Like a Fool

Dovreste ascoltare questa, mentre leggete.

Ci vediamo alla fine. :)

Hello, hello. Anybody out there?

Cause I can't hear a sound.

Sirius si trascinò verso la vecchia porta arrugginita della prigione. Portò l'orecchio sulla superficie logora alla disperata ricerca di qualcuno, qualcosa da ascoltare.

Il silenzio era tombale. Non una voce. Non un suono.

Solo silenzio.

La testa gli girò vorticosamente. Ma dove era finito?

Alone, alone.

I don't really know where the world is, but I miss it now

Era solo. Terribilmente solo.

Era chiuso in una stanza di pietra completamente insonorizzata. Non una finestra, uno spiraglio verso il mondo reale.

Sirius poggiò la fronte sulla porta, ringhiando e gemendo insieme. C'era qualcosa di profondamente sbagliato in tutto quello. Lui non avrebbe dovuto essere lì. Lui era innocente.

Sometimes when I close my eyes,

I pretend I'm alright

But it's never enough.

Chiuse gli occhi, battendo un pugno sulla porta. Ne provocò un leggero tremolio e un ancora più flebile rimbombo, come se questa avesse inglobato ogni vibrazione prodotta.

Lo aveva fatto per James. Per James e per Lily.

Lui ci aveva provato. Aveva fatto il possibile e l'impossibile per loro.

Andava bene così.

Batté un altro pugno sulla parete, sopprimendo una specie di singulto.

Non andava affatto bene.

Cause my echo, echo

Is the only voice coming back.

My shadow, shadow

Is the only friend that I have.

Sirius si voltò, sedendosi rannicchiato con le spalle contro il muro. Mormorò flebile il suo nome. Produsse un debole eco che gli tornò nelle orecchie.

Alzò di scatto la testa, aspettandosi qualcuno, qualcosa, qualsiasi cosa... Ma niente.

Solo la sua ombra, schiacciata sul pavimento, traballante come la piccola torcia incastrata tra le pietre, più minuta di come si ricordava.

Ecco l'unica compagnia che aveva: la sua ombra.

You could come and save me

and try to chase the crazy right out of my head.

Aveva bisogno d'aiuto.

James, aveva bisogno che James arrivasse e mettesse tutto a posto.

Il prigioniero urlò e questa volta l'eco fu altrettanto più forte e chiaro.

James era morto. James non avrebbe potuto salvarlo dalla follia in cui stava piano e inesorabilmente affondando.

E Remus. Remus lo credeva colpevole. Lo credeva traditore.

Aveva sperato tanto tempo in una sua visita. Una breve visita, anche con il semplice scopo di insultarlo. Sarebbe stata l'opportunità per spiegarglielo. Spiegargli tutto.

Ma lui non era venuto. Lui voleva portarlo alla pazzia.

Perché lui credeva che la meritasse.

Infine Peter. Quello sporco traditore.

Lui doveva già essere pazzo per aver venduto i suoi amici, eppure non era lui che ne pagava il prezzo, chiuso in una cella.

I'm out in the edge and I'm screaming my name,

Like a fool at the top of my lungs

Sirius urlò ancora il suo nome.

Era bello far finta che qualcuno lo stesse chiamando. Che qualcuno lo stesse cercando. Che qualcuno ancora credeva in lui, che gli voleva bene. Era bello fare finta che James fosse ancora vivo, che i Malandrini ci fossero ancora, che Lily fosse ancora la ragazzina testarda che rifiutava richieste su richieste.

I don't wanna be down and,

I just wanna feel alive and,

Get to see your face again.

Era bello far finta di stare ancora vivendo. Far finta di non stare impazzendo, forse di non essere già matto.

Immaginare di aprire quella porta come se fosse stata quella del bagno del dormitorio, e vedere James, vivo, parlare parlare e parlare ancora di quanto rossi fossero i capelli di Lily mentre giocava col suo stupido boccino, vedere Remus nascosto dietro un libro annuire distratto mentre si mordicchiava le labbra al pensiero di quanto fosse indietro coi compiti, vedere Peter, il piccolo, incapace, leale Peter che smangiucchiava qualcosa mentre tentava disperatamente un incantesimo e si colorava le sopracciglia.

Immaginare di uscire di lì e poterlo fare ancora.

But 'til then

Just my echo, my shadow,

You're my only friend.

Ma poi la sua ombra tremolava e gli ricordava che era lei ormai la sua unica compagnia. La sua unica amica.

E lei non sapeva parlare , ridere, urlare, correre, non sapeva giocare a Quitdditch nè a Scacchi, non era innamorata, non si trasformava le orecchie in quelle di un topo. Lei non era i suoi vecchi amici, non era i Malandrini.

Sometimes when I close my eyes,

I pretend I'm alright,

Ma era quasi facile chiudere gli occhi e fare finta che andava tutto bene, che tutto sarebbe andato a posto, che niente era impossibile da risolvere.

But it's never enough.

Ma questa volta non sarebbe stato abbastanza.

Angolo dell'Autrice: -perché il giallo è un colore estivo e non centra nulla con la fic.

Ebbe sì, non sono morta, non mi sono dimenticata di voi, non ho deciso di cancellarmi da EFP. Incredibilmente.

È stata e ancora è, semplicemente, un'estate molto impegnativa.

Continuo a andare e venire da casa, dall'Italia, da internet, da un po' tutti.

Comuqnue ho trovato il tempo di tornare. E come se non con una bella dose di disperazione?

Non che io sia depressa, anzi, ma delle volte mi sento particolarmente in vena di disperare gli altri, personaggi compresi.

In realtà ne avevo scritta un'altra di Sirius ad Azkaban -in caso non si fosse capito-, ma oggi mi va questa, quindi peggio per voi. <3

Ah, un'altra cosa.

Non sono ancora impazzita. Non sto pubblicando una storia alle 7 di mattina.

Sono dall'altra parte del mondo e qui è mezzogiorno.

Va be che sono confusa, ma non fino a questo punto.

Questo angolo fa schifo.

Comunque grazie i anticipo per visualizzazioni e recensioni che spero di saranno.

~~Ci speriamo presto, vedo~~. Ci vediamo presto, spero.

Un bacio enorme a tutti e buona fine estate (sì, lo so è terribile. Molto più di questa fanfiction.) a tutti.

Alice

Ps. Questa canzone è un capolavoro, non trovate?