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Autore: oOPoisonGatebOo    16/08/2013    2 recensioni
Axel viene assunto come commesso in un orfanotrofio e conosce Roxas, un ragazzino di quindici anni che ha perso la propria famiglia in passato.
Riku, il migliore amico del rosso, sembra provare qualcosa di più di semplice amicizia.
E' possibile rendere felici più persone nell'arco di una vita?
Genere: Comico, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Axel, Riku, Roxas, Sora
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
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Axel sbuffò, ficcandosi le mani in tasca. 
Erano mesi che cercava un lavoro decente, e cosa si ritrovava a fare? Un fottuto bidello in un ancor più fottuto orfanotrofio. Fantastico.
Bhe, sempre meglio dello spazzino, anche se alla fine erano entrambi lavori di merda.
Poi lui odiava i bambini. Oh si se li odiava.
Purtroppo per lui, avrebbe dovuto farci il callo.
-Dio, ma mandarmene giu una buona ogni tanto no eh?- disse a voce bassa. Dopotutto la strada non era il posto adatto per parlare da soli.
Il cielo era scuro, proprio come piaceva a lui. Scuro come ciò che conteneva il suo cuore. Solo una persona sapeva come farlo sciogliere, e questo non era altri che..
-Axellooo!- urlò Riku saltandogli al collo, facendogli quasi uscire il cuore dalla gola per lo spavento.
..il suo migliore amico.
-Che cazzo ci fai qua?!- rispose molto finemente il rosso.
-Oooh Axi-chan..- disse Riku, godendo nel vedere la faccia irritata di Axel dopo aver pronunciato quel nomignolo -non essere scorbutico, guarda che poi ti vengono tutte le rughe e mi diventi un Shar Pei..o un Carlino incazzato. In ogni caso, giravo da queste parti e ho visto un pappagallino così carino che la tentazione di saltargli addosso è stata impossibile da reprimere- continuò con un sorrisone che fece salire ulteriormente i nervi al povero rosso.
-Hai finito?-
Riku soppesò per un attimo la risposta da dargli, poi fece semplicemente spallucce.
Per un attimo Axel abbassò la guardia, ma quando vide la tipica faccia che faceva l'argenteo prima di parlare, ebbe paura della cazzata che avrebbe sparato.
-Per il lavoro?- chiese invece, lasciandolo brevemente spiazzato.
-Non è una trappola vero?-
Riku lo guardò confuso e il rosso capì che no, non era una trappola e per una volta era serio.
-Bhe..ho appena finito un colloquio e mi hanno assunto come commesso in un orfanotrofio. Uno schifo, non ti pare?- rispose, stringendosi nel suo cappotto. Per essere autunno faceva già parecchio freddo.
-Scherzi? Io pagherei per prendere il tuo posto!-
-Perchè non lo fai allora?-
Riku ghignò malefico -giusto per vederti sgobbare e soffrire, in mezzo a tutti i bambini di quel posto-
Axel gli tirò un coppino così forte che lo schiocco dello schiaffo si sarebbe sentito anche su Marte.
-Ahia Axi-chan! Ho solo diciott'anni, non voglio morire giovane! Tu magari che sei più vecchio di un anno potresti pure schioppare, io no!- si lamentò l'argenteo.
-Mi dai del vecchio? Guarda che presto arriverai anche tu ai diciannove anni- disse Axel con un sopracciglio inarcato.
-Si, ma io sono splendido, e lo sarò a qualunque età, sono troppo prezioso e perfetto per morire!-
-Quando avrai novant'anni ne riparleremo- rispose Axel, trattenendo una risata: Riku era totalmente fuori di testa, ma era uno dei motivi per cui gli voleva un gran bene.
-Sempre se ci arriveremo- aggiunse il minore.
-Dio mio che pessimista-
-Nah, sono solo realista. Ormai è già tanto se certa gente arriva ai settanta, poi caput, finiscono tre metri sotto terra- rispose l'argenteo sorridendo ironico.
Axel lo osservò, poi sospirò spostando lo sguardo sulla strada: Riku non sembrava aver superato la morte della nonna.
-Cambiando argomento..quando inizierai a lavorare?- chiese il ragazzo dagli occhi color verde acqua, calciando un sassolino.
-Domani pomeriggio alle sedici. Farò una settimana dalle sedici alle ventidue, un'altra dalle ventidue alle sette del mattino e così via-
-In pratica ti alterni tra giorno e notte?-
-Si. Quando faccio il giorno c'è una ragazza che fa la notte e viceversa- rispose Axel, sperando che Riku avesse compreso realmente. Non era molto bravo con le parole, a suo parere.
-Capito! Comunque siamo arrivati a casa tua e oggi non ho proprio il tempo di restare un po' da te. Però don't worry boy! Mi auto-inviterò la prossima volta. Ci si vede!- disse Riku, dandogli una patteggiata sulla spalla prima di cambiare direzione.
Il rosso scosse la testa, sorridendo.
Successivamente estrasse le chiavi dalla tasca dei pantaloni e aprì la porta di casa, chiudendosela alle spalle dopo essere entrato. 
Il resto della giornata sembrò volare insieme alla notte, e il giovane Axel si ritrovò ben presto sulla moto, diretto all'orfanotrofio.
Parcheggiò, entrando nella struttura con disinvoltura.
-Tu sei Hayashi Axel?- chiese una voce alle sue spalle.
Lui si girò, incontrando gli occhi castani del direttore, gentili e limpidi. Per quanto Axel fosse asociale, doveva ammettere che quell'uomo ispirava simpatia.
-Si, sono io- rispose.
-Ieri non mi sono presentato per bene, perdonami. Io sono Katsumi Yamamoto, ma chiamami semplicemente Sumi- disse con un sorriso.
Axel non ricambiò, decise piuttosto di guardarsi intorno.
-Vieni con me, ti faccio vedere dove dovrai lavorare-
Il rosso annuì, seguendolo.
Salirono al secondo piano e al ragazzo giunsero alle orecchie le voci dei bimbi che giocavano.
Che seccatura, pensò guardando il corridoio con in mezzo una scrivania e due porte.
-Allora Axel, la porta dietro alla scrivania contiene lo sgabuzzino, quella dal lato opposto è l'accesso ai dormitori. I bambini sono solo una ventina, quindi non ti preoccupare, sono anche piuttosto tranquilli- gli disse il direttore, dirigendosi verso i dormitori.
Axel vide tutti i bambini e vari ragazzini intenti a giocare tra loro, senza fare eccessivo casino, grazie al cielo.
Erano così odiosi da dargli sui nervi soltanto respirando.
Fece scorrere lo sguardo per tutta la stanza, finché un ragazzino non attirò la sua attenzione. 
Era biondo, rannicchiato sul letto con lo sguardo basso e..parlava da solo, con in volto nient'altro che tristezza. Era piuttosto escluso, e così minuto da risultare invisibile.
Il rosso ricevette una pacca e un sonoro "buona fortuna" da parte del direttore, che si volatizzò ad una velocità impressionante.
Axel decise di sedersi alla scrivania per non dare troppo nell'occhio, prendendo il cellulare dalla tasca per messaggiare con Riku.
Non erano passati neanche dieci minuti che si era gia rotto gli zebedei di star li.
Sentiva le continue voci dei bambini prendergli i timpani e ridurglieli in poltiglia, per poi farci delle polpette e venderle in qualche ristorante di sushi, facendole passare per polpettine di pesce.
Rimase un po' basito dei suoi stessi malati paragoni, ma rendevano bene l'idea.
-Come ti chiami?-
Il rosso alzò di scatto la testa, incontrando due iridi color dell'oceano. Era lo stesso ragazzino che aveva visto raggomitolato sul letto. Vederlo da vicino lo faceva sembrare ancora più indifeso. Era scalzo, con indosso un lungo maglione bianco a coprirlo fino a metà coscia. La sua pelle pallida e le ossa in rilievo, unite alle profonde occhiaie, gli davano un'aria cadaverica. Aveva lo sguardo smarrito, ma profondo.
-Axel- rispose, studiandolo da testa a piedi.
-Io sono Roxas, e lui è Sora- disse indicando il vuoto.
-Ma..- il rosso aggrottò le sopracciglia: era sia piccolo e indifeso, che completamente suonato.
-Sora dice che sembri buffo e antipatico- ridacchiò Roxas.
-Sarà. Non è il primo a dirmelo- rispose Axel incrociando le braccia, abbandonandosi contro lo schienale della sedia.
-Lo immagino- disse il quindicenne, dandogli le spalle e tornando nel dormitorio, conversando con l'aria.
Axel fece spallucce, tornando alle prese con quell'imbecille di Riku, che gli aveva mandato circa sei messaggi dandolo per morto.

Riku: ohmmioddio è schioppato! Io non parlavo sul serio ieri!

Axel: calmo, stavo solo conversando con un ragazzino.

Riku: è simpatico?

Axel: non so.

Riku: antipatico?

Axel: bho.

Riku: allora come ti è sembrato?

Axel: strano. Quel ragazzino è strano.



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Note dell'autrice: prima fanfiction che faccio su Kingdom Hearts, yeh yeh yeh. Spero sia stata una lettura piacevole, alla prossima settimana per il secondo capitolo. Se volete, lasciate una recensione ^w^ Grazie per aver letto!
  
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