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Autore: Maiko_chan    15/08/2013    11 recensioni
Un "nuovo" ninja arriva a Konoha.
Dovrà integrarsi nel gruppo dei nostri eroi portando non pochi scompigli e, a un passo dalla guerra contro l'Akatsuki, la nuova risorsa sarà indispensabile. Tra intrighi, nuovi personaggi e un'amore perduto - o no? -, la storia principale sarà abbastanza sconvolta anche se la seguirò a grandi linee.
Prima fanfic, mi farebbe molto piacere sapere cosa ne pensate.
[Estratto dall'ultimo capitolo]
Concentrati e mantieni la calma, Minoru.
Sentì un fischio quasi impercettibile e, ancor prima che Pakkun gli intimasse di muoversi, lui scattò verso il punto da cui era partito. Si abbassò, schivando un proiettile esplosivo che deflagrò dopo qualche secondo, ma lui era già addosso all’uomo che l’aveva lanciato. L’individuo, preso alla sprovvista, indietreggiò, estraendo un kunai. Minoru fu più veloce di lui, piantando l’arma nel suo petto, all’altezza del cuore. Kihou cadde a terra, esalando il suo ultimo respiro.
Meno uno.

{NaruHina + SasuSaku & Others}
[Storia ABBANDONATA]
Genere: Angst, Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio | Coppie: Hinata/Naruto
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Naruto Shippuuden
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Capitolo 4

 


"Naru... NARUTO-KUN?!" pensò il ragazzo che, preso totalmente alla sprovvista, cadde in uno stato catodico mentre nella sua testa rimbombava un'unica parola, sussurrata dalla dolce e tremante voce di Hinata:'Naruto-kun'.
La Hyuuga, resasi conto di ciò che aveva appena detto, se possibile arrossì ancora di più accorgendosi dell'espressione inebetita che aveva assunto il biondo. Hinata, anche se sentiva aumentare vertiginosamente l'impulso di svenire, non voleva fare una simile figuraccia davanti a quel ragazzo, di cui tutto gli era stranamente familiare. 

Jiraya osservò tutta quella imbarazzante scena fra i due, ghignando malizioso di fronte alle reazioni del figlioccio. Non aveva nulla da ridire sui gusti di Naruto, visto che approvava moltissimo la mora vicino a lui, ma voleva comunque sapere come sarebbe andata a finire tra i due. Si appuntò mentalmente di andare a far visita al figlioccio per parlare della Hyuuga che in quel momento stava torturando una ciocca di capelli. Sorrise mentre si accingeva ad andare da Tsunade, sapendo che se non avesse fatto in fretta l'avrebbe trovata ubriaca. Volse un ultimo sguardo ai due ragazzi e si dileguò. In cuor suo aveva la netta sensazione che loro insieme avrebbero fatto scintille. In tutti i sensi.

-Ehi, Hinata-san!-
La ragazza sussultò sentendosi chiamare e volse l'attenzione su Sakura, che aveva assunto un sorrisetto per nulla rassicurante. Rabbrividì, sentendo che sarebbero arrivati guai.
-Senti, noi ora avremmo degli impegni, non è che potresti fare da cicerone a Naruto senza di noi? Ci faresti un grosso favore.- chiese cercando di apparire più innocente possibile, anche se l'aperto ghigno che attraversava il suo volto faceva cadere ogni idea d'innocenza.
Senza aspettare una risposta da Hinata, si dileguarono velocemente, lasciando i due da soli. La corvina sospirò, passandosi una mano tra i lunghi capelli, sapendo che ormai non avrebbe più potuto tirarsi indietro. Spostò lo sguardo su Naruto, che nel frattempo si era 'riattivato' e che ora la fissava con curiosità e interesse palese. Arrossì, era più forte di lei.
-Hinata-chan, che ne dici di andare a fare una passeggiata?- chiese, stupendo se stesso per averla chiamata ancora con quel suffisso. Le parole gli uscivano dalla bocca senza che se ne rendesse conto, lasciandolo spiazzato.
Hinata distolse lo sguardo, annuendo, imbarazzata come non mai. "Mi ha chiamata ancora in quel modo" constatò confusa. Lui le sorrise, sornione. Seguì la ragazza, che intanto si era incamminata senza una destinazione precisa. 
Su di loro piombò il silenzio, nessuno dei due sapeva cosa dire. Naruto, stufo di quella situazione, decise di movimentare un po' quell'uscita. Era dannatamente curioso di sapere tutto su quella ragazza. 
-Hinata-chan, posso farti qualche domanda?- chiese, spostando lo sguardo su di lei che era leggermente arrossita. 
"Quant'è carina quando arrossisce..."
-C-certo N-Naruto-kun, dimmi pure.-
L'Uzumaki esultò tra sé. Anche lei non aveva abbandonato quel suffisso. Sorrise, più che soddisfatto. 
-Mmm..., cosa ti piace fare?- 
Hinata si sorprese di tutta quella curiosità nei suoi confronti e arrossì, contenta. 
-Bhe... m-mi piace m-molto lo stile di combattimento del m-mio c-clan, adoro esercitarmi del juken p-perché mi sembra di danzare. È uno stile m-molto aggraziato, adatto a m-me anche s-se non sono m-molto brava. M-mi piace m-molto anche osservare le stelle e collezionare f-fiori p-pressati.- rispose dopo un attimo d'incertezza. 
Il biondo continuò a sommergerla di domande, a cui lei rispondeva pazientemente balbettando appena. La situazione sembrava essersi sbloccata, finché lui gli chiese con sfacciataggine se fosse fidanzata. Presa alla sprovvista, Hinata iniziò a giocare con i pollici, arrossendo di botto. 
-N-n-no N-N-Naruto-kun, n-non sono f-f-fidanzata- rispose abbassando lo sguardo sui suoi interessantissimi piedi. 
L'Uzumaki, capendo di averla messa in imbarazzo, maledì la sua bocca larga. Cercò di rimediare facendo battute cretine e fuori luogo, gesticolando come un matto, uscendosene con un:"nemmeno io sono fidanzato, eheh". Arrossì anche lui, rendendosi conto di aver implicitamente mostrato interesse per lei. "Baka, baka, baka!" si ripeteva, anche se un leggero sorriso gli increspava le labbra. Lei era libera. 
Ma ora doveva alleggerire la situazione. Iniziò a parlare di sé, sperando di non sembrare noioso. 
-Come la baa-chan vi ha detto, io ho lasciato il villaggio quando ero ancora in fasce. Il Sandaime e i consiglieri lo ritennero necessario. Mi affidarono all'Ero-sannin, essendo il mio padrino e l'ultimo parente a me rimasto anche se con lui non ho legami di sangue. Lasciammo Konoha e ci stabilimmo in uno sperduto paesino ai confini del villaggio del fuoco. All'età di tre anni iniziai l'allenamento con Jiraya. L'Accademia ninja del posto non mi voleva. L'unica volta che ci entrai fu l'anno dopo per conseguire l'esame per genin, che superai senza difficoltà. Nessuno nel villaggio mi guardava come gli altri bambini, tendevano ad allontanarmi. Alcune volte mi additavano come mostro. Jiraya è stato come un padre, lui c'era sempre e mi ha aiutato a non sprofondare in un baratro d'odio. Mi ha fatto andare avanti, senza di lui sarei stato perso. I miei successivi sensei erano spietati, mi facevano fare degli allenamenti massacranti ma io non mi tiravo mai indietro. Volevo ottenere il loro rispetto. A poco a poco alcuni di loro si affezionarono a me, io ne fui felicissimo. Poi incontrai Tsunade-baa-chan, che diventò come una madre nonostante i suoi modi. Mi allenò fino alla sua nomina ad Hokage. Fu in quel periodo che mi arruolai nelle AMBU, dove in pochissimo tempo diventai capitano della squadra assassina.- guardò di soppiatto Hinata, volendo accertarsi che lo stesse ascoltando. Fece un piccolo sorriso quando vide che la ragazza lo guardava di soppiatto, curiosa, con un accenno di rosa sulle guance. 
-Dopo due anni dovette partire anche Jiraya, dovendo conseguire una missione di livello S che doveva durare un paio d'anni. Io non avevo più nulla da spartire con quel villaggio. La baa-chan vi ha detto che avevo lasciato le AMBU di recente vero?-
Hinata annuì, troppo presa dal racconto per spiccicare parola.
-Bhe, non è esattamente così. Le lasciai poco dopo la partenza di Jiraya. Viaggiai per tutte le terre ninja, affinando le mie tecniche e inventandone di nuove. Dopo due anni, circa un mese fa, Jiraya mi mando un rospo a cui aveva dato il messaggio dove mi spiegava di dover ritornare a Konoha e diventare sensei. Mi prese davvero alla sprovvista, sai? Ahahah. Ma ora che mi avete richiamato non vi libererete così facilmente di me! Perché io, Naruto Uzumaki, diventerò Sesto Hokage della Foglia! Potete scommeterci!- concluse, strizzando l'occhio in direzione della ragazza. 
Calò di nuovo il silenzio fra i due. Incatenarono i loro occhi tra loro, blu nel lilla, lilla nel blu. Si sorrisero imbarazzati e confusi da quelle sensazioni, distogliendo di scatto lo sguardo. Continuarono a camminare in silenzio, mentre un sorriso si formava sui loro visi.

Jiraya fissava corrucciato il volto della donna che aveva di fronte. Osservò i capelli scompigliati, gli occhi lucidi, la bava che gli colava da un lato della bocca e il rossore che si era impadronito delle sue guance. Era ufficiale: Tsunade era ubriaca fradicia. Era arrivato troppo tardi e dire che lo sapeva che lei si sarebbe attaccata alla bottiglia. Alzò gli occhi al cielo, chiedendosi come diavolo poteva un Hokage ridursi in quello stato. Bei tempi quelli in cui a detenere il titolo di Hokage erano stati prima il suo maestro e poi il suo allievo prediletto. Sospirò malinconico. Gli mancavano terribilmente. Ormai entrambi sen'erano andati e di loro gli restavano solo i ricordi. Ma non era il momento di compiangere i bei tempi andati, ora doveva concentrarsi sull'imminente guerra e sul suo adorato figlioccio. Naruto era quello che rischiava di più in questa guerra e lui si era ripromesso di proteggerlo, anche a costo di perdere la vita. Lui era troppo importante. 
"Le chiederò domani di aggiornarmi sulla situazione di Konoha..." pensò mentre guardava Tsunade che si portava la bottiglia alla bocca, biascicando parole senza senso logico. Uscì dalla finestra come suo solito e, dopo un ultima occhiata a quel penoso quadretto, partì andando verso il suo appartamento. 

Naruto si dondolava sull'altalena mentre osservava la ragazza seduta a terra a poca distanza da lui. Osservò i suoi lineamenti delicati, le labbra carnose e il viso da bambina constatando che, sì, era davvero la più bella ragazza che avesse mai visto. 
Hinata riposava placidamente appoggiata al tronco su cui era stata costruita l'altalena dove l'Uzumaki si stava dondolando. Fissava l'accademia ninja davanti a loro, lanciando veloci occhiate in direzione di Naruto. Non si era mai sentita così attratta da qualcuno dopo quel AMBU, che gli somigliava così tanto. In cuor suo sperava ardentemente che fossero la stessa persona. 
Superato l'imbarazzo precedente, la ragazza aveva fatto fare a Naruto un lungo giro per il villaggio, mostrandogli i luoghi più importanti. Avevano passato una piacevole giornata assieme e ormai il sole stava tramontando. 
-Ehi, Hinata-chan!- esclamò Naruto con entusiasmo, facendola sobbalzare dalla sorpresa. 
-Che ne dici di andare al Monte Eroe? Li potremmo ammirare il tramonto!- disse, determinato a concludere la giornata con lei in un modo speciale. Hinata accettò, felice ed imbarazzata dall'offerta inaspettata. Il biondo le sorrise raggiante e con uno scatto fulmineo, la prese tra le braccia, iniziando a correre sui tetti con il cuore che pompava a tutta forza. Una meravigliosa sensazione di calore lo invase così strinse ancora di più a se la ragazza che nel frattempo si stringeva al suo corpo, rossa come un pomodoro, incapace di proferire parola beandosi della sensazione di fuoco vivo dove il loro corpi si toccavano. Scosse la testa, appoggiandosi al suo petto, mentre un lieve sorriso si formava sul suo volto. 
Arrivarono in pochi minuti, che a loro sembrarono un eternità. Lui la depositò delicatamente a terra, contrariato del distacco dei loro corpi. Osservò la ragazza spostare il suo sguardo verso il tramonto, imitandola. Rimasero lì, incantati da quello spettacolo, tanto assorti da non accorgersi che le loro mani si erano intrecciate automaticamente. Ammirarono la spettacolare vista ancora un pò, finché il sole non scomparì dietro le montagne. Solo allora si accorsero delle loro mani ancora intrecciate. Arrossirono all'inverosimile, staccandosi all'istante. 
-Ehm... molto bello il t-tramonto, non trovi?-
-Mmm...- mugolo lei, troppo imbarazzata per dire alcunché. Si prese il volto fra le mani, cercando un pò di autocontrollo. 
Naruto sorrise intenerito dalla timidezza della mora mentre si grattava una guancia imbarazzato. 
-Dai andiamo ti accompagno a casa- esordì alla fine, prendendola di nuovo tra le braccia. 
Hinata emise un gridolino di sorpresa, non si aspettava di certo di essere presa in braccio una seconda volta, almeno non dopo quella situazione imbarazzante. Si aggrappò alla sua maglia, nascondendo gli occhi con la lunga frangetta, mentre lui la portava velocemente a Villa Hyuuga. 

 

 

 

 


Salve a tutti! Ecco a voi il quarto capitolo, spero vi piaccia. Vi è piaciuta la mia idea? E la prima uscita dei due? Che ve ne pare? Devo aggiungere qualcosa? Ditemi tutto, accetto critiche e quant'altro! Ringrazio tutti coloro che hanno commentato il capitolo precedente e che hanno aggiunto la mia storia o alle preferite o alle seguite. Alla prossima! ^^
Naruhinafra

   
 
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