e poi non pensava che fosse il momento di mettersi a discutere di cose così futili come l'esistenze di Nargilli e Gorgosprizzi.

-Tornando al Diadema di Priscilla Corvonero...- iniziò Harry.

-E' perduto, Harry!- intervenne Cho -Te lo ripeto, non c'è anima viva che l'abbia visto!-

-Hermione?- nonostante ciò che gli avevano riferito al riguardo, lui voleva anche il parere della riccia, non che non si fidasse della Corvonero ma sapeva benissimo che l'amica, anche se apparteneva alla nobile casata di Godric Grifondoro, era sicuramente la più informata.

-Cosa vuoi sapere?-

-Tutto ciò che ne sai a riguardo.-

-Si dice che, quando i quattro fondatori, Tosca Tassorosso, Godric Grifondoro, Priscilla Corvonero e Salazar Serpeverde, aprirono Hogwarts intorno all'anno 1000, scelsero ognuno un simbolo, un oggetto che potesse rappresentarli. Ora sappiamo che Tassorosso scelse una coppa.-

-La coppa di Tassorosso.- pensò Harry, ricordandosi quello che un anno prima gli aveva riferito il professor Silente.

-Grifondoro una spada.-

-La spada di Grifondoro, quella che ho usato per uccidere il basilisco.-

-Serpeverde un medaglione.-

-Il medaglione che apparteneva al nonno materno di Voldemort, quello che ha distrutto Ron nella foresta.-

-E infine, Corvonero scelse un diadema.-

Non si sentiva volare una mosca, tutti pendevano dalle labbra della Granger, curiosi di saperne qualcosa di più su quel famoso oggetto che ormai, soprattutto nella Casa blu, era diventato una leggenda.

-I vecchi testi dicono che questo famoso diadema fosse in grado di amplificare l'intelligenza di chi lo indossava. In seguito fu rubato da Helena Corvonero, la figlia di Priscilla, che voleva punire la madre poichè ne era invidiosa. Ma siccome questa l'amava sorvolò sopra la questione.-

-Quindi nessuno sa dove sia.- concluse Ron, senza troppi giri di parole.

-Sono secoli che se ne sono perse le tracce. Come ha detto Cho, non c'è anima viva che l'abbia visto.- disse Hermione guardando l'amico.

Il moro sbuffò passandosi una mano tra i capelli, che erano già abbastanza arruffati.

-Magari potresti venire nella nostra Sala Comune.- suggerì Luna dopo qualche minuto di silenzio -Hai detto che pensi che quello che stai cercando sia appartenuto a Corvonero, quindi che sia o no il diadema, potresti comunque trovare qualche indizio o qualcosa di utile.-

-Penso che sia una buona idea.- confermò Hermione.

-Così potrai anche vedere il diadema.- continuò Cho.

Harry la guardò male, un misto tra il confuso e lo stressato.

-Ma se avete appena detto che è andato perduto e nessuno sa dove sia!- sbottò.

-Harry, ovviamente non potrai vedere l'originale. Ma nella Sala Comune di Corvonero c'è un busto di Priscilla che ne regge una copia.- spiegò pazientemente la riccia.

-Ah ok, ho capito. Be', sempre meglio di niente, no?-

-Allora andiamo?- intervenne Ron.

Il ragazzo con la cicatrice annui in risposta, ma prima che il gruppo potesse anche solo percorrere un passo verso la porta, la voce di Malfoy li fermò.

-Che state facendo? Non possiamo mica andarci tutti assieme.-

-Perchè mai?- chiese Luna, con la sua solita aria sognante.

-Draco ha ragione.- convenne Hermione -Il mantello dell'invisibilità di Harry non riuscirà a coprirci tutti, siamo troppi e non ci staremo mai. Ed è troppo rischioso andarcene a zonzo per il castello senza protezioni.-

-Il mantello non si può usare e un Confundus sarebbe facilmente riconoscibile e annullabile dalla magia nera.- ricapitolò il moro.

-Che si fa quindi?- chiede Ronald -Non possiamo farci scoprire, non ora che siamo così vicini a trovare un altro horcux.-

-Penso sia meglio che Potter e la Lovegood vadano da soli.-

-Almeno Harry potrà restare sotto il mantello e Luna può comunque girare per la scuola in quanto alunna.-

-Oh be', Harry, sembra che Draco e Hermione abbiano già deciso tutto per noi.- sorrise la bionda.

-Aspettate.- li fermò Blaise -Usciamo prima noi.-

-Perchè?- domandò il moro scettico.

-Perchè così anche se ci vedessero nessuno penserebbe mai che eravamo qui con voi!-

-Non li passerebbe mai neanche per l'anticamera del cervello!- annuì Theo.

-Già.-

-Ovviamente, se non ti fidi, Potter, sei liberissimo di andare avanti tu.-

Di nuovo quella domanda:

-Ci si può fidare dei Serpeverde?-

-Sì.-

 

Intanto, a Malfoy Manor...

-Ancora non ci posso credere.- mormorò Lucius, elegantemente seduto su una poltrona nel salotto di famiglia, mentre sorseggiava del vino elfico di ottima annata da un calice -Mio figlio... non mi sono accorto che mio figlio stava tramando qualcosa da chissà quanto tempo.-

Nonostante l'uomo avesse alzato la voce nell'ultimo periodo della frase, Narcissa, seduta sul divanetto di fronte, non perse il suo aplomb. Continuò a far girare meticolosamente il cucchiaino nella tazza da tè. L'unica nota che stonava, in effetti, era che stava ripetendo quell'operazione da oramai una decina di minuti buoni, con il risultato che, non solo lo zucchero si era completamente sciolto, ma anche il tè si era raffreddato. Il marito la guardò di sottecchi rimanendo in religioso silenzio. Non era sicuramente da lei comportarsi in tale modo. Sorseggiò la bevanda, assaporandone appena il gusto dolce, reso leggermente acre dal succo di limone e posò la tazzina sul tavolino, frapposto tra i due.

Subito un piccolo elfo dall'aria mortificata apparve dinnanzi a loro e si esibì in un profondo inchino.

-Padrona non ha gradito tè? Alla padrona non piace? Forse Effy ha sbagliato, ha messo troppo zucchero? O troppo poco? Effy deve chiudersi le orecchie nel forno?- chiese.

-No, Effy, non devi chiuderti le orecchie nel forno. Il tè si è semplicemente raffreddato, porta via questo e rifammene un altro.-

-Certo, padrona! Tutto quello che padrona chiede, Effy fa. Effy va e torna subito, padrona Narcissa!-

-Lo sapevi, non è vero?- chiese Lucius non appena rimasero di nuovo soli.

-Prima di rispondere a questa domanda, permettimi di porgertene una.-

Malfoy senior la guardò, in un muto incitamento ad andare avanti.

-Se Draco cambiasse... come dire?... via, parte... e fosse innamorato di una Sangue Sporco*... lo uccideresti?- la sua voce era fredda, il suo sguardo anche.

-E' mio figlio.- era stupido, non si sarebbe mai aspettato una domanda del genere così diretta.

-Non hai risposto, Lucius.-

-No... non lo farei. Mi credi veramente capace di uccidere mio figlio, il sangue del mio sangue? Sono pur sempre un Malfoy!- sbottò irritato.

L'elfo intanto aveva portato una nuova tazza di tè fumante, ma vedendo che non stava tirando buona aria decise saggiamente di dileguarsi senza dire niente, per non infastidire i padroni che, a quanto pare, avevano cose più importanti di cui discutere.

-Accetteresti dei nipotini Mezzosangue?-

-Non ho detto questo, Narcissa! Al limite potrei arrivare ad uccidere la Granger, ma non mio figlio!-

-Draco ne sarebbe distrutto.-

-Se la scorderà in fretta. Un paio d'anni e sarà sposato con una Purosangue, avrà figli Purosangue e tutti saremo felici e contenti.- disse con risolutezza, come se stesse parlando del tempo.

Sulle labbra della donna nacque un sorriso amaro, triste.

-Che differenza farebbe? Non capisci che si amano? Uccidendo lei, uccideresti anche lui! Quando mi dissi di amarti ti credetti, ma ora non più. Una persona che sa cosa significa amare non direbbe questo. Ora, se vuoi scusarmi, vado a dormire, sono piuttosto stanca.- e se ne andò.

Non un bacio, non un sorriso, non gli aveva neanche augurato la buonanotte.

Lucius Malfoy si mise seriamente a pensare al futuro suo, di suo figlio, della sua famiglia. Cosa farebbe lui se Narcissa morisse? Ne sarebbe distrutto. E' vero che il loro matrimonio non era che un contratto firmato dai loro padri, ma col tempo era subentrato il rispetto, la passione, l'affetto, che col passare degli anni assomigliava sempre di più all'amore.

Ricordò le sue ex compagne di casata, ragazze superficiali, robot, bambole di un unico modello. Quante di loro avevano provato ad ingannarlo? Quante di loro avevano provato a mettersi tra lui e sua moglie? E quanti dei suoi più fidati amici gli avevano voltato le spalle? Lo avevano tradito nel momento del bisogno? E lo stesso sarebbe potuto accadere a suo figlio.

Una domanda gli saltò in mente:

-Ci si può fidare dei Serpeverde?-

-No. Ma forse, dei Grifondoro sì.-

E in quel momento seppe che, sebbene fosse ancora convinto di essere superiore a molte altre persone, avrebbe dato una possibilità alla Sangue Sporco, avrebbe dato la possibilità a suo figlio di essere felice.

 

 

 

 

 

 

** SPAZIO AUTRICE **

Chiedo scusa a tutti per il clamoroso ritardo e il lungo tempo che ho fatto passare tra un capitolo e l'altro.

Sono stata molto impegnata con la scuola e ho dovuto fare un po' d'ordine alla storia, in modo da non scrivere le cose come vengono ed essere un po' più chiara.

Da ora in poi però, siccome non ho debiti, cercherò di aggiornare tutte le settimane.

Ormai non manca molto alla fine, se i miei calcoli sono esatti mancano ancora tre capitoli più l'epilogo.

In un primo momento non dovevo farlo perchè pensavo di scirvere un sequel.

Ora però ho cambiato idea.

Ci sarà l'epilogo dei diciannove anni dopo, come nel libro, e se in caso decidessi di scrivere un sequel potrei sembre farlo non tenendo conte dell'epilogo.

Mi sarebbe dispiaciuto lasciarvi senza un vero e proprio lieto fine,

perchè, ahimè, ci sarà.

Mi dispiace ma non sono abbastanza cattiva per far finire male questa ff,

anche se, lo ammetto, ci ho pensato.

Come avrete notato questo è un po' un capitolo di passaggio,

non c'è molto, si parla di ciò che accade nella Stanza delle Necessità e della discussione tra Lucius e Narcissa.

Il prossimo sarà un po' più, come dire, movimentato e l'azione non mancherà di certo!

E più avanti ancora vedremo il nostro Draco alle prese con... un anello!

Spero di avervi incuriosito almeno un po',

Un ringraziamento speciale a tutti quelli che recensiscono,

hanno messo la storia tra preferite, seguite e ricordate, a chi a messo me tra le autrici preferite (roba da pazzi!),

e a chi legge questa storia in silenzio.

Un bacione a tutti,

a presto,

Hexleviosa

 

   
 
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